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Campionati: tutto rimarrà come prima (le opinioni dei club)

  Pubblicato il 07 Mag 2120  22:08
La Fin ha annullato la stagione 2019/20.
Sono previste, però, novità per la stagione 2020-21: in A1 maschile non ci sarà alcun cambiamento di formula, non ci sarà più l'allargamento a 16 squadre, il campionato ripartirà con le stesse 14 formazioni della stagione 2019-20. L'unico punto interrogativo riguarda la seconda fase, ma è probabile che anche quella rimanga inalterata. Ci saranno cioè i playoff ridotti all'osso (prima contro seconda al meglio delle tre partite, terza contro quarta) e il playout tra la 12a e la 13a classificata. La 14a scende direttamente in A2.
Stesso discorso per gli altri campionati maschili e femminili, che prenderanno il via con le stesse squadre della stagione 2019-20. Quindi non ci sarà la promozione di Metanopoli, Anzio o Catania: l'unica possibilità di salire in A1 sarà legata all'acquisto del titolo di eventuali rinunciatarie al massimo campionato.
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
La Federazione Italiana Nuoto comunica che, non essendo possibile garantire la ripresa in tempi brevi dello svolgimento regolare delle attività a causa dell’emergenza Covid-19, ha disposto la conclusione di tutti i campionati nazionali di pallanuoto 2019/2020 di serie A1, A2 e B, sia maschili sia femminili.
A tal proposito sono stati stabiliti la non assegnazione del titolo di Campione d’Italia ed il blocco delle retrocessioni alle serie inferiori.
Inoltre vengono bloccate le promozioni alle serie superiori prevedendo la ripartenza della prossima stagione secondo le formule dei campionati appena dichiarati conclusi: alle serie A1 edizione 2020/2021 parteciperanno 14 e 10 squadre rispettivamente per il settore maschile e femminile.
La FIN inoltre annuncia che la decisione riguardo la continuazione dei campionati giovanili verrà presa prossimamente. L'ipotesi è di attendere, per valutare un possibile slittamento delle fasi finali da svolgere anche con modalità alternative nel periodo estivo, così come per le attività giovanili degli altri settori.
“Nelle condizioni attuali non è possibile avere certezza dei tempi di pieno utilizzo degli impianti natatori - sottolinea il presidente Paolo Barelli, che così commenta la decisione adottata dal consiglio federale - Sono molto dispiaciuto per questo stop inevitabile; mi auguro e spero che il prossimo campionato possa rappresentare il ritorno alla normalità e così onorare l’impegno degli atleti, dei tecnici e dei dirigenti di società che hanno dovuto vivere, insieme con tutto il Paese, questo momento tragico della nostra storia, non solo sportiva”.
 
