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Franco Porzio: "La pallanuoto italiana sta morendo, lo Stato deve intervenire per aiutare le società"

  Pubblicato il 27 Nov 2018  12:48
A Gubbio quinta edizione del Convegno d'Autunno con numeri record: 180 partecipanti tra gestori di impianti, direttori sportivi di società natatorie e pallanuotistiche, imprenditori legati al mondo dell'acqua clorata. Premiati gli sforzi di "Professione Acqua", società organizzatrice dell'evento, che ha preso il via stamattina e chiuderà i battenti domani.
"Pallanuoto negli impianti natatori: c'è ancora spazio?" il tema della relazione di Franco Porzio, presidente dell'Acquachiara e consigliere della Regione Campania allo Sport. Intervento che ha destato interesse e allarme. "I gestori d'impianti - ha detto Porzio - stanno vivendo una situazione che giorno dopo giorno diventa sempre più insostenibile".
Nessun contributo, canoni di locazione sempre più alti, costi di gestione che aumentano anno dopo anno, continui interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria a carico dei gestori degli impianti. "Prima o poi, inevitabilmente, tutto questo si ripercuote sull'aspetto agonistico: per sopravvivere bisogna ridimensionare. E' successo - ha spiegato Porzio - l'anno scorso a noi dell'Acquachiara: dopo aver portato la squadra maschile di pallanuoto ai vertici della massima serie, siamo stati costretti a ridurre drasticamente l'impegno economico ed è arrivata la retrocessione in A2".
L'Acquachiara non è certo l'unico caso, il ridimensionamento tecnico è ormai comun denominatore per molte squadre. Qualcuna addirittura è sparita, tutte le altre - fatta eccezione per pochissimi casi isolati - ogni anno fanno salti mortali per tirare avanti tra mille difficoltà. "E se ci riescono - ha aggiunto Franco Porzio durante il suo intervento a Gubbio - il merito è anche della volontà dei presidenti di società, che continuano nonostante tutto ad andare avanti, dei dirigenti che prestano la loro opera gratuitamente e soprattutto dei giocatori, i quali continuano a garantire il massimo impegno nonostante il continuo, progressivo taglio dei loro compensi".
"Ma l'aspetto più negativo di questa situazione - ha detto Porzio durante il suo intervento a Gubbio - non è il ridimensionamento a livello di prima squadra e di risultati: il danno più grave riguarda i giovani. Le società pallanuotistiche, impoverite dai costi di gestione degli impianti, non possono più investire risorse adeguate nei vivai, e ciò si traduce in una produzione sempre più scarsa di talenti. Un fenomeno di cui stanno facendo le spese non solo i campionati, che accusano un progressivo impoverimento del livello tecnico, ma soprattutto la nazionale, costretta a ricorrere al massiccio aiuto di naturalizzati per la carenza di campioni".
Suona, dunque, sempre più forte un campanello d'allarme: "Se lo stato non interverrà prontamente con un sostegno alle società sportive, aiutandole a sopportare i costi di gestione, la pallanuoto italiana - ha concluso Porzio - è destinata inevitabilmente a recitare nei prossimi anni un ruolo di comprimaria".
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Non so se finanziare le società abbia,senso ma credo che finanziare e incentivare lo sport di giovani e giovanissimi sia doveroso. Obiettivi: tenere i ragazzi lontani dal degrado dalle strade; avere una popolazione più sana; dare lustro alla nazione (i migliori porteranno medaglie olimpiche). Per questo bisogna fare in modo che lo spazio d’acqua per le società sportive costi meno. Si può fare con un mix di interventi pubblici (e i conseguenti controlli): - contributi alle strutture in cambio di spazi a basso costo x le società; - diverse modalità di concessione delle strutture (impegno a mettere a disposizione spazi a prezzi fissi); - una decina di centri federali pubblici sparsi per l’Italia focalizzati sulla formazione dei giovani (manifestazioni, allenamenti per i migliori, attività delle nazionali). - manager che sappiano fare senza sprecare risorse. Purtroppo in questo paese (dove a scuola persino l’educazione fisica è diventata una materia teorica) allo sport, inteso come mezzo per avere una popolazione sana, non è data la giusta attenzione.
Robi
 
