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Champions - Recco implacabile: 15-3 al Partizan (tabellini e commenti)

  Pubblicato il 11 Nov 2115  20:55
REGOLAMENTO: si qualificano per la Final Six di Budapest le prime due del girone A (Eger già qualificato essendo la società che organizza la Final Six) e le prime tre del girone B.
 
Quarto turno

Girone A: Barceloneta e Primorje 6; Olympiakos 2; Eger e Spandau 1; Jadran Herceg Novi 0
Girone B: Pro Recco, Szolnok e Jug 6; Orvosi, Partizan e Galatasaray 0
 
Seconda giornata - Mercoledì 11 novembre
 
PRO RECCO-PARTIZAN 15-3 (5-2; 1-0; 3-1; 6-0)
Pro Recco: Tempesti, Bodegas, Mandic 2, Di Fulvio 3, Giorgetti, Pijetlovic 1, Prlainovic 2, Figari 2, Sukno 1, Filipovic, Ivovic 2, Giacoppo 2, Pastorino. All. Pomilio.
Partizan Belgrado: Risticevic, Gielen, Tigkas, Manojlovic, Subotic 1, Drasovic 1, Gogov, Lazic, Vico, Radojevic, Vucinic 1, Asanovic, Brakocevic. All. Vujasinovic.
Arbitri: Koryzna (Pol) e Kun (Hun).
Superiorità numeriche: Recco 2/5, Partizan 2/3 +1 rigore fallito da Vucinic (parata di Tempesti).

LA PARTITA VISTA IN TIVU'
30 e lode. "In due partite di Champions - fa i calcoli Dario Di Gennaro - la Pro Recco ha segnato finora 30 gol". E stasera - aggiungiamo noi - ne ha subiti soltanto 3, di cui 2 nel primo tempo.
Giovani e impertinenti. Così Di Gennaro definisce i ragazzini di Vujasinovic. E' un piacere vedere giocare il Partizan. Tra qualche anno, se la Pro Recco non gli toglierà altri giocatori, lo vedremo in Final Six a contendere il successo ai biancocelesti.
Ivovic. E' un piacere, però, veder giocare anche la Pro Recco, che dà (soprattutto nel primo tempo) l'ennesima dimostrazione della sua forza offensiva: velocità d'esecuzione pazzesca e controfughe che tagliano a fette la difesa bianconera. Ad esempio quella di Ivovic, che conquista palla in difesa, la scambia con Filipovic (oggi uomo-assist) e batte il bravo Risticevic. "Ivovic praticamente ha fatto tutto lui", commenta Francesco Postiglione.
Era gol? Sul punteggio di 4-2 Subotic supera Tempesti: il pallone sembra aver varcato completamente la linea di porta, ma gli arbitri non convalidano. Impossibile chiedere il replay a questa regia: quelli che servono non te li dà mai. Se errore è stato, si tratta di un errore che vale doppio perchè sul capovolgimento di fronte Di Fulvio (ottima la sua gara) segna in controfuga il primo dei dei suoi tre gol. Il primo tempo si chiude su un 5-2 che Di Gennaro giudica "meritatissimo".
Periscopio. "Lo utilizza Pijetlovic - fa notare Postiglione - per indirizzare da sottacqua, pressato da tre avversari, un tiro improvviso che Risticevic riesce comunque a parare". Esecuzione fantastica del formidabile centroboa serbo.
Bodegas. "La Pro Recco - precisa Di Gennaro - può permettersi il lusso di lasciare in tribuna Aicardi per provare Bodegas al centro". L'ex bresciano, dopo una bella beduina parata da Risticevic, pecca di altruismo quando invece di battere a rete serve il pallone a Giacoppo, ma si prende ugualmente i complimenti di Postiglione. Buone, comunque, anche le prestazioni di Giacoppo e Figari.
Tempesti. Buonissima la partita di Stefano Tempesti. Se il Recco (che frena in attacco dopo un primo tempo a mille) vince anche il secondo parziale (1-0), lo deve soprattutto al suo numero 1. Tempesti para tutto, compreso un rigore.
Lungo digiuno. Il rigore parato da Tempesti (ma anche una superparata su Lazovic) e la solidità difensiva dei biancocelesti costringono il Partizan "a dover aspettare ben 21 minuti e mezzo - precisa Di Gennaro - prima di tornare al gol". L'attesa si conclude con una bellissima palombella vincente di Rasovic. Il punteggio è 3-9, i tre punti sono virtualmente già nella classifica della Pro Recco.
Nuova valanga. Nella quarta frazione la Pro Recco torna quella del primo tempo e manda un'altra vagonata di palloni nella porta bianconera. Il gol più bello è italiano, lo firma Giacoppo, ma l'assist è serbo, sopra ci sta scritto Filipovic.
Mario Corcione
 
