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Recco, ancora Recco, sempre più Recco: la Coppa Italia è sua (10-3)

  Pubblicato il 11 Mar 2019  07:00
Final Eight - Bari, 8-10 marzo
 
Finali - Domenica 10 marzo
 
1-2 posto
 
PRO RECCO-BRESCIA 10-3 (3-1, 2-0, 3-2, 2-0)
Pro Recco: Tempesti, F. Di Fulvio 3, Renzuto Iodice, Bukic, Molina, Velotto, Aicardi 1, Echenique 1, Figari, Filipovic, Ivovic 3, Bodegas 2, Bijac. All. Rudic.
Brescia: Del Lungo, Guerrato, C. Presciu 1, Figlioli 1, Gallo, Rizzo 1, Muslim, Nora, N. Presciu, Bertoli, Janovic, Vukcevic, Morretti. All. Bovo.
Arbitri: Lo Dico e Severo.
Superiorità numeriche: Pro Recco 4/6 + un rigore (parato da Del Lungo a Filipovic), Brescia 3/12.
Note: uscito per limite di falli Echenique (R) a 2'12 del quarto tempo. Bijac (R) in porta dall'inizio, sostituito da Tempesti a 1'45 dal termine.

BARI - Coppa Italia n.14 per la Pro Recco, la settima consecutiva, la prima targata Ratko Rudic.
Per far sì che l'epilogo della manifestazione tricolore fosse diverso dal solito, il Brescia avrebbe dovuto fare una partita perfetta. Invece l'hanno fatta i biancocelesti, soprattutto nella prima parte di gara. Guardate che numeri nei primi dieci minuti di gioco: punteggio 5-1, 5 su 9 al tiro, 4 gol a uomini pari, 1 su 1 in superiorità numerica, 1 su 4 in inferiorità e una difesa d'acciaio: pressing forte e poi zona aggressiva contro la quale il Brescia è andato a sbattere inutilmente perchè, se il pallone non veniva bloccato dai difensori biancocelesti, a respingerlo ci pensava il "muro" che la Pro Recco ha messo in porta quest'anno a raccogliere l'eredità di Stefano Tempesti: Marko Bijac. Oggi ha parato tutto il parabile, e anche qualcosa di più.
I dieci minuti iniziali da favola della Pro Recco, nei quali si è visto un Brescia stordito, quasi incapace di reagire, hanno avuto come protagonista tutta la squadra biancoceleste, un meccanismo perfetto. Ma, pur riconoscendo che la forza principale della squadra di Rudic sta nel collettivo, non si può non sottolinerare il peso che Ivovic e Francesco Di Fulvio hanno avuto sul +4 iniziale biancoceleste: il montenegrino, formidabile come sempre nelle retrovie, ha aperto le marcature schiacciando in rete un bel servizio di Velotto con l'uomo in più, il pescarese ha mandato alle spalle di Del Lungo prima una morbida palombella poi un tiro forte e preciso che ha scritto 3-0 sul tabellone della piscina di Bari. Il successivo gol di Christian Presciutti con l'uomo in più è stato solo una parentesi, perchè all'inizio della seconda frazione la Pro Recco si è allontanata nuovamente dai rivali con altri due pezzi d'autore a uomini pari: una conclusione vincente di Bodegas dal centro e una rasoiata di Ivovic che, dopo aver recuperato palla in difesa, si è fatto tutto il campo per battere poi Del Lungo con una sassata (5-1).
