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A1 femminile

Playoff: Bogliasco e Messina in semifinale

  Pubblicato il 20 Apr 2015  18:00
Così in semifinale
Gara 1 2 maggio, gara 2 6 maggio, gara 3 (eventuale) 9 maggio
 
Gara 1 in casa della peggior classificata
 
Così in gara 1
BOGLIASCO-PLEBISCITO
MESSINA-IMPERIA
 
 
Playoff - Quarti - Gara 2 - Sabato 18 aprile
 
MESSINA-ORIZZONTE 14-12 d.t.r (3-3 4-2 0-2 3-3) (4-2)
Despar Messina: Sparano, Apilongo 1, Gitto, Starace, Morvillo, Garibotti 2 (1 rig.), Radicchi 2, Sevenich 2, Aiello R. 1, Avola, Bosurgi 2, Laganà. All. Mirarchi.
Orizzonte: Harache, Greenwood 2, Distefano, Buccheri, Di Mario 1, Grillo 2, Palmieri 1, Marletta. 2 (1 rig.), Musumeci F., Aiello G., Riccioli 2, Lombardo, Schillaci . All. Miceli.
Arbitri: Calabrò e Severo.
Commissario campo: Marchisiello
Superiorità numeriche: Messina 5/12 + 2 rigori, Orizzonte 2/4 + 1 rigore
Note: tempi regolamentari terminati 10-10. Nel secondo tempo Garibotti (Messina) ha tirato sulla traversa un rigore. Nel quarto è uscita per limite di falli Palmieri (Orizzonte).
Sequenza rigori: Garibotti gol, Di Mario gol, Sevenich (Messina) gol, Greenwood (Orizzonte) parato, Aiello (Messina) gol, Marletta (Orizzonte) gol, Bosurgi (Messina) gol e Riccioli (Orizzonte) parato.
Situazione: 2-0 Messina (qualificata Messina)
 
IL COMUNICATO DELLA DESPAR MESSINA
Con cuore e carattere la Waterpolo Despar Messina supera l’Orizzonte Catania ai rigori 14-12 nella seconda gara dei quarti di finale scudetto e, dopo la vittoria dell’andata, centra l’approdo in semifinale, traguardo storico per la società del presidente Felice Genovese mai così in alto nei quasi dieci anni della sua gestione. Le prossime avversarie delle peloritane saranno le campionesse d’Italia in carica dell’Imperia e fresche vincitrici della Coppa Len. La serie comincerà sabato 2 maggio in Liguria, mercoledì 6 maggio la seconda partita alla piscina Cappucini mentre l’eventuale bella si giocherebbe ad Imperia il 9 maggio. L’approdo tra le prime quattro vale anche l’accesso alla prossima Eurolega, un risultato eccezionale anche per la città. Derby combattuto quello contro l’Orizzonte come, del resto, testimonia il risultato finale. Una vittoria d’esperienza quella della Waterpolo Despar Messina, capace di trovare le risorse necessaria quando la sconfitta sembrava inevitabile. E ai rigori è venuta fuori anche la migliore qualità e freddezza delle ragazze di Maurizio Mirarchi.
CRONACA- La Waterpolo Despar Messina si presenta al gran completo mentre l’Orizzonte Catania recupera Tania Di Mario, al rientro dalla squalifica. Le peloritane sbloccano con Garibotti su rigore ma le etnee dimostrano di essere in giornata di grazia e capovolgono il punteggio con Palmieri, Grillo in superiorità, e Di Mario. La Waterpolo Despar Messina riesce a pareggiare i conti con Aiello e Bosurgi. Nel secondo parziale, la parità prosegue fino al 6-6. Poi Apilongo e Garibotti portano le padrone di casa sul doppio vantaggio. Finita? Nemmeno per sogno. L’Orizzonte approfitta di un lungo passaggio a vuoto delle messinesi e segna consecutivamente per quattro volte. Nel terzo parziale le reti del pari con Marletta e Grillo, ad inizio dell’ultimo quarto con Riccioli e Marletta, marcature che consentono a Catania di andare avanti di due. Bosurgi accorcia ma Greenwood ricaccia le peloritane costrette ad un rabbioso forcing finale con Sevenich e Radicchi che condannano l’Orizzonte ai rigori. E qui finisce la storia, o forse comincia, perché le messinesi sono implacabili e bucano Harache con Garibotti, Sevenich, Aiello e Bosurgi mentre vanno in rete con Di Mario e Marletta. Fatali, invece, gli errori di Greenwood e Riccioli. Per la Waterpolo Despar Messina finisce in gloria, all’Orizzonte Catania l’onore delle armi perché la sua partita, al di là del finale, è stata di grande spessore e ciò aumenta i meriti delle padrone di casa.
COMMENTI- Maurizio Mirarchi è soddisfatto per il duplice obiettivo raggiunto con il successo di oggi: “ Contava vincere, l’Orizzonte ha, indubbiamente, fatto una buona gara e ci ha reso la vita difficile ma siamo strafelici per i traguardi raggiunti, l’accesso all’Eurolega e la semifinale scudetto dove incroceremo Imperia che giocherà la serie da favorita, essendo campione in carica. Sulla prestazione odierna ha pesato anche la distanza dalla prima partita. Nei play-off 17 giorni tra un incontro e l’altro sono troppi”.
Antonio Sangiorgi
 
