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Cosa pensate di un'A1 maschile a 10 squadre? E' aperto il sondaggio (l'opinione di Bovo e Piccardo)

  Pubblicato il 15 Giu 2120  17:01
Proposta Marsili: campionato a 10 squadre.
 
Vantaggi
- Aumenta il livello tecnico del campionato
- Riduce il numero degli incontri con scarti di punteggio notevoli
- Riduce il numero delle trasferte e quindi i costi di gestione
- Riduce la lunghezza della regular season dando la possibilità di fare playoff più lunghi
 
 
L'OPINIONE DEGLI ADDETTI AI LAVORI
 
STEFANO PICCARDO (allenatore dell'Ortigia): "Sono favorevole al campionato a 10 squadre. Una convinzione che parte dalla constazione che nelle prossime stagioni avremo un calendario particolarmente congestionato a livello internazionale, il che comporterà spazi ristretti per l'attività di club. Ma è anche un fatto di qualità: con 10 squadre si alzerebbe il livello tecnico, si potrebbe fare una Superlega tipo rugby. La pallanuoto ha bisogno di diventare più appetibile agli occhi di pubblico, media e sponsor".       
 
ALESSANDRO BOVO (allenatore del Brescia): "Non è tanto una questione di 14, 12 o 10 squadre, ma della qualità di queste formazioni, della loro competitività. I playoff? A livello di spettacolo sono la formula ideale: già la sfida di finale al meglio delle tre partite prevista dall'attuale regolamento è una soluzione che garantisce grande interesse a tutti i livelli".
 
STEFANO CARBONE (direttore tecnico della Locatelli Genova): "Contrario alla A1 a 10 squadre, credo che i contro superino i pro, e non sono neppure sicuro che sia un bene l'innalzamento del livello tecnico e mi spiego. Considerando la situazione attuale ci sono 2 squadre che possono competere per lo scudetto ed una o forse due altre squadre in grado di non farsi sommergere di reti dalle prime due.Pertanto avere 14 squadre aumenta la possibilità di vedere una percentuale accettabile di scontri equilibrati, che sono quelli che interessano maggiormente il pubblico, aumenta la rappresentatività sul territorio nazionale, diminuisce la traumaticità di una retrocessione o anche di una promozione, considerato che paradossalmente nel 2020 anche questo è un problema, aumenta la durata del campionato e della possibilità di attirare attenzione sul nostro sport (posto che da questo punto di vista facciamo talmente pena che si può solo far meglio), considerando anche il fatto che della Nazionale importa solo nei grandi appuntamenti, ovvero Europei, Mondiali e Olimpiadi, per cui lasciare mesi e mesi senza giocare il campionato per collegiali fiume significa disincentivare a seguire il nostro sport. Per me la formula migliore attualmente proponibile è a 14 squadre con playoff solo fra le prime quattro o sei, con semifinali ed eventuali quarti fra 3a, 4a, 5a e 6a classificata al meglio delle tre e finale al meglio delle sette o, minimo, cinque partite. Sulla autoretrocessione invece devo dire che mentre la trovo doverosa in questa stagione così critica, penso che sarebbe indecente se riproposta negli anni a venire, sarebbe un vero insulto allo sport ed al lavoro di tecnici e atleti che fanno sacrifici importanti a fronte di compensi irrilevanti e spesso nulli, vogliamo anche vanificare i risultati sportivi? Non c' è nulla di male a non essere in grado di sostenere una categoria, ma allora l'anno prima non ci si pone a rischio di salire, tanto per cominciare, e poi non c'è nemmeno nulla di male a ricominciare da capo o al limite a cedere il diritto sportivo a chi può arrivare laddove noi non potessimo, ma che è cosa ben diversa dall'autoretrocedere...
 
