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Atene 2004, Bosurgi: “Abbiamo sempre avuto un grande equilibrio. Ognuna sapeva cosa avrebbe fatto l’altra”

  Pubblicato il 16 Set 2124  09:30

Ieri in acqua da giocatrice, oggi dietro la scrivania come presidente dell’Unime Messina. La pallanuoto riveste, senza dubbio, un ruolo di primo piano nella vita di Silvia Bosurgi. Una delle colonne del Setterosa targato Formiconi ci riporta idealmente ad Atene 2004, il teatro di un’impresa che ha fissato nella leggenda i nomi di uno straordinario gruppo di atlete capace di vincere qualsiasi competizione e di imporsi come dominatore assoluto della sua epoca. Il grande equilibrio e la capacità di muoversi come un’unica entità in tanti corpi sono i tratti identitari di un collettivo che ancora oggi è unito da un legame indissolubile.
 
Se deve riassumere il trionfo contro le greche con un’immagine quale sceglie?
È il momento in cui coroniamo il nostro sogno e saliamo sul gradino più alto del podio mano nella mano con tutte le mie compagne
 
Quanto vi ha caricato dover giocare la sfida per il titolo con le padrone di casa?
Entrare in una piscina strapiena di persone è stata una emozione unica ed indescrivibile ancora oggi. Un insieme di emozioni che mi hanno caricato positivamente anche se erano per la maggior parte greci, ma quello spicchio di Italia si faceva sentire come e più di loro.
 
Sul -2 all’inizio dei supplementari quale è stata la prima sensazione che hai provato?
Non credo di aver pensato mai che potessimo perdere quella partita, eravamo decise a centrare l’obiettivo e nessuno avrebbe intralciato il nostro percorso. La consapevolezza della nostra forza e la nostra determinazione mi ha sempre fatto pensare in positivo.
 
Quale è stato il momento chiave del vostro torneo?
Non abbiamo cominciato nel migliore dei modi, ma siamo state sempre una squadra unita e pronta  a rialzarsi. È stato un crescendo, aver battuto l’Ungheria ai quarti e poi gli Stati Uniti in una parità difficile, certamente ci ha dato la motivazione giusta.
 
Che cosa ha pensato quando hai visto il pallone scagliato da Grego terminare in gol per quello che sarebbe stato il gol della vittoria?
Il gol di Melania mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo ma la partita non era ancora terminata e bisognava soffrire ancora un po’, fino a quando non abbiamo recuperato l’ultima palla poco prima del fischio finale!
 
Quale era il segreto che ha reso unico quel Setterosa?
Abbiamo avuto sempre un grande equilibrio, Pierluigi è sempre stato un allenatore che ci ha insegnato a far fare a gli altri quello che volevamo noi, così ci diceva sempre! Ognuna di noi sapeva sempre cosa avrebbe fatto l’altra, la nostra intesa, la nostra unione ed il nostro legame indissolubile ce lo porteremo sempre per tutta la vita!
 
È innegabile che la pallanuoto italiana non viva oggi il suo miglior momento. Che cosa serve per riportare il movimento alla dimensione che gli compete?
La pallanuoto moderna ha subìto dei cambiamenti radicali ed importanti e forse   non si è stati capaci di stare al passo, bisognerebbe promuovere questo sport bellissimo attraverso le scuole ed invogliare tante bambine a provarlo. Spero veramente che si possa ritornare presto ad alti livelli!
 

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