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Che Settebello! Che bronzo! Oro alla Serbia

  Pubblicato il 20 Ago 2116  21:27
1-2 posto
CROAZIA-SERBIA 7-11 (2-3; 1-3; 2-3; 2-2)
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELL'INCONTRO SU
RIO DE JANEIRO - A partire dal secondo tempo non c'è partita, ma avrebbe potuto esserci se l'arbitro Molnar sul punteggio di 2-3 avesse punito il pugno rifilato sotto i suoi occhi da Dusko Pijetlovic a Macan.
 
3-4 posto
MONTENEGRO-ITALIA 10-12 (1-2, 3-3, 3-4, 3-3)
Montenegro: Radic, Brguljan Drasko, Paskovic, Petrovic, Brguljan Da. 2, Radovic 1, Janovic M. 3, Cuckovic, Ivovic 2, Misic 1, Klikovac 1, Jokic, Scepanovic. All. Gojkovic.
Italia: Tempesti, F. Di Fulvio, N. Gitto, Figlioli 1, A. Fondelli, Velotto, Nora 1, Gallo 3, C. Presciutti 4, Bodegas, Aicardi 1, N. Presciutti 2, Del Lungo. All. Campagna.
Arbitri: Margeta (Slo) e Naumov (Rus).
Superiorità numeriche: Montenegro 8/13 + 1 rigore, Italia 6/13.
Note: Scepanovic in porta col Montenegro. Nel terzo tempo a 6.30 Radic in porta nel Montenegro. Gitto e Figlioli (I) fuori per tre falli nel quarto tempo. Drasko Brguljan uscito per proteste nel quarto tempo. Ivovic ha sbagliato un rigore (palo) nel quarto tempo sull'11-8. Ammonito Gojkovic (all. M) per proteste.
 
LE STATISTICHE DEGLI AZZURRI AL TIRO CONTRO IL MONTENEGRO E LE STATISTICHE FINALI
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Analizziamo Montenegro-Italia con il consueto aiuto del nostro opinionista Stefano Posterivo.
Una medaglia di bronzo bellissima, pesante, strameritata. E, per quello che si è visto in queste Olimpiadi, forse il terzo posto va anche stretto agli azzurri…
Se non avesse trovato sulla propria strada la Serbia in semifinale, probabilmente gli azzurri avrebbero ottenuto qualcosa di più. In ogni caso c’è una considerazione generale da fare: in questo tipo di manifestazioni Settebello e Setterosa non tradiscono mai.
Parliamo adesso della gara, anzi della battaglia col Montenegro. Non è roba da poco segnare 12 gol ad una squadra come quella di Gojkovic…
E’ stata proprio la grande partita giocata in attacco dalla squadra di Campagna il fattore principale di questa vittoria, perché in difesa stasera il Settebello non è stato all’altezza del suo valore. Soprattutto nelle situazioni di uomo in meno non abbiamo quasi mai avuto i tempi giusti ed abbiamo preso 4-5 gol praticamente identici dalla mano buona. Però, ripeto, sull’altro piatto della bilancia gli azzurri hanno messo una fase offensiva strepitosa, anche a uomini pari. Italia molto presente in attacco soprattutto dal punto di vista mentale: ha giocato con quella decisione, con quella disinvoltura, con quel coraggio, direi anche con quella sfrontatezza che era mancata contro la Serbia.
Prestazione super dei fratelli Presciutti…
Christian ha fatto una partita-capolavoro, ma è Nicholas a meritare una citazione particolare per la maturità che ha mostrato stasera. Stesso discorso per Velotto, che ha fatto vedere in campo cose che non appartengono alla sua età. Nicholas Presciutti e Velotto, non dobbiamo dimenticarlo, erano all’esordio in un’Olimpiade.
Anche Gallo, a nostro avviso, ha fatto una gara super in ogni zona del campo…
Certo. Ma lui è ormai un veterano, ai suoi colpi di bravura ormai siamo abituati.
Siamo alla fine della manifestazione. Scegli il tuo azzurro delle Olimpiadi di Rio…
Stefano Tempesti. Ha preso parte alle Olimpiadi dopo essere stato fermo per un mese per l’intervento all’occhio ed è risultato decisivo anche a Rio. E’ lui l’uomo-simbolo di questa nazionale.
Dopo questo splendida medaglia di bronzo, a Tempesti potrebbe venire la voglia di continuare…
In ogni caso abbiamo le spalle coperte. Del Lungo ha dimostrato qui a Rio che, se Tempesti smetterà, l’Italia potrà continuare a contare su un grande portiere.
Il futuro del Settebello?
E’ già iniziato qui a Rio con gli esordienti presentati da Campagna, che hanno risposto alla grande alle attese. Potremo contare su un Settebello altamente competitivo anche per il prossimo quadrienno, tenendo conto anche della ancor giovane età dei nostri due bravissimi centri Aicardi e Bodegas.
 
