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Editoriale

Il presidente del Coni Malagò ospite di Sentieri Azzurri: momento drammatico per lo sport

  Pubblicato il 17 Mar 2021  18:48

Nella trasmissione Sentieri Azzurri andata ieri in onda su Tv Luna e condotta dal direttore dell’emittente Angelo Pompameo è intervenuto il presidente del Coni Giovanni Malagò che ha risposto alle domande degli ospiti presenti in studio. Presenti il giornalista Pino Taormina de Il Mattino; Maurizio Nicita, firma de La Gazzetta dello Sport; Franco Porzio, presidente dell’Acquachiara; il giornalista Marco Giordano e il sindaco di Agerola Luca Mascolo
A che punto è l‘organizzazione verso Tokyo. La soluzione saranno i vaccini per gli atleti? Quale piano sta approntando il Comitato Olimpico in vista della manifestazione giapponese?
L’organizzazione dei Giochi è molto avanti dal punto di vista sportivo, mi sento di dire che è tutto pronto d’altronde lo era già in teoria e anche qualcosa in più della teoria, a luglio dell’altro anno. Per ciò che riguarda invece la questione degli aspetti legati alle problematiche della pandemia è evidente che c’è oggi una presa di posizione del comitato organizzatore, in accordo con il governo giapponese e con il CIO, di non avere pubblico proveniente da fuori Giappone e di avere tutta una serie di prescrizioni molto rigide per gli atleti, gli accreditati, gli officials e tutti i delegati delle 206 nazioni che vi parteciperanno che devono arrivare non prima di due giorni dall’inizio della loro competizione e devono andare via entro ventiquattro ore dalla loro eliminazione. Saranno delle gare secondo me straordinarie perché il mondo non vede l’ora che, sempre sportivamente, ci si confronti a livello planetario. Si fa di necessità virtù ma tutto quanto viene valutato con grande attenzione. Sui vaccini il tema è che alcuni paesi li hanno fatti, altri li stanno facendo. Nel nostro paese sapete perfettamente che chi appartiene ai corpi militari ha già praticamente quasi concluso la campagna di vaccinazione mentre chi appartiene alla società civile non rientra nelle categorie chiamate per prime. Noi riteniamo, ma questa è una valutazione che non può operare il mondo sportivo che ha solo effettuato la richiesta, che debba essere giusto che gli atleti che difenderanno i colori dell’Italia debbano essere vaccinati al più presto.
Sarebbe il caso di sentire la tua voce nei confronti di tante associazioni, di tante società, tanti operatori, tanti allenatori, tanti dipendenti degli impianti sportivi che in questo anno stanno soffrendo e non vedono l’ora di poter ripartire. Ovviamente ripartire significa trovare delle condizioni ideali perché ciò avvenga e ovviamente tu che sei il capo dello sport avrai un’idea, un pensiero. Adesso è stato nominato il sottosegretario e rivolgiamo l’in bocca al lupo a Valentina Vezzali perché possa svolgere un buon lavoro ma sicuramente è fondamentale la presenza del CONI, delle Federazioni, di Sport e Salute per cercare di dare un impulso, uno slancio forte a chi poi negli anni ha fatto sì che lo sport potesse andare avanti. Il movimento sportivo italiano fatto dalla passione dei dirigenti, dei tecnici, degli allenatori, degli operatori sportivi. Che cosa dici per dare un segnale a chi in questo momento sta in difficoltà e sta soffrendo. Mi farebbe piacere che tutti sentissero e ascoltassero il tuo pensiero.
