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Controfuga, una puntata per Gabriele (il video dell'intera trasmissione)

  Pubblicato il 26 Mag 2117  10:42
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La trasmissione Controfuga ha deciso di omaggiare Gabriele Pomilio, icona assoluta e simbolo della pallanuoto, recentemente scomparso, con una puntata interamente dedicata nel giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni.
Nel salottino del nostro Format televisivo ospiti Carlo Silipo, Bruno Cufino e Mario Corcione. Ma questa puntata è stata una vera e propria maratona, non stop, nella quale sono intervenuti in collegamento telefonico, a testimoniare il loro affetto, numerosi amici che hanno condiviso un determinato percorso con il migliore dirigente che la pallanuoto abbia mai avuto: Franco Porzio, Gianni Averaimo, Giorgio Iannuzzi, Paolo Sinibaldi, Franco Di Fulvio, Fabrizio Failla, Roberto Calcaterra e Yannis Giannouris.
La trasmissione va in onda tutti i giovedì alle ore 22,00 su Lunasport (ch. 114 del digitale terrestre in Campania), in streaming al sito http://www.tvluna.it/tv-luna-sport-2/ e, a distanza di 24 ore dalla messa in onda, sul canale Youtube “Controfuga TV”.
 
 
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Gabriele Pomilio ci ha lasciato. E' andato via l'uomo che più di tutti, negli ultimi trent'anni, ha lavorato per il bene della pallanuoto italiana. Prima come team manager del Settebello del Grande Slam, poi come fondatore dell'Associazione Waterpolo Development e dell'Associazione Waterpolo People. E, ovviamente, Gabriele è stato colui che ha fatto grande il Pescara facendolo diventare una delle squadre più forti al mondo negli anni 80.
Ci mancherai tanto, tantissimo.
Mario Corcione
 
IL CORDOGLIO DELLA SPORT MANAGEMENT
Il Presidente Sergio Tosi, il Team Manager Gianni Averaimo e tutta la società Sport Management si stringono attorno ad Amedeo e alla famiglia Pomilio per la perdita del caro Gabriele, simbolo della pallanuoto italiana.
“Una persona stupenda la cui perdita mi addolora - ha commentato Averaimo - Il Settebello che dal '91 al '96 ha vinto praticamente tutto, ha raggiunto questi grandi traguardi anche grazie ad un dirigente come lui. Ci mancherà”.
 
