Attendere prego...

Archivio News

Waterpolo People

Ci lascia un 2018 pieno di desideri che non si sono realizzati (e con due sole medaglie)

  Pubblicato il 31 Dic 2018  06:13
Cosa chiedete al 2018 per la pallanuoto? E' questa la domanda che il 31 dicembre 2017 abbiamo posto ad alcuni addetti ai lavori. Ecco le risposte. Giudicate voi se i vari desideri si sono realizzati.
 
DARIO DI GENNARO (giornalista Rai)
Mi piacerebbero (e tifo per) due medaglie all'Europeo. I risultati delle Nazionali sono determinanti per tutto il movimento.
 
STEFANO POSTERIVO (allenatore del Lantech Plebiscito)
Il mio desiderio è vedere partite di campionato con un bel pubblico, in piscine ben addobbate, con speaker in grado di dare risalto all'evento. Esattamente, cioè, quello che meritano i nostri giocatori e le nostre giocatrici per l'impegno che mettono nella loro attività. Un utopia? No, se ogni società si deciderà ad attivarsi in tal senso deputando una persona capace che si occupi di tutto questo.
 
FRANCESCO GRILLONE (direttore Waterpoloitaly)
Ci sarebbe da chiedere di tutto e di più. Mi auguro due sole cose: che Paolo Barelli riesca a far cambiare rotta alla politica
"dell'orticello" ai club di A1 e che riduca il numero delle squadre del massimo campionato. Una serie A1 con 10 squadre da una parte ridurrebbe i costi di gestione a favore dell'incremento tecnico degli stessi, dall'altra farebbe crescere la serie A2, e di conseguenza la serie B.
 
FRANCO CARRELLA (giornalista de La Gazzetta dello Sport)
Mi auguro che il dibattito mondiale sul futuro della pallanuoto, non necessariamente riguardante gli aspetti regolamentari, avvenga in un clima di armonia e di collaborazione tra tutte le componenti del nostro sport, cosa che purtroppo nel 2017 non è avvenuta. Se vogliamo il rilancio della pallanuoto, questa collaborazione è indispensabile.
 
GIANLUCA LEO (reaizzatore e conduttore di "Controfuga")
Chiedo per la pallanuoto la creazione di una manifestazione come l'Otto Nazioni di rugby, con la partecipazione delle migliori squadre al mondo. A chi obietta che si tratta di una manifestazione troppo costosa, rispondo che i soldi ci sono: basta che la Fina eviti di gettare al vento le proprie risorse in eventi inutili come convegni e sperimentazioni di regole e le investa in questo "Otto Nazioni" contribuendo alle spese delle federazioni coivolte e creando un circuito televisivo con dirette e rubriche a supporto dela manifestazione. Ovviamente la creazione di questo "Otto Nazioni", che potrebbe costituire davvero un veicolo importantissimo a livello promozionale per la pallanuoto, contempla anche l'abolizione della fallimentare World League e della neonata Europa Cup. Bisogna evitare d'intasare il calendario internazionale con eventi di cui non abbiamo bisogno.
 
FABRIZIO NAPOLI (redattore capo di Waterpolo Development World)
Al 2018 chiedo due medaglie agli Europei di Barcelona perchè, al di là del fatto puramente contingente, i buoni risultati delle nazionali sono fondamentali per la propaganda di uno sport.
 
MARIO CORCIONE (direttore di Waterpolo People)
Il mio desiderio principale è cacciare dal mondo della pallanuoto coloro che, soprattutto a livello istituzionale, da anni costituiscono la "zavorra" del nostro sport. Ma non è un desiderio realizzabile, purtroppo. Tra le cose fattibili, mi auguro una crescita del pubblico che assiste alle partite di A1 maschile e femminile, crescita che può avvenire sfruttando il grande interesse che riscuote la pallanuoto giovanile. In altre parole, è indispensabile che le società abbinino alle partite delle squadre maggiori esibizioni delle formazioni giovanili e che i presidenti di società obblighino gli atleti delle squadre giovanili ad assistere alle partite delle squadre maggiori, anche e soprattutto perchè ciò è importantissimo dal punto di vista didattico.
 
