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Caso De Ioris-Di Fonzo: la replica di Carlo Di Fulvio e il comunicato del Pescara

  Pubblicato il 20 Ott 2120  21:23
(comunicato stampa Club Aquatico Pescara) - Nuovo importante colpo di scena nel panorama pallanuotistico pescarese. 
Due dei punti di forza della serie A2 dell’anno scorso, pescaresi doc nonché allenatori del settore giovanile, migrano ufficialmente nel Club Aquatico Pescara: Fabio Di Fonzo e Mattia De Ioris.
Non è stato facile questo passaggio, avvenuto dopo un percorso tortuoso a colpi di carte legali tra Pescara Pallanuoto e Club Aquatico dinanzi al tribunale federale.
Di Fonzo e De Ioris sono stati difesi dall’avvocato Luigi Di Corcia.
Secondo il Club Aquatico Pescara è questo di fatto l’ennesimo passaggio poco chiaro di quella che sino all’anno scorso era considerata la società che puntava al rilancio dei vecchi fasti pescaresi, quelli dell’era Pomilio. Uno sbandierato progetto sportivo legato anche al rilancio del complesso Le Naiadi e a una serie di nomi eclatanti di quei tempi, da Amedeo Pomilio a Marco D’Altrui fino a Manuel Estiarte.
Il risveglio è stato invece estremamente traumatico, dopo una serie di gaffe interminabile culminate con la querelle Di Fonzo-De Ioris.
I due ragazzi sono ora ufficialmente nell'organico del Club Aquatico Pescara e potranno anche iniziare a collaborare come tecnici dei settori giovanili.
Il presidente Riccardo Fustinoni dichiara: “Sono estremamente felice di poter avere a disposizione del nostro progetto Mattia e Fabio che oltre alle indubbie doti tecniche e sportive, sono ragazzi eccezionali sotto il profilo umano, esempio di correttezza e lealtà. Per Mattia inoltre si tratta di un ritorno nella nostra società. Dispiace profondamente per il trattamento che è stato loro riservato, considerando che la Pescara Pallanuoto - che ha rinunciato alla serie A2 liberando di fatto tutti i giocatori - ha impedito loro di allenarsi per più di un mese e mezzo. E soprattutto ha impedito a Di Fonzo e De Ioris di sfruttare occasioni e proposte di lavoro al di fuori della città. Altri giocatori più fortunati come Carlo Di Fulvio, figlio dell’attuale allenatore della Pescara Pallanuoto, sono stati invece immediatamente liberati di accasarsi altrove. Personalmente penso che con queste azioni abbiamo raggiunto il punto più basso della storia della pallanuoto pescarese. Mi spiace di questa situazione perché il Club Aquatico nel corso degli anni ha svincolato e permesso il trasferimento del 90% dei suoi atleti richiedenti verso le altre realtà cittadine (Pescara Pallanuoto in primis) e non, collaborando con società come il Club L’Aquila Nuoto al quale ha prestato una squadra intera. Noi come Club Aquatico stiamo programmando a lungo termine, per questo abbiamo inserito un responsabile settore tecnico del livello di Carlo Silipo, insieme ai nostri allenatori fra i quali il mitico Marco D’Altrui. Tenendo i bilanci sani, muovendo i passi che siamo in grado di sostenere, cercando di aggiornarci anche come classe dirigente. 
Da qui si parte: senza aggiornamenti si assiste ai disastri, come questa assurda querelle che non aveva i piedi per camminare eppure è stata portata avanti con il solo intento di fare inutili guerre, peraltro dall'esito scontato".
 
LA REPLICA DI CARLO DI FULVIO
Sono rammaricato di constatare di essere stato menzionato, per ragioni che mi sfuggono, in vicende alle quali sono del tutto estraneo. Dal 2009 sono il proprietario del mio cartellino. Credo quindi, senza entrare nel merito, che riaverlo ogni anno sia semplicemente un mio “diritto” e per questo non ritengo di essere stato più “fortunato” di altri. Circostanza questa, ben nota, anche a chi dicendo cose non vere, sapendo di farlo, mi ha menzionato per fini strumentali coinvolgendomi così in vicende che per modalità non mi sono appartenute e nè mi appartengono oltre a non destare il mio interesse e per le quali sarebbe più corretto confrontarsi con chi di dovere. Chiudendo definitivamente la mia  precisazione saluto cordialmente.
Carlo Di Fulvio
 
