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A2 maschile

Como Nuoto-Camogli 10-9

  Pubblicato il 09 Dic 2017  10:34
(2-2, 2-4, 2-2, 4-1)
Como Nuoto: Garancini, Foti 2, Pagani 1, Susak 5 (1 rig.), Busilacchi 1, Cantaluppi, Lava, Mandaglio, Beretta 1, Pellegatta, Bulgheroni, Fusi, Ferrero. All. Venturelli.
Spazio Camogli: Gardella, Beggiato 1, Iaci 3, Antonucci 1, Molfino, Spigno, Guenna, Solari, Cocchiere 3, Gatti, Molinelli, Cuneo 1, Barattini. All. Magalotti.
Arbitri: Iacovelli e Ibba.
Superiorità numeriche: Como Nuoto 5/16 + un rigore realizzato, Camogli 4/8.
Note: espulsi Guenna (Camogli) a 4'05 del terzo tempo per simulazione, Molfino (Camogli) a 6'57 del terzo tempo (art 21.14) e Cocchiere (Camogli) a 4'48 del quarto tempo (art.21.13). Usciti per limite di falli Fusi (Como Nuoto) nel secondo tempo, Antonucci (Camogli) e Foti (Como Nuoto) nel quarto tempo.
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Seconda vittoria in campionato per la Como Nord che supera lo Spazio RN Camogli per 10- 9. Equilibrio nella prima frazione che si conclude sul punteggio di 2-2 . Nella seconda gli ospiti piazzano un break di 4 reti con Beggiato, Cocchiere, Iaci ed Antonucci. Accorciano le distanze per i padroni di casa Pagani e Susak per il 6-4 di metà gara. Distanze immutate al termine della terza parte di gioco. Como nell'ultimo quarto ribalta il punteggio con i gol in sequenza di Beretta, Busilacchi e la doppietta di Susak (10-8). Il 10-9 conclusivo è di Iaci.
 
IL COMUNICATO DELLA COMO NUOTO
Seconda vittoria in campionato per la Como Nuoto che supera lo Spazio RN Camogli per 10- 9. Equilibrio nella prima frazione che si conclude sul punteggio di 2-2 con i nostri ragazzi che tengono lì il Camogli grazie alle reti di Susak e Foti. Nella seconda gli ospiti piazzano un break di 4 reti con Beggiato, Cocchiere, Iaci ed Antonucci ma Pagani ed ancora Susak rimontano per il 6-4 di metà gara. Distanze immutate al termine della terza parte di gioco, ma l'espulsione per brutalità di Molfino mette i ragazzi di Venturelli nella condizione di giocare 4 minuti con la superiorità che viene sfruttata al meglio per pareggiare e poi nel quarto la Como Nuoto ribalta il punteggio con i gol in sequenza di Beretta, Busilacchi e la doppietta di Susak (10-8). Il 10-9 conclusivo è di Iaci, ma la Como Nuoto porta a casa la vittoria, meritata e sofferta, che issa la squadra al secondo posto in classifica in compagnia della Crocera, Lavagna, Padova e Bologna. Grande prova di carattere del collettivo che subisce il gioco aggressivo dei liguri senza perdere la testa anche quando è stato sotto di 4 reti; nota negativa la bassa percentuale (solo il 30%) del gioco con l'uomo in più.
 
IL COMUNICATO DELLO SPAZIO CAMOGLI
Difficile trovare le parole per raccontare quanto è successo nella sfida di campionato tra il Como e la Rari Nantes Camogli. I bianconeri sono stati in vantaggio per quasi tutta la partita prima di subire una clamorosa rimonta nel finale. A far discutere a fine gara, tuttavia, è soprattutto l’arbitraggio apparso a tratti quantomeno improbabile. Infatti, il Camogli, dopo essere stato in vantaggio anche per 6 reti a 2, nell’ultimo tempo è stato falcidiato dalle espulsioni di Cocchiere, cacciato per un presunto insulto, di Guenna per simulazione, oltre all’espulsione per brutalità di Molfino e all’uscita per limite di falli di Antonucci.  I padroni di casa hanno continuato a crederci e nella quarta frazione hanno inflitto un parziale di 4 a 1 a Beggiato e compagni, riuscendo cosí a vincere clamorosamente la partita.
“Sono davvero dispiaciuto, avevamo la sfida in pugno”, spiega mister Magalotti a fine partita, “L’avevamo preparata molto bene e nei primi tre tempi siamo stati davvero bravi sia in fase difensiva che in fase realizzativa. L’espulsione di Molfino ha cambiato completamente l’inerzia della partita e da lí in poi, complici anche delle decisioni arbitrali difficili da commentare, non siamo più riusciti a rientrare mentalmente nella sfida. Chiedo sempre ai miei ragazzi di cercare di interpretare al più presto il metro arbitrale per poter essere bravi a leggere le varie fasi della contesa, ma oggi in questo senso era davvero impossibile capirci qualcosa. Da lunedì dovremo mettere questa rabbia in campo per preparare al meglio il derby di sabato prossimo. Lo sport offre immediatamente altre occasioni e non possiamo permetterci di fermarci dopo questa sconfitta, seppur clamorosa”.
Chiaro e lampante anche il messaggio del direttore sportivo Riccardo Ginocchio arrivato sempre nel post partita. Ecco le sue dichiarazioni: “Faccio davvero fatica a descrivere il mio stato d’animo. In questo momento provo un grande dispiacere misto a rabbia e delusione. I ragazzi stavano fornendo un’ottima prestazione e la partita, combattuta ed avvincente, era in assoluto controllo. A partire dal terzo tempo però, una serie di fischi arbitrali ha completamente compromesso la nostra prestazione, rovinando quanto di buono avevamo fatto fino a quel momento (ancora ad 1 minuto dalla fine del III tempo il risultato era 8-5 per i bianconeri).
Le tre espulsioni definitive unite ad una serie di falli, controfalli ed espulsioni fischiate a casaccio hanno totalmente cambiato la partita rovinando l’esito della stessa. Posso accettare l’arbitraggio di scarsa qualità o mediocre perché mediocre è, purtroppo, il livello medio della pallanuoto italiana in tutte le sue componenti: società, giocatori ed arbitri. Ma non posso accettare che i direttori di gara stravolgano e ribaltino quelli che sono i valori in acqua. Il Camogli ieri era nettamente superiore al Como e lo stava dimostrando conducendo la partita fin dall’inzio con tre e anche quattro gol di vantaggio. Non vado oltre perché già queste mie poche parole non serviranno a niente: spero vivamente che chi ne ha la forza e le possibilità, e mi rivolgo ai vertici Federali nonchè ai Clubs più autorevoli come Pro Recco, AN Brescia e Sport Management, riescano a profondere quegli sforzi comuni necessari affinchè la pallanuoto riacquisti quella bellezza che l’ha sempre contraddistinta ma soprattutto quella credibilità di cui ha terribilmente bisogno se vogliamo che il nostro sport continui ad avere un futuro”.
Nicolò Pagliettini
 

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