FRANCESCO GRILLONE (direttore del sito Waterpoloitaly): "Dieci squadre? Anche ad otto ed un campionato così di èlite che possa attirare l’attenzione delle televisioni, dei media, e quindi più sponsor. E con fasi finali avvincenti anche su sette partite. Con questo stop la pallanuoto ha avuto (passato d’obbligo) l’occasione per rifondarsi. Buttata via con decisioni assurde, con promesse ancora non rispettate. Si parla tanto di base, che nasce da una politica federale coesa all’allargamento di un movimento che adesso per il covid, domani chissà per cosa è sempre più limitata. Ed i campionati, le società, le medaglie sono il frutto di questa politica. La strada oggi è impervia: quanti atleti smettono a 20/25 anni perché non trovano gli spazi? Allora con un campionato d’èlite, poi a cascata riformando quelle che oggi sono l’A1, l’A2 e la B forse si ritroverebbe uno spazio sul palcoscenico dello sport italiano. Ma queste riforme non possono farle i soliti parrucconi che hanno interesse squisitamente personali: ci vogliono persone che capiscano di sport, poi di marketing, quindi di organizzazione".
 
GIANLUCA LEO (direttore sportivo dell'Acquachiara e conduttore del programma Controfuga): "Pienamente d'accordo con la proposta Marsili. Da tempo si parla di riduzione delle squadre, i tempi adesso sono maturi. Sono favorevole non perchè ci sarebbe un risparmio sulle trasferte (una squadra che vuole fare l'A1 deve pur essere in grado di sostenere certe spese), ma soprattutto perchè diminuirebbero gli incontri dal risultato scontato e ci sarebbe spazio per playoff più lunghi. A patto che, però, le 10 squadre partecipanti contribuiscano alla spettacolarità del campionato attenendosi rigorosamente ad un format organizzativo delle partite che contempli determinati obblighi, tra i quali la pubblicizzazione adeguata della partita, un decente allestimento del campo di gioco, la trasmissione dell'incontro in diretta streaming".
 
FABRIZIO NAPOLI (caporedattore del sito Waterpolo Development World): "Tutto dipende dal numero delle società che vogliono investire nella pallanuoto. In linea di massima credo possa andar bene anche un campionato a 12 squadre. L'importante è che vi siano playoff nel vero senso della parola, anche perchè adesso si è ridotto il gap tra Pro Recco e Brescia: una lunga finale scudetto tra queste due formazioni garantirebbe grande interesse, spettacolo ed emozioni".
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Non sono d accordo, perché anche per le squadre che perdono di tanto è un piacere andare a giocare con squadre Blasonate, hai perso pazienza,del resto si sa o si vince o si perde l importante però è di dare sempre l Anima
Fabio
 
Sempre gli stessi allenatori commentano: Bovo, Piccardo, aspettiamo Posterivo. In A1 maschile e femminile ce ne stanno anche altri....
Filippo
RISPONDE MARIO CORCIONE: Ha ragione, sentiremo anche altri tecnici.
 
Ho letto molti commenti prima di scrivere e mi sembra che molti abbiano risposto senza aver visto la campagna acquisti fatta in A1. Premesso che Pro Recco e Brescia sono sicuramente avvantaggiate oltre che per organico anche per esperienza, credo che nella prossima stagione vedremo delle belle partite al vertice. Tutte si sono rinforzate a scapito di squadre che purtroppo non ce la fanno più in questo sport professionistico (non dimentichiamolo). Favorevole quindi a 10 squadre, inutile continuare a insistere con una strategia se le condizioni sono profondamente cambiate.
Alberto Elmi
 
