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Con Daniele Bettini, allenatore della Pallanuoto Trieste maschile, parliamo della difficile situazione creata dal nuovo Dpcm.

 

"Sono preoccupato anch'io, e non solo per la drammatica situazione sanitaria creata dal Covid in tutto il mondo, ma anche per il mio sport. La chiusura delle piscine stabilita dal nuovo Dpcm è stata una mazzata durissima per la pallanuoto, adesso siamo veramente alla canna del gas".

 

"Sono d'accordo. Le piscine in questo momento sono tra i luoghi più sicuri. Non altrettanto si può dire per altre situazioni che sono veramente pericolose e che sono sotto gli occhi di tutti: il sovraffollamento dei mezzi pubblici, le piazze piene di gente dove finora il controllo sul distanziamento è stato insufficiente".

 

"Sono sicurissime, invece. Lo dico per esperienza personale. Io frequento, anzi frequentavo una palestra e posso garantire che le possibilità di prendere il Covid erano inesistenti".

 

"Al momento la "Bianchi" è chiusa. Stiamo aspettando che la situazione si sblocchi per riprendere gli allenamenti. Sono fiducioso, anche perchè la "Bianchi" è un fiore all'occhiello della città di Trieste. Non lo sono altrettanto per quanto riguarda lo svolgimento dei campionati: si è provato a ricominciare, abbiamo creato nuovi format per snellire i tornei, ma adesso io vedo l'inizio dei campionati sempre più lontano".

 

"Perchè, al di là delle difficoltà per gli allenamenti, molte società mantengono le proprie squadre agonistiche grazie agli introiti derivanti dalla gestione di impianti natatori. Adesso che le piscine sono chiuse, come faranno? Noi della Pallanuoto Trieste in questo senso siamo dei privilegiati perchè il nostro presidente è anche main sponsor, ma penso a tutte quelle che non hanno questa fortuna".

 

"Non sono un gestore d'impianti, anche se a Bogliasco mi sono occupato anche della gestione economica e quindi comprendo perfettamente il punto di vista del presidente dell'Acquachiara. Ma io credo sia più giusto metterci nella mani della nostra federazione nella speranza che, confrontandosi con il Governo, trovi le soluzioni opportune per superare questo momento di grande difficoltà".

 

 

 

forse se i soldi che la FIN ha speso per l'inutile raduno a Siracusa, da buon padre di famiglia, li avesse investiti nella prevenzione COVID per il campionato, le società avrebbero avuto una spesa in meno da sostenere e iniziare il campionato in sicurezza...

 

Ancora con sto Campagna????Non bastano i soldi che ha fatto buttare a Siracusa??? Sai come servivano ora!!!! I soldi che restano servono alle società x sopravvivere!!!

 

I campionati si devono giocare da aprile a metà giugno del 2021. Poi dal 23 luglio via con le Olimpiadi. Se ne faccia una ragione Campagna. Se vuole può tenere in training common i giocatori che vuole portare in nazionale da novembre 2020 a marzo 2021. In questo modo vi è più possibilità che i campionati partano ed arrivino a conclusione e che le società, rivedendo i contratti dei giocatori, possano poi effettivamente mantenere gli impegni presi.

RISPONDE MARIO CORCIONE: Ancora con queste Olimpiadi. Ma vi volete rendete conto che non si possono fare nemmeno nel 2021?