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Emozioni. A metà del quarto tempo il punteggio è 8-11 per gli azzurri. E’ già una vittoria bellissima, con sensazioni indimenticabili per i tifosi italiani presenti in tribuna a Rio oppure incollati al televisore. Ma evidentemente non basta, il Settebello decide che il successo deve essere ancora più emozionante. Gli azzurri si addormentano per 33” e in questo sciagurato mezzo minuto prendono due gol da polli, il primo dall’immenso Ivovic, il secondo da Radovic: 10-11. A tre minuti dal termine tutto è rimesso in discussione.
Tempesti. In attacco, dove finora gli azzurri hanno giocato una partita strepitosa per determinazione, proprietà di palleggio e anche precisione in fase di conclusione (l’Italia chiuderà con un ottimo 12 su 26, 46%) è ovvio che adesso il pallone diventa pesantissimo e gli azzurri non riescono a replicare all'uno-due montenegrino. Capovolgimento di fronte, gran tiro di Radovic e splendida risposta di Tempesti, che salva il risultato.
Aicardi. Ultima azione per gli azzurri, manca meno di un minuto, poi il Montenegro avrà l’ultima chance per portare la gara ai rigori. Ma Aicardi decide che la gara deve finire qui e mette la medaglia di bronzo al collo della sua squadra con una conclusione da lunghissima distanza da urlo. L’urlo di Dario Di Gennaro e Francesco Postiglione, che accompagnano il pallone in rete con un “Siiiiiiiiii!” che esplode nello schermo.
Che festa! Al fischio finale degli ottimi Margeta e Naumov tuffo di Campagna stilisticamente non all’altezza di un’altra medaglia di bronzo olimpica, Tania Cagnotto, ma ugualmente atteso e spettacolare. Si sprecano gli abbracci in acqua, poi le immagini vanno su Stefano Tempesti che piange di gioia aggrappato alla porta nella quale ha detto no al pareggio montenegrino. Il Settebello è medaglia di bronzo. Un terzo posto strameritato.
Gallo e i Fratelli d’Italia. E’ ingiusto fare classifiche di merito per questo successo che è frutto soprattutto di una grande prestazione offensiva del collettivo (che ha annullato le amnesie difensive di una gara tutt’altro che perfetta nelle retrovie), ma non si può non mettere l’accento sulla formidabile prestazione di Valentino Gallo e di Christian e Nicholas Presciutti. E, guarda caso, sono proprio i fratelli d’Italia (6 gol in due) a toccare insieme l’ultimo pallone di Montenegro-Italia, di questa indimenticabile spedizione azzurra a Rio.
Mario Corcione
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Il Settebello torna sul podio olimpico a quattro anni dall'argento di Londra 2012 e a vent'anni dall'ultimo bronzo ad Atlanta 1996. Quattro gol del bomber Christian Presciutti condannano i mai domi montenegrini che, dopo esser stati sotto di tre gol sull'11-8, erano rientrati sul -2 fallendo anche un rigore con il fuoriclasse Ivovic. Il supergol di Aicardi da quasi metà vasca a trenta secondi dalla fine mette il sigillo ad una partita vinta col cuore, l'anima e la classe. E' l'ottava medaglia del Settebelo nella storia. Per il Cittì Campagna, alla sua nona olimpiade, è la dodicesima medaglia internazionale e la sesta della sua gestione da cittì dopo l'oro mondiale di Shanghai 2011, l'argento olimpico a Londra 2012, gli argenti europei di Budapest 2001 e, Zagabria 2010 e il bronzo di Budapest 2014. Dopo l'argento del Setterosa è la medaglia della continuità del lavoro di tutto il movimento che dimostra vitalità e grandi ricambi nonostante i sette nuovi volti rispetto alla precedente edizione olimpica.
REPORT. Subito pesante l'attacco azzurro. Di Fulvio sbaglia il primo extraman, ma ci pensa Gallo col mancino a bucare Scepanovic per il primo vantaggio Italia. Neanche 40 secondi e Di Fulvio guida la transizione e trova Nicholas Presciutti solo soletto ai due metri: Il difensore romano del Brescia è bravo e lesto a raddoppiare per il fulmineo 2-0 azzurro. Rispondono i balcanici. Figlioli commette fallo grave e Mladen Janovic insacca con un bel alzo e tiro (2-1). L'ex Savona e Pro Recco riprova ma viene stoppato da Temepsti, che compie una grande parata anche su Ivovic con l'uomo in più.
Nel finale scintille. Velotto e Brguljan fuori per reciproche scorrettezze ma il Montenegro non ne approfitta e parte la controfuga azzurra non rifinita però da Di Fulvio.
Ivovic commette fallo grave su Bodegas che nell'azione in extraman conclude sulle braccia di Scepanovic. Nel ribaltamento stavolta il Montenegro gioca bene l'extraplayer trovando ancora le braccia ispirate di Janovic che fa doppietta e pareggia (2-2) con tiro in fotocopia al primo tempo. Al terzo uomo in più l'Italia passa: la circolazione è farraginosa e gli avversari ci tengono lontani, ma Gallo dal lato corto ripulisce un pallone sporco e fa 3-2 marcando il suo secondo centro personale.
Il pressing è asfissiante e allora ci pensano i bomber: prima Ivovic pareggia con una bomba dai 5 metri (3-3) e poi Figlioli gli fa eco riportando gli azzurri in vantaggio (4-3). Gitto però commette secondo fallo grave e l'ex attaccante della Canottieri Napoli Darko Brguljan segna sempre dal lato corto (4-4). Gli azzurri chiudono avanti e trovano il sesto extraplayer: stavolta l'azione è pressante e Christian Presciutti finalizza il nuovo vantaggio (5-4) che manda le ostilità a riposo.
La difesa montenegrina sventa la sesta superiorità azzurra e dall'altra parte invece ancora Janovic (tripletta) pareggia con l'uomo in più. Lo stesso attaccante montenegrino va fuori per fallo grave e Christian Presciutti (doppietta) segna grazie anche a una deviazione della difesa avversaria (6-5). Gli azzurri spingono ed è baby Nicholas Presciutti a inventare il primo doppio vantaggio (7-5) con una colomba fantastica dai 5 metri. Lo stesso difensore romano esce per fallo grave e il Montenegro torna sotto grazie al centroboa ex posillipo Klikovac che si sblocca per il 7-6. Il pressing avversario provoca il secondo fallo grave di Jokic, e stavolta è Nora col mancino a insaccare sotto la traversa per l'8-6. Non c'è respiro. Secondo fallo grave di Velotto che porta i balcanici a giocarsi l'uomo in più finalizzato da Misic con precisa girata al volo dal centro (8-7). Ancora uomo in più per l'Italia che gira bene il pallone e trova con Di Fulvio il mancino di Gallo che fa tripletta e riporta i compagni sul +2 (9-7). La difesa è grandissima nella doppia superiorità montenegrina successiva e si va al riposo.
Gitto va fuori per tre falli e Brguljan fa doppietta per il meno uno montenegrino (8-9). La risposta è immediata. Due azioni in extraman e Christian Presciutti realizza una doppietta favolosa (prima palomba e poi la bomba da fuori) che porta il Settebello al massimo vantaggio 11-8. Ivovic da fuoriclasse prova a rispondere e conquista il rigore del nuovo possibile -2, ma il recchelino spara sul palo. Lo stesso "Leka" si smarca da fuori e insacca il meno due (9-11) con due minuti e mezzo da giocare. Il Montenegro prova la controfuga che Figlioli stoppa per il terzo fallo grave. Radovic è spietato e segna il 10-11 con un minuto e mezzo al termine. Drasko Brguljan viene espulso per proteste e allora il cavaliere mascherato Matteo Aicardi decide di andarsi a prendere il bronzo con un supergol da quasi centrovasca, che sbatte da un palo a l'altro e si insacca colorando d'azzurro la sfida per il bronzo alle olimpiadi di Rio.
 
