A2, A tu per tu con...Andrea Tringali
Pubblicato il 26 Feb 2121 11:34
Nel buon avvio di campionato della Copral Muri Antichi Catania tutti potevano attendersi la partenza a razzo di Camilleri invece a recitare il ruolo di primo piano è Andrea Tringali. L'esperto attaccante, al rientro in vasca dopo un lungo infortunio, analizza il momento vissuto dalla squadra, ci racconta la forza della passione che lo ha spinto a tornare a giocare e presenta il match di domani contro la Rari Nantes Arechi Salerno.
Quale eredità vi ha lasciato la vittoria di misura ottenuta nel derby contro il Messina?
A Messina è arrivata la seconda vittoria su tre partite disputate. Questo ha portato tanto entusiasmo nel gruppo che spero sia di buon auspicio per il prosieguo del campionato.
Quali sono gli aspetti del gioco su cui la squadra può registrare i progressi più significativi?
Mi viene da dire la difesa. Ultimamente stiamo lavorando parecchio dal punto di vista tattico, se abbiamo fatto dei progressi è sicuramente in difesa ma abbiamo ancora tanto tanto da lavorare.
Domani vi attende la trasferta della Vitale contro la Rari Nantes Arechi Salerno. Che tipo di partita possiamo aspettarci?
Domani sarà una battaglia. Con questa formula ridotta del campionato nessuno può permettere distrazioni, ogni partita è una finale. Noi veniamo da due vittorie e faremo di tutto per portare a casa il bottino, loro cercheranno di sfruttare il fattore campo per far loro i 3 punti. Mi aspetto una partita equilibrata, che si risolverà probabilmente l’ultimo quarto. Vincerà la squadra che farà meno errori.
Quali sono i punti di forza del sette salernitano?
La Rari Nantes Arechi è una squadra giovane supportata da giocatori di grandissima esperienza come Pasca e, su tutti, Buonocore. Faremo sicuramente più attenzione a loro due. Il loro vero punto forza secondo me è il gruppo. Ho visto la loro partita contro il Messina e nonostante fossero sotto di cinque gol al terzo tempo non si sono mai disuniti e lottando fino alle fine sono riusciti ad ottenere il meritato pareggio a pochi minuti dallo scadere.
Dopo varie esperienze di buon livello in A1 avevi deciso di lasciare la pallanuoto. Che cosa ti ha spinto ad accettare l'offerta della Copral Muri Antichi?
L’ultima stagione con l’Ortigia, forse la più bella di sempre, ho subito un grave infortunio. In una sessione di tiri mi si ruppe il capoluogo del bicipite. Feci di tutto per recuperare per poter giocare la final six che quell’anno si disputava da noi in casa, a Siracusa. Arrivammo quarti perdendo ai rigori nella finale contro lo sport management. Fu un anno intenso e ricordo, per me molto difficile. A fine stagione non avevo più le forze di continuare, mentalmente ero arrivato e così decisi di smettere e dedicarmi totalmente alle mie attività lavorative. La pallanuoto però è una droga e dopo un po’ ho iniziato a accusare l’astinenza. Quando quest'estate è arrivata la chiamata dei Muri Antichi non me lo son fatto ripetere due volte. Ho tanta fame e voglia di rimettermi in gioco, probabilmente anche per qualche rimpianto che mi porto dietro dal passato. Sarebbe tornare ancora qualche anno a giocare per la pallanuoto che conta.
Come riesci a conciliare attività lavorativa e passione sportiva?
Non è per niente facile. Ci sono giorni che esco di casa la mattina presto per tornare la sera tardi. Lo ripeto però, la voglia di rientrare in acqua, il piacere di tornare a far parte di un gruppo, di riprendere le trasferte, di rivivere lo spogliatoio, di sentire quella sensazione di ansia prima della partita che poi si trasforma in adrenalina quando inizia, erano tutte cose che mi mancavano da morire. Quindi va benissimo così.
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