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Un Setterosa cattivo per andare lontano (di Franco Carrella)

  Pubblicato il 29 Mar 2119  19:18
DA "LA GAZZETTA DELLO SPORT" DI OGGI
Quanto è vicino l’Oriente lo scopriremo già in questo weekend. Sulla strada dei Mondiali di Gwangju, inseguendo i Giochi di Tokyo, il Setterosa è chiamato a dare le prime risposte. «Fin qui ho visto la giusta cattiveria, quella che era un po’ mancata nella scorsa stagione. Se continuiamo così, diventa tutto meno difficile» osserva Fabio Conti. La Final Six di Europa Cup, a Torino, rappresenta un traguardo ma anche un punto di partenza, considerato che le prime tre accedono alle finali di World League con un pass olimpico in palio. Le azzurre, grazie al primato nel girone preliminare, saltano i quarti e attendono la vincente di Spagna-Olanda. All’ultimo atto della World League potremmo ritrovarci già stasera se l’Ungheria, che ospiterà l’evento dal 4 al 7 giugno a Budapest ed è qualificata di diritto, dovesse battere la Grecia liberando un posto.
Cinque vittorie su sei, prestazioni convincenti, l’unica sconfitta (con le ungheresi) a missione già compiuta: il cammino italiano, mettendo alla prova anche tante giovani,   è stato apprezzabile. «Stiamo realizzando quanto ci eravamo prefissi a inizio annata: contrastare meglio le avversarie più prestanti e mostrare più cattiveria nel momento di “chiudere” le partite. Sto vedendo una squadra vogliosa — dice il c.t. — e questo atteggiamento deve durare nel tempo». Conti non ha preferenze per la rivale di semifinale: «In questi mesi abbiamo battuto l’Olanda due volte, mentre la Spagna ci consentirebbe di fare esperienza con un’avversaria diversa». Nel gruppo di Torino anche Carolina Marcialis, lady Cassano, confermata dopo il collegiale di Ostia: «Fece con me alcuni raduni ai tempi delle giovanili, non la scopro ora. Per l’impegno che ha messo, è giusto che viva con noi l’atmosfera di questo evento». E sarà l’occasione per testare le nuove regole introdotte dalla Fina: «I time out si riducono a due, l’intervallo di metà gara scende a 3’, e poi a Tokyo andranno solo in 11 tra cui i due portieri... Serviranno resistenza, fisicità e  velocità».
Franco Carrella

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