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Se Stefano Posterivo fosse nella stanza dei bottoni...

  Pubblicato il 30 Mag 2019  05:45
...cosa farebbe per  il campionato di A1 femminile? Ecco le sue risposte alle domande che gli abbiamo proposto:
 
La pallanuoto in generale, non solo quella femminile, continua a perdere progressivamente popolarità, spettatori, spazio sui media, interesse degli sponsor. La costituzione di una speciale commissione (formata da un rappresentante della Fin, da un allenatore e da un giocatore) che si occupasse di questi problemi potrebbe essere utile?
"Sicuramente, ma soltanto se - dopo aver trovato le soluzioni necessarie - avesse la possibilità di mettersi ad un tavolo con il legislatore per trasformare lo studio effettuato in fatti. Qualche anno fa ho fatto parte di una commissione del genere, ma purtroppo ha avuto vita breve".
 
Campionato di A1 femminile a 10 squadre. E' il numero ideale?
"Si. Dodici abbasserebbero il livello tecnico, otto svilirebbero l'immagine e la credibilità del torneo".
 
Per la fase finale del campionato di A1 femminile 2019-20 si parla del ritorno ai playoff con una formula a 4 squadre che prevede semifinali e finali al meglio delle tre partite. E' la migliore formula possibile?
"Per la prossima stagione si, perchè si tratta dell'anno olimpico. Ma sicuramente si può fare di meglio".
 
Coppa Italia: utile, inutile, da migliorare?
"E' utilissima. La fase preliminare consente alle squadre di giocare e di prepararsi a dovere per il campionato e per gli altri appuntamenti più importanti della stagione. Per quanto riguarda la fase finale va benissimo la formula della Final Six in vigore attualmente".
 
Come vedi una Coppa Italia "stile basket", cioè senza fase preliminare e con una Final Six alla quale prendono parte le prime sei classificate al termine del girone d'andata?
"Può andar bene nelle stagioni in cui il calendario è ingolfato dagli impegni, ma in linea generale no per i motivi già esposti: le squadre hanno bisogno di giocare".
 
Due straniere per squadra. Giuste, poche, troppe?
"Giuste. E' il numero ideale per consentire alle italiane di giocare a sufficienza e per avere nello stesso tempo un livello tecnico soddisfacente".
 
Obbligo di schierare in formazione un certo numero di Under in A1 femminile. Soluzione da provare?
"Assolutamente no. Sono contrario ai vincoli. Devono giocare le atlete migliori indipendentemente dalla loro età".
Mario Corcione
 
 

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