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AN Brescia-Pro Recco: la Top 5 di Francesco Postiglione

  Pubblicato il 21 Mag 2125  17:50

Si chiude la finale scudetto con la meritata vittoria della Pro Recco che, in gara 3 fa valere maggiormente la sua esperienza e soprattutto l’abitudine a giocare partite da dentro o fuori e una bella di una finale scudetto che non ha nulla a che vedere con gara 1 e gara 2 in termini di pressione e coinvolgimento emotivo degli atleti. Squadra recchelina che in questi anni ne ha disputate tante a differenza degli uomini di Bovo, la maggior parte dei quali era alla prima apparizione assoluta in una finale scudetto e questo ha pesato. Ha pesato anche una difesa straordinaria della Pro Recco che nei primi due tempi è stata pressoché impenetrabile, soltanto il rigore di Dolce a rompere il digiuno dei lombardi. Per il resto la truppa di Sukno ha saputo amministrare la reazione dei leoni e ha portato a casa uno scudetto meritato per quello che ha fatto vedere ieri alla Mompiano.
 
Echenique
L’MVP di gara tre. Quando è in giornata il Chalo è davvero irrefrenabile. Una partita da incorniciare la sua, soprattutto se pensiamo che è stato sei mesi lontano dalla vasca in virtù di un importante infortunio alla spalla. Punisce il Brescia con le sue conclusioni sulle quali anche il pur Bravo Baggi Necchi deve arrendersi. Stesso discorso per Younger: un gran peccato il prossimo anno non vederlo nel nostro campionato.
 
Del Lungo
ancora una partita da incorniciare per colui che ha dovuto digerire, mesi fa, il boccone amaro di dover cambiare calottina la prossima stagione. Ha affrontato la situazione da gran campione qual è, sfoderando due partite superlative, con parate determinanti impartendo sicurezza ad una difesa che lo ha supportato dall’inizio alla fine. Saluta il Recco con un altro trofeo che porta anche la sua firma in maiuscolo.
 
Cannella
Nelle ultime due gare è stato il giocatore più prolifico in termini di gol (6 in due partite). Si fa trovare pronto e con grande freddezza realizza goal pensanti ed è sempre reattivo in difesa con intercetti da manuale (vedi su Dolce in un 4 vs 3) e ripartenza che alzano il ritmo della gara.
 
Presciutti
Fa un gran lavoro oscuro, oltre che sui centri bresciani, anche dal perimetro fa sentire tutta la sua attitudine. Con tutti i suoi colleghi di reparto erge un muro davanti a Del Lungo. Una difesa che è stata la chiave di volta per portare a casa il 37º scudetto dei biancoazzurri.
 
Irving
Nell’arco delle tre partite non brilla particolarmente, anche se si sacrifica in tutte le gare, essendo uno dei sorvegliati speciali da Sandro Sukno. Fa vedere di ciò che è capace soltanto nella parte finale di gara dove, dalla sua mattonella, indovina due conclusioni vincenti, ma non sono sufficienti a far rientrare il Brescia in partita.
 
Credit: Giorgio Perottino/DBM 
 

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