L'ARTICOLO CHE PAOLO SINIBALDI HA SCRITTO PER LUI SUL "MESSAGGERO"
Non è un giorno qualsiasi. Non lo è per Pescara, non lo è per l'Abruzzo e per l'Italia, ma forse per il mondo intero. Quando se ne va uno grande come Gabriele Pomilio, il segno resta impresso. Lo piange il mondo della pallanuoto innanzitutto, perché Gabriele è stato il più grande dirigente di tutti i tempi probabilmente a livello planetario. Ma a piangerlo sono anche il mondo della pubblicità e del marketing, dell'imprenditoria, della cultura, della storia, per un uomo dai mille interessi e dalle altrettante risorse. Soprattutto mentali. Intelligentissimo, arguto, ironico, testardo, geniale sempre fino alla fine. 
Quando ieri mattina i medici dell'ospedale di Pescara – dove è venuto a mancare all'età di 79 anni – stavano operando le ultime disperate manovre per tentare di sottrarlo al destino, il buon Gabriele con la solita dialettica senza eguali si è rivolto a 
loro con una battuta di spirito, o forse no: “Le state tentando proprio tutte, eh?”. O anche la sera precedente, quando uno dei suoi giocatori più affezionati sempre al suo fianco anche nei giorni della sofferenza - Franco Di Fulvio - lo salutava dicendogli “Gabriele, ci vediamo domani” e lui, di risposta in dialetto... “Se mi ci artruv'...”.
Unico, indimenticabile, Pomilio ha creato il fenomeno della pallanuoto a Pescara (ma anche della nazionale azzurra, il "Settebello"), esportando il nome della città in tutto il globo terrestre partendo dagli anni settanta con la scalata alla serie A, per arrivare ai successi che tutti conoscono conseguiti in particolare negli anni ottanta e novanta: 3 scudetti, 5 Coppe Italia, una Coppa Campioni, una Coppa Len, 2 Supercoppe e 3 Coppe delle Coppe. Ha ufficialmente abbandonato la società sportiva biancazzurra a metà degli anni duemila, ma non si è allontanato dalla pallanuoto. Ha continuato a creare, a precorrere i tempi di decenni creando un festival internazionale giovanile di questa disciplina chiamato Haba Waba, inventando siti web specializzati in un periodo in cui non tutti ritenevano che quella potesse essere la strada giusta per comunicare lo sport. Anche negli ultimi mesi Pomilio c'era, stava infatti preparando un progetto di marketing e comunicazione per la pallanuoto internazionale, base operativa la sua casa di Francavilla a due passi dal mare. Seduto in poltrona con il vecchio Nokia e quel numero 335 che ancora tutti cercavano quando c'era bisogno di un consiglio o di una intuizione. E poi armadi pieni di quello che è diventato il suo simbolo a livello pubblicitario, cioè il famoso rinoceronte della Pomilio Blumm, la sua azienda che lo ha reso celebre anche nel suo lavoro d'origine di pubblicitario.
Lascia la moglie (adorata) Maria Letizia, le figlie Franca e Paola, e lascia il figlio Amedeo, fantastico mancino della pallanuoto pescarese e azzurra e attuale vice-allenatore della nazionale italiana maschile.
Lo piangono tanti pallanuotisti di valore che sono stati letteralmente scoperti, se non creati, da Pomilio: su tutti Manuel Estiarte (divenuto il “Maradona della pallanuoto”), ma anche D'Altrui, i fratelli Calcaterra, Attolico, Bovo, Ferretti, Salonia, Malara, Mammarella, Simenc, Meszaros, Smirnov e chi più ne ha più ne metta.
No, un altro Pomilio non nascerà. Troppo superiore alla media per aver riposto, magari tra i suoi rinoceronti o i suoi libri di storia e cultura pescarese, una sua copia perfetta.
Per volontà di Gabriele, non ci sarà funerale; la camera ardente è aperta presso l'obitorio dell'ospedale di Pescara fino alle ore 19 di oggi.
Paolo Sinibaldi
 
IL CORDOGLIO DELLA F.I.N.
Si è spento questa mattina all’Ospedale civile di Pescara, dov'era stato ricoverato per problemi cardiaci, Gabriele Pomilio 79 anni, nato a Francavilla al Mare il 25 maggio 1938, consigliere federale dal 1989 al 2001 e responsabile delle squadre Nazionali di pallanuoto fino al 1998, fondatore della pallanuoto abruzzese, presidente e general manager della società Cus D'Annunzio Pescara - poi diventata Pescara Sport - che si è laureata campione d'Italia nel 1987, '97 e '98, conquistato 5 Coppa Italia, una Coppa dei Campioni, due Supercoppe, tre Coppe delle Coppe e una Coppa LEN ed imprenditore di successo. All’obitorio dell’Ospedale Santo Spirito di Pescara è allestita la camera ardente.
Da dirigente federale, Gabriele Pomilio, ha avuto il grande merito di portare in Italia il tecnico croato Ratko Rudic che con il suo Settebello ha regalato i maggiori successi alla pallanuoto azzurra. Da responsabile delle squadre Nazionali ha vinto l'oro olimpico a Bercellona '92, i mondiali di Roma '94, gli europei a Sheffield '93 e Vienna '95, i Giochi del Mediterraneo in Grecia nel '91 e Francia nel '93, la Coppa FINA ad Atene '91 e la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Atlanta 1996 con la squadra allenata da Rudic; conquistato le medaglie d'argento agli Europei e Giochi del Mediterraneo nel 2001 con Alessandro Campagna alla guida del Settebello. E' stato l'ideatore, con Rudic e Alfio Flores, del campionato della waterpolo in mare con i campi gonfiabili e nel maggio del 1995 ha promosso il primo mondiale di bach waterpolo.
Da ragazzo ha giocato a pallanuoto in serie C con il Pescara, in serie B con il Civitavecchia e in serie A con la AS Roma, allenata nel 1959/60 da Cesare Rubini, insieme al centroboa Carlo Pedersoli.   
Il presidente della FIN Paolo Barelli, i presidenti onorari Salvatore Montella e Lorenzo Ravina, i vicepresidenti Andrea Pieri, Francesco Postiglione e Teresa Frassinetti, il segretario generale Antonello Panza, il consiglio e gli uffici federali, il presidente del GUG Roberto Petronilli, i dirigenti e tecnici federali delle squadre nazionali di pallanuoto e tutto il movimento degli sport acquatici formulano le più sentite condoglianze alla moglie Marizia, ai figli Amedeo, campione olimpico a Barcellona '92, campione mondiale ed europeo e plurimedagliato con il Settebello di Ratko Rudic e attuale assistente tecnico del CT della Nazionale Alessandro Campagna, Franca e Paola, ai familiari ed amici e tutti coloro i quali hanno avuto il privilegio di conoscerlo.  
 