IL COMUNICATO DEL BOGLIASCO FEMMINILE (PARLA ELENA MAGGI)
La notizia della soppressione dei campionati nazionali ha sorpreso pochi nell’ambiente delle piscine. Tutti, o quasi, coloro che vivono e respirano pallanuoto avevano in qualche modo intuito che la strada intrapresa nelle ultime settimane stesse portando verso un’unica destinazione.
Sensazioni confermate e ribadite anche da Elena Maggi, direttore sportivo del Bogliasco femminile. Dopo aver lottato per anni nelle piscine di mezz’Italia, l’ex numero 7 biancazzurra di certo si aspettava un epilogo differente per la sua prima stagione vissuta a bordo vasca: “Devo ammettere che come tutti coloro che operano in questo mondo un po’ me l’aspettavo - afferma Maggi - Sono convinta che quella di sospendere i tornei sia stata una decisione sofferta per chi ha dovuto prenderla e che alla fine si sia preferito privilegiare la salute collettiva, che d’altronde deve sempre venire prima di ogni altra cosa. Certo, ci dispiace non essere riuscite a portare a termine la stagione ma se non c’erano le condizioni necessarie per farlo allora forse è stato meglio così”.
Un’interruzione forzata che sa di supplizio per chi ha fatto dell’acqua clorata il suo elemento primario: “Le più affrante sono ovviamente le ragazze. Credo che nessuna, fin da quando era bambina, sia stata così tanto tempo lontana dall’acqua. E questo è certamente una sofferenza per chi è abituata a nuotare ogni giorno. Anche tenersi in forma non è semplice. Noi ci proviamo con le ormai immancabili dirette video sulle varie piattaforme digitali. Ci vediamo tutte e seguiamo i dettami di Mario Sinatra come se fossimo a bordo vasca. Ma ovviamente non può essere la stessa cosa. E poi ci manca il calore fisico che solo un incontro faccia a faccia può suscitare”.
Tra le conseguenze secondarie portate dal definitivo stop alla stagione agonistica c’è anche l’interruzione del percorso di crescita intrapreso dalla giovane e rinnovata formazione levantina ad inizio anno: “Questa per noi doveva essere una stagione di semina. Un’occasione importante per gettare i semi da far germogliare nei prossimi anni. Purtroppo lo è stata solo in parte, sia per me, nella mia nuova veste da dirigente, che per le atlete. Anche per questo voglio ringraziarle tutte, una ad una. Sono sempre state straordinarie, manifestando un impegno non comune in una categoria estremamente impegnativa come l’A1. Dopo aver vinto tanto a livello giovanile hanno dimostrato di poter dire la loro anche nel massimo campionato e sono convinta che questa pausa non intralcerà più di tanto la loro carriera. Impossibile poi non ringraziare Mario (Sinatra, ndr), un maestro che dopo tanti anni continua ad insegnarmi quotidianamente qualcosa, e la società, che ci è sempre stata molto vicino”.
Una società che, in attesa di un lento e sospirato ritorno alla normalità, continua comunque a lavorare guardando in avanti: “Nonostante tutte le incertezze del caso stiamo già pensando al futuro, sia a livello agonistico che societario. I lavori eseguiti di recente alla Vassallo dimostrano come la nostra voglia di non fermarsi sia tangibile e che non vediamo l'ora di riprendere a nuotare dietro ad un pallone”.
Prima però per le giovani bogliaschine c’è un appuntamento al quale nessuna vuole mancare: “Ci siamo ripromesse che non appena ce ne sarà la possibilità ci incontreremo tutte assieme per trascorrere qualche ora in allegria e tornare a respirare quell’aria da spogliatoio che tanto ci manca. La seconda tappa sarà tornare ad allenarsi in vista della prossima stagione. Magari un po’ in anticipo rispetto agli anni passati ma con, se possibile, ancora più voglia di prima”.
 
IL COMUNICATO DEL SORI
Siamo in un periodo davvero unico, in due mesi è davvero successo di tutto. Non ci resta che aspettare che il virus ci abbandoni definitivamente e si superi questa fase nel massimo senso di responsabilità possibile.
Nelle scorse settimane si è rimasti in attesa di un protocollo per gli impianti sportivi, che ancora oggi non sanno se e come potranno riaprire i battenti. Per far sì che tutto il settore e il movimento riparta c'è bisogno di un intervento da parte del governo. Lo sport, il nuoto, la pallanuoto hanno bisogno di riprendere perché parte l'attività sportiva è parte della vita sociale. 
C'era cauto ottimismo riguardo all'ipotesi di una formula che prevedeva uno stop dei campionati, ma anche una riforma degli stessi, con l'allargamento della serie A1 a 16 squadre e alcune promozioni sancite in base alle posizioni attuali di classifica. 
Sarebbe stato pertanto un premio, giustificato, allo sforzo di alcune società nelle loro rispettive categorie. I vari rappresentanti delle squadre si erano espressi favorevolmente ma alla fine la FIN ha voluto, come era auspicabile, fare da sé. Interrompendo tutto, bloccando retrocessioni e promozioni e rimandando tutto alla prossima stagione. Come Rari Nantes Sori siamo un po' amareggiati perché eravamo in testa al campionato ma dispiaciuti come tutti, perché magari sul campo avremmo potuto lottare per un obiettivo, pur mancando diverse giornate alla conclusione del campionato di serie B. Su quattro gironi decretare le neopromosse non sarebbe stato semplice, come non lo sarebbe stato in un momento di emergenza quello di fare ancora tante partite più 8 paly off. Tanti soldi da parte delle società sono stati investiti per vedere vanificati i propri sforzi, ma capiamo che una prosecuzione ora sarebbe stata difficile. 
La pallanuoto ha bisogno di essere rivalorizzata perché dopo la scelta della della Fin di sospendere i campionati c'è tanta preoccupazione che questa possa essere una forte battuta d'arresto per la pallanuoto. 
Sperando si trovi una soluzione per la conclusione regolare dei tornei giovanili, ovviamente qualora ce ne fosse possibilità, auspichiamo che venga fatta una riforma cercando di ridare valore a questo sport, favorendo proprio una valorizzazione dei vivai, una chiara pianificazione e stesura dei format. 
Ad oggi in pochi potranno riaprire, ma se si proverà ad essere collaborativi, a dare una nuova spinta, unirsi con tutte le forze, magari un giorno, speriamo il prima possibile, ci rialzeremo.
Cercheremo anche noi di ripartire e garantire alle nostre utenze, nel massimo della sicurezza, ma torneremo per i nostri tesserati, i ragazzini, la prima squadra e i nostri tifosi.
 