A questo punto la Pro Recco è tornata sulla terra e il Brescia ha potuto giocare un tempo e mezzo alla pari con i biancocelesti. Ma la squadra di Bovo, oggi molto al di sotto del suo standard stagionale di rendimento, non ha mai dato l'impressione di poter recuperare il passivo accumulato. In questa fase centrale dell'incontro Del Lungo è salito ai livelli di Bijac, ha fatto due-tre parate che hanno mantenuto la propria squadra sul -4 (3-7), ma gli ultimi dieci minuti di gioco della squadra di Rudic sono stati nuovamente devastanti: terza rete di Di Fulvio con recupero in difesa e controfuga solitaria, botta di Echenique da posizione 2 e infine deviazione vincente di Aicardi al termine di uomo in più eseguito alla perfezione (10-3). In chiusura ovazione per Tempesti, che è entrato tra i pali biancocelesti senza prendere gol fino al termine, e gran parata di Del Lungo sul penalty di Filipovic, che non è riuscito ad entrare nel tabellino dei marcatori. Ma una Pro Recco così ha potuto tranquillamente fare a meno dei suoi gol.
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Tutti in piedi ad applaudire la Pro Recco che allo Stadio del Nuoto di Bari vince la ventottesima edizione della Coppa Italia e conquista il trofeo per la quattordicesima volta. Di fronte per il sesto anno consecutivo c'e l'AN Brescia. I campioni d'Italia superano 10-3 gli avversari di sempre, vice campioni d'Italia, che conquistarono la coppa nel 2012, prima della striscia di sette successi consecutivi recchelina.
La cronaca. Rudic, alla prima finale di Coppa Italia, cambia di nuovo e sceglie Tempesti come secondo di Bijac. Bovo conferma il 13 top. Pro Recco cannibale: Ivovic schiaccia in gol il primo uomo in più della partita, Di Fulvio dopo una serie di finte accarezza la palla del 2-0. La zona a salire della squadra di Rudic è efficace e il Brescia non riesce ed entrare. Francesco Di Fulvio è sempre più protagonista e fa 3-0 con un tiro a schizzo sull'acqua. Il gol del Brescia arriva a 58" dalla fine del primo tempo con il capitano Cristian Presciutti che scarica sopra la testa di Bijac e sfrutta la superiorità numerica. Inizia il secondo tempo. Le ripartenze del Recco sono velocissime: Bodegas e Ivovic torvano i corridoi giusti e Del Lungo non può farci nulla; dall'altra parte Bijac si supera con tre parate in 20 secondi. Brescia è poco preciso nelle rotazioni: soltanto 1/6 in superiorità dopo metà gara.
Si cambia campo e Recco conquista subito, ma sbaglia, la seconda superiorità numerica (secondo falli di Bertoli). Non la sbaglia il Brescia che questa volta con Figlioli batte Bijac (il croato non trattiene il diagonale potente del capitamo del Settebello). Il tap-in di Bodegas spenge l'entusiasmo bresciano. Si ricomincia da 6-2. Da una doppia espulsione di Figlioli e Di Fulvio al minuto 20'10" nasce un'altra occasione per Brescia che, però, resta tale. Si lotta su tutti i palloni. Bovo prova il doppio centro, la difesa di Rudic si conferma strepitosa. A 4 secondi dalla fine del terzo periodo tutti in piedi ad applaudire Di Fulvio che batte il portierone azzurro Del Lungo per l'8-3 (il n.1 di Civitavecchia commenta con una smorfia). Recco corazzata: negli ultimi cinque minuti quasi non si nota l'assenza di Echenique, fuori per limite di falli. Quando mancano 102 secondi alla sirena Rudic manda in acqua Tempesti al che riceve l'applauso del pubblico. Applausi anche per Bijac che oggi ha sigillato la porta. Finisce 10-3 e comincia la festa del Recco.
 
