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Casa Acquachiara: venerdì Giustiniani, Gigli e Postiglione. Ieri Ordine, Di Mario e Bovo

  Pubblicato il 21 Mar 2120  19:30
I sei ospiti delle puntate di ieri, 20 Marzo, ed oggi, 21 Marzo, di Casa Acquachiara sono stati: Ciro Giustiniani (attore Made in Sud), Elena Gigli (assistente portieri nazionali giovanile italiane), Francesco Postiglione (Vice Presidente FIN), il giornalista Franco Ordine, Tania Di Mario (presidente e d.s. Ekipe Orizzonte) e Sandro Bovo (allenatore Brescia).
La rubrica web è in onda tutti i pomeriggi alle 18:00 sulla pagina instagram @mondoacquachiara.
Ecco un estratto di quanto detto dai diversi ospiti in collegamento.
Ciro Giustiniani: "Bella la pallanuoto anche se io sono diventato pigro. Una nuotata in piscina? Vengo a trovarvi, saluto chi sta nuotando ma preferisco restare seduto a guardare. Se fossi stato un giocatore di pallanuoto? Mi sarebbe piaciuto fare il secondo portiere; non il primo, però, perchè è troppo impegnativo. Facendo il secondo, invece, potrei stare in panchina con la squadra, prendere parte alle eventuali vittorie ed avere tempo di comporre qualche monologo sempre seduto in panchina".
Elena Gigli: "Il ricordo delle olimpiadi del 2004 indimenticabile. Entrai in mensa e vidi atleti formidabili, dai nuotatori ai cestisti, e rimasi a bocca aperta. Il movimento giovanile femminile è in crescita; le società stanno lavorando bene. Il ruolo del portiere? Genio e follia. Tutti noi portieri in fondo siamo un pò pazzi. Olimpiadi? Prima la salute degli atleti".
Francesco Postiglione: "Anche io sono d'accordo sul fatto che la priorità ora è sconfiggere questo nemico invisibile. Campionati, coppe, olimpiadi...non sono un virologo ma posso dire che se non riusciamo a superare completamente questo momento non possiamo ipotizzare la ripresa. Le società vanno ora aiutate e tutelate; è l'obiettivo principale della Federnuoto e del Presidente Barelli. La mia è una famiglia di sportivi dagli anni '30 dello scorso secolo; io continuo ad allenarmi in questo periodo di quarantena così come gli atleti del Settebello. Olimpiadi? Ricordi indelebili. Le ho disputate prima da nuotatore e poi da pallanuotista. Rimpianti? Nessuno; mi sarebbe piaciuto prendere parte alla mia quinta olimpiade a Pechino ma smisi per il problema cardiaco. La salute prima di tutto, allora come oggi".
Franco Ordine: "Sport non ne uscirà bene da questa situazione. Se i campionati riprenderanno gli atleti sicuramente non saranno al top della condizione. E' come iniziare una nuova stagione. Stop olimpico? Non essendo un medico non posso esprimermi". 
Tania Di Mario: "Ho detto alle ragazze del Setterosa e dell'Ekipe di prendere il meglio anche da questa difficile situazione. Tifo per la nazionale e spero che possa qualificarsi ai Giochi. C'è un tempo per ogni cosa: era finito il tempo di stare in acqua. Più difficile fare l'atleta o il dirigente? Sicuramente il dirigente, senza dubbio. La stagione 201/20? Peccato perchè sabato avremmo dovuto disputare il ritorno dei quarti di Euro League. Mi sto allenando insieme alle ragazze dell'Ekipe con i video di Renato caruso e Martina Miceli. Io, comunque, quest'anno mi sono tesserata...ma vi anticipo che non mi vedrete in acqua. Ho paura che il campionato possa essere annullato ed il titolo non assegnato qualora l'Olimpiade si svolga regolarmente".
Sandro Bovo: "Qui a Brescia la situazione è stata drammatica ma sembra che, con le misure ristrette, si stia normalizzando. Stop forzato nel bel mezzo della stagione: c'era il campionato oltre alla semifinale di ritorno di Eurocup contro l'Eger. La partita da allenatore che ricordo con più piacere? Ovviamente la vittoria della Coppa Italia a Napoli nel 2012. L'olimpiade di Barcellona '92? Ho rivisto poco tempo fa la finale; generalmente non rivedo mai le mie partite. Il nostro Settebello era un gruppo completo composto da giocatori di personalità e carattere. Il mio compagno di stanza in nazionale? Franco Porzio...tanti aneddoti ma non li raccontiamo. Com'è affrontare Ratko da avversario? Lui non allenava un club da tantissimo tempo. Ho grande stima di lui che è un grande tecnico, poi da avversari ognuno cerca di vincere. Il passaggio da atleta a tecnico? Ho smesso a 37 anni di giocare e mi sono subito mentalizzato ad allenare. Mi piace più allenare rispetto a fare il giocatore. Futuro prossimo? Finchè non passa questo momento è difficile dirlo. Nonostante possediamo un impianto con vasca da 50 metri, 40 docce, quattro ampi spogliatoi, ho condiviso la decisione del presidente di fermare gli allenamenti. Attendiamo sviluppi e vedremo, poi, il da farsi".

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