IL COMUNICATO DELLA REALE MUTUA TORINO 81 IREN
Queste, a margine, le parole a caldo del Presidente e coach della Torino ’81, Simone Aversa, dopo il comunicato della Fin: “La notizia era nell’aria. Noi, come Torino’81, da più di un mese ormai eravamo orientati in questa direzione perché non ci sembrava che ci potessero essere le condizioni necessarie e potenziali per portare a termine una stagione. Non intendo dire, però, che fossimo a favore o contro l’annullamento del campionato. C’è tanto rammarico ovviamente e non potrebbe essere altrimenti: eravamo abituati a passare tante ore della nostra vita in piscina proprio per poterci confrontare con le altre squadre e vederci privare di tutto ciò non è facile da accettare, ma sono convinto che questa sia la soluzione più sensata. Mi sento di dire, però, che almeno per i campionati giovanili una piccola speranza di terminare la stagione c’è ancora e penso che questo sia un bene. Sarebbe suggestivo vedere giocare i nostri giovani nei mesi estivi, magari in impianti sportivi all’aperto. Ciò che sta cercando di mettere in atto la Federazione, in primis, è cercare di salvaguardare il percorso di crescita di tutti questi giovani atleti”.
“Non siamo rimasti sorpresi da questa decisione - dichiara il Vice Presidente gialloblù, Marco Raviolo - perché purtroppo le sensazioni non erano positive. La suggestione di giocare in estate, dunque, rimarrà una suggestione. O almeno rimarrà tale per la serie A1, A2 e B, mentre non si hanno ancora certezze riguardo il prosieguo della stagione per quanto riguarda le squadre giovanili. Tornando ai campionati delle Prime Squadre, e nello specifico alle polemiche che si sono create dopo la scelta della Federazione di non allargare a sedici il numero di squadre partecipanti alla prossima serie A1, non mi sento di esprimermi a riguardo. Ciò che in questo momento mi sento di dire è che attualmente mi sembra ci siano tanti altri problemi da risolvere. Detto ciò la Federazione, dal canto suo, dovrà capire bene quali squadre di serie A1 saranno disposte a iscriversi alla massima serie il prossimo anno e quali, invece, potrebbero essere le squadre di serie A2 pronte a rimpiazzarle. Sono dell’idea che la pallanuoto debba essere riformulata, non rifondata. Il mondo è cambiato e la pallanuoto, dal punto di vista gestionale, deve cambiare perché è impensabile che cerchi di funzionare come venti anni fa. Ci si deve adeguare e, a mio giudizio, non si sta adeguando a quelli che sono i cambiamenti e di conseguenza rischia, al di là del fondamentale aspetto sociale, di diventare anacronistica. Bisognerebbe innovare guardando alla tradizione. Non ci dobbiamo assolutamente dimenticare del nostro passato, ma dobbiamo guardare avanti, innovando. Soltanto così potremo cercare di uscire da questa emergenza limitando i danni”.
 