***
 
UN BILANCIO FALLIMENTARE
Chiudiamo il 2018 con un bilancio decisamente in rosso per la pallanuoto italiana. Nessuna vittoria, nè delle squadre di club nè delle nazionali, e due sole medaglie: l'argento dell'Under 18 femminile di Paolo Zizza ai Mondiali di Belgrado e la medaglia di bronzo del Settebello di Sandro Campagna in Europa Cup.
 
IL FANTASTICO ARGENTO DELLE AZZURRINE DI ZIZZA
 
Quarti di finale
USA-ITALIA 6-7 (1-1, 1-4, 2-1, 2-1)
Usa: Walsh, Harbilas, Alaya 1, Hill 2, Jones, Weber 1,  Roerner 1, Broad, Vandeweghe-O'Shea 1, Constandse, Wallace, Johnson, Phillips. All. Damato.
Italia: Banchelli, Giustini 3, Meggiato, Amedeo 1, Cordovani 1, Cergol 2, Tori, Colletta, Bettini, Clementi, Riccioli, Santapaola, Maimone. All. Zizza.
Arbitri: Daskalopoulou e Goncharenko.
Non si ferma il percorso della squadra di Paolo Zizza che sovvertendo il pronostico supera gli Stati Uniti e strappa il pass per la semifinale dove affronterà l'Australia. Azzurre strepitose avanti 5-1 a metà gara e 6-2 a inizio terzo periodo; poi le statunitensi rientrano fino al 6-6 di Vandeweghe-O'Shea; decide un gol della triestina Cergol a quarantatre secondi dal termine. Per l'Italia a segno Giustini con una tripletta, Cergol con una doppietta e Cordovani e Amedeo con un gol a testa.
 
Semifinale
ITALIA-AUSTRALIA 7-5 (3-1, 2-2, 1-2, 1-0)
Italia: Banchelli, Giustini, Meggiato, Amedeo, Cordovani, Cergol 5, Tori, Colletta 1, Bettini, Clementi, Riccioli 1, Santapaola, Maimone. All. Zizza.
Australia: Hawthon, Oberman, Thomas, Swadling, Milliken, Andrews 1, Traplin 1, Ballesty 1, Dalziel, Newell, Kearns 2, Andrews, West. All. Damjanovic
Arbitri: Drury (USA), Kunikova (RUS)
Strepitosa l'Italia di Paolo Zizza che batte l'Australia e accede alla finale dei mondiali under 18 in svolgimento a Belgrado, nella quale domenica, ore 20.40, incontrerà la Spagna che supera 13-9 la Grecia. Azzurre - trascinate dalla cinquina di Cergol - che partono subito forte e conducono 5-1 dopo dodici minuti e 5-3 a metà gara. Le  aussies rientrano fino al 6-5 di Kearns. Ma Riccioli fissa il 7-5 che fa sognare l’oro all'Italia.
 
Finale
SPAGNA-ITALIA 8-7 (1-2, 3-2, 2-1, 2-2)
Spagna: Domene, Arias, Diaz 1, Guiral 1, Morell, Camarena, Farre, Ruiz, Descalzi, Camus, Arino 2, Aznar A 4. All. Aznar J.
Italia: Banchelli, Giustini, Meggiato, Amedeo, Cordovani, Cergol 2 (1 rig), Tori, Colletta 1, Bettini 1, Clementi, Riccioli 3, Santapaola, Maimone. All. Zizza.
Superiorità numeriche: Spagna 2/5, Italia 0/3 + 1 rigore.
Arbitri: Kunikova e Aimbetov.
La nazionale femminile under 18 conquista l’argento ai mondiali di categoria, a Belgrado; perde la finale con la Spagna che batte per la seconda volta le azzurre dopo il 13-6 del girone eliminatorio. Stavolta però la partita è tirata e si gioca punto a punto. Si parte col rigore segnato dalla bomber Cergol; poi Aznar, autrice di una quaterna e mvp della partita, imprime il primo break giallorosso portando le compagne sul 4-2. La mancina catanese Riccioli con una doppietta riaggancia le avversarie (4-4). Nel terzo periodo Bettini riporta avanti le azzurre, ma la reazione spagnola produce l’allungo decisivo con Arino, Giural e Aznar. Vano il ritorno di Cergol, doppietta, e Colletta per l’8-7. Banchelli è stata premiata come miglior portiere del torneo.
 