IL COMUNICATO DELLA PRO RECCO
Si scrive Coppa Italia, si legge "Coppa Pro Recco": i biancocelesti vincono a Bari il loro quattordicesimo trofeo superando il Brescia per 10-3. È la prima volta di Rudic con un club, la prima di Ivovic da capitano, il primo titolo nazionale di Bijac, Velotto, Renzuto Iodice e Bukic.
La Pro Recco impiega meno di 100 secondi per passare in vantaggio: lo fa con il suo capitano, Ivovic, che prende l'ascensore sul secondo palo e deposita in rete l'assist al bacio di Velotto in situazione di superiorità numerica. Tocca al suo compagno di cirulla, Di Fulvio, battere ancora Del Lungo: lo fa due volte, come il numero che porta sulla calottina, prima con una palomba poi con un diagonale che schizza sull'acqua. La prima rete della squadra di Bovo la sigla Christian Presciutti, quando è appena scoccato il settimo minuto di gioco, sfruttando la sosta nel pozzetto di Echenique. Il primo tempo si chiude così, sul 3-1.
Nel secondo tempo piovono espulsioni contro la Pro Recco, ma la difesa della squadra di Rudic è granitica, Bijac è impenetrabile e davanti la girata di Bodegas vale il 4-1. Ivovic è in versione saracinesca, disinnesca Muslim e poi vola verso la porta di Del Lungo, impotente di fronte al suo braccio armato: è 5-1, risultato che non cambierà fino al cambio campo.
I successivi otto minuti si aprono con la rete di Figlioli in superiorità, ma i biancocelesti non accusano il colpo e si riportano sul +4 con il tap-in sotto misura di Bodegas alla terza superiorità fischiata dal duo Severo-Lo Dico. Vantaggio che si allunga grazie alla terza rete di Ivovic, bravo a sfruttare un doppio uomo in più. Rizzo, con Filipovic nel pozzetto, manda i bresciani sul 7-3 a meno di tre minuti dalla terza sirena. Tre come i gol di Di Fulvio che in controfuga non lascia scampo a Del Lungo e consente ai campioni d'Italia di chiudere sull'8-3.
Ultimo quarto che comincia con la perla di Echenique, diagonale mancino sotto l'incrocio, alla prima azione. Il "Chalo" finisce così la sua partita, visto che due minuti dopo riceve la terza espulsione, ma la Pro Recco è devastante con l'uomo in più e Aicardi concretizza un veloce giro palla: 10-3 e partita in frigo a meno di quattro minuti dal termine. Il pubblico omaggia Stefano Tempesti, in acqua negli ultimi 100 secondi. C'è ancora il tempo per un rigore sbagliato da Filipovic, ma la sostanza non cambia: la Pro Recco fa festa per la settima volta consecutiva.
"Abbiamo giocato una delle migliori partite della stagione - commenta mister Rudic - dimostrando maturità e organizzazione in tutte le fasi di gioco. Sono molto contento soprattutto di quella difensiva, abbiamo chiuso ogni possibilità di creare occasioni facili e sfruttato le nostre opportunità davanti, anche se in attacco potevamo fare meglio. Per noi è una bella indicazione per il futuro". Il primo trofeo con un club? "Sono molto contento, ogni vittoria è bella".
"È il mio primo trofeo alzato da capitano - afferma Ivovic - un grande privilegio per me poter fare parte di questo gruppo e di questo grande club. Il nostro lavoro è stato ripagato e speriamo di continuare così anche in campionato e Champions League. Oggi abbiamo fatto una partita straordinaria, forse una delle migliori da quando gioco nella Pro Recco: siamo stati impeccabili".
"La migliore Pro Recco di stagione - ammette Di Fulvio -. Abbiamo dato il cuore, ce lo meritavamo, una partita perfetta. Il gol più bello? Quello di Aicardi sul palo. Abbiamo girato bene la palla e Velotto ha fatto un passaggio perfetto ad incorniciare una grande azione".
 