IL COMUNICATO DEL BOGLIASCO
La notizia che tutti temevano e che allo stesso tempo in molti si aspettavano da ieri è ufficiale: i campionati nazionali di pallanuoto non riprenderanno. L’emergenza coronavirus e le incertezza che persistono sul futuro di tutti hanno indotto la Federnuoto a mettere un punto sulla stagione 2019/20.
Uno  stop definitivo che il direttore sportivo del Bogliasco maschile commenta con un misto di rammarico e comprensione: “Ovviamente capiamo che la decisione è stata presa per cause di forza maggiore - sostiene Gianni Fossati (foto in allegato, ndr) - ma non possiamo nascondere che dover rinunciare a giocare sia per tutti noi fonte di grande dispiacere. Chi come me, il coach Daniele Magalotti e i nostri ragazzi vive di pallanuoto soffre enormemente nel non poter scendere in acqua chissà ancora fino a quando. Ecco perchè, anche per ovviare alle restrizioni che arriveranno a breve, non escludo che nelle prossime settimane la squadra possa allenarsi in mare, dove gli spazi sono certamente meno risicati che in piscina. Sarebbe un bel modo per guardare al futuro ritornando all’antico”.
Tra le decisioni adottate dalla federazione c’è anche quella di congelare le classifiche dei vari tornei, bloccando di fatto sia le retrocessioni nelle categorie minori che le promozioni in quelle superiori. Una scelta che non sembra coinvolgere più di tanto il Bogliasco, pur reduce da un girone d’andata vissuto nei piani alti della Serie A2: “L’abbiamo detto ad inizio campionato - prosegue Fossati - Il nostro obiettivo per questa stagione non era certo il ritorno immediato in A1. Questo era per noi l’anno zero. La stagione per ricostruire una società uscita con molti problemi dall’ultima annata. Per questo motivo avevamo deciso di puntare su una formazione dall’età media molto bassa, composta quasi esclusivamente da giovani provenienti dal nostro grande vivaio. Per noi questo doveva quindi essere un campionato di rodaggio, utile per fare esperienza e gettare le basi per quel rilancio graduale e a lungo termine che abbiamo previsto per i prossimi anni. Purtroppo questo stop interrompe il nostro percorso di crescita. Ma non spegne il nostro entusiasmo”.
Aldilà dei problemi prettamente agonistici, il blocco della stagione rischia però di avere pesanti ripercussioni anche a livello economico su molte società: “Oltre al rilancio sportivo abbiamo pianificato anche un riammodernamento della piscina Vassallo e un riassesto societario che passava inevitabilmente attraverso l’aiuto dei tanti sponsor che ci sono stati vicino e hanno creduto in noi nei mesi scorsi. Ora è inevitabile che senza la vetrina del campionato molte entrate verranno meno. Ma questo è un problema che riguarda tutte le società e non solo noi. Ecco perchè ritengo doveroso che le istituzioni diano un aiuto concreto dal punto di vista economico ad un settore che già di per sè faticava parecchio a stare a galla prima dell’emergenza”.
La speranza, adesso, è che almeno i campionati giovanili, spesso forieri di grandi successi per i colori biancazzurri, possano arrivare al traguardo: “Lo spero vivamente - conclude Fossati - anche perchè, come ho detto prima, molti dei nostri ragazzi della prima squadra fanno ancora parte delle varie Under. Sarebbe un buon modo per tenersi in forma e rimediare ai tanti mesi di pausa forzata”.
E magari lenire un po’ l’astinenza da pallanuoto...
 