5-6 posto
UNGHERIA-GRECIA12-10 (2-1; 4-4; 3-3; 3-2)
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELL'INCONTRO SU
 
7-8 posto
BRASILE-SPAGNA 8-9 (1-3; 2-1; 1-2; 4-3)
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELL'INCONTRO SU
 
***
 
Semifinali - Giovedì 18 agosto

1-4 posto

ITALIA-SERBIA 8-10 (0-3, 2-3, 0-1, 6-3)
Italia: Tempesti, Di Fulvio F., Gitto N., Figlioli 1, Fondelli A., Velotto 2, Nora, Gallo 2, Presciutti C. 2, Bodegas 1, Aicardi, Presciutti N., Del Lungo. All. Campagna.
Serbia: Pijetlovic G., Mandic 1, Gocic, Randjelovic, Cuk, Pjetlovic D. 1, Nikic 2, Aleksic, Jaksic 1, Filipovic 2, Prlainovic 2, Mitrovic S. 1, Mitrovic B. All. Savic.
Arbitri: Flahive (Aus) e Stavridis (Gre).
Superiorità numeriche: Italia 4/16, Serbia 6/11.
Note: in porta nella Serbia il n 13 B. Mitrovic. A 3'43" del secondo tempo Del Lungo prende il posto di Tempesti tra i pali azzurri. Ammoniti il tecnico dell'Italia Campagna per proteste nel secondo e il tecnico della Serbia Savic nel quarto tempo.
 
LE STATISTICHE A TIRO DEGLI AZZURRI CONTRO LA SERBiA E GLOBALI
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Analizziamo Italia-Serbia con il consueto aiuto del nostro opinionista Stefano Posterivo.
Serbia troppo forte per l’Italia…
La squadra di Savic ha fatto una gran partita, ma contro un Settebello assente per quasi due tempi. Nei primi 14’ di gioco l’Italia è stata purtroppo la brutta copia della squadra che avevamo ammirato finora: in attacco ha sbagliato tantissimo con l’uomo in più, in difesa ha preso gol che non è abituata a prendere, ed è mancata anche sul piano della convinzione. Non ho visto la determinazione mostrata nelle precedenti partite del torneo olimpico. A tutto ciò bisogna aggiungere l’arbitraggio dell’australiano Flahive che ha sulla coscienza tre gol: due segnati dalla Serbia, che erano irregolari, uno annullato a Figlioli per la mancata applicazione della regola del vantaggio.
Poi, però, c’è stata una bella reazione da parte degli azzurri…
Si, ma tardiva. La Serbia aveva già accumulato un vantaggio di 6 gol e lo ha amministrato fino al termine. Comunque, va apprezzata l’orgogliosa seconda parte di gara della squadra di Campagna.
Gli azzurri da salvare?
Per metà gara tutti. Volendo fare qualche nome, direi Gallo, Velotto e Del Lungo.
Adesso ci attende la finale per il bronzo contro il Montenegro, squadra che abbiamo già battuto nel girone preliminare. Una gara alla portata del Settebello...
Si, ma a patto ovviamente di rivedere in acqua sabato prossimo la squadra che oggi è stata capace di rimontare quattro gol alla Serbia, non certo quella dei primi 14 minuti di gioco.
 
