(2-3, 0-2, 4-3, 4-3)
Telimar: Sansone, Zubcic 1, C. Geloso, Di Patti 3, Fabiano 3, D'Aleo 2, Lo Dico, D. Geloso, Lo Cascio, Calabrese 1, Raimondo, Calò, Adelfio. All. Quartuccio.
Enel Civitavecchia: Visciola, Simeoni 2, Iula, Chiarelli, Zanetic 2, Pimpinelli, Castello 1, Quaglio, Romiti 1, Foschi 4, Checchini, A. Muneroni, G.Muneroni 1. All. Pagliarini
Arbitri: Bensaia e L. Bianco.
Superiorità numeriche: Telimar 4/9 + due rigori falliti rispettivamente da Di Patti (parato) nel primo tempo e da Zubcic (traversa) nel secondo tempo, Civitavecchia 4/5.
Note: uscito per limite di falli Iula (C) nel quarto tempo. Espulso Lo Cascio per comportamento scorretto verso un avversario nel secondo tempo.
IL COMUNICATO DEL TELIMAR PALERMO
Finisce 10 a 11 alla Piscina Olimpica Comunale di Palermo, di nuovo aperta al pubblico, la sfida tra il TeLiMar e il Civitavecchia, che in questo modo si conferma primo in Classifica nel Campionato Nazionale di Pallanuoto di Serie A2 Sud.
Dopo una prima fase di studio reciproco, gli ospiti passano in vantaggio un un tiro alto di Simeoni che finisce sotto la traversa. Nell'azione successiva, però, i ragazzi dell'Addaura reagiscono con Fabiano che segna il goal dell'1 a 1 dritto sul primo palo, beffando Visciola. I laziali non demordono e vanno in rete per l'1 a 2 con Foschi che tira smarcandosi in equilibrio al limite del due metri. Ci prova il TeLiMar con Lo Cascio, ma è bravo il portiere del Civitavecchia ad intercettare. A 1'42 dal termine del parziale, rigore assegnato ai padroni di casa per fallo di Quaglio. Di Patti non trasforma. D'Aleo, invece, su uomo in più porta il sette allenato da Ivano Quartuccio sul 2 a 2 a 35” dalla sirena. Non è finita qui, perché a 8” dal termine, G.Muneroni va in rete sorprendendo Sansone tra i pali. Il primo quarto di gioco si conclude, così, sul 2 a 3 per il Civitavecchia.
Nel secondo parziale, il TeLiMar inizialmente si fa prendere dalla foga della partita, ma non riesce a concretizzare. Ne approfittano gli ospiti, che a 6'09 segnao il 2 a 4 con Foschi ad uomini pari. A 1'49 altro rigore per il TeLiMar, che spreca con Zubcic. Fanno ancora male i primi della classe, che a 6” dal termine del tempo segnano il goal del 2 a 5 su uomo in più con Zanetic.
La seconda metà di gioco si apre con la rete del 2 a 6 per il Civitavecchia con il solito Foschi. Reagisce il TeLiMar prima con Calabrese per il 3 a 6 e poi con Zubcic per il 4 a 6. I laziali, però, allungano ancora cn Romiti che segna il 4 a 7. Il Capitano TeLiMar, Fabrizio Di Patti, a 4'58 segna la rete del 5 a 7 in superiorità numerica. A 1'42 va in rete di nuovo Foschi per il Civitavecchia per il 5 a 8, ma è di nuovo Di Patti, bravo anche in difesa, a recuperare terreno sugli avversari mettendo in rete la palla dopo innumerevoli finte. Parziale che si chiude sul 6 a 8.
Ultimo quarto di match che vede subito reattivi i padroni di casa. È D'Aleo a segnare la rete del 7 a 8. Gli ospiti, però, dopo essere stati fortunati su un tiro di Di Patti parato da Visciola, segnano il 7 a 9 con Castello, che beffa Sansone dopo essere stato lasciato da solo ai 5 metri. Fabiano riporta il TeLiMar sotto di un goal, sull'8 a 9 in superiorità numerica a 6'05 dal termine della partita. L'illusione del pareggio arriva a 4'33 con la rete del 9 a 9 firmata Di Patti. A 3'55, però, Simeoni realizza il 9 a 10 su uomo in più. Il Civitavecchia allunga su 9 a 11 con un potente tiro di Zanetic a 1'24. La partita, però, si chiude con una rete di scarto, grazie al goal proprio sullo scadere da parte di un impeccabile Fabiano.
Da registrare le espulsioni definitive di Lo Cascio (TeLiMar) per cattiva condotta nel secondo tempo e di Iula (Civitavecchia) per limite di falli, nel quarto tempo.
Il Direttore Sportivo Lino Mesi: “È stata una prova onorevole. I ragazzi hanno fatto il massimo possibile e chissà se l'ultimo uomo in più a 2' dalla fine fosse stato realizzato, mentre eravamo sotto di uno, come poteva finire. Insomma, almeno abbiamo parzialmente riscattato la prova dell'andata. Rimane la ferma convinzione di una squadra che non è inferiore a nessuno! Ma non è certo una consolazione, quanto un rammarico”.
Alessia Anselmo
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