Sabato 4 giugno
Finale 1-2 posto
JUG-OLYMPIAKOS 6-4
IL TABELLINO SU
BUDAPEST - Oggi pomeriggio, sul portale Wikipedia, stava scritto: Jug campione d'Europa 2016. Ma mancavano cinque ore all'inizio della finalissima con lo Olympiakos. Un refuso, è chiaro. E Wikipedia alle 18,30 ha provveduto alla correzione. Però il portale ci aveva azzeccato in pieno.
Jug campione 2016. Con pieno merito. Dopo aver piegato la Pro Recco, ha fatto altrettanto con l'Olympiakos, che molti davano alla vigilia della Champions come grande favorita quando si è saputo che Tempesti a Budapest non ci sarebbe stato.
Non c'era il numero 1 al mondo, ma questa è stata la Champions dei grandi portieri. Nagy, Lopez-Pinedo, Pavic hanno fatto meraviglie, Bijac anche qualcosa di più. Semplicemente mostruoso contro la Pro Recco, stasera è stato altrettanto decisivo contro l'Olympiakos. Ne ha fatte tante di parate, con l'uomo in più e a uomini pari, ma si è riservato il capolavoro al momento giusto: a 37" dal termine ha praticamente tolto dalla porta il tiro di Mallarach che avrebbe portato i greci in parità (5-5) e probabilmente ai tiri di rigore.
Stavolta, invece, i rigori non ci sono stati. Lo Jug, tornato in possesso del pallone, si è guardato bene dal commettere altre sciocchezze dopo quella di Markovic contro la Pro Recco. Anzi, nelle ultimissime battute è arrivato anche il gol del 6-4, realizzato da Felipe Perrone su rigore. E' la sua terza Champions con tre squadre diverse: Pro Recco, Barceloneta, Jug.
La pallanuoto ha mille problemi e non riesce mai a risolverli. Ma non succede quasi mai che dalle sue manifestazioni più importanti esca un verdetto ingiusto. Lo Jug meritava di vincere e ha vinto. Forse è per questo che Wikipedia è uscita con la notizia in anticipo.
Finale 3-4 posto
PRO RECCO-SZOLNOK 7-11
IL TABELLINO SU
LE FASI SALIENTI DELLA GARA (ringraziamo l'Ufficio Stampa della Pro Recco)
PRIMO TEMPO
2.45: gol Pro Recco, a uomo in più Filipovic
5.03: gol Szolnok, in superiorità Gocic
6.00: gol Szolnok, dalla distanza Daniel Varga
6.23: gol Szolnok, ancora in più Aleksic
SECONDO TEMPO
4.47: gol Pro Recco, Ivovic con l'uomo in più
5.30: gol Szolnok, dalla distanza Vamos
6.21: gol Pro Recco, gran gol di Dusko Pijetlovic
TERZO TEMPO
0.58: gol Pro Recco, in superiorità Prlainovic
1.17: gol Szolnok, Denes Varga riporta i suoi avanti con l'uomo in più
1.23: gol Pro Recco, dal centro Aicardi gira a rete
4.00: gol Szolnok, in controfuga Denes Varga
5.57: gol Szolnok, Younger supera Viola
7.22: gol Szolnok, Denes Varga in controfuga
QUARTO TEMPO
3.13: gol Pro Recco, a uomo in più Mandic
Tiro di rigore per il Szolnok
3.45: gol Szolnok, penalty trasformato da Daniel Varga
5.22: gol Szolnok, Mezei
6.43: gol Pro Recco, i più Filipovic
7.00: gol Szolnok, Gabor Kis
IL COMUNICATO DELLA PRO RECCO
Quarto posto per la Pro Recco in questa Final Six di Champions League a Budapest. La formazione agli ordini di Mister Pomilio non riesce a superare gli ungheresi dello Szolnok ed esce sconfitta con il risultato di 7-11.
Segnano per primi i biancocelesti grazie a un sinistro, come sempre insidioso di Filipovic che sorprende Nagy tra i pali.
Da qui in poi la Pro è costretta a inseguire i magiari per tutta la partita che riescono a portarsi avanti di due lunghezze e mantenere il vantaggio invariato fino al terzo tempo, periodo in cui i biancocelesti prima con Prlainovic e poi con Aicardi - che regala una rete da cineteca della pallanuoto - trovano il pareggio.
Gli ungheresi sono squadra arcigna, quadrata e ben disposta in vasca; dotata soprattutto di tiratori assai pericolosi. Si tratta dell’unica formazione, non a caso, che ha battuto la Pro Recco durante i Gironi preliminari di Champions League.