IL COMUNICATO DEL BRESCIA
La giornata storta contro l’avversario meno adatto e in uno dei momenti clou della stagione: nella finale della Coppa Italia 2018-2019, l’An Brescia cede alla Pro Recco per 10 a 3. Contro un avversario che non aveva minimamente bisogno di facilitazioni, fin dal primo possesso palla, la squadra di Sandro Bovo non riesce a trovare il bandolo del suo gioco e, praticamente per tutto l’incontro, rimane ben lontana dall’esprimere il suo potenziale. Come sempre, per far bene davanti all’eccezionale qualità dei liguri, sarebbe stata necessaria una prestazione molto vicina alla perfezione, ma, allo stadio del nuoto di Bari, l’An non ingrana mai la marcia giusta, subendo troppo il pressing recchelino e non arrivando a costruire trame offensive adeguatamente efficaci (come dato significativo, può bastare il 3 su 13 in superiorità numerica). Con la consueta generosità e con il solito carattere indomito, Presciutti e compagni provano, e riprovano, a rimediare alla debacle ma, con quattro gol di vantaggio (5-1) al cambio di panchine, Recco fa buona guardia portando a casa il risultato.
«Abbiamo sbagliato la partita che non dovevamo sbagliare – dice il presidente, Andrea Malchiodi -: non ha funzionato nulla, dall’approccio mentale ai dettagli tecnici come le chiusure difensive, la gestione dell’uomo in più, o le singole conclusioni a rete. In pratica, non siamo mai entrati in partita, non abbiamo fatto nulla di quello che siamo capaci di fare».
«Oggi – commenta il vice presidente, Alessandro Morandini -, s’è visto un grande Recco, con un grande Ivovic a presidiare la loro difesa. Noi non siamo riusciti a giocare come andava fatto contro un avversario di tale livello e non resta che accettare il verdetto del campo. Spiace molto perché ci tenevamo tantissimo ma vedremo di analizzare a fondo quello che non è andato, in modo da fare tesoro degli errori e crescere imparando dalla sconfitta: la stagione è ancora lunga e senz’altro lavoreremo ancora più duramente per toglierci delle soddisfazioni. Faccio, comunque, i complimenti ai ragazzi per quanto fatto in queste finali e sono sicuro che ripartiremo con un carattere ancora più forte: già sabato prossimo, a Mosca, ci aspetta un altro appuntamento importante e siamo pronti ad affrontarlo a testa alta».         
 
3-4 posto
ORTIGIA-SPORT MANAGEMENT 7-14 (3-5, 2-3, 1-3, 1-3)
Ortigia: Caruso, Cassia 1, Abela, Jelaca 2, Di Luciano, Farmer, Giacoppo, Espanol Lifante 4, Rotondo, Giribaldi, Susak, Napolitano, Pellegrino. All. Piccardo.
Banco Bpm Sport Management: Lazovic, Dolce 3, Damonte 1, Alesiani 2, A. Fondelli, E. Di Somma 1, Drasovic 2, Bruni 2, Mirarchi  C. 1, Luongo S. 1, Casasola, Valentino 1, Nicosia. All. Baldineti.
Arbitri: Pinato e Savarese.
Superiorità numeriche: Ortigia 4/10 + un rigore, Sport Management 6/13.
Note: nessuno uscito per limite di falli. Espulso con sostituzione Luongo (S) a 4'03 del primo tempo.
 