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Gomez. L'Italia giocherà per il bronzo, la finale è Croazia-Serbia. L'assenza degli azzurri nella sfida per l'oro ripropone la candidatura di Filippo Gomez, uno dei pochi arbitri presenti a Rio degni di dirigere questa gara.
Gli arbitri di Italia-Serbia. Da tempo scriviamo che molti dei direttori di gara che arbitrano nelle grandi manifestazioni internazionali meritano di non essere più chiamati in questi tornei. Due di essi sono proprio l'australiano Flahive e il greco Stavridis, gli arbitri di stasera. Il primo ha penalizzato fortemente l'Italia nella prima parte della gara con errori da principiante, il secondo ha massacrato per tutto l'incontro la Serbia, costretta a subire ben 16 superiorità numeriche (4 per tempo) e un discreto numero di falli in attacco.
Doppio 0 su 6. Proprio la percentuale negativa degli azzurri con l'uomo in più (0 su 6) nella prima parte di gara è stata una delle cause che ha permesso alla Serbia di andare in vantaggio 0-6 e di suscitare il seguente commento di Dario Di Gennaro: "Gli azzurri sono rimasti sul pullman, ci vorrebbe una secchiata d'acqua gelata per svegliarli".
Del Lungo e Gallo. Campagna richiama in panchina Tempesti, che fino a quel momento non aveva fatto neppure una parata, e lo sostituisce con Del Lungo, che giocherà una buona gara. Visto che gli azzurri non ne indovinano una con l'uomo in più, Gallo ci prova a uomini pari e la sua saetta finisce nell'angolo alto alla sinistra dell'ottimo Branislav Mitrovic suscitando il seguente commento di Francesco Postiglione: "Valentino ha avuto grande coraggio ed è stato premiato". Come di consueto, Dario Di Gennaro ci informa sull'entità del digiuno: 14 minuti effettivi senza gol per gli azzurri.
Velotto. In chiusura di seconda frazione arriva anche il primo gol del Settebello con l'uomo in più (2-6). Lo realizza Velotto e restituisce un po' di speranza ai tifosi italiani presenti in tribuna.
Segna solo Nikic. Nella terza frazione, però, l'Italia continua a non sfruttare l'uomo in più (0 su 4). Gioca molto meglio in difesa, questo si, e prende un solo gol: segna la Dea Bendata, che spedisce una deviazione azzurra con l'uomo in meno giusto giusto sul braccio destro di Nikic, la cui beduina non dà scampo a Del Lungo. Italia 2, Serbia 7 alla fine della terza frazione.
Orgoglioso finale. L'arbitraggio degli ultimi otto minuti fa ridere, l'impegno degli azzurri nel tentativo di recuperare il passivo è commovente. Ci riescono solo in parte con un parziale di 6-3 che fa ben sperare per la finale per il bronzo col Montenegro.
Mario Corcione
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Perde 10-8 la semifinale con la Serbia campione del mondo e d'Europa e sabato 20 agosto alle 18 italiane affronterà il Montenegro nella finale per il terzo posto. Va sotto 6-0 nei primi dodici minuti, poi reagisce e prova la rimonta. Impresa difficile contro una squadra solida come quella di Dejan Savic che a Rio 2016 raggiunge la prima finale olimpica della sua storia, dove il 20 agosto troverà la Croazia campione olimpica in carica che nell'altra semifinale ha battuto 12-8 il Montenegro vice campione d'Europa, che a gennaio ha dato spettacolo a Belgrado, fermato soltanto dalla Serbia in finale. Gioco speculare dei croati che quando si sono trovati in difficoltà hanno saputo gestire il vantaggio guadagnato nei primi due tempi.
Il CT Campagna lo aveva detto alla vigilia,"mi aspetto che la Serbia ci aggredirà dall'inizio per metterci in difficoltà sul piano fisico e psicologico". Così è stato. "Peccato - commenta Alessandro Campagna -  abbiamo perso una grande opportunità di fare un salto di qualità sotto tutti i punti di vista. Per la prima volta non abbiamo interpretato la partita come avevamo previsto. La Serbia non ha mollato un centimetro e ha giocato fino alla fine; è quello che dovevamo fare anche noi fin dall'inizio. Non è stata la Serbia che ci aveva schiacciato ai mondiali di Kazan, un po ci abbiamo messo del nostro. Faccio i complimenti alla Serbia, perchè merita la finale olimpica per quello che ha fatto vedere negli ultimi tre anni, ma oggi con meno paura e tensione potevamo metterla in difficoltà. Sul 6-0 dovevo dare una scossa alla squadra, mandare un messaggio di reazione e tentare tutte le carte possibili. Stefano Tempesti non aveva giocato male. Marco Del Lungo è stato bravo a farsi trovare pronto. Adesso concentriamoci sulla finale per il bronzo, che è molto importante. Anche con il Montenegro ci sarà da soffrire e spero che i ragazzi traggano insegnamento da questa lezione e che sul piano fisico e nervoso riescano a cominciare meglio". Deluso, come tutti gli altri, Michale Bodegas. "Abbiamo iniziato veramente male. Dobbiamo imparare da questa partita e reagire subito. Fare tesoro dell'atteggiamento che abbiamo avuto. Oggi siamo delusi ma da stasera pensiamo al Montenegro e massima concentrazione". 
Da quando si è divisa dal Montenegro, diventando stato a sè, la Serbia ha conquistato due medaglie di bronzo ai Giochi Olimpici di Pechino 2008 e Londra 2012 battendo in entrambe le edizioni proprio il Montenegro: 6-4 in Cina e 12-11 in Inghilterra. Serbia e Montenegro insieme, invece, erano state d'argento ad Atene 2004, battute dall'Ungheria in finale 8-7.

MONTENEGRO-CROAZIA 8-12 (3-4; 2-3; 1-1; 2-4)
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELL'INCONTRO SU
https://www.rio2016.com/en/water-polo-mens-semifinal-wp-2
RIO DE JANEIRO - Va in finale una Croazia semplicemente immensa. Fantastica partita dei biancorossi nonostante l'assenza dello squalificato Buric. Partenza croata fullminante (0-3), risposta perentoria de Montenegro, poi i campioni olimpici uscenti danno lezione di pallanuoto alla formazione di Gojkovic chiudendo con un +4 che ci sta tutto. Tempesti ha trovato in Bijac il suo erede, sarà il portiere croato il futuro n.1 al mondo. Oggi ha confermato tutto il suo valore. Partita da incorniciare per Buslje, quattro gol per l'ex posillipino. Bravissimo anche Setka, ma tutta la Croazia ha giocato una fantastica semifinale, guidata da un tecnico formidabile: Ivica Tucak.
 
5-8 posto
UNGHERIA-BRASILE 13-4 (ha arbitrato Gomez)
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU

GRECIA-SPAGNA 9-7 (1-0; 2-1; 4-3; 2-3)
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
 
 
***
 
Quarti di finale - Martedì 16 agosto
 
N.B.: gli orari sono itaiani

GRECIA-ITALIA 5-9 (0-2, 2-2, 1-2, 2-3)
Grecia: Flegkas, Mylonakis, Dervisis, Genidounias, Fountoulis 2, Pontikeas, Afroudakis, Delakas, Mourikis 2, Kolomvos, Gounas, Vlachopoulos 1, Galanopoulos. All. Vlachos.
Italia: Tempesti, Di Fulvio 1, Gitto N. 1, Figlioli 3, Fondelli A., Velotto, Nora 1, Gallo, C. Presciutti 1, Bodegas, Aicardi 2, N. Presciutti, Del Lungo. All. Campagna.
Arbitri: Margeta (Slo) e Naumov (Rus).
Superiorità numeriche: Grecia 5/12, Italia 4/10.
Note: uscito per limite di falli Dervisis (G) nel terzo tempo, Delakas (G) e Gitto (I) nel quarto tempo.
 
