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A2, A tu per tu con...Luca Cupido

  Pubblicato il 12 Mar 2121  11:52

Un gradito ritorno arricchisce la rosa della Rari Nantes Camogli che rientra così ancor più legittimamente nel lotto  delle favorite per la promozione in massima serie. Nato e cresciuto tra le fila del club ligure Luca Cupido torna ad indossare la calottina bianconera. L’attaccante spiega i motivi che lo hanno spinto ad indossare nuovamente la calottina del club in cui ha iniziato a giocare, delinea gli obiettivi per l’annata in corsa e si sofferma sul cammino della nazionale a stelle e strisce in vista del torneo olimpico.
 
Quali sono i motivi che ti hanno spinto ad accettare l'offerta della Rari Nantes Camogli? 
Ho cominciato a giocare e sono cresciuto nel Camogli e conosco praticamente tutti i ragazzi in rosa. Inoltre essendo a dieci minuti di distanza da casa mia a Santa Margherita Ligure è stata la scelta che aveva più senso per aiutarmi a chiudere la mia carriera pallanuotistica.
 
Quali sono gli obiettivi che intendi inseguire con la calottina bianconera? 
Dal punto di vista individuale l’obiettivo è di rimettermi in forma dopo un anno di inattività. Come squadra spero l’obiettivo sia la promozione.
 
Puoi vantare diversi titoli giovanili con le nazionali di categoria e un titolo NCAA nel tuo palmares. Quanto la tua esperienza potrà aiutare la squadra?
Ho avuto diversi allenatori e diverse esperienze quindi potrei fornire una prospettiva differente.
 
Domani vi attende la sfida interna con il fanalino di coda Sturla. Che tipo di partita possiamo aspettarci? 
L’obbiettivo è non perdere punti e mettersi nella posizione migliore per essere primi nel girone a maggio. Non conosco bene lo Sturla ma sono sicuro che sarà una buona partita. 
 
Che tipo di lavoro sta svolgendo la nazionale USA per prepararsi al prossimo torneo a 5 cerchi? 
A metà maggio ci ritroveremo e inizieremo la preparazione. Viaggeremo in Montenegro e Serbia prima di partire per il Giappone.
 
Quale sarà il vostro obiettivo a Tokyo?
L’obbiettivo è vincere la prima partita con il Giappone. Così facendo ci metteremo in una buona posizione per il passaggio del turno e potremo concentrarci sul quarto di finale.
 
Come si vive la pallanuoto negli Stati Uniti rispetto al modo con cui viene vissuta in Italia?
Sicuramente con più leggerezza, la massima categoria è il college e perciò i ragazzi oltre alla pallanuoto danno importanza allo studio e al divertimento sul campus. 
 
Ti sarebbe piaciuto indossare la calottina del Settebello e perché hai scelto quella statunitense?
Avessi deciso di fare il pallanuotista sicuramente il Settebello sarebbe stata la scelta più logica, però la nazionale americana è molto organizzata e può offrire buone opportunità post pallanuoto.
Sono due realtà diverse e sono contento di aver avuto l’opportunità di poterle vivere entrambe anche se per l’Italia solo a livello giovanile.
 
Foto: Usawaterpolo.org
 
 

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