IL COMUNICATO DELL'ORIZZONTE
Chi pensava che l’Orizzonte Catania sarebbe andata a Messina rassegnata a fare da vittima sacrificale delle peloritane si sbagliava di grosso, ma probabilmente a questa ipotesi non ci credeva quasi nessuno.
Se si gioca nell’Orizzonte c’è sempre un motivo, innanzitutto l’orgoglio di indossare questi colori, e anche oggi le catanesi hanno dimostrato di essere ben consapevoli di questo.
Non è un caso quindi che si sia centrata l’ennesima impresa di questa stagione e della stessa storia della società rossazzurra, perché uscire ai rigori dopo aver pareggiato nei tempi regolamentari, in casa di una delle squadre candidate alla corsa per lo Scudetto, non può definirsi in altro modo.
L’ha spuntata il Messina Waterpolo, ma che incubo che hanno vissuto le giallorosse, costrette dalle catanesi alla lotteria finale dei tiri di rigore in Gara 2 dei Quarti di Finale Scudetto.
Lo score finale dice 14-12 per le padrone di casa, che alla fine hanno esultato come se lo scudetto l’avessero vinto oggi, comprendendo bene di averla scampata davvero bella.
Il punteggio conclusivo però non scalfisce di una virgola l’ennesima prestazione pazzesca della giovani catanesi ribelli, che hanno avuto il merito di meravigliare ed esaltare anche Giuseppe La Delfa, figura storica della dirigenza dell’Orizzonte schiacciasassi, che ha fatto di tutto per far coincidere con questa partita una vacanza-lampo in Sicilia di pochi giorni, prima di tornare in Canada, dove vive ormai da un anno con la famiglia.
Sapeva già tutto Giuseppe, però, perché si è sempre tenuto costantemente informato pur trovandosi spesso dall’altra parte del mondo.
Certo, probabilmente mai avrebbe potuto immaginare che oggi la sua squadra del cuore fosse già capace di tanto, arrivando a dettare legge in casa di un Messina messo in difficoltà sin dal primo tempo, quando dopo l’1-0 delle peloritane erano arrivati tre goal di fila delle catanesi, prima che il parziale si chiudesse sul 3-3. Le emozioni però erano solo iniziate perché, dopo il rocambolesco 4-2 conquistato nella seconda frazione, le padrone di casa si erano forse illuse di essere vicine alla chiusura della pratica. Nulla di più sbagliato, dato che l’Orizzonte era ancora viva e vegeta e lo 0-2 a favore delle catanesi nel terzo tempo ne ha dato ampia prova. Che dire poi del quarto tempo, iniziato con le etnee subito in goal e le messinesi scosse ed impaurite dal nuovo ribaltone messo a segno dalla squadra ospite, capace di dare spettacolo fino alla fine e di trovarsi avanti di due reti ad 1’48” dalla fine. Le padrone di casa sono poi riuscite a trovare il pareggio prima del fischio finale, ma vedere le catanesi in festa ancor prima di battere i rigori la dice lunga sulla consapevolezza di aver fatto qualcosa di strepitoso, come ribadito dal coro “Orizzonte...Orizzonte” urlato a gran voce dai tifosi catanesi presenti sugli spalti, che hanno gradualmente sovrastato ed annullato quello dei sostenitori giallorossi. I tiri di rigore hanno decretato il passaggio del turno delle messinesi, che hanno così scongiurato in extremis il rischio di giocare una Gara 3 più che mai insidiosa, ma alla fine del match le catanesi sono uscite tutte con il sorriso stampato sul volto.
Il motivo è evidente e più che valido, perché questo gruppo ha già fatto cose straordinarie pur essendo ancora nella fase primordiale del proprio percorso.
