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Pro Recco, scudetto n. 32! Sport Management terza col brivido, Torino in A2

  Pubblicato il 27 Mag 2118  20:51
Giudici Arbitri: Bianchi e D. De Meo.
Arbitri: L. Bianco, D. Bianco, Brasiliano, Castagnola,  Colombo, D'Antoni, Frauenfelder, Gomez F., Navarra, Paoletti, Petronilli, Severo
 
Domenica 27 maggio
 
Finale scudetto
 
PRO RECCO-BRESCIA 8-5 (2-0, 2-1, 1-1, 3-3)
Pro Recco: Tempesti, Di Fulvio F. 2, Alesiani 1, Bruni, Molina 1, Bodegas 2, Ivovic, Echenique, Figari, Filipovic 1, Aicardi 1, Gitto, Volarevic. All. Vujasinovic
AN Brescia: Del Lungo, Guerrato 1, Presciutti C., Guidi, Paskovic, Rizzo 3, Muslim, Nora 1, Presciutti N., Janovic, Vukcevic, Morretti. All. Bovo.
Arbitri: Paoletti e Severo.
Superiorità numeriche: Pro Recco 6/7,  Brescia 3/10.
Note: uscito per limite di falli Filipovic (R) nel quarto tempo. Espulso Muslim per proteste nel quarto tempo.
 
SIRACUSA - I numeri tricolori della Pro Recco dicono: 32° scudetto, 13° consecutivo. I numeri biancocelesti della partita col Brescia sono altrettanto eclatanti: 6 su 7 con l'uomo in più, 3 su 10 in inferiorità (ed era 1 su 8). Il tabellone alla fine della partita dice 8-5, ma la vittoria della squadra di Vujasinovic è stata schiacciante: 4-0 nei primi tredici minuti di gioco concluso da una favolosa beduina di Molina, poi controllo della gara con un sola breve parentesi a ravvivare una finale noiosa e avara di emozioni: il bellissimo gol del 5-3 di Rizzo, protagonista di una grande Final Six. Ma è stato un attimo fuggente, ci ha pensato il solito Francesco Di Fulvio (sempre a segno in tutte le gare di campionato) a chiudere una gara che egli stesso aveva aperto con la rete dell'1-0.
Se ne faccia una ragione, il Brescia: fin quando la Pro Recco potrà godere del suo strapotere economico, le possibilità che perda una sfida tricolore sono infinitesimali. Con qualsiasi tipo di formula. Perciò la società lombarda la smetta con il suo no ai playoff, che almeno ci possono consentire di vedere un bel po' di partite di alto livello in più. L'anno prossimo, tra l'altro, il Recco sarà ancora più forte con gli arrivi di Mourikis, Renzuto e Bijac, per il quale tuttavia sarà un'impresa togliere il posto da titolare a un Tempesti come quello che si è visto oggi pomeriggio alla "Caldarella": è sempre lui il numero 1.
Mario Corcione
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
I dententori del titolo si confermano sul pdio più alto per la tredicesima volta consecutiva e la trentaduesima totale. Battuta l'AN Brescia 8-5 nella giornata conclusiva delle Final Six 2018 alla "Caldarella" di Siracusa.
Cronac a. Subito veloce Il Recco: Bertoli fallo grave e Di Fulvio rifinisce una superiorità ben giocata dai campioni d'Italia segnando dal perimetro (1-0). Poi la reazione dei lombardi tutta sui tre extraman però falliti da Rizzo (due) e Nora senza che il punteggio si muova. Nel finale imvece il raddoppio di Aicardi ancora in superiorità che legittima la buona prova del centroboa apparso molto ispirato dopo l'infortunio (2-0).Subito veloce Il Recco: Bertoli fallo grave e Di Fulvio rifinisce una superiorità ben giocata dai campioni d'Italia segnando dal perimetro (1-0). Poi la reazione dei lombardi tutta sui tre extraman però falliti da Rizzo (due) e Nora senza che il punteggio si muova. Nel finale imvece il raddoppio di Aicardi ancora in superiorità che legittima la buona prova del centroboa apparso molto ispirato dopo l'infortunio (2-0).
Il leit motif è lo stesso: terza superiorità e Ivovic dal centro comanda il gioco assistendo alla perfezione Bodegas che si alza e fulmina Del Lungo per il 3-0 (100% in extraman). La difesa del Recco rischia qualche fallo grave (due a testa per Figari e Filipovic) ma lascia a secco i brescianI con chiusure eccellenti in inferiorità. In attacco invece ci pensano i campioni: Ivovic per Molina che finta il tiro poi fa una sciarpata d'autore che passa sotto il braccio di Del Lunego (4-0).
Al settimo extraplayer finalmente si sblocca il Brescia con Rizzo che rifinisce dal perimetro per il 4-1 e la prima rete dopo tredici minuti.Il Brescia torna pimpante al cambio ma anche l'ottavo extraman si spegne sulle braccia di un grande Tempesti. I liguri sono chirurgici invece in superiorità: Paskovic commette controfallo e Filipovic col mancino riporta le ostilità sul +4 (5-1). La Pro Recco controlla agevolmente, ma a dieci secondi dal termine il ventenne Guerrato scappa in una mini controfuga e sebbene marcato scocca la palomba del 2-5 che strappa l'applauso del pubblico.
Al Brescia serve il gol della speranza ed arriva dall'uomo più caldo: Rizzo si libera dal perimetro e fulmina Tempesti stavolta mal posizionato per la doppietta personale ed il -2 che dà maggiore suspence alla finale (5-3). Bertoli prova il jolly da fuori ma è la Pro Recco che passa: Nora esce per fallo grave ci pensa la freccia azzurra Di Fulvio a insaccare la doppietta personale e il sesto extraman su sette tentativi. Christin Presciutti sbaglia con l'uomo in  più e allora i campioni sono pronti per il gran finale: Bodegas fa 7-3 e le reti di Rizzo, Alesiani e Nora servono solo per completare il referto e sancire l'ennesimo titolo biancoceleste.
 