E’ Denes Varga a riportare davanti i suoi: il numero 10 magiaro si infila tra le linee difensive reccheline e da posizione defilata infila Viola per il momentaneo 5-6 in favore del Szolnok. Il +2 gialloblù arriva a poco meno di due dalla sirena del terzo parziale, quando Younger lascia partire un destro insidioso su cui Viola nulla può. Lo score recita 5-7 in favore del Szolnok.
La Alfréed Hajòs, poi, esplode quando Denes Varga - in controfuga dopo una superiorità numerica - fa registrare per la terza volta il proprio nome sul verbale di gara e regala il +3 ai suoi (5-8).
La Pro adesso fatica dietro e commette qualche errore di troppo, prova con ogni mezzo a restare in gara ma il Szolnok, adesso, ha per davvero cambiare marcia. Il solo Mandic risponde ai due gol dei fratelli Varga.
I biancocelesti non mollano, non si arrendono. Combattono su ogni pallone, nonostante le possibilità di riprendere i magiari siano ridotti all’osso la squadra non molla un centimetro all’avversario e lotta soffrendo su ogni pallone. Tuttavia non basta, Kiss mette la parola fine all’incontro quando un minuto dal termine: si gira di prepotenza al centro e rovescia in porta la sfera con tutta la forza. E’ il definitivo 7-11 che consegna la medaglia di bronzo ai magiari del Szolnok e il quarto posto alla Pro Recco Waterpolo 1913.
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Venerdì 3 giugno
Semifinali
JUG-PRO RECCO 15-14 d.t.r.
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO SU
BUDAPEST - Se la prima semifinale tra Szolnok e Olympiakos è stata indimenticabile, quella tra Jug e Pro Recco entrerà negli annali per quello che è accaduto nelle battute finali del match. Ma procediamo con ordine.
Primo tempo da dimenticare per la Pro Recco. In difesa non riesce a proteggere sufficientemente Viola, in attacco sbaglia troppo con l'uomo in più, anche perchè Bijac in un paio di circostanze è bravissimo. Riesce ad andare in gol il solito Di Fulvio, ma sull'altro piatto della bilancia ci sono ben tre gol dell'ex, due del formidabile Perrone, uno di Jokovic. 3-1 per lo Jug al primo intervallo.
Partita molto fisica. Gli arbitri premiano molto gli attacchi fischiando superiorità numeriche una dietro l'altra, in particolare Koganov. La Pro Recco continua a sbagliare con l'uomo in più, ma anche lo Jug non riesce a fare centro in superiorità. Il merito è di Viola, che salva la sua porta anche con un colpo di testa. Poi, però, deve arrendersi ad un tiro di Fatovic da fuori, ed è 4-1 per i croati.
Il +3 dello Jug scuote positivamente la Pro Recco: in difesa non concede più nulla allo Jug, che perde palloni su palloni sul pressing dei biancocelesti. In attacco, poi, i campioni d'Europa finalmente riescono a concretizzare con l'uomo in più: Filipovic scaglia due sassate alle spalle di Bijac, poi è il turno di Figlioli. 4-4 al cambio campo. Può cominciare una nuova partita.
Ci si attende nel terzo tempo quella continuità di rendimento che finora è mancata alla Pro Recco. E invece va addirittura peggio. Perrone, ancora lui, riporta lo Jug avanti con l'uomo in più in apertura di terza frazione (5-4). Anche la Pro Recco conquista con Aicardi una superiorità, ma Bijac con un grande riflesso salva la sua porta sulla conclusione ravvicinata dello stesso centroboa recchelino. E qui la squadra biancoceleste improvvisamente, inspiegabilmente, sparisce nuovamente dal campo.
Un black out biancoceleste di cui approfitta lo Jug per volare addirittura sul +4 con le reti di Jokovic, Markovic e Macan, solo quest'ultima a uomini pari. 8-4, tutto da rifare per i campioni uscenti.
Bijac è fenomenale su Ivovic. Poi Francesco Di Fulvio conquista una superiorità e Sukno la trasforma. 7-4, comincia una nuova rimonta. Arriva il primo gol in controfuga della gara, lo segna Ivovic, 8-6. Con questo punteggio si va all'ultimo intervallo.
In apertura di quarta frazione Pro Recco nuovamente a -1, stavolta è il turno di Figlioli. Arriva anche l'uomo in più del possibile 8-8, ma i biancocelesti non hanno fortuna e in contropiede si fanno sorprendere ingenuamente da Jokovic. E' di nuovo +2 per i croati (9-7).
La Pro Recco si getta all'assalto della porta avversaria: Bijac para tutto, con l'uomo in meno e a uomini pari. Match ball per lo Jug, ma Viola salva la porta biancoceleste sulla conclusione dal centro di Macan.
