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(comunicato stampa) - Nel tardo pomeriggio di ieri Ragazzi, genitori e dirigenti delle Associazioni Sportive Dilettantistiche Rari Nantes L.Auditore, Kroton Nuoto e Lacinia Nuoto di Crotone si sono ritrovate in Piazza Municipio al fine di ottenere il massimo delle informazioni possibili da parte dell’amministrazione comunale relativamente ai “nuovi” procedimenti e percorsi amministrativi messo in atto dopo le conclamate e dichiarate irregolarità dei procedimenti sottendenti la Deliberazione di Giunta N. 261 del 13.08.2019, anche in virtù dell’incredibile comunicato congiunto Comune di Crotone/Federazione Italiana Nuoto - Comitato Regionale Calabro, apparso sui media e sui social media, questa mattina, circa una presunta e immediata risoluzione della problematica attraverso la sinergia impostata con la Federazione - a partire dall’incontro calendarizzato per il prossimo 10 Ottobre c.m. - e attraverso una novella procedura amministrativa che gli uffici comunali starebbero alacremente predisponendo e redigendo. Evidentemente, anche alla luce delle mancata risposte da parte della stessa Federazione alle istanze protratta da dette società circa le parole dell’Assessore Frisenda pronunciate in data 01 Ottobre in sala consiliare, laddove accolti da interlocutori competenti in materia, e ringraziando per la cortese attenzione riservataci dal Capo di Gabinetto del Sindaco, Dott. Aloisio, e per il vano tentativo di contattare telefonicamente l’Assessore competente al ramo sport, le domande che le tre associazioni avrebbero voluto porre erano le seguenti:
- come si potuto pensare che la sinergia con la Federazione Italiana Nuoto possa, in qualunque modo, portare ad una risoluzione della problematica nel breve periodo? considerando che l’interlocutore privilegiato e quotidiano della Federazione sono proprio le società sportive che ne sono affiliate, e che pertanto ne conoscono procedure, regolamenti e discipline, chiaramente, un’eventuale ipotesi di costituzione di un centro federale presso l’impianto olimpionico comunale attraverso un affidamento diretto ad una libera Associazione privata - a norma dell’attuale e vigente Statuto entrato in vigore nel 2001 - quale è giustappunto la Federazione, impegnerebbe e richiederebbe tempo stimabile in non meno di tre mesi: altro che le soluzioni ad horas tanto sbandierate dal competente Assessore.
- in base a quanto spiegato dall’Assessore allo Sport dell’Amministrazione comunale, la predisposizione, redazione ed espletamento di una nuova e più “evidente” manifestazione di interesse per la concessione di spazio acqua presso l’impianto natatorio comunale da parte delle Associazioni interessate dietro il pagamento di tariffe, come concetto base, al di là dell’allargamento della base divulgativa, l’aumento delle tariffe medesime, alla ricerca della parità di bilancio tra costi di gestione impiantistica e ricavi da concessione dello spazio acqua, costringerebbe le Associazioni sportive ad assumersi costi enormi, non sostenibili, per potersi garantire l’accesso all’impianto. Le associazioni invero svolgono solo ed esclusivamente attività sportiva agonistica. Le entrate che provengono dalle quote associative del socio atleta non saranno mai sufficienti a ristorare le pretese tariffe di accesso comunali, laddove previste e disposte in aumento. La domanda che avremmo voluto porre era si quali fossero le intenzioni dell’amministrazione comunale circa la tutela di chi rappresenta sportivamente da sempre, e non da tre anni, la città di Crotone in Italia. C’è il serio rischio che le tre Associazioni non possano partecipare alla manifestazione di interesse in divenire per evidenti difficoltà di recupero delle somme necessarie a garantire l’accesso in piscina.
- per ultimo avremmo voluto chiedere informazioni circa le tempistiche che l’amministrazione si è riservata per espletare quanto comunicato.
Ma, ahinoi, non essendo stati ricevuti in udienza ne dall’Assessore ne dal tecnico competente, siamo rientrati a casa con gli stessi dubbi di prima e con la certezza che le ore correnti condannano le tre Associazioni, quanto prima, alla chiusura dell’attività con enormi danni sportivi e sociali.
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