IL COMUNICATO DELL'ORTIGIA
L'Ortigia chiude con il quarto posto la sua Final Eight di Coppa Italia. Il team di Stefano Piccardo, provato dalle fatiche dell'ottima prestazione nella semifinale contro il Recco, cerca di reggere l'urto di uno Sport Management brillante e voglioso di riscattare la bruciante sconfitta di ieri con il Brescia. I lombardi nuotano bene e sono rapidi e aggressivi, pressando alto e mettendo in difficoltà l'Ortigia, che spesso fatica a ripartire. Nonostante un ottimo Espanol Lifante (4 gol per lui), l'Ortigia alla fine non riesce a frenare la foga dello Sport Management, che controlla la partita e porta a casa la vittoria. Per i biancoverdi comunque un ottimo quarto posto e un altro traguardo storico raggiunto.
Commento del tecnico dell'Ortigia Stefano Piccardo: "Loro hanno qualità, abitudine alla Champions, sono a un livello molto alto. Noi non riusciamo a giocare tre partite in tre giorni, anche perché siamo in 10. Nel senso che, togliendo i due portieri, siamo in 10 più un ragazzo del vivaio di soli 16 anni. Detto ciò, loro stanno facendo un grande girone di Champions, hanno questi chili che noi non riusciamo a mantenere, hanno tanta vigoria fisica, nuotano in maniera davvero importante. Abbiamo resistito per un po', ma poi sul lungo della partita diventa difficile".
“Noi dobbiamo essere comunque soddisfatti  – continua Piccardo – e non perdere di vista quello che abbiamo fatto. Per la prima volta nella storia dell'Ortigia, abbiamo giocato una finale per il 3° e 4° posto di Coppa Italia, l'anno scorso abbiamo fatto lo stesso in campionato e quest'anno abbiamo siamo arrivati in una semifinale europea. Bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno, riposarci un attimo e poi pensare al campionato, dove ci attende un finale importante".
Massimiliano Perna
 
IL COMUNICATO DELLA BANCO BPM SPORT MANAGEMENT
Va in archivio con il terzo posto la Coppa Italia 2019 per il Banco BPM Sport Management, con la formazione guidata da mister Marco Baldineti (costretta a rinunciare ad Andrea Fondelli messo k.o. da un problema al collo) che batte 14-7 il Circolo Canottieri Ortigia, nella finale di consolazione della kermesse di Bari. Per i Mastini dunque la conferma del risultato raggiunto già nella precedente edizione della Coppa Italia, con Busto Arsizio che ancora una volta, com’era già accaduto alle Final Six scudetto del 2018, ha la meglio sulla squadra siciliana nella sfida per il terzo posto. Per la formazione bustocca sono tre i gol segnati da Vincenzo Dolce mentre due portano la firma del rientrante Lorenzo Bruni (che ieri in semifinale aveva scontato la squalifica di una giornata).
LA GARA È ancora il difensore serbo Radomir Drasovic, così com’era successo in semifinale, a firmare il primo gol di giornata per Busto Arsizio, con i Mastini che si portano sull’1-0 dopo meno di un minuto. Con Luongo (espulso per proteste un minuto più tardi) e Bruni due minuti più tardi il Banco BPM Sport Management scappa subito sul 3-0.  Il gol dell’ex Jelaca permette ai siciliani di rifarsi sotto, ma alla fine del primo parziale è 5-3 per i Mastini. In controfuga il CC Ortigia fa -2 in avvio di secondo tempo, ma a controllare la partita è sempre la formazione di Baldineti che poi sfrutta l’uomo in più per realizzare con Damonte il nuovo +3. Nel terzo tempo la squadra di Busto Arsizio mette una serie ipoteca sulla partita con i gol di Bruni, Alesiani e Dolce che permettono ai Mastini di portarsi a distanza di sicurezza. Nel quarto parziale arrivano tre reti per Busto Arsizio che deve solo amministrare fino alla sirena finale che sancisce il vittorioso 14-7 del Banco BPM Sport Management.
MARCO BALDINETI (allenatore Banco BPM Sport Management): “La partita di oggi è stata una buona partita per noi anche se eravamo senza Fondelli, che ha un problema al collo e dovremo vedere cos’ha quando rientreremo a casa, e abbiamo perso Luongo per un’espulsione. Nonostante fossimo in pochi e fossimo anche stanchi morti dopo la battaglia di ieri non abbiamo mollato, abbiamo fatto una grande partita con il risultato mai in discussione. Sono molto contento, rimane l’amaro in bocca per ieri, ma la squadra ha dimostrato di esserci nonostante le avversità e il terzo posto vuol dire comunque podio. Perdere oggi invece avrebbe voluto dire rovinare tutto”.
SERGIO TOSI (presidente Banco BPM Sport Management): “Bravi i ragazzi per il terzo posto di oggi, ma peccato per ieri. Tornando a quanto letto dico che Bovo ha perso l’occasione di stare zitto e visto che lui parla di collegamento anche noi potremmo parlare di collegamenti, ma siccome noi abbiamo uno stile che manca a lui non replicheremo. Noi siamo onorati di avere una collaborazione con il Recco e non penso che sia vietato avere una collaborazione con un’altra società. Succede in tutti gli sport di avere delle collaborazioni, ma nel rispetto delle regole e dell’etica sportiva e quando giochiamo con il Recco noi vogliamo vincere”.
Roberto Nardella
 