Lo sa bene anche il coach dell’Orizzonte Catania, letteralmente stregato dall’abnegazione mostrata per tutta la stagione dalle sue giocatrici, con cui ha formato un gruppo che ha elogiato anche stavolta senza dimenticare nessuno dei suoi preziosi componenti: “Voglio ringraziare tutte le mie giocatrici per quello che ognuna di loro ha fatto quest’anno – ha detto Martina Miceli – e mi riferisco proprio a tutte, da Tania Di Mario ad Alessandra Battaglia, fino a tutte le nostre ragazze più giovani. Abbiamo avuto sedici atlete che si sono avvicendate e tutte hanno dato il proprio contributo, facendolo con grande serenità ed estremo entusiasmo. Proprio questo è stato lo spirito che ci ha aiutato ad arrivare fino a qui con questo rendimento e sono felice che si sia conclusa la stagione con questa grande voglia di far bene, perché è proprio ciò che cerco di trasmettere sempre ad ognuna di loro. È stato un anno davvero molto bello, al di là dei risultati raggiunti, è stata una stagione di crescita sia dal punto di vista pallanotistico che umano per moltissime di noi. La cosa bella però è che abbiamo ancora tanta strada da fare e che quella di oggi non è un’ultima partita che conclude un percorso. Anzi, proprio quella di oggi è la prima di un nuovo ciclo di una squadra che ad inizio stagione doveva pensare solo a salvarsi e che adesso può immaginare di dire la sua da subito. Ci eravamo dati quattro anni per pensare di fare certi discorsi, credo che la strada resti ancora lunga ma che si sia notevolmente accorciata e questo lo dobbiamo a queste ragazze. Ecco perché voglio davvero ringraziarle con tutto il cuore per quello che hanno fatto, soprattutto in una stagione così difficile come quella che ha vissuto la nostra società quest’anno. Non dimentichiamo i salti mortali del Presidente, al quale crediamo di aver restituito l’entusiasmo che forse pareva avere un pò perso proprio per queste difficoltà. Negli ultimi tempi ha fatto sforzi enormi per amore di questi colori e la nostra vittoria più grande è stata quella di farlo innamorare come un tempo di questa squadra, che negli ultimi anni si era forse trasformata in un’azienda. Probabilmente anche per questo non abbiamo più vinto nulla, perché questa deve considerarsi in primis una grande famiglia, ciò che adesso siamo tornati a rappresentare sapendo di essere pur sempre l’Orizzonte e di avere l’attitudine a vincere nel nostro DNA. C’è ancora tanto da fare anche in questa stagione, nella quale siamo prime in tutti i campionati giovanili con la squadra A e seconde con quella B. Siamo cresciuti tanto numericamente e qualitativamente e credo che in questo momento abbiamo davvero il vivaio più invidiato della pallanuoto femminile italiana. Noi però ci teniamo stretti tutti i nostri tesori, perché ognuna di loro lo è davvero per noi. La cosa più bella è proprio quella di sapere di avere un grande patrimonio, l’Orizzonte lo è per Catania e per la Sicilia. Il Presidente si è speso in prima persona per tutto questo e noi gli dobbiamo moltissimo. Tra l’altro abbiamo dei talenti che stanno emergendo e quindi non abbiamo delle basi fatte solo di titoli in bacheca, perché il patrimonio di cui parlo, quello su cui ricostruire tutto, esiste realmente. Questo dev’essere l’obiettivo di tutte ed io e Tania Di Mario ci abbiamo creduto sin dall’inizio, ragion per cui ci stiamo mettendo la faccia e siamo sicure di aver fatto la cosa giusta”.
Nel match contro Messina, sono state ben quattro le marcatrici rossazzurre a segno due volte: Marletta, Greenwood, Grillo e Riccioli, ormai un habituè malgrado la sua giovane età. Un goal ciascuno anche per Valeria Palmieri e Capitan Tania Di Mario.
Antonio Costa