IL COMUNICATO DELLA PRO RECCO
Recco-Partizan, alla vigilia è stato ribadito più e più volte: si tratta della sfida europea per antonomasia. La Pro non può e non vuole commettere errori, si vede sin dalle prime battute. I biancocelesti aprono le marcature grazie a Sandro Sukno che, dalla distanza, non perdona. I serbi – squadra coriacea e ben quadrata, seppur molto giovane – non teme certo complessi di inferiorità e mettendo da parte suditanza e riverenza vanno a pareggiare i conti con una rete capolavoro di Subotic (1-1).
Non passa molto, tuttavia, per assistere al raddoppio dei recchelini – coordinati dal direttore d’orchestra Pomilio – grazie a una controfuga perfetta di Niccolò Figari; i bianconeri non mollano, lottano su tutti i palloni e riescono nel pareggio. La firma è quella di Vucinic (2-2).
Mister Pomilio, dalla panchina, suona la carica e Prlainovic coglie subito l’attimo. Il Carpe Diem dell’ex arriva al minuto 2 e 48: l’attaccante numero 7 non si fa attendere e sigla il 3 a 2. Da qui in poi i padroni di casa non rischieranno più il recupero. La successione delle reti vede ancora Ivovic e Di Fulvio andare in gol, andando a fermare il primo parziale sul risultato di 5-2.
Parte la ripresa e i ritmi sono meno elevati rispetto alla prima frazione, grande forza fisica in acqua e contatto, il tutto a discapito dello spettacolo. L’unica rete del set porta la firma di Massimo Giacoppo. Il factotum – questa sera eccezionalmente con il numero 12 – va a trasformare la prima superiorità numerica della gara. Ma il risultato potrebbe essere diverso; sì perché se non fosse per Stefano Tempesti Vucinic trasformerebbe il tiro di rigore. Ma la variabile – assai importante – che l’attaccante spera di eludere porta il nome del capitano biancoceleste: Stefano Tempesti si distende sul tiro del numero 11 serbo e va a interrompere la traiettoria prima che la sfera si insacchi.
Si va al riposo lungo sul risultato di 6-2.
Il terzo tempo si sviluppa sulla falsa riga di quello precedente, spetta dunque a Di Fulvio andare a rompere gli equilibri del parziale con una controfuga da scuola della pallanuoto. Il centro vasca a disposizione del tecnico abruzzese prima ruba palla, poi si invola in solitaria contro la porta difesa da Risticevic per andare a violarla (7-2). Poco dopo Mandic sale sul palco e la Comunale di Sori se ne accorge. L’attaccante mancino numero 3 – altro illustre ex della sfida – si procura un fallo dai 5 metri e, sfruttando quella che nel calcio è definita “punizione”, va a segnare a rete dell’8-2. Il nono gol è presto servito, Niccolò Figari (doppietta per lui) va a potare il tabellone sul 9-2 grazie a un’importante superiorità. C’è ancora tempo per assistere al colpo di coda del Partizan Belgrado, è Drasovic con una preziosa palombella a superare Tempesti (9-3).
Kun e Koryzna fischiano l’inizio dell’ultimo set: pronti via e subito due gol di marca biancoceleste. Pijetlovic a uomo in più e ancora una volta Di Fulvio per la personalissima tripletta. Francesco Di Fulvio è incontenibile e se non segna manda a rete i compagni con una facilità impressionante: a godere del lavoro prodotto dal centro vasca pescarese è Dusan Mandic che – servito alla perfezione – deposita in rete per il 12-3. I ragazzi di Pomilio non fermano la propria marcia: è Ivovic, con una bordata dalla lunga distanza, a portare a 13 lo score per i padroni di casa. Ivovic immediatamente seguito da Prlainovic che sul movimento fredda Risticevic a poco più di due minuti dal termine (14-3).
C’è ancora il tempo di assistere alla rabona di Giacoppo che, dopo aver ricevuto sul palo, gira in fondo al sacco la palla del 15-3.
Matteo Sacco
 
SZOLNOK-ORVOSI 8-7 (Mitrovic, Varga Da., Varga De. e Graham 2)
 
BARCELONETA-JADRAN HERCEG NOVI 15-10 (Rasovic S. 6)
 
SPANDAU-OLYMPIAKOS 11-11 (Marzouki 5)
Arbitri: Savinovic (Cro) e Szekely (Hun)
 
GALATASARAY-JUG 10-16 (Perrone 4)
 
PRIMORJE-EGER 8-7 (Muslim 3)
Arbitri: Kouretas (Gre) e Sadekov (Rus)
 

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