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Vittoria bella e pesante per i ragazzi del Netafim Bogliasco 1951 nel turno inaugurale del campionato di Serie A2. A Chiavari i biancazzurri di Gimmi Guidaldi, all’esordio a bordo vasca dopo una vita trascorsa dentro di essa, piegano 14-13 i tigullini al termine di un match vibrante e divertente.

Gara in altalena costante quella della Ravera che i chiavaresi aprono con un avvio sprint che permette loro di portarsi subito sul doppio vantaggio. La falsa partenza, tuttavia, non scoraggia Prian e compagni che, già prima della prima sirena, sfruttano al meglio l’uomo in più ribaltando il divario a proprio favore grazie al break firmato dalla doppietta di Mugnaini, dallo squillo di Canepa e da quello di capitan Boero. Chiavari riequilibra la contesa per tre volte nel solo secondo tempo, rispondendo anche alle reti di Brambilla e Vavassori e al secondo centro personale di Boero.

Dopo il cambio vasca Bogliasco prova l’allungo, spingendosi fino al più tre con la doppietta di Brambilla inframezzata dall’acuto di Broggi Mazzetti. Ancora una volta però i tigullini non si danno per vinti e raggiungono l’ennesima parità a cavallo della terza sirena. Costretti a ricostruire nuovamente tutto da capo, i biancazzurri si aggrappano alla verve realizzativa di Gavazzi che nell’ultimo quarto infila una tripletta che, assieme alla rete di Mugnaini, piega definitivamente la resistenza chiavarese.

“Questa gara l’abbiamo vinta più di una volta – sostiene il tecnico bogliaschino – dopo una falsa partenza abbiamo infatti ribaltato il punteggio ma poi abbiamo subito in almeno altre quattro occasioni il loro ritorno. In ogni frangente, tuttavia, siamo stati bravi a riassestarci, senza mai perdere il controllo della gara. Merito soprattutto dei ragazzi più esperti, che hanno preso sotto braccio i compagni più giovani conducendoli verso questa importante vittoria. Una vittoria meritata contro una squadra che ha investito tanto e bene nei mesi scorsi. Non tutto però è andato per il verso giusto. Soprattutto in difesa abbiamo fanno male, concedendo davvero troppe reti e non riuscendo ad arginare il loro uomo migliore. Bisogna lavorare su questi aspetti. Quanto a me, devo dire che non ho sentito particolari emozioni. Esattamente come quando ero un giocatore, ho affrontato la gara con la serenità di chi sapeva di aver lavorato bene durante la settimana”.