BOGLIASCO-RAPALLO 6-4 (2-1 1-2 1-1 2-0)
Bogliasco: Falconi, Viacava 1, Rossi 1, Dufour 1, Trucco, Millo, Maggi, Rogondino, Boero 1 rig., Rambaldi, Cocchiere 1, Frassinetti 1, Casareto. All. Sinatra.
Rapallo:  Lavi, Abbate 1, Zerbone, Avegno 1, Sessarego 1, Sgrò, Tankeeva 1, Criscuolo S., Mori, Criscuolo, Cotti, Ioannou, Risso. All. Antonucci.
Arbitri: Fusco e Taccini.
Commissario campo: Carbone.
Superiorità numeriche: Bogliasco 3/6 + un rigore, Rapallo 3/8.
Note: uscita per limite di falli Rambaldi (B) nel quarto tempo.
Situazione: 2-0 Bogliasco (qualificato Bogliasco).
 
IL COMUNICATO DEL BOGLIASCO
Rarirosa alla Vassallo per chiudere la pratica, nessuno ha voglia di riaprire la piscina di domenica per gara 3. Rapallo che vuole una terza opportunità: la parola al campo. Piscina esaurita, grande tifo, affettuoso e gioioso, da una parte e dall’altra. Presente il ct della Nazionale Fabio Conti. Partita in streaming www.rarinantesbogliasco.it/.
Partite. Prima azione per il Rapallo, poi nuoto e parecchi contro falli. Partita che si sblocca dopo tre minuti: Frassinetti dal centro, movimento per liberarsi, gol 1-0. Pareggia Tankeeva 1-1. Cocchiere pericolosa, ma dopo una gran lotta arriva a tirare scarica. La partita è lunghissima. Superiorità numerica per il Rapallo: Falconi tira giù la saracinesca. Rogondino tiro a mezza altezza, Lavi a due mani. Serie di espulsioni, una anche doppia, chiude Dufour in superiorità 2-1
Secondo tempo. In tre passaggi la Rarirosa conquista un rigore, Frassinetti. Trasforma Boero 3-1 che poi marca con attenzione ed efficacia Avegno. Abbate trasforma l’uomo in più 3-2. Espulsione di Viacava per un fallo ametà campo, Rapallo non perdona 3-3, gol firmato da Mori.  
Cambio campo. Superiorità a favore della Rarirosa: il tiro di Frassinetti colpisce il bordino interno della traversa e la palla non entra. Il Rapallo si chiude bene in difesa. Tonnara nell’area delle ospiti: la mpalla danza prima Frassinetti, murata, il tocco vincente è di Viacava 4-3. Risponde Sessarego in superiorità 4-4. Occasioni per il Bogliasco ma la palla è pesantissima ed il Rapallo, in inferiorità numerica, cambia la difesa, Lavi in porta ed altre due giocatrici sui pali, molto vicine. La palla non entra.
Ultimo tempo. Arriva il più uno con un gran gol di Rossi, che è fisicamente piuttosto lontano dalla porta, ma la voglia e la determinazione la rendono infallibile 5-4. Superiorità numerica per la Rarirosa: Cocchiere senza paura 6-4. Ci prova il Rapallo: ha a disposizione due superiorità ma Falconi e la difesa bogliaschina chiudono bottega.
Finisce così, con la piscina che esplode di gioia e le ragazze che ricevono applausi e festeggiamenti. Risultato unico nella storia della Rarirosa: è semifinale scudetto. Appuntamento il 2 maggio a Padova contro il Plebiscito.
Claudio Gavazzi presidente Rari Nantes Bogliasco:-“Sono molto contento per la vittoria delle ragazze che conquistano la semifinale scudetto  e per la qualificazione dei ragazzi ai playoff. Proseguiamo nella politica dei giovani e dei giovanissimi con l’inserimento di giocatori importanti e di grande valore soprattutto umano. Una formula che sembra stia funzionando, andiamo avanti su questa strada. E’ la prima volta ma credo che non sarà l’ultima, questi sono i frutti di un processo di crescita cominciato anni fa. Mi piace ricordare che in questa squadra c’è un gruppo storico: alcune di loro sono partite dalla serie B e gran parte di loro dall’aquagol”.
Mario Sinatra allenatore Rari Nantes Bogliasco:-“Partita contratta, l’importante era vincere ed è prevalsa la nostra voglia di andare avanti. Ottime in difesa e se non avessimo commesso alcuni errori loro non avrebbero segnato almeno due gol. Attacco ancor più contratto ma lo sapevamo,  anche per merito delle ragazze del Rapallo. Pagina storica per il Bogliasco? E’ una virgola nella bella storia di questa società”.
Carola Falconi capitano Rari Nantes Bogliasco:-“E’ stata lunghissima aspettare fino a stasera.  Sapevamo che dovevamo gestire e fare noi la partita. I gol subiti sono stati frutto di nostri errori. In attacco ci abbiamo sempre provato: in principio è mancata un po’ di precisione ma non abbiamo mai mollato. Quello che mi è piaciuto nonostante il casino in piscina, per fortuna c’era tanto pubblico, è che bastava uno sguardo per capirci ed aiutarci. E’ un risultato meritato. Sono molto contenta ed emozionata perché sono nata e cresciuta qui e per me arrivare dove siamo arrivati oggi è la risposta a tutti i sacrifici fatti. Anche quando siamo retrocesse ho deciso di rimanere qui perché amo questa società e sono convinta che faremo grandi cose. Ora tutti a brindare e rigorosamente qui a Bogliasco”.
