Sarà ascoltato l'ultimatum di Di Gennaro?
Pubblicato il 27 Feb 2015 16:44
"A partire dalla prossima stagione agonistica noi della Rai andremo soltanto in quelle piscine che garantiranno uno standard qualitativo accettabile. Non mi riferisco solo ai riflessi sull'acqua, siamo stufi di vedere accappatoi, ciabatte, corsie abbandonate da tutte le parti".
E' un vero e proprio ultimatum quello di Dario Di Gennaro, giornalista e telecronista della Rai. I destinatari sono le società, in particolare quelle di A1 maschile visto che le telecronache femminili sono rare e quelle di A2 (ed è un peccato, è il campionato più interessante) non rientrano nel palinsesto della Rai.
Di Gennaro ha riproposto un problema che ci portiamo dietro praticamente da sempre. Agli inizi del nuovo millennio Fin e Lega tentarono di risolverlo istituendo una commissione mista, formata appunto da rappresentanti delle due istituzioni, ma il progetto - come spesso accade nella pallanuoto quando si tratta di iniziative intelligenti - naufragò: di questa commissione che ebbe l'incarico di sistemare le piscine italiane non se n'è saputo più nulla.
Quella commissione non si doveva occupare soltanto del decoro che pretende Di Gennaro, ma di tutto ciò che è indispensabile in una piscina durante le partite di pallanuoto, che siano trasmesse o meno in televisione: impianto di illuminazione che consenta agli spettatori di vedere decentemente cosa accade in acqua, impianto fonico che permetta di capire quello che dice lo speaker, una tribuna stampa che non se ne cada a pezzi e servizi per il pubblico decenti.
Siamo, però, in un momento generale di crisi. Forse, agli inizi del terzo millennio, se quella commissione Fin-Lega fosse rimasta in vita, avrebbe potuto ottenere qualche risultato concreto, ma oggi crediamo sia impossibile pretendere dalle amministrazioni comunali di sistemare le piscine in un momento in cui non hanno neppure i soldi per sistemare le strade.
Però il decoro sì, quello è giusto pretenderlo. E non c'è bisogno di particolari risorse finanziare per garantirlo: basta un po' di buona volontà. Spontanea o forzata. "La Federazione italiana - suggerisce Di Gennaro - dovrebbe fare come la Len: imporre alle società ospitanti di garantire, almeno per quanto riguarda gli impianti che vanno in televisione, uno standard accettabile".
Ascolterà la Fin le parole di Di Gennaro oppure sarà l'ennesimo invito destinato a cadere nel vuoto?
Mario Corcione