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Ha rappresentato uno dei principali colpi dell’ultima sessione di mercato, è, senza dubbio alcuno, uno dei migliori talenti del panorama nazionale e ha tanta voglia di continuare a crescere per arrivare alla sua definitiva consacrazione. Si è tuffato con entusiasmo nella sua nuova avventura Filippo Ferrero, attaccante che ha sposato il progetto dell’AN Brescia per operare l’ulteriore salto in avanti dopo la lunga e significativa esperienza di Siracusa. La voglia di mettersi in discussione, il desiderio di migliorarsi per essere sempre più completo e funzionale al gioco della squadra animano il giocatore ligure, classe 2002, che non vede l’ora di affrontare il primo impegno ufficiale, il girone valevole per il Qualification round di Champions League.

 

Quali sono i motivi che ti hanno spinto ad accettare l’offerta dell’AN Brescia?
Ho accettato l’offerta del Brescia sicuramente per il blasone della società, perché mi piace il progetto che stanno portando avanti e per fare un ulteriore step di carriera, oltre che per la voglia di confrontarmi in un contesto nuovo e dalle forti ambizioni.
 
Che valore assumono, nel percorso sportivo ed umano di Filippo Ferrero, gli anni trascorsi a Siracusa?
A Siracusa ho assaggiato per la prima volta il contesto di alto livello, ho avuto un allenatore importante e ho giocato con grandi campioni del nostro sport; nell’esperienza siracusana ho sicuramente acquisito consapevolezza in me stesso e nel modo di lavorare e di ragionare se si vuole ambire ai massimi livelli. Credo che in ogni caso la ricchezza più grande che porto con me, siano i tanti legami umani che ho stretto con compagni, addetti ai lavori e amici.

 

Che cosa ti ha detto mister Bovo quando vi siete incontrati per la prima volta?
Con mister Bovo abbiamo parlato a lungo al nostro primo incontro, in primis dal punto di vista pratico di come si sviluppa la vita quotidiana durante la stagione, quindi del progetto a medio/lungo termine intrapreso dalla società ma anche individualmente sulle mie aree di miglioramento.

 

Quale salto di qualità chiedi a te stesso per affrontare al meglio la nuova avventura?
Quello che chiedo a me stesso per affrontare al meglio questa nuova avventura è di crescere il più possibile in tutte le posizioni e in tutte le fasi di gioco, in modo tale da poter essere utile alla squadra in diverse situazioni imparando a riconoscere di volta in volta come agire per portare il maggior beneficio al nostro gioco.

 

Con quali ambizioni l’AN Brescia inizia il secondo anno del nuovo corso?
Le ambizioni sono quelle di provare a mettere i bastoni tra le ruote a tutte le squadre che incontriamo, la squadra è molto motivata, vogliosa di migliorarsi e vuole puntare sempre più in alto.

 

Tra pochi giorni si entra finalmente in acqua per il primo impegno ufficiale con il qualification round di Champions League. Che tipo di difficoltà presenta il girone che affronterete in Romania?
La nostra prima uscita stagionale avrà una posta in palio piuttosto alta, stiamo lavorando per essere pronti ma sarà difficile entrare subito in acqua nel modo giusto, inoltre siamo una squadra particolarmente rinnovata in un paio di ruoli chiave, potremmo aver bisogno di affinare ulteriormente certi meccanismi. Tra le squadre che affronteremo, un paio sono abituate a calcare certi palcoscenici mentre altre vogliono sicuramente stupire; sicuramente tutte daranno filo da torcere, sarà una tre giorni intensa.

 

Quanto tempo ci vorrà per arrivare al top della condizione atletica?
Dal punto di vista fisico stiamo lavorando intensamente, la condizione cresce allenamento dopo allenamento, ma solo confrontandoci contro le altre squadre potremo capire davvero a che punto siamo.