LE STATISTICHE A TIRO DEGLI AZZURRI CONTRO LA GRECIA E GLOBALI
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Analizziamo Grecia-Italia con l’aiuto del nostro opinionista Stefano Posterivo.
Italia ancora più brava di quella che ha battuto il Montenegro…
Si, e io devo ripetere le stesse cose che ho detto in quella occasione: ogni successo azzurro parte dall’organizzazione difensiva, che è straordinaria. Il Settebello fa fare agli avversari quello che vuole. Lo stesso discorso vale per il Setterosa, non a caso l’Italia è l’unica nazione che ha una squadra in semifinale in entrambi i tornei.
Giustissimo, ma giochi bene in difesa soprattutto se hai un portiere che ti copre le spalle. La Grecia stasera non l’aveva, l’Italia si…
Tempesti è stato bravissimo. Ho detto in precedenti interventi che il portiere recchelino meritava di partire titolare nonostante la presenza in formazione di un Del Lungo affidabilissimo. Stefano anche stasera ha dimostrato che per il momento il n.1 è ancora lui.
Gli altri azzurri che ti hanno convinto di più contro la Grecia?
Mi è piaciuto ancora una volta il grande lavoro al centro di Aicardi e Bodegas, di cui hanno beneficiato giocatori come Figlioli sempre pronti a finalizzare positivamente le occasioni create.
In semifinale ci attende la Serbia. Missione impossibile?
Contro la Spagna la squadra di Savic ha dimostrato di essere in ripresa e merita ancora il ruolo di grande favorita per il titolo. Ma oggi come oggi non mi sembra una formazione imbattibile.
 
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Carezza a Nora. Dopo lo schiaffone la carezza. A fine gara Alessandro Campagna dice: "Nora ha fatto un partitone".
Portierone. Parliamo solo del primo tempo di Stefano Tempesti, basta e avanza per definire la prestazione del nostro portiere "determinante". Sei parate al suo attivo, di cui almeno tre importanti. Se l'Italia chiude avanti 0-2 il primo tempo, il merito è soprattutto suo, oltre che di una difesa quasi perfetta. "L'unico passaggio a vuoto - sottolinea Francesco Postiglione - è l'1 contro 0 regalato a Mylonakis". Ma ci pensa Tempesti a sventare la minaccia.
Di Fulvio e Figlioli. Stasera non è tra gli azzurri più precisi in fase di conclusione ma, fateci caso, è sempre lui che permette all'Italia di godere di partenze favorevoli. Stiamo parlando di Francesco Di Fulvio e del suo "alzo e tiro" che porta gli azzurri avanti 0-2 dopo la prima rete in superiorità di Figlioli, ancora una volta l'uomo in più dell'Italia in fase di conclusione.
Il terzo schiaffo alla Grecia è di Alessandro Nora, che in apertura di seconda frazione lascia partire un gran tiro da posizione 2 che s'insacca nell'angolo alto dalla parte opposta.
Digiuno. Per la Grecia segna Mourikis in 7 contro 5. "C'è voluto un doppio uomo in più affinchè i nostri avversari potessero battere per la prima volta Tempesti", sottolinea Francesco Postiglione. "Dopo quasi 12 minuti di gioco", precisa Dario Di Gennaro.
Centri. Aicardi e Bodegas al centro lavorano e producono per quattro permettendo al Settebello di giocare spesso con l'uomo in più. Ma dopo il nuovo +3 (1-4) realizzato dallo stesso Aicardi gli azzurri falliscono più di un'occasione e consentono alla Grecia di accorciare le distanze (2-4).
Campagna braccia al cielo. Ma l'astinenza azzurra non dura molto. Il finale di terzo tempo del Settebello è semplicemente fantastico. Dopo una cannonata di Figlioli che Flegkas toglie dalla linea di porta mentre il pallone la stava varcando, lo stesso Figlioli e Gitto (capolavoro balistico, il gol più bello della serata) portano il Settebello al massimo vantaggio (2-6). Le telecamere inquadrano Campagna mentre alza le braccia al cielo.
Finale in crescendo. Nella quarta frazione la Grecia spinge al massimo nel tentativo di recuperare il gap, ma riesce ad arrivare soltanto a -2 dagli azzurri (4-6). Christian Presciutti (uomo in più), una gran parata di Tempesti in inferiorità e una splendida beduina di Aicardi (4-8) lanciano l'Italia inesorabilmente e meritatamente verso la semifinale contro la Serbia.
Mario Corcione
 
 
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FASE PRELIMINARE
 
Classifica finale girone A: Ungheria 7; Grecia, Brasile e Serbia 6; Australia 5; Giappone 0
Classifica finale girone B: Spagna 7; Croazia e Italia 6; Montenegro 5; Usa 4; Francia 2

Quinta giornata - Domenica 14 agosto
 
USA-ITALIA 10-7 (2-4, 3-2, 3-1, 2-0)
Usa: Moses, Dunstan 1, Hallock, Obert 2, Cupido 1, Samuels 2, Azevedo 3, Bonanni 1, Smith, Mann, Baron. All. Udovicic.
Italia: Tempesti, F. Di Fulvio 2, N. Gitto, Figlioli 2, A. Fondelli, Velotto, Nora, Gallo, C. Presciutti 1, Bodegas 1, Aicardi 1, N. Presciutti, Del Lungo. All. Campagna.
Arbitri: Margeta (Slo) e Putnikovic (Srb).
Superiorità numeriche: Usa 6/9, Italia 4/6.
Note: in porta per l'Italia Marco Del Lungo. Usa con undici giocatori a referto. Del Lungo (I) para un rigore a Bonanni (U) nel secondo tempo. Cambio in porta negli Usa e nell'Italia: Baron prende il posto di Moses nel secondo tempo e Tempesti prende il posto di Del Lungo nel terzo tempo.
 