I soldi non ci sono. I costi sono altissimi per le trasferte e per la gestione delle piscine. Ci sono decine e decine di giovani che giocano per passione, prendono 4 soldi e si allenano 10 volte a settimana. Poi ci stupiamo se smettono a 20 anni. I fuoriusciti del Recco non trovano posto in Italia se non a Brescia? Le disponibilità economiche delle due società sono nettamente superiori alle altre e per fortuna che ci sono perché alimentano tutto il movimento. Troppi stranieri? Se sono validi 2/3 ci stanno e da loro si impara sempre tanto. Inutile pensare a campionati a 14/16 squadre, ne' in A1, ne' in A2. 12 in A1 sono il massimo. Ma anche 9/10 in A2 per girone sono il massimo. Ogni anno la A1 ha 2 squadre meno competitive, idem la A2. Inoltre la A2 costa tanto lo stesso in trasferte nonostante i 2 gironi. Obiettivo: ridurre i costi trasferta e aumentare il valore dell'evento. In A1 valuterei concentramenti da 4 squadre nel week end con partite il sabato sera e la domenica pomeriggio. Due partite per squadra. Non tre per non arrivare bolliti alla terza. Deve diventare week end evento con comunicazione ad hoc e partite in streaming. Più facile vendere un pacchetto evento piuttosto che la singola partita. Evitare i turni infrasettimanali. Ingestibili, costosi e poco seguiti. Lasciate infrasettimanale alle coppe europee. Gli sponsor sarebbero sicuramente più interessati nel valutare investimenti avendo visibilità superiore e più tifosi in piscina. Pagamento accesso alla partita: 5 € adulti e 2 euro per i ragazzi sotto i 14 anni, gratis sotto i 6 anni. Per le 4 partute 12€ ad adulto e 5€ per i ragazzi. In cambio un pacchetto di buoni sconto omaggiato dagli sponsor locali: ristoranti, pizzerie, pub, bar, stabilimenti balneari, negozi e altri esercizi che gravitano intorno alla piscina potrebbero creare un carnet da 5/10€ complessivi per attirare i tifosi alla consumazione o all'acquisto. Per esercizio commerciale costo di 0.50€/1€ per ogni buono sconto, pubblicità garantita e avendo un we a disposizione i tifosi potrebbero essere attirati più facilmente alla consumazione. Non so se sia già così ma la Fin dovrebbe studiare una convenzione con gli hotel per garantire pernottamento, pranzi e cene a prezzo agevolato. Molto agevolato. Idem con i voli, i treni e affitto pulmini. Sarebbe un risparmio anche sugli spostamenti degli arbitri, 4 per concentramento per gestire le 4 partite. Si compatterebbe la regular season per poi avere play off a 8 squadre e finali scudetto più lunghe e più avvincenti. Play out: le ultime due vanno giù dirette, la 9 e 10 di A1 con le prime tre di ogni girone della A2 fanno 2 Concentramenti da 4 in campo a sorteggio tra le 4 del girone. Dal venerdi sera alla domenica pomeriggio/sera. Le prime due di ogni girone faranno la A1. Stranieri in A2? Solo 1. Tassativamente di movimento, non portiere e forse nemmeno centroboa. Ciao a tutti.
No comment
 
Io penso che giusto 14 squadre x fare possibilità di far crescere giovani di talento anche chiave nazionale. Opzione 10 squadre si fattibile ma con 1 stranieri al massimo.12 squadre 2 stranieri, sarò ripetitivo i giovani non dimenticatevi.sarà sempre una lotta tra Recco e Brescia.
Marco
 
Come ho letto in più messaggi, il problema per lo spetacolo non è il numero di squadre ma la divisione in "blocchi di livello" del campionato: 2 squadre per lo scudetto, altre 4-5 fanno un campionato a sé di metà classifica e infine altre 4-5 si giocano la coda. L'idea geniale sarebbe poter favorire un numero maggiore di incontri incerti.
Domenico
 
D'accordissimo con la proposta di Marsili, anzi oserei di più. Campionato a 10 squadre Top Ten o Elite che si voglia chiamare, ma con alcune indicazione di rigore per le società che parteciperebbero al campionato: le società devono dimostrare di avere la solidità economica per la salvaguardia della categoria e la tutela dei giocatori e degli allenatori ; le società devono garantire la disponibilità di campi gara decenti dove far disputare gli incontri con capienza minima di almeno 500 spettatori; obbligo di avere a referto almeno 3 giocatori under 20 italiani dei quali almeno 1 sempre in acqua. La categoria inferiore diventerebbe seria A a tutti gli effetti (niente A1 e A2) con 24 squadre divise in 2 gironi e regolamento come l'attuale A2.
Pietro
 
Giusto che chi vuole retrocedere quest'anno possa farlo. Ma sarebbe sbagliato accettare promozioni a tavolino, i titoli e le promozioni si guadagnano sul campo!!! I criteri di ripescaggio poi andavano individuati prima, non si cambia la legge in corsa: qualsiasi decisione presa farà pensare male. E la pallanuoto non ha bisogno di altre ombre.
Filippo
 
Adesso bisogna aspettare il 25 giugno data ultima per le richieste di passaggio alla categoria superiore e per le richieste di autoretrocessione. Ma se oggi per assurdo solo due società si autodeclassano in A1 restando 12 squadre come si fa a ridurre a 10 squadre il campionato. Inoltre oggi come si fa a dire a Metanopoli ed a Anzio che non possono fare la A1 dopo tutti gli investimenti che hanno fatto negli anni.
Michele
RISPONDE MARIO CORCIONE
: "Ripeto: se riduzione deve esserci, deve essere fatta progressivamente, non partendo dalla prossima stagione. A meno che comunque la Fin non decida, come ipotizzato, di ridurre sin da ora a 12 il numero delle squadre".
 
