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Il calcio prende esempio dalla pallanuoto: è sempre rigore

  Pubblicato il 09 Apr 2019  09:07
Per una volta è il calcio che prende esempio dalla pallanuoto, sport nel quale - grazie alle nuove regole - in area ormai è quasi sempre fallo da rigore.
Oggi gli arbitri di calcio fischiano il rigore per il fallo di mano praticamente sempre, anche quando è involontario, anche quando il giocatore fa di tutto per scansarsi. E quando non lo fischiano, come giustamente ha fatto l'arbitro Fabbri in Juventus-Milan (Alex Sandro sul cross si è completamente voltato per non prendere il pallone col braccio, ma il pallone lo ha colpito ugualmente) l'arbitro non solo viene messo sotto accusa pubblicamente ma addirittura viene smentito incredibilmente dal designatore Rizzoli, il quale ha detto: "Le indicazioni internazionali propendono per la punibilità".
In altre parole, siamo sulla strada giusta per la distruzione dello sport, sempre più in mano alla discrezionalità degli arbitri e sempre meno gestito da regole chiare.
Nella pallanuoto, invece di pretendere dagli arbitri, a furia di sospensioni, che fischiassero sempre il fallo da rigore (e non la superiorità) quando il giocatore subiva il fallo stando faccia alla porta (regola chiara e giustissima), si è preferito tagliare la testa al toro cambiando la regola. E adesso in ogni partita, secondo quanto prescrive il nuovo regolamento, dovrebbe esserci sempre una pioggia di rigori: se non c'è è perchè gli arbitri - usando la discrezionalità - ignorano contatti che secondo regolamento invece andrebbero sempre puniti con il penalty. Questo per evitare che vi siano 20 rigori a partita.
Nel calcio, invece di punire il fallo di mano soltanto quando il giocatore allarga il braccio istintivamente (regola anche questa chiara e giustissima) si è fatto di tutta l'erba un fascio. E adesso, per evitare che venga fischiato il rigore, chi difende può fare soltanto una cosa: tagliarsi le braccia.
Mario Corcione
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Quoto ALBERTO elmi! Bisognerebbe riformare il regolamento (vecchio e con figure obsolete) e far si che venga applicato. Non interpretato. Manca la chiarezza, ed in questo, mi spiace dirlo, alcuni arbitri ci sguazzano: “ho interpretato così!” e sono sempre dalla parte della ragione.
gm
 
Il problema, a mio avviso, è ancora un altro: il regolamento si applica o si interpreta? Finché non si darà una risposta chiara e certa, si discuterà sempre. Un regolamento deve essere scritto in modo chiaro ed inequivocabile proprio perché nessuno lo possa o lo debba interpretare. Nessuna discrezionalità.
Alberto Elmi
 
oltre al problema della discrezionalità e dell'interpretazione dei falli esiste nella pallanuoto un problema ulteriore. Abbiamo visto varie ondate di nuove regole nel corso degli anni ma alla fine è sempre stato l'arbitraggio (inteso come far rispettare il regolameno) ad adattarsi al gioco e quasi mai viceversa come dovrebbe essere e come si auspica il legislatore.
Francesco
 
Il problema non è il rigore o non rigore, il problema è l'uniformità di giudizio. Rigori come quello di Juventus-Milan ne sono stati fischiati in quantità industriali ma non alla Juventus, così come espulsioni e rigori nella pallanuoto vengono fischiati a sensazione degli arbitri, ma quasi sempre a senso unico... PAROLA D'ORDINE: UNIFORMITA'!
Asterix

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