Bianchi: Gli arbitri recidivi vanno puniti
Pubblicato il 20 Giu 2015 17:09
Mario Bianchi allo Yellow Ball International Event di Napoli in vesti inusuali: quelle di dirigente accompagnatore (della Sis Roma, l'unica squadra tutta femminile del torneo) e di papà (di Aurora, giocatrice appunto della formazione capitolina). Ma è chiaro che con lui non si può non parlare di arbitraggi. La prima domanda riguarda la pesante affermazione fatta da Gianni Lonzi al nostro sito: "Gli arbitri spesso non applicano il regolamento. Ecco la risposta di Bianchi: "Lonzi ha ragione. E' vero quello che sostiene. Però dobbiamo anche aggiungere che gli arbitri nel loro lavoro non sono facilitati dai cambiamenti di direzione che vengono dati alle regole con le frequenti indicazioni che i direttori di gara ricevono".
In altre parole, le regole non vengono applicate perchè esattamente non si sa come devono essere applicate...
"Faccio un esempio, prendendo una delle regole più semplici e inequivocabili: quella del fuorigioco. Il regolamento è chiaro in proposito: il giocatore non può stazionare senza palla nei due metri. Ma col passare degli anni la chiarezza di questa regola è stata offuscata da indicazioni che hanno avvicinato il fuorigioco della pallanuoto a quello del calcio: adesso, ad esempio, l'arbitro deve anche appurare se il fuorigioco è ininfluente o meno, e questo ha complicato le cose".
Ovvero?
"In questo modo viene dato molto più spazio alla discrezionalità e ognuno fischia il fuorigioco come gli pare".
Ma ci sono però regole chiarissime: per assegnare il rigore, il giocatore che subisce il fallo deve stare faccia alla porta. Perchè gli arbitri, allora, continuano a fischiarlo anche quando l'attaccante è di lato?
Perchè anche gli arbitri possono sbagliare, mi pare evidente.
Però questi errori sono troppo frequenti, ci sono molti arbitri recidivi in tal senso e non vengono puniti.
"Anch'io sono dell'opinione che l'arbitro recidivo debba subire una sanzione, esattamente come avviene per il giocatore: se l'atleta continua a sbagliare, inevitabilmente va in panchina. La stessa cosa dovrebbe accadere agli arbitri".
La famosa commissione federale formata da rappresentanti del Gug e dei tecnici è andata in pensione giovanissima, praticamente senza aver lavorato. Un vero peccato...
Il dialogo è importantissimo, soprattutto se accompagnato da supporti audiovisivi. Da sempre io sostengo che la lavagna serve a ben poco per istruire la classe arbitrale: per far sì che gli errori siano sempre meno frequenti ci vuole un tipo di didattica moderna, al passo coi tempi.
Mario Corcione
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