IL COMUNICATO DEL RAPALLO
Ci provano fino all'ultimo, mantengono il match in equilibrio per tre quarti della partita, ma alla fine è il Bogliasco a spuntarla e ad accedere alle semifinali del campionato di A1 femminile. Sfumano le speranze del Rapallo Pallanuoto, il sogno si infrange alla Vassallo di Bogliasco: alle biancazzurre va anche gara 2, dopo aver espugnato la piscina del Poggiolino in gara 1 dopo un match più che combattuto e terminato solo dopo i rigori. Partita equilibrata giocata davanti a un numerosissimo e caloroso pubblico e agli occhi attenti del ct del Setterosa Fabio Conti. Risultato in bilico fino alla fine del terzo tempo. Decisivo è il guizzo del Bogliasco nell'ultimo parziale di gioco, quando Rossi e Cocchiere mettono a segno le due reti decisive.
Per le gialloblu, come ha sottolineato il tecnico Luca Antonucci alla vigilia del match, la stagione ha comunque un bilancio più che positivo e soddisfacente considerate le premesse di inizio campionato.
Passando alla cronaca della partita, il primo tempo si apre con l'attacco al Rapallo, che avanza con Simona Abbate ma recupera Rambaldi in difesa per il Bogliasco. Prima superiorità conquistata dal Rapallo a 1.40 ma l'azione sfuma in un nulla di fatto. Passa in vantaggio il Bogliasco, gol dell'ex Frassinetti a 2.46. Dalla parte opposta ci prova Sonia Criscuolo, ma Falconi è attenta. Nulla può l'estremo difensore biancazzurro su Tankeeva, che aggancia il lancio di Sonia Criscuolo e sola davanti alla porta non sbaglia: 1-1. A due minuti da fine tempo, il Rapallo conquista un'importante espulsione (fallo di Dufour su Tankeeva); mister Antonucci chiede il time out, al rientro in vasca l'occasione è sulle mani di capitan Criscuolo ma Falconi para.
Ancora uomo in più per le gialloblu, questa volta la conclusione è affidata a Simona Abbate: il tiro dalla distanza non impensierisce il portiere biancazzurro. Doppia espulsione a favore del Bogliasco quando manca una manciata di secondi a fine tempo: le padrone di casa sfruttano l'occasione e vanno a segno con Dufour: il parziale è 2-1.
Secondo tempo e rigore per il Bogliasco. Batte Boero, gol: 3-1. Accorcia il Rapallo sfruttando la superiorità numerica a 5.40, il gol è di Simona Abbate. Il pareggio arriva a un minuto e mezzo da fine tempo, rete di Emanuela Mori: 3-3. Ancora Rapallo con Cotti, palla che sfiora la traversa. Il tempo si chiude in parità, risultato che rispecchia il sostanziale equilibrio tra le due squadre.
Cambio campo, brividi a 1.80 quando Frassinetti, con il Bogliasco in superiorità, stampa la palla sul palo a distanza ravvicinata dalla porta. Sfortunata la numero 12 biancazzurra che poco dopo colpisce la traversa, sulla respinta è in agguato Viacava che non sbaglia: 4-3. Rapallo non demorde, sfrutta l'uomo in più e trova il pareggio con Marilena Sessarego. Mister Sinatra chiama il time out, ma il tempo scorre e il terzo parziale si chiude ancora con il risultato in parità.
Quarto e decisivo tempo, per il Rapallo sono ancora accese le speranze di approdare a gara tre e giocarsi il proseguo del cammino in campionato. Passano in vantaggio le padrone di casa, rasoiata di Rossi che non lascia scampo a Lavi. Ci provano le gialloblu con capitan Criscuolo, palombella e traversa. Il Bogliasco si porta a +2, tira Cocchiere, Lavi non trattiene e la palla scivola in porta. 6-4. Rapallo si fa sotto ma la sfortuna ci mette lo zampino e la conclusione di Avegno finisce sulla traversa. Superiorità a favore del Rapallo a due minuti e mezzo dalla fine del match (espulsione definitiva per Giulia Rambaldi), assist di Avegno per Claudia Criscuolo, tiro da posto tre, para Falconi. Ultima possibilità per il Rapallo di accorciare le distanze e tentare il tutto e per tutto, ci prova la veterana Aleksandra Cotti e ancora il legno della traversa fa sfumare le speranze gialloblu. Al Bogliasco non resta che amministrare gli ultimi 25 secondi che la separano dal passaggio del turno: vincono le padrone di casa, risultato finale 6-4.
Silvia Franchi
 
 

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