Italia-Israele 17-12(parziali 3-2, 4-5, 6-2, 4-3)
Italia: Condorelli, Leone 5, Cordovani, Gant, Cergol 1, Giustini 1, Colletta, Bettini 6 (1 rig), Ranalli 2 (1 rig), Cocchiere 2, Papi, Sesena, Rosta, Cassarà. All. Silipo.
Israele: Kakuzin, Yaacobi, Katzir, Bogachenko 3 (1 rig), Levi 1, Futorian, Rahum 1, Raz, Tirosh 3 (1 rig), Sasover 1, Markovsky 1 (rig), Gazit, Karpati, Wissman 2. All. Mavrotas.
Arbitri: Johnson (AUS) e Cabanas (ESP)
Note: Uscite per limite di falli Gant nel terzo, Cordovani e Yaacoby nel quarto tempo. Superiorità numeriche: Italia 6/8 + 2 rigori e Israele 4/9 + 3 rigori.
Centra il primo obiettivo del nuovo corso il Setterosa che nell’incontro valevole per l’ultima giornata del secondo girone dello Stage Group di World Cup supera nuovamente Israele, 17-12 il punteggio finale, e grazie alla contemporanea vittoria dell’Ungheria sugli Stati Uniti stacca il pass per la Superfinal di Coppa del mondo, in programma dall'11 al 13 aprile, con Cina, Giappone, Spagna, Olanda, Grecia, Australia e Ungheria.
Inizio contratto del sette in calottina bianca che dopo aver sbloccato le ostilità con Bettini in superiorità, subisce l’immediata replica delle rivali per l’1-2. Silipo suona subito la sveglia alle sue e la squadra risponde presente: Cocchiere firma il 2-2 e Cergol il 3-2 che chiude il parziale di apertura.
A decidere le sorti di una contesa che arriva all’intervallo lungo sul 7-7 l’inesorabile progressione dell’Italia che con il trascorrere dei minuti piazza la fuga decisiva grazie a cui sgretola la resistenza della caparbia formazione allenata da Mavrotas.
Sugli scudi una straripante Dafne Bettini, top scorer del match con sei reti, che prende letteralmente per mano la squadra e si avvia a rivestire i panni dell’assoluta protagonista in questo nuovo progetto. La ligure trova la sua degna spalla nella compagna Morena Leone che chiude la sua prova mettendo a referto cinque reti.
Al termine del match Carlo Silipo traccia il bilancio della spedizione in terra ellenica: “La prima metà sottotono, la seconda meglio. Era anche prevedibile, perché comunque giocare sei partite in sei giorni non è facile. Un po’ la stanchezza, un po’ qualche disattenzione nella parte iniziale ci hanno messo in difficoltà, soprattutto sulla marcatura del centroboa. Poi abbiamo cambiato qualcosa in difesa nel terzo e quarto tempo e sviluppato un gioco veloce e nelle ripartenze fatto la differenza.
Le conclusioni sono quelle di un torneo giocato bene che ci fornisce delle basi e indicazioni sule quali poter lavorare per il futuro. Tra quelle principali, che non riguarda la tecnica e la tattica, è avere questa forza mentale di vincere partite come quella di sabato contro l’Ungheria. Sono contento di questa prima uscita con questo gruppo”.
Credit: Andrea Masini/DBM
Inviaci un tuo commento!