IL COMUNICATO DELLA PESCARA PALLANUOTO
A seguito della decisione della Seconda Sezione del Tribunale Federale, a cui gli ex atleti biancazzurri Mattia De Ioris e Fabio Di Fonzo si sono rivolti per chiedere lo svincolo dal tesseramento con la Pescara Pallanuoto e che ha accolto le loro ragioni, entrambi i giocatori non fanno più parte della Società biancazzurra.
Tale passaggio si è reso necessario dopo che la Pescara Pallanuoto si è opposta alla richiesta di svincolo a seguito del comportamento dei due atleti, ritenuto scorretto e antisportivo. Entrambi infatti si sono fatti annunciare come tecnici di altra società mentre erano ancora tesserati con la Pescara Pallanuoto.
Preso atto della decisione del Tribunale Federale, la Società augura ai due ex atleti biancazzurri di trovare nei loro futuri impegni gli stimoli che evidentemente non sono riusciti ad avere con la Pescara Pallanuoto, facendo tesoro della formazione ricevuta come tecnici, grazie all’impegno e alle risorse messe in campo dalla Società biancazzurra nel corso degli anni, con l’auspicio che possano essere d’aiuto per il loro futuro.
Talvolta capita, purtroppo, di investire sulle persone sbagliate.
Adriano De Stephanis
 
I VOSTRI COMMENTI
 
A me spiace leggere di ragazzini di 14 anni il cui cartellino e' murato sulle pareti delle segreterie delle societa di appartenenza che non vogliono svincolarli, ma il vincolo di 8 anni e'stato approvato dalla FIN e firmato da Barelli. La FIN ha altresi presentato un'inutile tabella forfettaria sulla base della quale calcolare il valore dei giovani atleti. Nella realta' dei fatti, il 99% delle societa' dice che il ragazzino deve stare con noi 8 anni, 1000 euro per 8: 8000 euro il valore di ogni cartellino. Te ne vuoi andare ...fai una donazione spontanea. Non la fai cavoli tuoi, e la FIN se ne lava le mani e non si interessa minimamente sebbene ogni anno sia interpellata da genitori esasperati. Poi chiaramente succedono situazioni di figli di allenatori o di presidenti o di persone note nel mondo della pallanuoto che si trovano con il cartellino in mano (sebbene abbia un valore anche superiore ai 20mila euro) e pure a gratis (Non sara' certamente il caso degli atleti menzionati in questo articolo ma la lista e' lunga). Detto questo, la FIN dovrebbe cambiare le regole, perche' se una societa' lavora seriamente eticamente e sportivamente non obbligherebbe nessuno a rimanere ma tutti vorrebbero far parte di quella societa' contrariamente se gli atleti se ne vogliono andare, fatevi due domande. e La FIN dovrebbe farsi anche la terza domanda, cioe'di abolire questa regola inutile e antiquata (tipica dei politici che si aggrappano alle poltrone)
Nick
 
Io faccio i complimenti al Club Acquatico per gli acquisti. Però, per amore di informazione, sarebbe giusto sapere se il Presidente Fustinoni ha pagato le vecchie pendenze che aveva con il Signor De Ioris per l’anno che quest’ultimo ha lavorato per lui. Credo di sì altrimenti sarebbe folle tornare a lavorare per chi non ti ha pagato già una volta. Chiedo altresì se il Signor Fustinoni ritiene giusto non dare lo svincolo ad un ragazzo del 2006 che ha espresso la volontà GIÀ TRE ANNI FA di non voler giocare più con la Sua Società!!! A me risulta di no come mi risulta che questo ragazzino di 14 anni sia costretto a stare a casa grazie al senso di giustizia e di amore per lo sport di Fustinoni, di D’Altrui e via discorrendo. Chiudo dicendo che mi spiace leggere il nome di un grande sportivo nonché tecnico Federale come Carlo Silipo accostato a questi fatti di beghe tra Società, Ma forse alla FIN CENTRALE ed a chi per loro va bene così. Buona domenica a tutti.
Adamo Copelandi

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