IL CORDOGLIO DELLA PALLANUOTO TRIESTE
Anche la Pallanuoto Trieste si unisce al cordoglio per la morte di Gabriele Pomilio, uno dei migliori dirigenti del nostro sport, capace di vincere tutto con il Pescara e con la nazionale italiana, accanto a Ratko Rudic negli anni d’oro dal 1992 fino al 2001. I massimi dirigenti della società alabardata, il presidente Enrico Samer, il vice-presidente Renzo Colautti e il direttore sportivo Andrea Brazzatti, si stringono attorno alla famiglia Pomilio. 

IL CORDOGLIO DELL'ORTIGIA
«I tanti successi, i trofei conquistati, non possono descrivere la grandezza morale di un uomo che ha dedicato tutto se stesso alla pallanuoto. Grazie a Gabriele Pomilio, grazie per tutto quello che ha trasmesso ad ognuno di noi.»
Questo il messaggio del Circolo Canottieri Ortigia partecipe del lutto che ha colpito la pallanuoto e lo sport italiano. Il presidente del circolo biancoverde, Valerio Vancheri, il presidente onorario Giuseppe Marotta, i dirigenti, i tecnici, gli atleti e tutta la famiglia Ortigia, hanno voluto formulare le più sentite condoglianze alla moglie Marizia, ai figli Amedeo, campione olimpico a Barcellona ’92 insieme a Sandro Campagna e Paolo Caldarella, Franca e Paola.
«Il suo impegno nel club, poi a livello federale e quindi per il settore giovanile è stato un esempio. Un lavoro certosino che la pallanuoto italiana saprà coltivare anche nel suo nome.»
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Riposa in pace Gabriele.Sei un grande sempre! Le mie condoglianze ad Amedeo e alla Vostra famiglia. Un abbraccio sincero. Cesare Vio
 
Addio grande Gabriele.....genio della pallanuoto, anzi arrivederci in un posto migliore. Le mie più sentite condoglianze a tutta la famiglia.
Mauro Birri
 
Piango insieme a tutto il mio Staff la perdita di un grandissimo della pallanuoto. I risultati conquistati dal carissimo Gabriele parlano da soli, le idee innovative che Gabriele con grande tenacia e linearità cercava di portare avanti dovranno essere sempre da stimolo per tutti noi. Mi mancheranno le affettuose costanti telefonate di Gabriele, di cui ero sempre onorato, con le quali, plaudendo per ciò che di valido nel quotidiano cerchiamo di fare nella nostra remota Palermo, mi proponeva con grande delicatezza momenti di costruttivo confronto, dandomi sempre importanti spunti di riflessione, con grandissima competenza e di grandissima attualità. Proprio un grande!
Marcello Giliberti - Presidente TeLiMar
 
Se n'è andato un Genio, il Genio della pallanuoto e non solo! Penso che in tanti gli dobbiamo qualcosa, io sicuramente. Se sono stato in questo mondo, se ho fatto qualche piccolissima cosa nella pallanuoto, lo devo soltanto a Gabriele. Tutti i miei ricordi più belli sono legati alla sua persona ed alla sua splendida famiglia. Se continuerò a stare nel mondo della pallanuoto ed a cercare di fare qualcosa, sarà anche per lui. Grazie di tutto, amico mio!
Maurizio Gobbi
 
Caro vecchio amico, sempre pronto ad aiutare e a dare buoni consigli... Grande personalità che andava oltre i limiti del nostro provincialismo... mente poliedrica e grande fantasia che concretizzava nel lavoro ma anche nello sport! Grazie x aver aiutato mio figlio ad orientarsi verso quello che sarebbe stato il suo splendido destino......non ti dimenticheremo mai!
Giada

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