LA BELLISSIMA VITTORIA DEL SETTEBELLO SULLA SERBIA CHE PORTA GLI AZZURRI SUL PODIO DELL'EUROPA CUP
 
ITALIA-SERBIA 10-9 (1-3, 3-3, 4-2, 2-1)
Italia: Del Lungo, Di Fulvio 1, Molina Rios 1, Figlioli 3, Fondelli, Velotto, Renzuto Iodice, Echenique Saglietti 1, Presciutti 1, Bodegas 3, Dolce, Bertoli, Nicosia. Coach. Campagna
Serbia: G. Pjetlovic, Mandic 3 (1 rig.), Tomic, Drasovic, Cuk 1, D. Pjetlovic 1, Lazic 1, Aleksic, Jaksic 1, Filipovic 1, Subotic, Rasovic 1, Mitrovic. Coach. Savic
Arbitri: Gomez (Esp), Szekely (Hun).
Superiorità numeriche: Italia 4/11, Serbia 5/17 + 1 rigore.
Note: Mitrovic in porta per la Serbia. Ammonito Campagna per proteste. Bertoli, Bodegas, Presciutti e Cuk usciti per limite di falli nel quarto tempo.
Grande Settebello che batte i campioni olimpici serbi per 10-9.Azzurri che non superavano la Serbia tra olimpiadi, mondiali ed europei dalla semifinale olimpica di Londra 2012 dove conquistammo l'argento. Lo scorso anno l'ultimo ko nella finale della World League a Ruza dove i balcanici passarono 10-9 nel finale con Pjetlovic. Triplette per Bodegas e Figlioli che ribaltano insieme ai compagni il 5-1 iniziale degli slavi. Azzurri terzi nella prima Europa Cup che va alla Croazia vincitrice in finale con la Spagna 12-9 nel delirio della Kantrida swimming pool di Rijeka gremita da 1200 spettatori. Raggiante il coach Campagna che commenta a caldo: "Ho sempre avuto la sensazione che fossimo in partita, anche sotto di quattro reti. Solo che stavamo subendo troppe espulsioni e non riuscivamo a fare il gioco che volevamo. Poi abbiamo sprecato due volte tirando sul portiere. Dovevamo cambiare il match essendo più aggressivi in difesa e ripartendo velocemente dopo i controfalli. Comunque al di la del risultato mi interessava che giocassimo alla pari e la prestazione infatti è stata ottima. Siamo tornati in partita imponendo un break di sei reti, andando due volte al doppio vantaggio. E' vero che a loro mancavano due pezzi da novanta come Mitrovic e Prlainovic, ma questo torneo ha dimostrato che abbiamo una varietà di gioco enorme che potremmo sviluppare solo stando insieme e lavorando continuativamente. Dopo la Spagna abbiamo fatto tre partite di altissimo livello. Questa partita meritava una finale mondiale e quindi questo evento può solo che migliorare se organizzato per tempo e con le giuste strategie, che portino sempre la piscina piena ad applaudire le migliori nazioni del mondo".
Ultimo superstite della vittoria olimpica londinese, capitan Figlioli spiega le chiavi di questo successo: "Stiamo costruendo una squadra tutta nuova e in questo periodo aggiungiamo un mattoncino alla volta. La vittoria con i campioni olimpici ci dà fiducia per il lavoro nel futuro che stiamo facendo inseme al coach e lo staff. Restiamo umili e con i piedi per terra. I miei tre gol non valgono nulla se non giochiamo di squadra. Posso solo affermare che rispetto agli altri anni abbiamo maggiore qualità a questo punto della stagione su cui lavorare e migliorare".
CRONACA. Pjetlovic conquista subito l'uomo in più (espulso Presciutti) e rifinisce dai due metri per l'1-0 serbo. Gli azzurri falliscono l'extraman ma poi passano con la bomba di capitan Figlioli che duetta con Bodegas e fulmina Mitrovic (1-1). I serbi pressano conquistano due superiorità ma Del Lungo stoppa la bomba di Subotic da fuori. Molina è pescato sui due metri sulla quarta superiorità azzurra e dall'altra parte invece Figlioli ferma col rigore Lazic. Il mancino Mandic fa 2-1 spiazzando Del Lungo. E' il miglior momento degli avversari che vanno sul doppio vantaggio capitalizzando il quarto extraman con la doppietta di Mandic (3-1).
