Non lascia ma raddoppia la Rari Nantes Salerno che, dopo la salvezza agguantata in extremis nello scorso torneo, rilancia il suo ambizioso progetto di crescita. Nel nuovo ciclo varato dalla società campana assume un ruolo importante la famiglia Presciutti: in panchina Christian, passato con grande naturalezza dal ruolo di giocatore a quello di allenatore ed in acqua Daniel. Il più piccolo dei fratelli Presciutti ci racconta i retroscena della trattativa con il club campano, la grande voglia di fare bene per riscattare l’ultima stagione e le forti motivazioni trasmesse dal “nuovo” tecnico. Se è vero che ci ben comincia è a metà dell’opera i giallorossi hanno già centrato un importante obiettivo con il passaggio alla Final Eight di Coppa Italia.
Quali sono i motivi che ti hanno spinto ad accettare l’offerta della Rari Nantes Salerno?
Tutti i miei ex compagni che sono passati da Salerno me ne hanno sempre parlato benissimo, della società, della città e della gente. Fin dai primi contatti ho avvertito subito la serietà e l'ambizione della società, infatti, è stata una decisione facile da prendere. Ammetto che avere mio fratello come allenatore mi ha influenzato, l'ho sempre ammirato come giocatore e ho subito pensato a quello che mi avrebbe insegnato in acqua e trasmesso a livello emotivo e motivazionale, dote che ha sempre avuto da grande leader quale è stato. Infine un'altra cosa che mi ha convinto era la squadra, già ne conoscevo molti elementi ed inoltre avrei ritrovato qualche vecchio compagno, mi è piaciuto molto lo spirito che hanno avuto in questi anni e so di poter imparare molto dai più "anziani" che hanno un curriculum degno di nota, tra tutti cito Zeno, che avendo il mio ruolo ho visto subito in lui qualcuno a cui rubare il più possibile. Aggiungo che fino ad ora, tutto quello che avevo pensato prima di firmare è risultato esatto per filo e per segno.
Siamo lontani dalla verità se affermiamo che la voglia di riscattare l’ultima deludente stagione ti lega già in maniera forte all’ambiente giallorosso?
Il riscatto è una cosa che abbiamo in comune, è corretto. La Rari non ha fatto la stagione che si aspettava così come io e l'Anzio. Sicuramente entrambi vogliamo dimostrare che la stagione scorsa è stata solo una sbandata e la voglia di fare bene è tantissima.
Che effetto ti fa essere allenato da tuo fratello Christian?
Ad essere sincero il fatto che l'allenatore sia mio fratello non mi fa per niente strano, ne avevamo parlato prima di chiudere con la società, quest'ultima giustamente da noi si aspetta professionalità ed è infatti cosi che è stato fin dal primo giorno, varcata la soglia della piscina: Lui mister ed io giocatore.
Che cosa vi ha detto il mister al primo allenamento?
Ha fatto capire subito che vuole un gruppo coeso, che per lui è importante tanto quanto un allenamento fatto bene se non di più e ci ha trasmesso subito i valori che lo hanno portato a diventare un campione: Sacrificio in allenamento, rispetto per i compagni ed essere sempre pronti a fare una
bracciata in più piuttosto che una in meno.
Salerno è da sempre una piazza calda che si schiera compatta al fianco dei suoi idoli. Vuoi promettere qualcosa ai tuoi nuovi tifosi?
La promessa che posso fare è quella che io ed i miei compagni faremo tutto il possibile per raggiungere gli obiettivi della società e proveremo ad arrivare più in alto possibile. Sicuramente non ci daremo mai per vinti, questo è lo spirito della Rari.
Che cosa significa per la Rari Nantes Salerno l’approdo alla Final Eight di Coppa Italia?
Per una squadra che si sta ancora formando aver centrato l'obiettivo delle finali è davvero significativo del percorso che abbiamo intrapreso. Le qualificazioni sono state un banco di prova per vedere dove migliorarci e che tipo di aggiustamenti fare in vista del campi
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