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Rudic: "Noi come gli All Blacks"

  Pubblicato il 12 Dic 2018  13:52
Oggi su "La Gazzetta dello Sport" una pagina intera dedicata alla pallanuoto. Un grazie di cuore al collega Franco Carrella.
 
IL TESTO DELL'ARTICOLO
Nella pallanuoto che cambia, tra nuove regole e tabù infranti, si fa largo la Champions itinerante della Pro Recco. Un po’ per necessità e un po’ per allargare i confini, il club più titolato esporta i suoi assi anche per le partite casalinghe: nella scorsa stagione fu l’esperimento di Novara (12-4 sui tedeschi dello Spandau), mercoledì è toccato a Bologna (19-7 sui romeni della Steaua) dove il 9 gennaio si replicherà con gli ungheresi dell’Eger. Per le partite successive, crescono le candidature: Torino, Milano, Bergamo, Firenze, Bari, Salerno, la Sicilia. Aspettando che si facciano passi avanti nel proprio territorio (il rilancio dell’impianto di Punta Sant’Anna, la costruzione di una vasca coperta nell’ex area della fabbrica Iml), il campo abituale dei liguri resta Sori, dove l’ospitalità non è mai mancata ma c’è stato pure l’intoppo del k.o. a tavolino col Posillipo a causa di una pedana subacquea bloccata. Qui, fino a oggi, i recchesi si allenano assieme al Settebello di Sandro Campagna.
BRAND. Ratko Rudic, 70 anni, il tecnico più vincente di sempre, torna sulla serata speciale di Bologna: «Tutto molto bello, dall’organizzazione agli spalti pieni. Giocare in ambienti del genere è stimolante per i ragazzi. Nelle altre nazioni in cui ho allenato (ex Jugoslavia, Stati Uniti, Croazia, Brasile, ndr) non c’erano state iniziative di società per eventi di pari importanza. Non c’è dubbio che la Pro Recco possegga un brand ormai riconosciuto e apprezzato». L’ex c.t. del Settebello lo disse alla Gazzetta il giorno in cui fu ingaggiato dai campioni d’Italia: «In ogni sport la squadra più forte suscita anche antipatie, ci sta. Ma il Recco non deve inseguire esclusivamente trofei, deve andare oltre e porsi come veicolo promozionale per tutta la pallanuoto».
Sei mesi dopo, Rudic ribadisce il concetto: «Quando parlavo di progetto, non era un modo di dire, ma intendevo proprio questo. Le vittorie non sono tutto: l’attenzione verso il vivaio, un’adeguata copertura televisiva, questa Champions itinerante che serve a fare proseliti, è quel che occorre per andare lontano».
E allora viene in mente un’altra supersquadra che nei suoi tour accende la passione, gli All Blacks neozelandesi. Rudic sorride: «Sì, il paragone mi piace. Fatte le debite proporzioni, ci assomigliamo.  A proposito del raffronto con gli All Blacks, del resto si è sempre detto che la pallanuoto è una sorta di rugby in acqua. Durante l’esperienza col Settebello, negli Anni 90, avevo conosciuto Georges Coste, il c.t. dell’Italia, con un piacevole scambio di idee».
Lunedì, la Fina ha varato le nuove regole di cui si parlava da mesi. Modifiche sui cui Rudic si trova d’accordo, ma precisando: «Abbiamo innanzitutto bisogno di investire in comunicazione e marketing. Come membro della commissione per lo sviluppo della pallanuoto, oltre che dell’associazione allenatori, ho sempre battuto questo tasto».
ORGOGLIO. L’evento di Bologna, piscina Carmen  Longo, ha entusiasmato Maurizio Felugo: «C’è stata una risposta meravigliosa e sono stati venduti tutti i 1.100 biglietti. Sarebbero stati 1.500 se avessimo avuto l’ok per la capienza totale. Ogni tagliando al costo di 13 euro. L’incasso – dice il trentasettenne presidente – va alla società che gestisce l’impianto, in questo caso la De Akker, che deve farsi carico dell’intera organizzazione, quindi pure dell’ospitalità per squadre e  arbitri. I criteri con cui sceglieremo anche in futuro da chi farci ospitare sono chiari: una bella struttura, una città che non ammira abitualmente la pallanuoto di vertice, magari luoghi in cui abbiamo club affiliati alla nostra Academy per i giovani. A proposito di Emilia, la Futuro Acqua Modena è infatti l’ultima società in ordine di tempo a legarsi a noi».
Ma a Recco lo «zoccolo duro» del tifo non sembra gradire la Champions itinerante. «Se non possiamo disporre di Punta Sant’Anna, però, non è colpa nostra.  Diciamo che da un’emergenza cronica abbiamo tratto lo spunto per uscire dagli schemi e darci una dimensione ancora più internazionale. Come dice Rudic, dobbiamo sentirci ambasciatori del nostro sport e portare ovunque la sua bellezza».
Franco Carrella
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Bisogna sapere le motivazioni perche la gente non viene; premetto che sono tra i quindici, la gente di recco é stufa di anni di promesse non mantenute
Bozzo Mauro
 
Una opportunità per tutte le piazze che non hanno un legame così forte con la pallanuoto ma che hanno un bacino di utenza numericamente molto interessante. Penso alla mia Milano che di questo sport proprio.... Bravo il Recco e il Presidente Felugo dando l'esempio che con gesti e mezzi meno importanti possono seguire anche le altre società. Ci vorrebbe solo un pò più di coordinamento per fare sistema.
Alberto Elmi
 
A Recco tolti i soliti 10-15 fedelissimi nemmeno si ricordano di avere una squadra ma si lamentano se la società va a cercare pubblico altrove. A Genova si dice me tastu se ghe sun.
Andrea Burlando
 
Onore a Felugo che sta facendo tanto per rilanciare la pallanuoto. Sky Sport, Champions itinerante, Pro Recco Experience, strategie di mercato che non ammazzano le avversarie, modi garbati e umiltà. Se riesce ad aprire Punta Sant'Anna bisogna fargli un monumento!
luca
 
Tutto molto bello tutto molto interessante ma ricordo che la pro Recco appartiente a recco la societa e il comune si facciano carico di fare la piscina promessa da almeno 15 anni basta promesse ci vogliono i fatti
Bozzo Mauro
 
La piscina di Sori è la migliore in Liguria. Non trovo giusto "esportare" la squadra fuori dai confini, ma per il Dio denaro questo e altro. Le manie di grandezza a volte fanno sragionare.
maria teresa

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