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
L'importante è partecipare. De Coubertin diceva: "L'importante non è vincere ma partecipare". Appunto. Il torneo maschile dei Giochi Olimpici si sta svolgendo in pieno clima decoubertiano.
Fuori dai Giochi. Negli ultimi anni abbiamo sempre vissuto il timore che la pallanuoto potesse finire fuori dai Giochi Olimpici. Dopo questo vergognoso 14 agosto il rischio è sicuramente aumentato. E, se l'esclusione avvenisse, non sarebbe immeritata.
Settebello. Anche contro gli Stati Uniti l'Italia è rimasta negli spogliatoi, esattamente come era successo contro la Croazia. Se questa non fosse stata la giornata della farsa olimpica, ci sarebbe veramente da preoccuparsi.
Di Gennaro. A fine partita Dario Di Gennaro dice: "Dobbiamo essere onesti: abbiamo detto che Montenegro-Spagna non si è giocata, abbiamo dubitato anche della veridicità della sconfitta della Grecia contro l'Australia, e allora ci chiediamo: anche gli azzurri oggi hanno fatto calcoli?
Cupido. E' l'unico italiano che oggi ha giocato. Ma era nella formazione degli Stati Uniti.
Regole. Invece di pensare a cambiare le regole, chi comanda nella pallanuoto pensi piuttosto ad evitare che in questo sport accadano certe cose.
Mario Corcione
 
 
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Quarta giornata - Venerdì 12 agosto
 
CROAZIA-ITALIA 10-7 (1-1, 4-3, 3-2, 2-1)
Croazia: Pavic, Buric 1, Petkovic, Loncar, Jokovic 1, Bukic 1, Macan, Buslje 1, Sukno 5, Krapic, Setka 1, Garcia, Bijac. All. Tucak.
Italia: Tempesti, F. Di Fulvio, N. Gitto, Figlioli 1, Fondelli 1, Velotto, Nora 1, Gallo 2, C. Presciutti, Bodegas 1, Aicardi, N. Presciutti 1, Del Lungo. All. Campagna.
Arbitri: Flahive (Aus) e Koganov (Aze)
Superiorità numeriche: Italia 3/8 + un rigore e Croazia 5/11 + un rigore.
Note: usciti per limite di falli Fondelli a 2'24", N. Presciutti a 4'51" e Mancan a 4'56" del quarto tempo. Ammoniti per proteste i tecnici della Croazia Tucak nel terzo e dell'Italia Campagna nel quarto tempo.
 
LE STATISTICHE AL TIRO DEGLI AZZURRI CONTRO LA CROAZIA E GLOBALI
 
LA PARTITA (SI FA PER DIRE) VISTA IN TIVU'
Considerazioni. Per fare una partita di pallanuoto, ci vogliono due squadre in acqua. L'Italia non c'era. Quindi è del tutto inutile parlare di una partita che non c'è stata. Colpa di un regolamento assurdo, che non premia con la qualificazione diretta alle semifinali le squadre che vincono i due gironi preliminari. Chi vince il girone praticamente non ha alcun vantaggio perchè, visto il grande equiibrio esistente, nei quarti di finale potrebbe affrontare una quarta classificata dell'altro girone fortissima. Anche la Serbia, certo. Avversaria che nessuno vuole. Il torneo, quindi, rischia di essere falsato: le squadre potrebbero essere indotte a fare cacoli, a perdere apposta le partite pur di evitare di affrontare un'avversaria non gradita nei quarti di finale.
Di Gennaro. Ad un certo punto del match, con la Croazia avanti di due gol, Dario Di Gennaro dice: "Se la Croazia sta cercando questa vittoria è chiaro che vuole il primo posto nel girone. E se batterà l'Italia lo otterrà, visto che nell'ultima partita affronterà la Francia". Al contrario, l'italia in questa partita nulla ha fatto per battere la Croazia, un successo che le avrebbe garantito il primo posto.
Arbitri. E' davvero incredibile che in una partita del genere, con una delle squadre che è rimasta praticamente negli spogliatoi, gli arbitri siano stati capaci di far incattivire gli animi. Però poi vai a vedere i nomi dei due direttori di gara e ti rendi conto che non è poi tanto sorprendente. Nel terzo tempo Koganov è stato assediato dai croati che chiedevano l'espulsione di un giocatore azzurro (Figlioli?) per un colpo a Loncar. Il suo collega Flahive, dal canto suo, in apertura di gara si era segnalato con uno di quegli errori che fanno andare in bestia le squadre: Loncar, con il corpo e con la faccia rivolti completamente verso la porta di Tempesti, subisce un contatto in piena area e Flahive concede la superiorità numerica. Ovvero, l'unica soluzione non prevista dal regolamento.
Gallo. E' l'unico degli azzurri che hanno cercato la porta costantemente, con insistenza e determinazione. Due i gol al suo attivo. Inutile aggiungere altro per una partita del genere.
Mario Corcione
 
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Terza giornata - Mercoledì 10 agosto
 
MONTENEGRO-ITALIA 5-6 (1-2, 1-1, 0-1, 3-2)
Montenegro: Radic, Dr. Brguljan 1, Paskovic, Petrovic, Da. Brguljan 2, Radovic, Janovic, Cuckovic, Ivovic 1, Misic 1, Klikovac, Jokic, Scepanovic. All. Gojkovic.
Italia: Tempesti, F. Di Fulvio 3, N. Gitto, Figlioli 1 rig., Fondelli, Velotto, Nora, Gallo 1, C. Presciutti 1, Bodegas , Aicardi, N. Presciutti, Del Lungo. All. Campagna.
Arbitri: Molnar (Hun) e Stavridis (Gre).
Superiorità numeriche: Montenegro 3/11, Italia 4/10. Rigori: Italia 1/1.
Note: in porta per Montenegro Scepanovic. Nessun giocatore uscito per limite di falli.
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Come di consueto, analizziamo la partita del settebello con l'aiuto del nostro opinionista Stefano Posterivo.
Una delle migliori partite difensive di tutti i tempi del Settebello di Campagna…
Sono d’accordo. Italia bravissima in difesa come organizzazione, tempi di gioco, 1 contro 1 e uomo in meno. Concedere soltanto due gol a una squadra come il Montenegro in tre tempi di gioco non è cosa da poco.
Grande attenzione anche in attacco, gli azzurri non si sono mai esposti al contropiede avversario…
Grande attenzione, certo, ma accompagnata da una pericolosità non indifferente. Questo Settebello, in particolare, diventa molto pericoloso quando arriva profondo ai due metri nelle ripartenze, ma c’è anche una buona batteria di tiratori da fuori e i centri fanno un ottimo lavoro anche contro difensori forti come quelli del Montenegro.
Gli azzurri che ti hanno convinto di più?
Di Fulvio innanzitutto: partita di grande personalità e tre gol pesanti. A ruota Bodegas, che ha fatto un lavoro straordinario.
L’arbitraggio?
Uno dei migliori visti finora. Molnar e Stavridis hanno  fischiato il giusto. Purtroppo nella maggior parte delle gare del torneo olimpico che ho visto finora, i direttori di gara hanno manifestato la tendenza a tollerare troppo il gioco duro e questo sta incidendo anche sul piano dello spettacolo. Si vedono più lotta fisica e meno gioco, purtroppo anche in campo femminile.
 