Anche se lo stato dovesse aiutare le societa",dopo. 1 anno saremmo punto e a capo.LA pallanuoto e quindi le societa" SONO in crisi per mancanza di manager e dirigenti Seri anche ex sportivi DI livelloe spessore adibiti SOLO ed esclusivamente alla ricerca della sviluppostesso. LA PALLACANESTRO E LA PALLAVOLO USANO QUESTO METODO IN SINTONIA CON LA FEDERAZIONE E NON DITE CHE LE SOCIETA" NON POSSONO PAGARE MANAGER O DIRIGENTI ,DOVE INVECE PAGANO GIOCATORI GONFIATI SENZA RENDIMENTO.I MANAGER ATTIRANO I MEDIA,PUBBLICO SPONSOR SCUOLE, SEMINANO VIVAI ,MUOVONO TUTTO IL COMPARTO PORTANDO ANCHE UTILI E NON DORMENDO E LAMENTANDOSI SOLO.
Maurizio Migliaccio
 
Ragazzi quando cominceremo a renderci conto che il problema della pallanuoto è del Nuoto è la Fin stessa sarà troppo tardi.... Il problema non il campionato di A1 se poi il resto non c'è... Non si può pensare di fare il tetto bello senza fare delle buone fondamenta
Silvi C.
 
Anch'io mi permetto di dissentire. Lo Stato non deve aiutare economicamente. Però deve aiutare nel senso che le Amministrazioni debbano garantire a tutti di fare sport in impianti adeguati, moderni e sicuri. La pallanuoto è uno sport costoso e avrebbe bisogno di essere gestito in maniera professionale dalle varie società. Purtroppo trattasi di uno sport minore e quindi spesso viene gestito in maniera dilettantistica perché non sempre chi ha tanta passione è bravo a trovare e gestire i soldi. Anche la FIN probabilmente potrebbe decidere di spendere meglio i contributi statali che riceve ma non voglio far polemica su cose che non so. In ogni caso una cosa è certa: c'è veramente tanto da lavorare.
Luigi Galardi
 
Da evidenziare che ad oggi 28/11/2018 la fin deve ancora comunicare calendario a2 femminile e soprattutto le squadre partecipanti e la formazione dei gironi una programmazione anticipata può far ridurre i costi alle società. Se poi si entra nello spazio giovanile femminile solo lombardia e liguria sono partite con la fase regionale ......sarà solo per carenze di impianti?
Caimano 19
 
Caro Marcolino, lo stato aiuta le Federazioni, che ricevono i soldi per girare l’Europa magari andando in hotel a cinque stelle, dando soldi agli amici degli amici, ai clubs che poi restituiranno il voto alle prossime elezioni (voto di scambio) Quei soldi sono anche i suoi, sono pubblici ed andrebbero investiti per fare sport vero non per finanziare la focaccia che probabilmente lei mangia...ottima tra l’altro. Perché un ragazzo deve fare lo sport di base a Roma e l’alto livello a Brescia o Recco? Le piscine sono sempre più vuote, in alcune le riempiono con i pupazzi raccattati in giro per fare scena, la tv se la possono permettere solo pochi privilegiati...le sembra una buona prospettiva questa?
Cialdini
 
Per carità, lo stato ha ben altro a cui pensare.
Luca
 
La mia è una piccola società e i costi di gestione sono immensi se si pensa che, non avendo una struttura a disposizione, giro per impianti sportivi privati e federali. La mia società è la ROMA WATERPOLO (ex ROMA NOMENTANO) una piccola realtà che ha "prodotto" atleti come Matteo Spione, Michele De Robertis e Mattia Antonucci già under 15 della nazionale quando militavano nelle nostre squadre giovanili. Alle difficoltà economiche si aggiungono anche le poche disponibilità delle organizzazioni federali, poca la attenzione alle realtà più piccole, poco lo spazio ad esse riservato. Naturalmente sono in linea con le prerogative esposte da Franco Porzio, ad esse aggiungerei la poca sensibilità, questa a costo zero, nei confronti dei settori giovanili vero tesoro della nostra pallanuoto.
Antonio Olivola
 
Basta con gli aiuti di Stato. Se una società vuole girare per l'Europa lo faccia a spese di qualche imprenditore appassionato come hanno a Recco, Busto e Brescia. Gli altri pensino allo sport come valore sociale, investano nella formazione con allenatori preparati e poi se uno ha la stoffa si sposterà per fare carriera sportiva.
Marcolino

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