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Un traguardo prestigioso che restituisce la giusta dimensione ad una delle realtà storiche della pallanuoto italiana. Il ritorno del Rapallo in massima serie diventa un traguardo ancor più esaltante se si pensa che il risultato è stato ottenuto grazie ad una rosa composta per dieci tredicesimi da atlete giovanissime, la base da cui partire per costruire un futuro prospero e duraturo. Non può che essere il mister Luca Antonucci ad accompagnarci nel viaggio che ha sancito il ritorno tra le grandi della società ligure, club che, anche grazie all’aiuto di Venere Azzurra e Livorno, ha saputo ricostruire nel migliore dei modi la propria struttura dopo il tornado Covid.

 

A più di una settimana di distanza quali emozioni prova quando ripensa a gara 2?
Penso alla tensione che era altissima perché, dopo aver vinto a Napoli, si era completamente ribaltato il pronostico e sapevamo che avevamo la possibilità di chiudere la serie in casa. A fine partita la gioia è stata immensa per aver regalato nuovamente la serie A1 al Rapallo Pallanuoto.

 

Che cosa ha detto alla squadra prima della partita?
Alle ragazze prima della partita ho ricordato il primo allenamento e ho fatto vedere lo striscione dove c’era scritto serie A1, il nostro obiettivo. All’inizio probabilmente ci credevo solo io e piano piano invece siamo riusciti a coronare questo sogno.

Se deve indicare il momento chiave dell’annata dove concentra la sua attenzione?
Se devo indicare un momento chiave della stagione dico l’inizio. Questa squadra nasce dalla mia idea, condivisa da Giorgio Bassani, di unire tre società, Rapallo, Venere Azzurra e Livorno. La scelta di unire le forze ci ha permesso di compensare la decimazione del settore giovanile subita con l’avvento del Covid e ci ha consentito di formare una grande squadra che ha conquistato il bronzo nella categoria Under 20 e la massima serie con la prima squadra. Questa rosa è formata per dieci tredicesimi da giocatrici Under 20 e per nove da Under 18.

 

Che cosa significa, per il Rapallo, ritornare in A1?
Significa tantissimo perché siamo una società storica, abbiamo dato tanto a questo sport. Non siamo mai retrocessi sul campo ma solo nell’anno del Covid che ci ha creato un mare di problemi dal punto di vista societario. Abbiamo dovuto rimboccarci le maniche e ricostruire tutto per ritornare su con grande volontà. Per noi era importante per continuare il percorso di ricostruzione iniziato quest’anno soprattutto con le giovani.

 

Quale salto di qualità chiede alle giocatrici già presenti in rosa?
Alle giocatrici in rosa, soprattutto le più giovani, chiedo di confermare la volontà e la determinazione avute quest’anno nel crescere. Parliamo di atlete giovanissime che avranno l’opportunità di confrontarsi con una realtà molto più impegnativa di quella a cui erano abituate. Sono convinto che potremo creare un gruppo molto forte per il futuro, per i prossimi anni. Chiedo la stessa voglia ed intensità mostrate quest’anno per crescere ancora di più. Non sarà facile perché dovranno affrontare uno step mostruoso ma andiamo avanti così.

 

Che tipo di acquisti servono a questa rosa per mantenere la categoria senza patemi?
Serve niente e nessuno in particolare. Ci guardiamo attorno per vedere che cosa ci offre il mercato. Se troveremo qualcosa che fa al caso nostro, profili compatibili con l’idea di una squadra giovane che vuole crescere andremo avanti altrimenti giocheranno quelle che abbiamo. Vedremo le possibilità e se sarà possibile le concretizzeremo altrimenti confermeremo l’attuale organico.