CODA POLEMICA DOPO LA SEMIFINALE BRESCIA-SPORT MANAGEMENT
Coda polemica dopo la semifinale tra Brescia e Sport Management. Marco Baldineti, allenatore della Sport Management, replica alle dichiarazioni di Bovo rilasciate al sito Waterpolo Development World     https://www.wpdworld.com/news/baldineti-bovo-scontro-sullarbitraggio/
Dice Baldineti: "Le dichiarazioni di Bovo sono fuori luogo e offensive nei confronti della mia società, che viene tirata in ballo senza alcun motivo logico. Con quello che ha detto, Bovo lascia intendere un rapporto particolare con la Pro Recco che non c'è: noi della Sport Management ci impegnamo contro tutte le squadre allo stesso modo. Mi spiace anche per quanto ha detto anche sul conto di Rudic: il tecnico della Pro Recco è andato dagli arbitri soltanto per chiedere spiegazioni in merito all'interpretazione del regolamento, esattamente come ho fatto io".
Immediata anche la replica della Pro Recco, con le parole di Rudic: "Nessuna protesta - ha spiegato il coach croato -, Ho solo chiesto agli arbitri quale criterio verrà adottato nella gara di domani alla luce di quanto indica il regolamento, ovvero che ci deve essere il via libera dell'arbitro dopo l'indicazione del giocatore espulso. Penso sia un mio diritto, visto che proprio a Brescia, nella gara di Champions League, abbiamo subito due gol irregolari con espulsione senza palla sul centroboa".
Interviene nella polemica anche Piero Borelli, direttore generale del Brescia: "Proprio la Pro Recco tempo fa mi diede il Premio Eleganza. Ieri il club biancoceleste e Rudic hanno peccato in tal senso: è poco elegante andare a chiedere spiegazioni ad arbitri e giuria per due gol realizzati da una squadra che in quella partita non sta giocando contro di loro. Bastava semplicemente attendere la fine dell'incontro per poi, in separata sede, chiedere lumi".
 
***
 
Semifinali - Sabato 9 marzo
 
BRESCIA-SPORT MANAGEMENT 11-9 (2-3, 6-2, 1-2, 2-2)
Brescia: Del Lungo, Guerrato, C. Presciutti, Figlioli 3, Gallo, Rizzo 2, Muslim 2, Nora 2, N. Presciutti 1, Bertoli, Janovic 1, Vukcevic, Morretti. All. Bovo.
Banco Bpm Sport Management: Lazovic, Dolce, Damonte, Alesiani, A. Fonde 5, E. Di So 1, Drasovic 1, Mirarchi, Luongo 1, Casasola, Valentino 1, Nicosia. All. Baldineti.
Arbitri: Carmignani ed Ercoli.
Superiorità numeriche: Brescia 4/9, Sport Management 3/8.
Note: nessuno uscito per limite di falli. Espulso l'assistente tecnico Zimonjic (S) al 4' del secondo tempo. Ammonito il tecnico Bovo (B) nel quarto tempo. Nicosia (S) subentra a Lazovic dall'inizio del terzo tempo.