Saro' in controtendenza, ma ridurre a 10 significa ridurre speranze, gioie per molte societa' che avrebbero anche i mezzi. Le partite scontate in passato erano con 2/3 squadre, l'ultimo campionato dalla 5a squadra in giu e' stato avvincente. il prossimo vede 4/5 squadre forse ora 6 anche con Trieste ben attrezzate (di cui 2 super), e le altre meno competitive per mille ragioni. Ora in virtu' di autoretrocessione, io sono favorevole ad una A1 di 14 (o anche di 16 se ci fossero squadre serie con soldi e volonta'di approntare on roster competitivo). MA 2 gironi (nord e sud) (modello Ungherese) per ridurre costi. le prime 3 direttamente a Poule scudetto, le ultime 3 Poule Retrocessione. 4a e 5a scontro incrociato A/R per stabilire chi va in quale Poule. Chiaramente playoff 1-8, 2-7 etc su 3 gare e finale su 5. A me sembrerebbe uno spettacolo (sempre che chi non ha soldi si faccia un esame di coscienza e applichi l'autoretrocesione). Giusto per fare il punto, CCN e Florentia giu; SM Roma Lazio Posillipo meglio che si diano una svegliata, altrimenti meglio che cedano il passo. Delusissimo che dei campioni in uscita da Recco nessuno abbia avuto opzioni per l'talia.
nick

Tra i vantaggi inserirei anche: - aumenta il livello della A2 - più partite di spessore e playoff lunghi aiutano di conseguenza gli arbitri che crescono arbitrando partite tirate, non allenamenti da 15 gol di scarto
giuseppe
 
12 ma anche 14, solo così puo" crescere la pallanuoto in citta" nuove o ritornare in vecchie citta", Palermo, Milano, Bologna, Pescara, Salerno. Ma con aiuti economici da Barelli no chiacchiere e solo la la Nazionale ed infine Manager onesti che sviluppano rapporti con TV, comune,regione, banche, leggi per defiscalizzare gli investimenti delle aziende come sponsor,scuole per i vivai cioe" tutti gli enti che possono sviluppare ed incrementare questo stupendo sport, senza cambiare le regole. Da sempre, ognuno guarda al proprio orticello, ora o si cambia o tutti a seminare la terra...
enrico
 
MEGLIO A1 A 14 SE CI SONO SQUADRE SERIE CON RISORSE E VOGLIA D INVESTIRE,TIPO ANZIO O METANOPOLI.
deluso
 
A1 a 10 squadre, la A2 a 28? Si va a fare un perimetro di 10 squadre che sarebbero lontane anni luce dalla A1 che vivrebbe di vita propria lontana dal resto del movimento. Poi ok 10 squadre, e quante retrocessioni? Chi dovrebbe investire sulla A2? Sinceramente mi sembra fantasiosa come ipotesi. Oppure pensate che si inneschino i meccanismi delle squadre satellite nelle altre categorie? Iniziamo a limitare gli stranieri, che dilagano, in particolare quelli scarsi che ce ne sono a pacchi.
13 R
RISPONDE MARIO CORCIONE: La riduzione (progressiva) a 10 squadre non comporterebbe l'aumento delle formazioni di A2, che rimarrebbero 24.
 
Il senso di avere 14 squadre in A1 è quello di far giocare maggiormente i giovani e avere sempre più spazio per nuove leve. Questo comporta ad alzare il tasso tecnico dei giovani e aver giocatori con maggior esperienza possibile, con un campionato a 10 squadre oltre ad avere sempre i soliti giocatori per anni in A1, la seconda categoria sarebbe piena di squadre
Matteo Iocchi

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