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Moroni, caduta e rinascita di un giovane campione

  Pubblicato il 30 Ott 2019  17:52
(comunicato stampa) - Era il 15 ottobre 2018 e, come ogni pomeriggio, Ludovico Moroni indossava il costume, la tuta, saliva in moto e si apprestava a raggiungere gli allenamenti della Roma Nuoto al Foro Italico, la sua seconda casa. Due giorni prima aveva coronato il sogno di approdare in Serie A1 dopo un percorso lungo e faticoso, lui che era entrato diversi anni prima nel settore giovanile e fatto esordio prestissimo in Serie A2 per poi festeggiare la prima e storica promozione della squadra romana e, ad ottobre, l'esordio nella massima serie contro una squadra ricca di campioni come la Sport Management di Busto Arsizio. Purtroppo, però, Ludovico non riuscirà a raggiungere quell'allenamento al Foro Italico a causa di un terribile incidente stradale dove una macchina gli taglia completamente la strada e lo catapulta sul guard rail lasciandolo privo di sensi.
Sulla tangenziale, la strada che percorreva quotidianamente, la vita di Ludovico cambierà radicalmente ed una grande cicatrice rimarrà impressa per sempre nel corpo e nell'animo di un ragazzo 19enne in piena ascesa agonistica nel mondo della pallanuoto. L'esito dirà di una lesione del plesso brachiale e la pulsione di tre radici nervose per quanto riguarda la cervicale che compromettono l'utilizzo di un braccio, lo paralizzano all'istante. Resterà a letto per 14 giorni ed in ospedale per tre mesi, esattamente 103 giorni lasciando alle spalle la sua vecchia vita, la pallanuoto e l'università.
Il giovane Moroni però è forte e testardo, ha trasformato gli allenamenti in fisioterapia, non si fa intimorire da nessun tipo di infortunio, affronta due operazioni ed un lungo percorso di riabilitazione e fisioterapia e torna al Foro Italico da spettatore pochi mesi dopo l'incidente. Dopo un anno, esattamente il 15 Ottobre 2019, torna al Foro Italico e rilascia un'intervista dove racconta se stesso in questo percorso, in questo anno così difficile e travagliato, racconta il suo dolore, la fortuna di avere avuto un testimone oculare ed una assicurazione che gli permettesse di ricevere le cure mediche necessarie, il suo arrivederci alla pallanuoto ed un ringraziamento allo Sport per avergli salvato la vita, senza una vita sportiva alle spalle non avrebbe saputo affrontare un percorso così difficile con spirito di sacrificio, tenacia e voglia di farcela con la speranza, il desiderio e la convinzione di tornare ad usare il braccio al 100%, ritornare in vasca per giocare e...vincere, ancora una volta.
Sentiremo ancora parlare di lui, la Roma Nuoto lo attende in vasca con il desiderio di restituirgli quella calottina n.4 che gli appartiene.
Il video, curato dal nostro Resp. Comunicazione e video Marco Gallo, è visibile a questi link:
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Lei è un grande Papà di un grande Figlio. Il più sincero in bocca al lupo.
13 R
 
Grazie alla waterpolo per l'articolo su mio figlio
Americo Moroni

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