IL COMUNICATO DELLA VELA ANCONA
La decisione attesa è arrivata. Ieri sera con un comunicato la Federazione Italiana Nuoto ha messo la parola fine ai campionati di A1, A2 e B. Una decisione che interessa doppiamente la Vela Nuoto Ancona, che ha la squadra femminile nel massimo campionato e la maschile in A2. La società dorica archivia dunque questa stagione, mentre le squadre erano, rispettivamente, all'ultimo posto in A1 femminile e al settimo nel girone nord di A2 maschile. Ecco le opinioni del tecnico della squadra femminile, Milko Pace, e del presidente della società e allenatore della maschile, Igor Pace.
Coach, campionato annullato, si ricomincia daccapo il prossimo anno. Almeno adesso c'è chiarezza.
"Per la situazione e il momento che stiamo vivendo era la decisione che aspettavamo, anche se da sportivo avrei voluto giocarmela e credo sia anche il pensiero delle ragazze. Sono contento di avere una seconda opportunità, la squadra sarà un anno più grande e più matura, con sulle spalle dieci partite di campionato più Coppa Italia, da lì dovremo ripartire. Quello che abbiamo fatto non sarebbe stato sufficiente, ci sarà bisogno di continuare a migliorare".
Un altro campionato nella massima serie. Vantaggi e svantaggi?
"Preciso che in questo momento non abbiamo parlato di futuro né con la società né con le ragazze. Prossimamente faremo il punto, è una situazione molto, molto particolare. Da tecnico mi piacerebbe riprovarci con lo stesso gruppo di quest'anno, però la particolarità di questa situazione richiede un punto con la società per capire la situazione economica".
Come stai e come sta la squadra?
"Bene. Credo che le ragazze stiano tutte bene, almeno dai messaggi. Da lontano ho visto la Strappato e la Ivanova, che in questo periodo vivono insieme, ci siamo scambiati qualche parola, loro dalla finestra. La sensazione che come tutti siamo un po' stanchi di stare senza piscina".
La Stankovianska è tornata a casa, la Ivanova farà lo stesso?
"In questo momento, in cui in Russia la situazione Coronavirus è peggiorata, Liza rimane qui. La sua volontà sarebbe quella di restare anche nella prossima stagione, credo che sarà una delle prime ragazze con cui parlerà la società".
Lontane dall'acqua per due mesi, almeno si potesse tornare a nuotare. Che ne pensi?
"Questo è il minimo. Da allenatore la pausa che facevamo tutti gli anni tra luglio e agosto è già stata fatta. Nessuna ragazza ha mai avuto un periodo di stop lontano dall'acqua così lungo. Il problema è capire se e quando ci saranno gli impianti aperti. Le ragazze stanno dimostrando grande professionalità e vogliono tornare ad allenarsi al più presto. Appena si potrà".
Guardando avanti?
"In questo momento è prematuro pensare al futuro, aspettiamo il confronto con la società. Il gruppo c'è e ha margini di miglioramento".
Quale sarà la programmazione degli allenamenti, una volta che si potrà tornare in acqua?
"Sicuramente sfrutteremo giugno e luglio per la riattivazione e la preparazione generale, con più sedute possibili in acqua, situazione permettendo, con attenzione all'aspetto individuale, anche perché un po' saremo obbligati da questa situazione. Per poi ripartire con la classica preparazione per il campionato da metà agosto".
Presidente Igor Pace, da presidente come accoglie questa decisione?
"E' la decisione più giusta, quella che mi aspettavo. Anzi, ci aveva lasciato perplessi il fatto di tenerci in dubbio fino a maggio. E' stata una decisione inevitabile. Le alternative erano inattuabili. Una soluzione che andava presa immediatamente, anche perché a tutt'oggi non abbiamo ancora certezze sulla riapertura degli impianti. Noi appena riapriremo gli impianti dovremo verificare soprattutto lo stato di salute della società. Non baratterò la salute della società per campionati di vertice o gare internazionali di nuoto. A oggi ripartiamo da questi presupposti, ma ancora non possiamo garantire nulla. Verificati i presupposti di ripartenza poi vorrò conoscere la formula del prossimo campionato di A1 femminile. Da presidente un altro campionato di A1 femminile strutturato come quello dello scorso anno, sinceramente, non lo faccio. Per gli sponsor un campionato con una formula così non ha nessun tipo di appeal. Probabilmente la formula dello scorso anno era la migliore possibile, non so se ce ne sono di migliori, ma per noi è stata una tragedia".
E come allenatore?
"La risposta non può essere molto diversa. Uno scenario molto prevedibile. Ci stiamo concentrando sulla riapertura degli impianti, e appena sarà possibile rimetteremo in acqua la squadra, non staremo fermi, faremo attività per tutta l'estate senza interruzione, se la situazione legata al virus migliorerà, e dunque se sarà possibile, non escludo anche l'organizzazione di qualche evento. Però il condizionale è d'obbligo. Ma la cosa importante è che la nostra organizzazione parte dal fatto che l'attività possiamo farla solo se riaprono gli impianti e gli impianti riaprono solo se si può fare un certo tipo di attività, cioè tutto. Una piscina non può stare aperta solo per gli agonisti".
 
IL COMUNICATO DEL PESCARA PALLANUOTO
La sospensione definitiva dei campionati di pallanuoto di serie A1, A2 e B, arrivata nella serata di mercoledì, ha solamente confermato le sensazioni che da settimane circolavano tra gli addetti ai lavori. Con le piscine chiuse e in assenza di linee guida era e rimane inimmaginabile ipotizzare una ripartenza delle attività. A fare il punto in casa Pescara Pallanuoto, sul presente ma anche sul futuro del club che dopo aver conquistato i play-off di A-2 lo scorso anno si trovava al sesto posto in classifica al momento della sospensione, ci pensano il presidente Cristiana Marinelli e il vice presidente Stefano Di Properzio: “E’ un’ufficialità che è arrivata anche troppo tardi”, dice Di Properzio. “Da tempo era chiaro a tutti che non ci sarebbero state le condizioni per la ripresa dei campionati. La cosa più difficile sarà capire cosa potrà accadere per il futuro. Noi vogliamo iscrivere la squadra al prossimo campionato di A-2, questo è fuori discussione. E’ chiaro che ci dovranno far sapere se e come le piscine potranno riaprire, le misure da adottare e i tempi. Serviranno aiuti governativi ai club e agli impianti per evitare il collasso. Le società che gestiscono direttamente le piscine rischiano grosso: se, come presumibile, verranno adottate misure anti Covid, ci sarà una riduzione dell’utenza e di conseguenza anche gli introiti scenderanno. Servirà la giusta responsabilità per mantenere in vita un settore che conta migliaia di atleti e dà lavoro a tante persone”.
Dello stesso avviso il pensiero del presidente Marinelli: “La decisione di chiudere qui la stagione non ci sorprende. Già alla vigilia di Pasqua avevamo parlato con i nostri tesserati dando quasi per certo lo scenario che adesso si è concretizzato. Per il futuro confermo quanto detto dal vice presidente: vogliamo iscrivere la squadra al prossimo campionato di A-2 a patto che ci saranno le condizioni. Tra queste la disponibilità delle Naiadi è la prima. L’attuale gestione, di cui anche il Pescara Pallanuoto fa parte, è in scadenza a luglio. Per programmare il futuro e adeguare la struttura abbiamo bisogno di risposte da parte della Regione Abruzzo, se è intenzionata a rinnovare l’affidamento. Serviranno investimenti, possibili solo quando verrà messo nero su bianco”. Quindi conclude: “Quello che ci aspetta è un anno zero per la pallanuoto, in cui immagino un ridimensionamento collettivo, ma se si vuole ripartire penso che questa sia la strada da seguire. Noi ci siamo”. 
Adriano De Stephanis
 