Dici delle cose sacrosante. La realtà è sotto gli occhi di tutti. La filiera sta soffrendo in maniera impressionante, la situazione vede le oltre centomila associazioni sportive affrontare delle problematiche finanziarie spaventose. È vero che in quasi tutti i casi i mutui sono stati postergati, è vero che ci sono state delle concessioni, è vero che per qualche mese le persone che lavoravano all’interno delle strutture sportive hanno ottenuto dei rimborsi, dei ristori ma è anche vero che adesso tutto quanto non tiene più anche perché è esasperato da questa non riapertura e anche dal fatto che sono circa tre mesi che non si è più sostenuto il sistema. La situazione è oggettivamente drammatica, però il Comitato Olimpico di cui tu mi hai parlato, le Federazioni che hanno le affiliazioni delle società possono assolutamente incanalare il più possibile, attraverso dinamiche di individuazione, i soggetti che si meritano e che hanno questa sofferenza ma tutto passa da un procedimento normativo e di carattere finanziario. Il famoso decreto Ristori, quello che adesso è in arrivo, è urgentissimo e che vede la struttura del dipartimento con gli organismi sportivi, Valentina ha da subito questo compito estremamente delicato e impegnativo a cercare di fare il più presto possibile perché so benissimo che tutto quanto è boccheggiante.
Oggi dal Ministero della Salute è trapelato che appena sarà sbloccato Astra Zeneca sarà iniettato a chi è disponibile. Da presidente del Coni potresti proporre che siano i tuoi atleti olimpici a prendere queste dosi che sarebbe un segnale forte rispetto alla comunità. Quanto sia poco efficace questo nuovo sistema che prevede la divisione con Sport e Salute?
Non ho nessun problema a sostenere che il mondo degli atleti debbano essere individuati come quelli che si sottopongono a questo tipo di vaccinazioni. Non credo sia giusto che si possa scegliere il vaccino in base alla chiamata. Lo sport potrebbe essere il portabandiera che sdogana certi concetti e pregiudizi.
Per quanto riguarda la questione legata alla società i decreti hanno ampiamente dimostrato, a torto o ragione, che questa vicenda non ha portato dei risultati ma una confusione spaventosa come riconosciuto da tutti gli organismi sportivi. Che poi ci debba essere un Governo che si debba occupare dei temi sociali, dei temi dell’impiantistica, della salute, dello sport nella scuola, dei temi delle periferie sono felicissimo sia avvenuto, il problema è come è stato fatto e il veicolo utilizzato che era il veicolo di una società di servizio del Coni. È stato un errore acclarato a cui si sta cercando di mettere il più possibile una pezza, ne abbiamo preso atto e abbiamo difeso l’autonomia del Comitato Olimpico sancita dall’articolo 21 della carta del CIO. Si è generata, a detta di tutti, una normativa estremamente confusa che vede tra gli altri soggetti anche il Dipartimento in campo.
Juventus e Napoli sono indisponibili a trattare con i fondi. Agnelli e De Laurentiis hanno comunicato a Del Pino che sono indisponibili ad andare avanti per la creazione della media company. Il calcio è il veicolo principale per finanziare tutto il calcio ma anche per finanziare gli altri sport. Lei è favorevole all’introduzione dei fondi nel calcio, nella serie A.  La manovra di Del Pino la vede come la manovra giusta per salvaguardare il calcio e lo sport italiano.
Sono onesto, mi sarei augurato che non mi arrivasse questa domanda e ancor di più l’agenzia di poco fa. Io sono un funzionario pubblico e conosco molto molto bene il mondo del calcio e in particolare quello della Lega di cui sono stato anche commissario. La Lega è un organismo privato, questo dobbiamo ricordarlo a chi ci sta guardando, e non è un diretto interlocutore del Comitato Olimpico. Noi abbiamo come interlocutore la Federazione con le sue componenti. Parliamo di un mondo molto complesso e particolare in cui i presidenti, qualcuno particolarmente capace, qualcuno particolarmente abile, si sentono nel diritto-dovere di essere i co-gestori di questa materia. Non mi va di dire se i fondi vanno bene o male prima di tutto perché farei un’interferenza di campo che sto attentissimo ad evitare. Tutte le modalità devono essere viste a prescindere da quella che è la finalità, fondo o non fondo, magari da quelli che sono elementi legati ad altri aspetti: statuti, governance, cifre, durata. Secondo me posta così la domanda, lo dico con franchezza, se uno, eccetto quei venti signori, dà una risposta secondo me è sbagliata.
 
Foto: Calcio e Finanza