Filipovic ne inventa una delle sue: porta il pallone nell'area avversaria, resiste alla carica di un avversario e lascia partire un tiro che supera Bijac. Il portiere sostiene che la palla non è entrata, ma il gol del 9-8 c'è tutto.
La Pro Recco può tornare a sperare, manca un minuto e mezzo al termine. Ma Perrone, ancora lui, colpisce in superiorità e restituisce il doppio vantaggio allo Jug a soli 39" dalla sirena. Sembra finita per i biancocelesti, ci vorrebbe un miracolo.
E il miracolo avviene. Sukno accorcia le distanze con un alzo e tiro a 27" dalla sirena. Lo Jug cerca di conservare il possesso del pallone fino al termine, ma non ci riesce: Koganov vede un pugno di Markovic a Di Fulvio e fischia la brutalità a favore del Recco a soli 9" dalla sirena. Mai vista prima d'ora una cosa simile in una partita di pallanuoto, almeno a questi livelli.
La Pro non può certo giocare per quattro minuti con l'uomo in più, secondo quanto prescrive il regolamento, ma il penalty aggiuntivo le basta per portare la gara ai tiri di rigore. E' ancora Sukno a trasformare il "cinque metri" del miracolo: 10-10.
Tra i pali biancocelesti, per i rigori, va Pastorino. Ed è proprio lui, con una gran parata, a spingere la Pro Recco verso la finale. Ma Bijac, ancora lui, si allunga sulla sua sinistra e toglie il successivo penalty di Sukno dalla porta. Poi manda lo Jug in finale parando (di testa!) anche quello di Filipovic.
SZOLNOK-OLYMPIAKOS 7-8
BUDAPEST - Una semifinale fantastica, memorabile. L'Olympiakos se l'aggiudica con una grande rimonta e con un gol del formidabile Vlachopoulos a fil di sirena.
Cronaca. Nei primi due tempi greci sempre costretti ad inseguire. Sul 2-2 il break dello Szolnok. Nel giro di soli 30", in chiusura di primo tempo, segnano Madaras e Aleksic. Completa l'opera il bravissimo Kis nella seconda frazione: dal lato cattivo arpiona il pallone, si libera dell'opposizione di un avversario e scaraventa la sfera alle spalle di Pavic: 5-2 per gli ungheresi. Rimedia parzialmente Mylonakis, si va al cambio campo con un +2 ungherese che ci sta tutto. L'Olympiakos per il momento ha fatto 3 su 15 al tiro, in questa percentuale ci ha messo del suo il solito Nagy, protetto ancora una volta egregiamente dai suoi compagni di squadra.
Ma nel terzo tempo comincia a cambiare tutto. Botta e risposta Vamos-Vlachopoulos (6-4). Stavolta Nagy non può far nulla sul tiro da posizione centrale del greco in inferiorità: il pallone finisce giusto giusto nel sette. L'Olympiakos insiste: cannonata da posizione 2 ancora di Vlachopoulos, 6-5. Poi Mourikis conquista il rigore del possibile pareggio, ma Nagy vola sulla sua sinistra e dice no a Fountoulis. Si va all'ultimo intervallo con il minimo vantaggio ungherese.
Nella quarta frazione lo Szolnok, anche per le parate di Pavic, sbaglia un uomo in più e anche altre occasioni che potrebbero riportarlo sul +2. I greci ringraziano e capovolgono il punteggio con una sassata di Doskas e un gol in superiorità di Mourikis (6-7). Ma le emozioni sono tutt'altro che finite. Lo Szolnok spreca nuovamente l'uomo in più, anche i greci in superiorità falliscono il +2. A un minuto dalla fine Vamos prende l'ascensore e scaglia un "alzo e tiro" di inaudita potenza: 7-7.
L'ultimo giro di lancetta è memorabile: Denes Varga ruba un pallone in difesa, lo Szolnok conquista un uomo in più ma non passa. Mancano solo 4" alla sirena conclusiva: l'Olympiakos chiama time out e, alla ripresa del gioco, lo schema studiato riesce perfettamente: sotto porta il solito Vlachopoulos riceve il pallone e a fil di sirena lo devia in acrobazia con un tocco fantastico alle spalle di Nagy. Semplicemente meraviglioso.
JUG-PRO RECCO 20.30 differita alle 23 su Raisport 1
Finale quinto posto
BARCELONETA-EGER 6-10
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Giovedì 2 giugno
BUDAPEST - Esce di scena l'Eger, squadra organizzatrice. A buttarla fuori sono i gol di Loncar e le parate di Bijac. Sarà dunque lo Jug ad affrontare domani la Pro Recco in semifinale.