IL COMUNICATO DELLA CAMPOLONGO HOSPITAL R.N. SALERNO
La Federazione Italiana Nuoto ha disposto la conclusione ufficiale senza verdetti dei campionati nazionali senior di pallanuoto.
Cala il sipario, quindi, anche sulla Serie A1 maschile che aveva visto la Campolongo Hospital RN Salerno come una delle rivelazioni.
La FIN si riserva per le prossime settimane, contestualmente all'evoluzione dell'emergenza Covid19, la decisione sui campionati giovanili.
"Avevamo sperato che si riuscisse a chiudere il campionato durante i mesi estivi ma non è stato possibile - commenta il presidente giallorosso Enrico Gallozzi - Siamo contenti che per la prossima stagione la Federazione abbia colto le nostre perplessità su una formula a 16 squadre con gironi preliminari e che ci sembrava poco adatta alla massima serie. La sospensione del campionato non cancella l’ottimo lavoro fatto quest’anno.
Per una matricola come noi era sicuramente complicato confrontarci con le migliori squadre d'Italia ma abbiamo dimostrato di poter dire la nostra anche nella massima serie grazie all’entusiasmo di tutta la società e dei suoi sostenitori, il duro lavoro in vasca ed un gruppo di giocatori molto coeso. A tutti i mio più vivo ringraziamento. Rimane il rammarico di non aver potuto completare il campionato ma ci faremo trovare pronti quando finalmente potremo tornare in vasca”.
Per i nostri tifosi, l'appuntamento con la Serie A1 è quindi solo rimandato di qualche mese, alla nuova stagione. Torneremo di nuovo in piscina a divertirci tutti insieme!
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Sig. Corcione, purtroppo ha ragione.. la risata intesa per lo “sfogo” è altrettanto valida anche per le quasi nulle possibilità di attuazione delle proposte..al proposito mi permetto di buttarla là.. e se fosse proprio waterpolo people a dare il via ad una proposta di cambiamento ? Il vostro progetto a livello giovanile è ottimo ! Avete persone competenti e appassionate che già vi seguono .. e in molti altri lo farebbero .. la Federazione ci riderà in faccia .. pazienza .. ci avremo provato ..
Non molliamo
 
concordo su tutta la linea di "non molliamo", che ha detto cose sacrosante e alla luce di ciò non capisco perché non si firma con il proprio nome.
Carlo Graziano
 
Senza rimuginare su cio che è stato deciso (a mio avviso non condivisibile).. ora bisogna programmare il futuro. Se il movimento non vuole subite ulteriori danni proporrei: - valutare appena possibile se e quali società sono in grado di affrontare i rispettivi campionati e stabilire le partecipanti alle varie categorie - anticipare la partenza di tutti i campionati minori con ampliamento della fase playoff e play out (inutile negare che un playoff di serie A2 e serie B riesce ad avere un pubblico ed un appeal superiore al 90% delle partite di A1 .. scontate ed inutili) - avviare i campionati giovanili quanti prima - programmare un programma di propaganda nelle scuole primarie (appena sarà possibile in presenza o attraverso webinar).. cercando di appassionare i bambini e ripartire da là - creare un gruppo di persone competenti che dialoghi con La federazione in modo efficace (molti pallanuotisti sono ottimi professionisti in vari ambiti.. si crei un’associazione e si aprano le “candidature” per valutare chi è disposto a dare il suo contributo e se ha le competenze per farlo.. sarebbe bello fosse proprio la federazione a fare ciò) Grazie .. mi sono sfogato ! Hahahahaha Buona pallanuoto!
Non molliamo
RISPONDE MARIO CORCIONE: Mi chiedo se la sua risata finale sia riferita alle possibilità di riuscita, cioè bassissima, delle sue ottime proposte.
 