IL COMUNICATO DELLA PRO RECCO
Qualcuno avverta le case editrici: sui nuovi dizionari dei sinonimi il nome della Pro Recco va abbinato alla voce Scudetto. Quello che i biancocelesti vincono a Siracusa contro il Brescia è il numero 32, il tredicesimo consecutivo. Bellissimo, sofferto e meritato come certifica il risultato: 8-5 il finale alla Caldarella.
Servono ottanta secondi alla Pro Recco per passare in vantaggio: Bertoli va nel pozzetto e Di Fulvio da posizione 3 infila Del Lungo sotto il suo braccio. Il Brescia ha tre superiorità consecutive, ma Tempesti è reattivo e mura i tentativi di Nora e Rizzo. I biancocelesti raddoppiano a tre secondi dalla sirena con il diagonale vincente di Aicardi che non dà tempo ai lombardi di riposizionarsi sull’uscita dal pozzetto di Nicholas Presciutti.
La squadra di Vujasinovic asfissia i centroboa avversari e va sul +3 con Bodegas in superiorità. Il Brescia, invece, si infrange sul muro biancoceleste: la difesa resiste ancora due volte con l’uomo in meno, poi la “Caldarella” si alza in piedi per Molina che finta l’alzo e tiro e in beduina sorprende Del Lungo; un gol bellissimo, già realizzato a Szolnok dal numero 5, da vedere e rivedere. I lombardi abbozzano una reazione e segnano dopo quasi 14 minuti con Rizzo che sfrutta la settima superiorità decretata dal duo Severo-Paoletti: all’intervallo lungo il risultato è di 4-1 per i campioni in carica.
Si riparte e Tempesti è tre volte provvidenziale sugli attacchi bresciani. Scampato il pericolo Filipovic arma il mancino e batte sul palo corto il portiere avversario nonostante il tentativo disperato di Christian Presciutti rientrato dall’espulsione temporanea. A undici secondi dalla terza sirena il Brescia trova il secondo gol con una palombella di Guerrato che supera Tempesti, bacia il palo ed entra in rete.
Negli ultimi otto minuti ecco il gol di Rizzo con un tiro dai 7 metri che schizza sull’acqua e porta il risultato sul 5-3. Dall’altra porta Di Fulvio premia l’entrata di Ivovic che però tira fuori. Il pescarese non manca l’appuntamento con il gol capitalizzando l’uscita di Nora: percentuali bulgare in superiorità e partita in discesa. Bodegas porta i suoi sul +4 con una girata fantastica a tre minuti e mezzo dal termine. Alla nona superiorità la squadra di Bovo passa ancora con Rizzo, il più ispirato dei suoi, ma perde Muslim per proteste. La partita la chiude Alesiani su assist di Molina con Christian Presciutti nel pozzetto. Il gol di Nora in superiorità vale solo per le statistiche. Fa festa la squadra, fa festa la città davanti al maxischermo montato in piazza: la Pro Recco è ancora la più forte d'Italia.
 
