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Imperia: intervista con Paolo Ragosa

  Pubblicato il 09 Mar 2017  19:12
COMUNICATO STAMPA R.N. IMPERIA
Il nuovo allenatore si presenta alla Rari Nantes Imperia. Paolo Ragosa è un monumento della pallanuoto: 200 presenze nel Settebello vincendo un Mondiale, nel ’78 a Berlino, e un bronzo europeo in Svezia, l’anno prima. Oltre a tre scudetti (tra Bogliasco e ProRecco) ed una Coppa Campioni nel 1984/85 con i recchelini. Da tecnico, il curriculum parla per lui: due promozioni in A1(con la SIS Roma) e una finale, negli ultimi tre anni. E un grande lavoro sul settore giovanile:” Le giovanili sono fondamentali e penso che il ‘momento cruciale’ per una società sia l’Under17”. E non è un caso se nel 2012-13 è diventato Campione d’Italia, sempre con la SIS Roma, in questa categoria.
Ragosa è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valore Atletico C.O.N.I. ed è Cavaliere Ufficiale della Repubblica.
 
Imperia-Ragosa non è certo un rapporto che comincia in questi giorni…
”Sarei già dovuto arrivare a fine anni ’80, anche con mansioni da allenatore. C’era ancora la vecchia piscina e la dirigenza pensava già in grande.  Imperia è nella storia della mia famiglia: mio fratello Daniele, un atleta che avrebbe potuto dare molto di più alla pallanuoto, giocò ed allenò qua dove ha lasciato ottimi ricordi. E poi mio figlio Stefano giocò le sue prime stagioni ad Imperia dove Todiere lo accolse a braccia aperte. Da qua poi è partita la sua carriera arrivata in A1 e poi in Nazionale. Ora ha fatto delle scelte e si è laureato negli USA con una borsa di studio grazie alla pallanuoto. Oggi sono qua, trent’anni dopo quel famoso incontro!”
 
Chi è Paolo Ragosa?
"Sono una persona diretta e schietta. Vengo da una famiglia di pallanotisti. E tra i miei sogni c’è quello di vedermi dedicata la via sotto casa del mio paesello. Quando un professionista riceve una chiamata da Imperia vuol dire tanto. E’ una società con una grande tradizione ,e un ambiente con una storia è fondamentale nella pallanuoto, un impianto bellissimo e delle tesserate di qualità; inoltre, ho la possibilità di fare un gran lavoro sulle giovanili. Ora dovrò dare la mia impronta.”
 
Tanti e prestigiosi i trofei vinti dal Ragosa giocatore ma gli piace ricordare l’ultima squadra della sua carriera…
” Chiusi definitivamante nella Pallanuoto Silenziosi. Il loro progetto era quello di allenarsi tutto l’anno nel campionato di Serie C e poi partecipare alle Olimpiadi e ai Mondiali organizzati per i ragazzi sordi. Mi chiamò l’allenatore Pizzorno per dare una mano nel campionato nazionale, pur non essendo portatore di handicap. Fu un’esperienza bellissima e divertente e io diedi una mano perché ho la pallanuoto nel sangue. Nella mia carriera c’è stato tanto spazio per la Mameli, la squadra del paese, e alla quale sono molto legato.”
 
La Rari Nantes Imperia avrà due colonne del Settebello a bordovasca: i due tecnici hanno anche giocato insieme in Nazionale. Com’è stato rincontrare Pisano?
“ Non solo Andrea. Qua ho ritrovato tanti valori aggiunti come Enrico Gerbò, direttore di vasca: con lui ho fatto due anni bellissimi come compagno di squadra a Voltri. Venivamo tutti dallo stesso paese e arrivammo 5° in A1. Poi Franco Brioglio: alla società ho immediatamente chiesto una collaborazione tecnica con lui. Sono tante le personalità imperiesi che mi piace ricordare: Felice Tedeschi che qua ha lasciato una forte impronta ed anche Piccardo. Io e Stefano veniamo entrambi di Volti e sono anche stato suo allenatore. Arriviamo a Pisano: è un ragazzo d’oro, un grandissimo lavoratore ed è stato un giocatore importante. Pesante, forte e con un tiro devastante: quello che veniva definito un ‘giocatore moderno’.  Inoltre viene da Savona, una delle scuole più importanti d’Italia. Sono sicuro che avrebbe fatto benissimo anche con le regole attuali. E poi non dimentico che Andrea è stato il primo allenatore di mio figlio, quando passò dal nuoto alla pallanuoto".
 

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