Il fenomeno Botto: "Dovevo smettere nel 2000, ho continuato per altri 19 anni".
Pubblicato il 26 Giu 2019 14:45
"Nel 2000 lavoravo per un importante studio legale statunitense, impossibile continuare a giocare. Decisi di smettere. Ma arrivò una telefonata di Maurizio Mirarchi e... ho continuato per altri 19 anni".
Simon Botto oggi ne ha 45 e si è messo alle spalle 30 campionati. 30 e lode, l'ultimo si è concluso con la promozione del suo Tuscolano in A2. "L'anno scorso abbiamo gettato la serie A al vento in una sciagurata, incredibile semifinale playoff. Quest'anno non ce la siamo fatta sfuggire".
Il 29 novembre compirà 46 anni. In attività in serie A, meno giovane di lui, c'è soltanto Antonio Vittorioso. Più di novant'anni in due. "Ci aiuteranno le nuove regole, privilegiano il gioco, penalizzano i contatti. Arrivano al momento giusto", sottolinea Simon.
In questi giorni Botto è allo Yellow Ball con il ruolo di... papà accompagnatore. "C'è mio figlio Andres che gioca nell'Aventino Under 11, una bella esperienza sia per lui sia per me".
Un consiglio da dare agli organizzatori? Simon ci pensa su ma non riesce a trovare un difetto nello Yellow Ball: "L'anno scorso la pioggia ci ha impedito di goderci il meraviglioso villaggio che ospita l'evento, quest'anno ci stiamo rifacendo con gli interessi. Tutto va nel migliore dei modi, anche la formula è giusta. Una riprova? I ragazzi si stanno divertendo da morire".
Mario Corcione
Inviaci un tuo commento!