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Una banda di scippatori. Non si contano i palloni rubati dagli azzurri in questa gara e quelli respinti in occasione delle conclusioni montenegrine. Una banda di scippatori, Christian Presciutti il capo riconosciuto. Che concentrazione, che attenzione, che aggressività in difesa, a uomini pari e con l'uomo in meno, sui centri e sugli esterni. Partita difensiva esemplare.
Tempesti. Ci mette del suo, nel successo azzurro anche Stefano Tempesti, che stavolta non viene avvicendato da Del Lungo. Il n. 1 azzurrao compie un buon numero di parate importanti, la migliore su una conclusione ravvicinata di Klikovac con l'uomo in più.
Di Fulvio. Fa tre gol e dispensa assist. E' davvero l'uomo in più del Settebello e ad un certo punto del match Francesco Postiglione dice: "Finora è il migliore azzurro in questa Olimpiade".
Fotografia. Primo gol a Rio di Valentino Gallo. Un gol importantissimo, il primo della gara: consente al Settebello di partire con il piede giusto. Poi il mancino ci riproverà più volte, senza fortuna, ma al suo attivo ci sono anche due assist vincenti. Tornando al gol, Valentino fa secco Scepanovic d'astuzia, con l'uomo in più. Il portiere del Montenegro non si muove neppure e "viene fotografato da Valentino", commenta Dario Di Gennaro.
Azzurri sempre avanti. Il Montenegro nel primo tempo ottiene tre superiorità numeriche, ma la vita è durissima per la squadra di Gojkovic sotto la porta di Tempesti. Soltanto una superiorità viene trasformata in gol, ma dopo che Francesco Di Fulvio aveva portato il Settebello al doppio vantaggio. Il primo tempo si chiude con l'Italia avanti 1-2 e con una netta sensazione: la squadra di Campagna è in grado di portare questo vantaggio fino alla fine, e infatti gli azzurri non saranno più raggiunti.
Pioggia di uomo in più. Nella seconda frazione il Settebello ottiene quattro superiorità numeriche di fila, poi tocca al Montenegro: tre uomo in più consecutivi. Vanno a bersaglio solo Christian Presciutti, su passaggio di Gallo, e Darko Brgulian (2-3).
Scippo fondamentale. Si diceva della banda di scippatori e del suo capo Christian Presciutti. La rapina più importante avviene in apertura di terza frazione, il bresciano interrompe con un bell'intervento l'uomo in più montenegrino che avrebbe potuto portare al pareggio. E non è finita qui: superiorità per l'Italia e Di Fulvio riporta a +2 gli azzurri (2-4).
Più gol. Il quarto tempo è quello più ricco di gol. Segnano Misic dal centro a uomini pari, ancora Di Fulvio (superiorità) su assist di Gallo, Darko Brguljan (gol fantastico), Figlioli sul penalty conquistato da Aicardi e Drasko Brguljan che ribatte dentro una precedente conclusione montenegrina respinta. Totale: 5-6 per l'Italia.
Ultimo attacco murato. L'ultimo assalto montenegrino avviene a 34" dal termine. Gojkovic chiama time out, ma alla riprese del gioco gli azzurri - sempre concentratissimi - murano anche l'estremo tentativo avversario di pervenire ad un pareggio che non sarebbe stato meritato.
Mario Corcione
 
 
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Seconda giornata - Lunedì 8 agosto

ITALIA-FRANCIA 11-8 (4-3, 4-1, 1-2, 2-2)
Italia: Tempesti, Di Fulvio F. 1, Gitto N., Figlioli 2, Fondelli A., Velotto 1, Nora, Gallo, Presciutti C. 2, Bodegas 1, Aicardi 4, Presciutti N., Del Lungo. All. Campagna.
Francia: Garsau, Saudadier, Kovacevic 2, Khasz, Blary 2, Simon 2, Crousillat 1, Izdinsky, Marzouki, Peisson, Tomasevic 1, Camarasa, Moriame. All. Bruzzo.
Arbitri: Koryzna (Pol) e Naumov (Rus).
Superiorità numeriche: Italia 4/10, Francia 4/6 +1 rigore.
Note: Khasz (F) espulso per gioco violento nel primo tempo.Del Lungo in porta nel terzo tempo. Nessuno uscito per limite di falli.
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Italia a due facce: bene nei primi due tempi, soprattutto in attacco, poi in calo nelle due restanti frazioni...
Si, la squadra di Campagna non è stata continua nel rendimento, ma sono queste le insidie di gare come quelle contro la Francia, ovvero contro squadre nettamente inferiori. C'è sempre il rischio di cali di tensione. Tuttavia, anche nei momenti meno brillanti, il Settebello è rimasto in pieno controllo della gara.
Dilemma: Tempesti o Del Lungo tra i pali?
Io dico che Campagna fa benissimo ad alternarli. Due tempi sono utili a Tempesti per recuperare la condizione, due tempi servono anche a Del Lungo per conservare il clima agonistico nel caso il nostro c.t. debba ricorrere nuovamente al suo apporto in partite più difficili. In ogni caso in questo momento Del Lungo merita di giocare, così come Tempesti merita di partire titolare.
Il migliore degli azzurri contro i transalpini?
Non ho alcun dubbio: Aicardi. Ha avuto grande coraggio ed è stato premiato da una prova maiuscola. Sono felice che abbia recuperato in tempi brevissimi, giocare gran parte de torneo senza un elemento del suo valore sarebbe stato un handicap gravissimo.
 
