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Parla Tucak: la pallanuoto è ok, ma il grande pubblico non lo sa

  Pubblicato il 10 Mar 2015  10:28
Quando sali sul tetto del mondo e guardi tutti dall'alto, solo allora capisci di aver compiuto un'impresa epica; ed allora non resta che salutare, consapevole che oltre non si può andare, e rituffarsi in una nuova avventura in cerca di nuovi limiti da superare e storie da scrivere.
Probabilmente avrà pensato proprio questo Ratko Rudic nel Settembre del 2012 dopo aver conquistato l'oro olimpico )l'ennesimo) alla guida della nazionale croata di pallanuoto al termine dei Gioghi di Londra.
A prendere il posto di Rudic è stato Ivica Tucak, tecnico emergente, che ha cominciato la sua carriera da tecnico in quel di Sibenik fino a confermarsi sulla panchina dello Jadran Herceg Novi, vincendo due scudetti e due titoli in Lega Adriatica.
Lui è l'erede di Rudic. Lui è stato scelto per guidare la nazionale biancorossa alle prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro.
 
Come sta procedendo il tuo lavoro alla guida della nazionale croata?
"Molto bene. Abbiamo richiamato giocatori esperti come Buric e Boskovic per avere la migliore nazionale possibile. Ad un anno dalle prossime Olimpiadi di Rio non possiamo permetterci di fare esperimenti; ci attendono altre tre partite di World League e le finalissime di Bergamo saranno per noi un buon test prima dei Mondiali di Kazan".
 
Ecco, parliamo di Kazan 2015. Vedi una squadra favorita rispetto alle altre?
"E' difficile indicare un'unica candidata al titolo mondiale. C'è sempre il solito gruppetto di squadre in lizza per il podio: Serbia, Ungheria, Montenegro, Italia e Croazia. Attenzione, però, a Stati Uniti, Australia e soprattutto la Grecia; credo che queste tre squadre potranno creare non pochi grattacapi e magari, chissà, lottare per le posizione alte della classifica. Prevedo un mondiale molto equilibrato e la mia Croazia vuole andare fino in fondo e provare a conquistare la medaglia d'oro".
 
Che indicazioni stai avendo dalla Regional League?
"Il livello tecnico delle squadre si è notevolmente alzato ed ho notato un miglioramento per quel che riguarda a qualità del gioco, rispetto allo scorso anno. Molti club croati e serbi hanno problemi economici e questo sta favorendo la crescita dei giovani giocatori slavi".
 
A livello organizzativo e gestionale, cosa va cambiato, secondo te, nella pallanuoto?
"L'organizzazione della pallanuoto a tutti i livelli, internazionale e nazionale, è carente; ritengo che la pallanuoto, nonostante non molto "televisiva" (riflessi di luce sull'acqua, regole difficili da comprendere, ecc.), sia uno sport emozionante ed affascinante; ad oggi, per rilanciare questa disciplina a livello mondiale credo sia necessario focalizzare l'attenzione sulla fruibilità al pubblico. Tutte le componenti devono cooperare per far si che possano avvenire, nel minor tempo possibile, questi miglioramenti. Bisogna puntare sul marketing, sulla pubblicità e soprattutto migliorare gli impianti, sempre più fatiscenti. Ripeto, per quello che accade in acqua, per i gesti tecnici degli atleti, la pallanuoto è uno degli sport più spettacolari in assoluto... la questione è veicolare al grande pubblico, agli sponsor ed ai media questa spettacolarità".
Gianluca Leo

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