BARI - Le nuove regole ridurranno il numero dei time out. Chissà se Alessandro Bovo è d'accordo. Oggi le interruzioni del gioco sono state utilissime al tecnico del Brecia per raggiungere in finale la Pro Recco.
Il primo time out sul 2-3 per la Sport Management, vantaggio meritato dei Mastini ma determinato anche da tre errori (su tre) dei biancazzurri con l'uomo in più. Da quel momento la percentuale in superiorità del Brescia migliorerà notevolmente (4 su 6).
La seconda interruzione sul punteggio sul 5-4: "Cosa facciamo sulla M?", chiede Bovo ai suoi giocatori lamentando una certa insoddisfazione. Alla ripresa del gioco Figlioli gli risponde lanciando in gol Janovic in entrata.
La terza interruzione sul punteggio di 8-5, in occasione di una superiorità. Al ritorno in acqua Rizzo segna il gol del +4.
Una squadra come la Sport Management, con un allenatore come Baldineti, non è certo formazione da arrendersi. E infatti con grande cuore i Mastini (con Nicosia tra i pali al posto di Lazovic dal terzo tempo) per due volte riducono il gap a -2 con le reti di Valentino e di uno strepitoso Fondelli, cinque gol in questa gara. L'ultimo (11-9) è il più bello e più prestigioso perchè segnato con una beduina sotto la marcatura di un giocatore come Bertoli, tra i più bravi dei lombardi anche in questa gara.
 
PRO RECCO-ORTIGIA 13-7 (2-1, 4-0, 3-3, 4-3)
Pro Recco: Massaro, F. Di Fulvio 2, Renzuto Iodice 2, Bukic, Molina 2, Velotto 2, Aicardi 2, Echenique, Figari, Filipovic 3, Ivovic, Bodegas, Bijac. All. Rudic.
Ortigia: Caruso, Cassia, Abela, Jelaca, Di Luciano 1, Farmer 2, Giacoppo 3, Espanol 1, Rotondo, Giribaldi, Susak, Napolitano, Pellegrino. All. Piccardo.
Arbitri: Centineo e Savarese.
Superiorità numeriche: Pro Recco 6/14 + un rigore fallito, Ortigia 4/9.
Note: Bijac tra i pali della Pro Recco. Usciti per limite di falli Abela (O) a 1'40 e Figari (R) a 2'02 del quarto tempo. Ammonito il tecnico Piccardo (O) nel terzo tempo. Di Fulvio (R) ha fallito un rigore, colpendo la parte alta della traversa, al 6' del quarto tempo, sull'11-6.
 
IL COMUNICATO DELL'ORTIGIA
Una sconfitta prevedibile quella dell'Ortigia contro la corazzata Recco, ma una prova molto buona per i ragazzi di Stefano Piccardo, capaci di fare un'ottima difesa, annullando molte superiorità numeriche degli avversari e tenendo in equilibrio tre dei quattro parziali di gara. In finale va il Recco, mentre i biancoverdi aretusei si preparano ad affrontare la finale del 3° e  4° posto di domani, alle 14, contro la perdente dell'altra semifinale tra Brescia e Sport Management. Poi si potrà nuovamente pensare al campionato, per provare a vivere un'altra entusiasmante ultima parte di stagione.
Commento del tecnico dell'Ortigia Stefano Piccardo: "Sono molto soddisfatto.  Abbiamo fatto un'ottima partita difensiva, facendo quasi tutto quello che avevamo preparato, compreso qualche movimento in attacco per portare Filipovic dall'altro lato e dargli meno cattiveria. Abbiamo un po' pagato a metà del secondo tempo, ma ci sta, perché loro hanno un ritmo impressionante e molti cambi. Però sono veramente contento. Domani ci aspetta un'altra partitaccia. Sarà più difficile, perché hai due giorni di stanchezza e soprattutto perché giocare con il Recco è molto dispendioso, a livello fisico e mentale".
Dopo la finalina di domani, testa al campionato, dove l'obiettivo e di provare a confermare il quarto piazzamento dello scorso anno: "Dobbiamo migliorarci anno dopo anno – conclude Piccardo – cercando di arrivare ad occupare stabilmente un posto tra le prime sei squadre in Italia, perché credo che abbiamo tutte le carte in regola per farlo".
Massimiliano Perna
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Le polemiche di Bovo secondo me hanno caricato ancora di più l'ambiente Pro Recco nonostante il doppio delle espulsioni a favore dei bresciani. Una sconfitta che avrà ripercussioni e lascia perplessi il silenzio di Bovo dopo la partita. Davanti alle telecamere doveva andarci lui, non lasciare il sempre bravissimo presciutti metterci la faccia. L'allenatore deve tutelare i suoi giocatori!!
Luca
 