MA SIETE SICURI CHE IL NUOVO CAMPIONATO PARTIRA'? QUANTE SOCIETA' SONO DISPOSTE AD ACCOLLARSI QUESTE SPESE: 1)-PRIMA DI OGNI PARTITA LE GIOCATRICI 48 ORE PRIMA DI OGNI PARTITA SI DEVENO SOTTOPORSI AL TAMPONE; 2)-LE SOCIETA' DEVONO SANIFICARE GLI SPOGLIATOI ED AMBIENTE DELLA PISCINA PENSO CHE SARA' MOLTO MA MOLTO COMPLICATO.
Spartacus
 
Una vergogna, nessuno degli addetti ai lavori ha veramente combattuto per riportare in acqua gli atleti. Tra l'altro la formula adottata finisce per danneggiare tutti, chi desiderava salire e chi aveva già programmato una retrocessione. Eppure la piscina in termini di rischio contagio è il luogo sicuro per eccellenza grazie all'ipoclorito di sodio, nessuno lo ha detto! Bastava chiudere gli spogliatoi e tutto sarebbe filato liscio. Il dato inconfutabile del numero zero di contagiati tra i nuotatori e i pallanuotisti italiani, sempre grazie all'ipoclorito di sodio, hanno fatto tutti finta di non conoscerlo, di non ritenerlo importante, eppure nelle epidemie, nelle pandemie, l'unica cosa che veramente serve per porre in essere le giuste reazioni, sono le statistiche. Se poi oltre ai campionati maggiori, saranno fermate anche le giovanili, allora questo mondo non sarà solo pieno di inerti, ma si caratterizzerà anche per la presenza di criminali!
alessandro gargiulo
 
State distruggendo la pallanuoto, uno sport fatto di eroi, di professionisti che ancora oggi si ritrovano inspiegabilmente ad essere identificati come DILETTANTI. Qui di dilettante c’é solo tutto il management che prende decisioni assurde ed affrettate. Questo era il momento perfetto per la pallanuoto per ripartire: in estate si sarebbero potute concludere le coppe e il campionato. Si sarebbero potute creare situazioni ad hoc per cercare di concentrare le squadre in centri sportivi o in un’unica grande zona (magari al sud dove praticamente ad oggi si registrano meno di 100 casi al giorno) per permettere ai tanti uomini che hanno lottato e sofferto in acqua per mesi di lottare fino alla fine per i propri traguardi. Non di meno immaginatevi quanto questi eventi sarebbero stati appetibili per sky che ad oggi non ha nessun prodotto da trasmettere live!!! Sarebbe stato il momento giusto per prendere decisioni storiche e innovative, invece si é preferito rimandare tutto per non rischiare. I risultati negativi di tali decisioni arriveranno presto, tante società falliranno e non avranno la possibilità di iscriversi al prossimo campionato. Tornate indietro sui vostri passi, rendete il prodotto della pallanuoto appetibile e con l’aiuto degli sponsor create un fondo per salvare migliaia di PROFESSIONISTI! Se non ci riuscite, andate a casa e lasciate che ci provi chi ha davvero nel cuore questo sport e non tenga solo alla sua poltrona...
Antonio Moccia
 
Gent.mo Andrea, mi scuso se ho affrontato superficialmente la categoria under 20. Il mio "forse 20", si riferisce al fatto che le categorie giovanili agonisticamente più importanti sono state da parecchio tempo a questa parte 3: Juniores, Allievi, Ragazzi prima, Under 15/17/20 oggi. Con l'aumentare di un ulteriore anno le categorie (14/16/18), si coprirebbero le 3 categorie giovanili per storia e tradizione. Mi sembra anacronistico considerare l'under 21, o anche l'under 20 un campionato giovanile. Trovo invece utile, e mi scuso ancora se non ho approfondito in precedenza, che il Campionato di Serie C debba essere costituito da atleti max under 21 con 3/4 fuoriquota under 23. Questa regola permetterebbe a tanti giovani di giocare in un campionato divertente e interessante. Per chi non rientrasse in tale età, si dovrebbe intensificare e migliorare l'attività master.
Giuseppe Pulvirenti
 
Vorrei fare una nota su quanto detto dal signor Pulvirenti. Nella riforma delle giovanili servirebbe l'under 21 e non l'under 20, altrimenti si perderebbe di fatto l'ultimo anno giovanile per gli atleti del 2000.
Andrea
 
E c'era ancora chi applaudiva la Federazione per aver ascoltato società e tecnici. Hanno ascoltato sì, poi hanno fatto di testa loro. Ennesima occasione persa per migliorare la situazione.
Giuseppe
 