Bodegas ci prova subito, ma passano ancora gli avversari: prima con Jaksic (quinta superiorità) e poi con la tripletta di Mandic in controfuga che segna il primo gol a uomini pari per il massimo vantaggio serbo (5-1). Campagna chiama timeout e Di Fulvio graffia come sa dai 7 metri con una bomba centrale (2-5). La partita si accende, con un paio di scontri duri di cui fanno le spese i difensori serbi che escono per fallo grave. Al sesto extraplayer concesso Figlioli, sblocca la statistica negativa, fa doppietta e accorcia a meno due (3-5). L'Italia è viva, prende due falli in attacco e riparte bene con l'azione di Figlioli che trova Bodegas al centro, bravo a girarsi e spiazzare Mitrovic per il meno uno, che dura venti secondi perchè Cuk libero dai due metri può depositare il 6-4 che chiude metà gara. 
Azzurri subito determinati e in pressione. Molina ripulisce un'innocua palla al centro e si gira alla grande per il nuovo meno uno; poi Presciutti scaglia il dardo del pareggio e la Serbia sbanda (6-6). Subotic manca il settimo extraplayer che invece Echenique trova dall'altra parte con l'aiuto della deviazione avversaria per il primo vantaggio azzurro (7-6). I serbi reagiscono trovano due superiorità in seguenza ma Subotic si intestardisce dall'angolo e la difesa spazza bene. La velocità del Settebello aumenta e aumentano i giri del motore: Mandic commette fallo grave e ci prova Renzuto che viene stoppato dal portiere ma poi Bodegas da sotto è bravo e fortunato a girare la doppietta personale e il più due Italia (8-6). Il break di 4-0 sveglia i campioni olimpici che stavolta sfruttano l'extraman con Lazic e mandano a referto anche il fenomeno Filipovic che carica il mancino da distanza siderale e trova il bellissimo pari (8-8) che chiude il quarto.
Subito bell'Italia in apertura. La pressione in attacco è giusta, Molina arriva sul fondo e mette l'assist al bacio per la tripletta facile di Bodegas che riporta in vantaggio l'Italia (9-8). La partita si accedende di nuovo, Campagna si fa ammonire per protesta e gli arbitri concedono quattro superiorità ai serbi che gli avversari non sfruttano. Occasioni mancate di la e invece concretizzate di qua da Figlioli che fa tripletta e insacca il 10-8 in extraman a tre minuti dal termine. I serbi trovano altri tre extraplayer (fuori per tre falli Bertoli, Bodegas e Presciutti) che capitalizzano solo una volta con Rasovic (9-10) e l'incontro finisce tingendosi finalmente d'azzurro.
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
In un 2018 così scarso è da tenere conto anche del secondo posto del Setterosa ai Giochi del Mediterraneo. Si deve fare di più, quello è certo. Buon 2019! Tifosa della Pallanuoto sempre!
Elena Prima
 

Inviaci un tuo commento!

(la tua email email non verrà pubblicata nel sito)
I dati personali trasmessi saranno trattati direttamente da A.S.D. WATERPOLO PEOPLE quale titolare del trattamento ed esclusivamente per lo scopo richiesto garantendo la riservatezza e la sicurezza dei dati.

I dati personali saranno conservati solo il tempo esclusivamente necessario. Ogni interessato può esercitare il diritto di avere informazioni sui propri dati ai sensi dell'art. 7 dlgs 196/2003.

La preghiamo quindi di fornire il suo consenso al trattamento dei dati cliccando sull'apposito riquadro.

* campi obbligatori
Attendere prego...

Grazie della collaborazione!
Il tuo commento è stato registrato in archivio e sarà visibile nel sito dopo l'approvazione amministrativa.

Ok