Cari marco e Nonno Nanni, forse nella foga non vi siete resi conto che chi si è lamentato degli arbitri è Baldineti, che come sapete non allena Brescia. E allora, se volete sfottere gli avversari sconfitti, almeno evitate il copia e incolla delle precedenti occasioni e usate un po' la fantasia: sono certo che sapete scrivere di meglio. Ciò detto, complimenti a Recco: vittoria strameritata. Purtroppo contribuisce alla noia generale ...
Alberto
 
Presciutti ha detto una grande stagione.....10-3 in finale ed eterni secondi,un po' meglio in coppa dei campioni,ma questa grande stagione dove le vede.
deluso
 
Forse il Brescia, invece di lamentarsi sempre degli arbitri, dovrebbe iniziare una seria riflessione sulla mentalità e l'approccio psicologico alle partite che contano veramente e sul fatto che (come sa bene anche il Recco) giocatori fortissimi non fanno necessariamente una squadra vincente e coesa. In fondo l'unica volta che hanno battuto il Recco nella storia recente è stato con una squadra molto più 'operaia', con Napolitano al centro, Guerrato con un minutaggio molto più elevato, Ubovic e Randjelovic che se ne sarebbero andati a fine campionato (ma che hanno giocato al 110%, come era loro consuetudine)
Nonno Nanni
 
Presciutti ha detto una grande stagione.....10-3 in finale ed eterni secondi,un po' meglio in coppa dei campioni,ma questa grande stagione dove le vede.
deluso
 
ormai questo Brescia piange a prescindere anche quando(e accade spesso) gli arbitri sono palesemente favorevoli...ma questa e' la politica di Borelli e Bovo
marco
 
Al di la delle polemiche, come al solito costruite ad arte… è possibile sapere una volta per tutte se, quando fischiano espulsione sul centroboa e la palla è sull'esterno, il centroboa deve rimettere in gioco il pallone oppure può ricevere e tirare??? Perché, se nemmeno Rudic lo sa, stiamo messi malissimo
Edoardo
 
Abbiamo visto tutti come gli arbitri abbiano vistosamente favorito il Brescia contro la BPM e allora cosa ci lamentiamo se vincono sempre gli stessi quando non c’e’ la lealtà e libertà psicologica di permettere alle altre di giocarsela alla pari? La sudditanza degli arbitri verso le due squadre di vertice e l’incontestabilità delle loro assurde decisioni sono alla base della rovina di questo sport .
Stefano
 
Ma che senso ha sta pallanuoto attuale ...tanto o in un senso o in un altro vince sempre il recco il Brescia arriva secondo e il bpm e terzo e poi il resto ...ma mi chiedo chi ci guadagna a che sta pallanuoto sua così ...il problema è che nn c’è soluzione siamo anni che si legge che siamo stufi del recco ma nn si trova nessuna soluzione .ma si comprino almeno i giovani tipo dimartire mezzaroba Guidi tartaro è così almeno cresco i giovani per la nazionale. Urla nel silenzio
Ma che senso
 
Ma che senso ha una manifestazione del genere?
Ottorino Altieri
 

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