Come al solito si è persa un'opportunità per dare visibilità al nostro sport. Anziché cercare una soluzione per farci vedere durante l'estate, complice l'assenza di altri sport, si è scelto di rimanere piccoli. Piccoli piccoli come il presidente che ci rappresenta, che non ha neppure una competenza degna del ruolo che ricopre. Si doveva provare a trovare accordi commerciali con le televisioni, in tutti i modi. Tv che al momento mandano in onda repliche di partite di 20 anni fa. C'erano tante cose che quanto meno si potevano provare a fare. Purtroppo non si riesce a guardare al lungo periodo, e a fare investimenti di lungo periodo. Questo non lo fa la federazione, e non lo fanno le società, non lo hanno mai fatto in 30 anni figuriamoci ora che dovevano rimboccarsi le maniche e lavorare sodo per una rinascita. Non hanno idea di come si fa marketing, neppure le basi scolastiche hanno, basta vedere il sito della federazione che è il peggior sito che io abbia navigato negli ultimi 5 anni. Pesante che fa passare la voglia pure di vedere i risultati, il mio developer lo fare meglio e più reattivo e navigabile con meno di 1000€. Sono curioso di sapere quanto è costato alla nostra federazione. La pallanuoto non risorgerà mai in mano a questi soggetti, è un dato di fatto, e spero che giocatori, allenatori e addetti ai lavori si uniscano per porre fine a tutto ciò.
Carlo Graziano
 
Se viene annullato il campionato di a/1 e a/2 senza assegnare lo scudetto potrebbe essere giusto che rimanga tutto così...ma mi domando i giocatori e gli allenatori probabilmente non verrano pagati ..da quanto ne so la maggior parte dopo alcuni mesi non viene pagata in situazioni normali..mi immagino questo anno ..che disastro. La maggior parte dei giocatori di pallanuoto vive con i soldi del contratto..non può fare altro..si allenano e volte al giorno..specialmente dopo i 25 anni. Secondo me si dovrebbe permettere L iscrizione in serie a solamente alle società che dimostrano con fideiussione la possibilità a pagare. Magari con meno squadre e soluzioni simili tipo unico campionato con playoff fra prime posizioni a1 e a2. Bisognerebbe fare tutto il possibile x portare la pallanuoto in diretta tv..magari con le partite di cartello inizialmente..solo così si coinvolge la gente gli sponsor ..ecc...
Davide Romitelli
 
Fermo restando che la tutela della salute è il punto basilare da cui dipende qualunque decisione, è necessario pensare a come rimettere in moto la "macchina pallanuoto". Ricominciare con l'attività giovanile è di più facile fattibilità rispetto a quella assoluta, pertanto l'attesa che la Federazione vuole darsi prima di decidere sul da farsi mi trova d'accordo. Parimenti è fondamentale fare alcune considerazioni: 1) Non mortificare i campionati giovanili concentrandoli in pochi giorni inventandosi le formule più particolari per garantire le fasi finali nazionali; 2) Evitare che in un paio di mesi gli atleti perdano un anno di categoria, quindi di lavoro, esperienza e formazione; 3) Evitare ulteriori esborsi economici alle Società che già sono alla canna del gas. A tal fine, potrebbe essere presa in considerazione una ripartenza dell'attività giovanile attraverso l'istituzione di una manifestazione regionale facoltativa (Coppa Fin), che permetterebbe alle Società che sono in grado di riprendere l'attività di non perdere ulteriore tempo, alle Società che si trovano in difficoltà di avere tempo a disposizione in più per riprendersi senza essere ulteriormente penalizzate. Dalla stagione 2020/2021 riformare le categorie in under 14/16/18 e forse 20. Così facendo non si scontenterebbe nessuno perché si avrebbe una uniformità nazionale con la conclusione di tutti i campionati, la possibilità per chi fosse nelle condizioni di riprendere, la possibilità di avere ulteriore tempo per chi si trovasse in difficoltà e soprattutto non far perdere un anno di esperienza,lavoro e formazione ai giovani atleti
Giuseppe Pulvirenti
 
Sempre più ridicoli,come già scritto ,le squadre che vogliono partecipare al campionato di A1 Devono presentare la liberatoria dei giocatori e allenatore ,con questo sistema può essere che si avrà un campionato con squadre più motivate e più interessate ad accattivarsi sponsor con un impegno maggiore in tutti i sensi (organizzazione piscina ,partite ec ecc) Basta con spettacoli scadenti !!!
Rob
 

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