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Rapallo: il bilancio di Antonucci al giro di boa

  Pubblicato il 08 Feb 2018  16:20
COMUNICATO STAMPA
Campionato di A1 femminile al giro di boa, lunga pausa per gli impegni del Setterosa e la final four di Coppa Italia prima del ritorno in campo in programma sabato 17 febbraio. Squadre al lavoro per preparare al meglio la seconda parte del torneo, ma anche tempo di riflessioni e occasione per tirare le prime somme Per Luca Antonucci, tecnico del Rapallo Pallanuoto, il piatto della bilancia pende decisamente sul versante positivo: squadra terza in classifica nonostante l'età media molto giovane e seconda parte del cammino tutta da costruire con l'obiettivo di crescere e migliorare. Certo, le difficoltà non mancheranno. Ma il coach gialloblu è fiducioso e per superare gli ostacoli conta sull'arma in più della sua formazione: la forza del gruppo. Ecco la sua intervista.
Chiuso il girone di andata, tempo di primi bilanci. Rapallo terzo in classifica a tre punti dalla seconda, te lo saresti aspettato?
«Più che altro, ci speravo. È un ottimo risultato che va al di là delle aspettative. Peccato solo per la partita d'esordio contro il Bogliasco, che abbiamo letteralmente buttato alle ortiche: interpretandola in maniera diversa avremmo forse potuto incidere ulteriormente sulla nostra posizione in classifica. Ma va bene così, sono soddisfatto».
A inizio stagione, la scelta della Società di puntare sulle giovani del vivaio che a qualcuno ha fatto storcere il naso: visto il percorso fatto fin qui sembra invece che la decisione sia stata azzeccata...
«Assolutamente sì, e indipendentemente dal temporaneo terzo posto in classifica. La squadra andava innanzitutto equilibrata in base ai ruoli, e comunque la filosofia della Rapallo Pallanuoto non è quella di fare super campagne acquisti con nomi altisonanti, ma far crescere e valorizzare le giovani a partire da quelle provenienti dal vivaio. Quando si prendono decisioni così importanti, è chiaro che qualcuno sia contento e qualcuno lo sia un po' meno: è normale. Noi andiamo avanti per la nostra strada, per quanto mi riguarda rifarei questa scelta».
I pregi e i difetti della tua squadra.
«Il difetto, se così vogliamo chiamarlo, è l'inesperienza: data la giovane età media delle giocatrici, non sempre durante le partite abbiamo saputo affrontare determinate situazioni, che appunto abitualmente si risolvono con la lucidità che si acquisisce con l'esperienza. Il pregio? Senza dubbio il gruppo. Le ragazze stanno bene assieme, lavorano sodo e con voglia di fare, è un piacere a mia volta allenarle e dopo le sconfitte rimediate quest'anno non ci sono stati malumori, ma voglia di tornare subito a vincere. Le qualità non mancano, lavoreremo per coltivarle e farle emergere sempre di più»
Campionato particolare quest'anno, solo 9 squadre e classifica molto corta, quindi fondamentale essere costanti nei risultati. Quanto è difficile tenere sempre alta la concentrazione viste anche le varie pause campionato?
«E' difficilissimo. Chi arriverà in fondo al meglio lo avrà fatto perché avrà saputo gestire tutti questi aspetti. Servono capacità e lucidità, freschezza atletica e mentale: tutte doti che si acquisiscono con l'esperienza e che permettono di vincere le partite anche quando non si è al top. Penso alla partita contro il NC Milano: avremmo potuto giocare meglio, nonostante questo siamo riuscite lo stesso a vincere. È un segnale positivo, significa che stiamo crescendo e maturando».
Uno sguardo alla classifica: Orizzonte a condurre, squadra che quest'anno punta a tutte le competizioni e da pronostico probabile vincitrice del tricolore. Alle spalle come vedi la situazione?
«Vedo Orizzonte e Padova favorite per il titolo. Non dimentichiamo che il Plebiscito è secondo in classifica, certamente non ha attraversato uno dei suoi periodi migliori ma resta un'ottima squadra, campione d'Italia in carica, che nel girone di ritorno potrà contare su una giocatrice del calibro di Chiappini e su un rinforzo al centro. Alle spalle metto tutte le altre, comprese Messina e Florentia anche se sono partite più in sordina. A volte qualcuno si “offende” un po' perché parlo sempre di “scontri salvezza” ma è così: in una situazione del genere ogni partita è uno scontro diretto, tre punti separano la zona playoff dalla zona playout e può succedere di tutto».
La squadra che più ti ha colpito finora.
«L'Orizzonte è un'ottima squadra, però non le ho ancora visto esprimere tutte le potenzialità nel gioco nonostante le indubbie qualità individuali delle giocatrici. Probabilmente loro stesse devono ancora trovare il giusto amalgama di gruppo. E ripeto, continuo a considerare una buonissima formazione anche il Padova».
La giocatrice che più ti ha impressionato.
«Roberta Bianconi. È brava in attacco, è brava in difesa, nuota molto, segna gol importanti nei momenti decisivi. Essendo stato suo allenatore la conosco bene: per me è la giocatrice più forte nel campionato italiano»
È stato complesso mentalmente ripartire dopo aver giocato i playout? E dove può arrivare questo Rapallo?
«Certamente non è stato facile ripartire da quel risultato. Dove possiamo arrivare non lo so: le potenzialità del Rapallo Pallanuoto sono evidenti, ma per esprimerle al meglio entrano in gioco tante variabili. A quelle elencate prima - lucidità, capacità di gestire le partite nei momenti cruciali – aggiungerei l'incognita infortuni. La speranza è sempre quella che non debba mai capitare, purtroppo nell'arco di un campionato può succedere di non avere a disposizione giocatrici importanti per un certo periodo. Nel caso specifico, il nostro centroboa Genee è ancora alle prese con un fastidio alla spalla che non le permette di essere al meglio della forma, mentre Carolina Marcialis ha rimediato una frattura al dito nella partita contro il Milano ed è rientrata in acqua due giorni fa. Ciò detto, abbiamo un grande margine di crescita e sono senz'altro fiducioso».
Vuoi dire qualcosa alle giocatrici e ai tifosi prima di ripartire con la seconda parte del campionato?
«Alle ragazze dico solo una cosa, ma molto importante: teniamo alta la concentrazione e non accontentiamoci di questo terzo posto temporaneo, perché basta un attimo per perdere due partite e ritrovarsi nel marasma della classifica. Ai tifosi dico grazie: l'ultima partita giocata al Poggiolino prima della pausa ha visto le tribune piene: le stesse ragazze lo hanno notato ed erano galvanizzate. Chiedo quindi ai nostri supporters di continuare a seguirci non solo perché la squadra, pur se giovane, esprime un bel gioco e sa far divertire, ma anche e soprattutto perché chi è in campo percepisce la “spinta” dei tifosi. E per vincere le partite c'è bisogno anche di questo!»
Silvia Franchi

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