Cronaca. Il primo gol della Final Six è destinato a rimanere uno dei più belli di questa edizione. Lo segna Benic con un gran tiro da fuori e porta in vantaggio lo Jug dopo un minuto e mezzo di gioco. Comincia da questo momento tra le due formazioni un ripetuto botta e risposta che vede sempre avanti i croati, ma il 3-4 con il quale le due squadre vanno al cambio di campo va un po' stretto allo Jug, che gioca decisamente meglio rispetto agli avversari. In buona sostanza a tenere a galla lo Jug sono le parate di Branislav Mitrovic, che finora vince il confronto a distanza con Bijac. Hanno il loro peso anche gli errori dello Jug con l'uomo in più.
Nella terza frazione la partita cambia completamente volto. E' l'Eger a produrre gioco e occasioni. Quattro le superiorità numeriche consecutive conquistate dalla formazione ungherese, che ne realizza la metà con Cuckovic e Cuk. Sono sufficienti, però, a ribaltare il punteggio (5-4). L'Eger potrebbe allungare, ma Bedo si mangia il gol del +2 a tu per tu con Bijac. Lo Jug si sveglia dal suo torpore e prima dell'ultimo intervallo pareggia con il secondo gol personale di Loncar, sempre con l'uomo in più (5-5).
Nella quarta frazione, dopo un botta e risposta Markovic-Vapensky, il formidabile Loncar fa poker: prima segna in entrata su splendido assist di Garcia, poi fa il primo e decisivo break della serata in superiorità (6-8).
Negli ultimi due minuti si gioca in una sola metà campo, quella dello Jug. Gli arbitri (era prevedibile) fischiano tre superiorità numeriche consecutive a favore dell'Eger, ma Bijac - cresciuto moltissimo nella seconda parte della gara - para tutto. E il punteggio non cambia.
BUDAPEST - Un grande Szolnok piega il Barceloneta e lancia la sfida all'Olympiakos in semifinale.
La partita si apre nel segno di una stella: Denes Varga. Alzo e tiro vincente. Nagy, il più scorretto portiere di pallanuoto sulla faccia della terra, comincia a fare lo smargiasso già dopo la prima parata. Minguell lo zittisce con la rete dell'1-1, un tiro da fuori sul quale il portiere dello Szolnok arriva in ritardo.
Nel primo tempo si segna solo a uomini pari, Nagy e Lopez-Pinedo fanno sempre buona guardia in inferiorità. Allo scadere magia dal centro di Kis e Szolnok nuovamente avanti (2-1).
Nella prima parte della seconda frazione i due portieri fanno un vero e proprio show. Entrambi parano tutto, Nagy ci aggiunge le solite stucchevoli sceneggiate. Lopez-Pinedo, però, nulla può sulla saetta di Stefan Mitrovic con l'uomo in più: è mini-break per gli ungheresi (3-1). Non diventa break perchè a Kis viene negato un penalty. Mentre quest'ultimo si lamenta con gli arbitri, il Barceloneta impreca contro la cattiva sorte: traversa interna di Espanol tutto solo davanti alla porta ungherese. Il 3-1 rimane sul tabellone anche per... colpa di Nagy, fenomenale in un paio di circostanze.
Nella terza frazione Kis, già protagonista nei primi due tempi, diventa incontenibile. Il centro ungherese segna il 4-1 con l'uomo in più, poi conquista altre due superiorità. In occasione della seconda segna Madaras, ma il gol viene annullato dalla... panchina ungherese, che aveva chiamato time out.
I gol dei due numeri 4 (Munarriz e Vamos) trasformano il 4-1 in 5-2. Poi Nagy, oltre che bravissimo, è anche fortunato: il pallone sbatte sotto la traversa interna, colpisce il suo lato B ma non entra. Entra nell'altra porta, invece, una sassata dell'ottimo Stefan Mitrovic e, in chiusura di terza frazione, lo Szolnok vede la semifinale: 6-2.
Strahinja Rasovic prova a riaprire la gara in apertura di seconda frazione. Segna il 6-3, poi un Nagy semplicemente mostruoso gli nega il -2. Ci pensa l'altro Rasovic, Viktor, a rimettere in corsa il Barceloneta con un gol dal centro, ma Denes Varga riporta subito lo Szolnok sul +3 con l'uomo in più (7-4). Il fuoriclasse ungherese si può permettere anche il lusso di mandare sul palo il rigore del possibile +4 perchè, dopo la successiva rete del 7-5 realizzata da Famera, ci pensa il solito Nagy a blindare il successo dello Szolnok.
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