Il Posillipo... Migliore
Pubblicato il 15 Set 2019 10:36
Il percorso di Benedetto, potremmo dire la sua filosofia di vita, è stata quella di dare il meglio di sè a 360 gradi; a livello personale, familiare, nelle amicizie, in campo lavorativo e nell'impegno sociale e politico.
Sono le prime righe della prefazione del libro "Quanto scritto da e su Benedetto Migliore", uno degli uomini che ha fatto grande il Circolo Nautico Posillipo lavorando nell'ombra, dietro le quinte, mentre tecnici e atleti del sodalizio rossoverde raccoglievano trofei in ogni parte del mondo.
Quanto siano indovinate le parole della prefazione, lo si è capito durante la presentazione del libro: mai vista tanta gente nel Salone dei Trofei del Posillipo. Se n'è avuta conferma poi negli interventi di chi ha voluto prendere il microfono per ricordare Benedetto. L'affetto che ha seminato durante la sua vita, è tornato a lui moltiplicato.
Il Posillipo è stata la sua seconda casa dal 1959, come si legge nel capitolo che Benedetto Migliore ha voluto dedicare al Circolo presieduto oggi da Vincenzo Semeraro, che per la presentazione ha fatto gli onori di casa assieme a coloro che, raccogliendo gli articoli di stampa e le testimonianze fotografiche lasciate da Benedetto, hanno costruito pazientemente il libro: la moglie Annamaria e i figli Federica e Stefano, legato al padre anche da una rassomiglianza impressionante.
Tra i tanti articoli pubblicati nel bel libro di Benedetto Migliore non c'è, però, quello più significativo che lo riguarda, pubblicato da "Il Mattino" sabato 12 agosto 2017. Ecco uno stralcio: "Sino a oggi le donne potevano partecipare alla vita sociale del circolo in quanto mogli o figlie di iscritti. Quando il Posillipo fu fondato ed aveva il nome Giovinezza, in sintonia con il regime fascista era vietata la presenza femminile tra i soci. E le cose sono andate avanti per alcuni decenni, fino a quando, nel 2009, in una assemblea dei soci presieduta da Benedetto Migliore, il Posillipo presieduto da Antonio Mazzone decise di cancellare al già citato articolo 8 la parola «uomini» in relazione a quelli che potevano aderire al circolo".
Mario Corcione
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