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Bittarello:” Orgoglioso di aver guidato il Quinto al miglior risultato della storia. Il lavoro paga”.

  Pubblicato il 12 Giu 2124  09:45
Un progetto che cresce di anno in anno grazie alla passione di un presidente e all’abnegazione di uno staff di alto livello sia in campo dirigenziale che tecnico ha raggiunto, nell’annata appena conclusa, i migliori risultati della sua storia. L’Iren Genova Quinto ha concluso il 2023/24 con un bilancio stratosferico: quinto posto in Coppa Italia, quinta piazza in campionato e la meritata qualificazione alla prossima edizione dell’Euro Cup. Luca Bittarello è ormai quello che nella NBA si definisce l’uomo franchigia per il club presieduto da Giorgio Giorgi e nessuno meglio di lui può ripercorrere l’entusiasmante cavalcata dei liguri e proiettare lo sguardo verso un futuro ancora più impegnativo ma che partirà da una certezza: un passo alla volta ma l’Iren Genova Quinto non vuole smettere di sognare.
 
L'Iren Genova Quinto chiude la stagione con il miglior risultato mai raggiunto fin qui sia in campionato che in Coppa Italia. Quanto ti inorgoglisce aver guidato la squadra alla miglior annata della sua storia?
È motivo di grande orgoglio per me aver guidato al gradino più alto della sua storia lo Sporting Club Quinto, società in cui sono cresciuto prima come giocatore e oggi come allenatore. È stato frutto di un lavoro partito e impostato anni fa da Marco Paganuzzi e portato avanti con grande sinergia da tutta la società, dal Presidente, ai tecnici delle giovanili, e ovviamente ai giocatori che hanno creduto in questo progetto. 
 
Quali emozioni provi quando ripensi a gara 2 di semifinale con il Telimar e a gara 3 di finale con la De Akker?
Sicuramente le emozioni più grandi le abbiamo vissute al termine di gara 2 contro il Telimar. Una gara difficile, contro una squadra forte e attrezzata. Penso che la chiave sia stata proprio il controllo delle emozioni, rimanere concentrati sulla partita. Sarà una partita che non dimenticheremo nella nostra storia. 
Contro De Akker, è stato psicologicamente più facile, volevamo rendere una stagione unica, speciale. E così l’abbiamo affrontata, con tanta voglia, ma liberi dalla pressione. Il finale poi, oltre a celebrare il nostro quinto posto, è stato condiviso con l’ultima partita in acqua di Guillermo Molina. Un giocatore che passerà alla storia come uno dei più grandi. Per me è stato un onore e una fortuna poterlo allenare e per la società un vanto che abbia indossato la nostra calottina. 
 
 
Che peso specifico assume, nel percorso di crescita della squadra, la qualificazione alla prossima edizione dell'Euro Cup?
Era un obiettivo, che sicuramente a inizio anno era poco probabile, ancor di più dopo essere finiti nel Round retrocessione. Sono convinto, che il risultato finale sia passato da lì. Aver affrontato tre mesi, con stress e concentrazione, ci ha fatto crescere tanto e ci ha fatto trovare pronti al momento giusto. 
Sarà un orgoglio per noi l’anno prossimo ma soprattutto sarà un grande momento di crescita per i giovani e chi come me, non ha ancora esperienza in campo Europeo. Sarà una palestra per tutta la società. 
 
Quale salto di qualità chiedi ai giocatori già presenti in rosa per affrontare al meglio un calendario che vi proporrà spesso il doppio impegno?
Continueremo a lavorare con la stessa dedizione delle ultime stagioni, senza porci obiettivi a lungo termine ma preparando partita dopo partita. Sarà un’esperienza nuova da affrontare con il giusto spirito ma soprattutto con l’umiltà che ci ha portato a ottenere risultati importanti. 
 
È indiscutibile il tuo legame con Marco Paganuzzi, la mente del progetto Quinto. Che pensiero senti di rivolgere al tuo mentore?

Marco è stato sicuramente l’allenatore che ha inciso di più sulla mia carriera sia umanamente che tecnicamente. L’ho avuto come allenatore per quasi dieci anni. Mi ha insegnato cosa significhi il “Quinto”. Viveva di sogni, ma combatteva per raggiungerli. Una mentalità che ho fatto mia e che portò avanti con convinzione. Gli porgo un pensiero che spesso mi manifestava, “il lavoro paga”. 
 
Il mercato ti regala già un colpo da novanta con l'arrivo di Aicardi. In che misura la presenza di un campione di assoluto valore può ulteriormente stimolare la crescita dei giovani presenti in squadra?
Con Matteo abbiamo avuto modo di confrontarci. Mi ha colpito la sua visione professionale e scientifica del nostro sport. Sono sicuro che, anche al di fuori dell’acqua, darà un contributo importantissimo alla squadra e allo staff. Inoltre ci darà la possibilità di lanciare altri giovani del vivaio. 
 
Quale saluto vuoi rivolgere ai giocatori che stanno lasciando e lasceranno Albaro?

Ci sarà un ricambio importante l’anno prossimo ma, come dissi prima di gara 3 nello spogliatoio, questa stagione rimarrà nei nostri cuori. 
Li ringrazio uno ad uno, soprattutto chi non ha fatto del nostro sport una professione ma che, allo stesso tempo con notevoli sacrifici, ha avuto un atteggiamento altamente professionale negli allenamenti. A loro un grande plauso e ringraziamento 
 
Credit: Paolo Zeggio-Iren Genova Quinto
 

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