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Aicardi. Recupero miracoloso del centroboa azzurro, che gioca con una maschera protettiva bianca che lo fa assomigliare ad un cavaliere dei tornei medioevali. La sua lancia infila quattro volte Garsau, che nega un altro gol al fenomenale attaccante della Pro Recco togliendo la sua conclusione parabolata dall'incrocio dei pali.
Velotto. C'è anche Alessandro Velotto, anche lui pienamente recuperato. E anche lui "timbra" il cartellino segnando il suo primo gol a cinque cerchi.
Tempesti e De Lungo. Giocano due tempi a testa. Sia il recchelino sia il bresciano regalano banalmente un gol alla Francia, ma entrambi meritano più della sufficienza con una serie di buone parate. Su Tempesti Dario Di Gennaro dice: "Sta ritrovando la condizione, è tornato ad essere esplosivo".
Primi due tempi. Il Settebello va al cambio campo con un +4 (8-4) meritato e soddisfacente. L'Italia, infatti, chiude i primi due tempi con un positivo 8 su 14 al tiro, vale a dire 57%. Anche sul piano del gioco il riscontro è soddisfacente, con buona frequenza gli azzurri piazzano controfughe vincenti. "I pericoli per la Francia - sottolinea Francesco Postiglione - vengono soprattutto dalla fascia sinistra, dove le incursioni del Settebello creano molti problemi alla difesa transalpina".
Figlioli e Christian Presciutti. Ci mette del suo Figlioli nel +4 azzurro dela prima parte della gara con due reti (bellissima la seconda) che gli permettono di mantenere la leadership tra i marcatori azzurri assieme a Christian Presciutti, che oggi però fa una doppietta speciale: 2 su 2, 100% al tiro.
Terzo e quarto tempo. Nella seconda parte della gara il rendimento del Settebello cala notevolmente, soprattutto in fase di conclusione. Gli azzurri nel terzo e quarto tempo fanno registrare un 3 su 16 (18%) che in gare più complicate di questa sarebbe stato letale per la squadra di Campagna. Invece l'Italia praticamente non rischia nulla, la Francia riesce a portarsi soltanto una volta a -2 (8-6), ma subito dopo arriva il nuovo +3 realizzato da Aicardi, che in elevazione scaraventa alle spalle di Garsau un bel passaggio di Fondelli.
E' pazzo. La Francia anche nella quarta frazione non dà mai l'impressione di poter mettere in discussione il successo azzurro, ma la tranquillità di Campagna viene un po' turbata da un errore gratuito di Francesco Di Fulvio, che affretta una conclusione in superiorità facendo arrabbiare il c.t.. "E' pazzo!", esclama Campagna davanti alle telecamere che lo inquadrano. Però c'è il rovescio della medaglia: Di Fulvio, che anche oggi ha dato il suo contributo segnando un gol e costruendo da solo una delle quattro realizzazioni di Aicardi (pallone rubato, controfuga e assist) è sempre tra gli azzurri che si prendono le maggiori responsabilità in fase di conclusione".
Mario Corcione
 
 
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Prima giornata - Sabato 6 agosto
 
SPAGNA-ITALIA 8-9 (3-2, 2-1, 1-2, 2-4)
Spagna: Lopez Pinedo, Munarriz 1, Roca, Alarcon, Molina 4 (2 rig.), Minguell, Sziranyi, Espanol 3, Tahull, Fernandez, Mallarach, Echenique, I. Aguilar. All. Hernandez.
Italia: Tempesti, Di Fulvio F. 2, Gitto N., Figlioli 3, Fondelli 1, Velotto, Nora, Gallo, Presciutti C. 3, Bodegas, Aicardi, Presciutti N., Del Lungo. All. Campagna.
Arbitri: Putnikovic (Srb) e Stavridis (Gre).
Superiorità numeriche: Spagna 4/8, Italia 7/14.
Note: usciti per tre falli Bodegas e Gitto nel terzo tempo, Tahull nel quarto. Espulso Nora nel quarto tempo per gioco violento. Dal terzo tempo Del Lungo tra i pali al posto di Tempesti e nel quarto tempo para un rigore a Molina.
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Con l'aiuto del nostro opinionista Stefano Posterivo analizziamo Spagna-Italia.
Un vero e proprio miracolo azzurro...
Sono d'accordo. Per come si erano messe le cose, con gli azzurri rimasti con gli uomini contati, senza centri di ruolo in acqua, sarebbe già stato tanto perdere questa partita col minimo scarto. Invece il Settebello è riuscito a farla sua con una prova di carattere eccezionale, dando un segnale importante.
Analizziamo la gara...
Per prima cosa bisogna dire che la Spagna ha praticato un gioco molto duro, a volte oltre le righe. Ne hanno fatto le spese Aicardi subito, che praticamente non ha giocato, e Velotto poi. Il gioco duro degli spagnoli si è tradotto in molte superiorità a favore degli azzurri, che hanno fatto registrare nei primi due tempi una percentuale insufficiente (2/8) che ha permesso alla Spagna di passare a comando della gara. Poi la percentuale in superiorità è migliorata nettamente, ma gi iberici sono riusciti ugualmente a conseguire un +2 che non è diventato +3 per merito di Del Lungo. Da quel momento gli azzurri hanno fatto quadrato intorno al loro portiere giocando con grande cuore in difesa e con grande rendimento anche in attacco ed è arrivato il pareggio di Figlioli (8-8).
E poi Del Lungo ha parato il rigore che in pratica ci ha consentito di vincere la gara...
Il rigore, concesso per un fallo di Figlioli, non c'e

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