LE DICHIARAZIONI DI BOVO E CHRISTIAN PRESCIUTTI
«Abbiamo giocato un grande match, soprattutto in difesa – dichiara a caldo coach Bovo -: solo due gol erano evitabili, poi, dietro, ci siamo mossi veramente bene. I problemi sono stati in superiorità, ma contro Recco è proprio dura perché in meno si chiudono in modo davvero efficace. Oltre a questo, abbiamo pagato la stanchezza di ieri sera: quando si è affaticati la precisione al tiro viene a mancare quasi in automatico. Comunque, considerando anche la semifinale, abbiamo giocato al limite delle nostre possibilità, e devo fare i complimenti ai ragazzi, hanno giocato due partite del livello più alto con il giusto spirito, senza risparmiarsi mai».
«Sono orgoglioso dei miei compagni – queste le parole di capitan Presciutti -, abbiamo disputato una grande stagione e oggi c’abbiamo provato con tutte le forze, così come è stato ieri sera. Ogni anno si fa sempre più dura ma siamo sempre qua. Il Recco ha meritato e non posso far altro che complimentarmi con loro. Però aggiungo che non è finita: andiamo a Genova per riprovarci con il nostro spirito da guerrieri». 
 
 
Finale playout
 
TORINO 81-BOGLIASCO 5-10 (1-3, 0-2, 1-2, 3-3)
Reale Mutua Torino 81 Iren: Aldi, Pavlovic, Gandini 2, Maffè, Oggero, Azzi, Lo Iacono, Vuksanovic 1, D. Presciu, Novara, Gaffuri 2, Giuliano. All. Aversa.
Bogliasco Bene: Prian, Ferrero 1, Di Somma A. 2, Lanzoni 2, Brambilla A. 1, Guidaldi 1, Gambacorta 1, Monari, Fracas, Cimarosti 2, Puccio, Sadovyy, Di Donna. All. Bettini.
Arbitri: Navarra e Petronilli.
Superiorità numeriche: Torino 4/12, Bogliasco 6/13.
Note: usciti per limite di falli: Maffè e Loiacono (T), Brambilla (B) nel quarto tempo.
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
La finale dei playout salva il Bogliasco Bene, che batte la Reale Mutua Torino 81 Iren per x-y. Dopo il gol in apertura di Gaffuri, i liguri passano cinque volte di seguito con le doppiette di Cimarosti in superiorità e Lanzoni e il gol di Brambilla a uomini pari. I piemontesi avrebbero una doppia superiorità numerica per rientrare sul 2-3, ma falliscono l'opportunità e non riescono a segnare per 17 minuti fino al gol di Vuksanovic (che approfitta di un fallo del portiere) per il 5-2 di metà terzo parziale. La Bogliasco Bene gestisce facilmente vantaggio e possesso. Non rischia mai di perdere il controllo della partita; chiude il periodo sul 7-4 (due volte a segno Di Somma e Gandini in extraplayer) e nel quarto tempo doppia gli avversari con una palomba incrociata di Gambacorta (8-4) e raggiunge il massimo vantaggio con un inserimento di Guidaldi (9-4). Gaffuri, infine, segna l'ultimo gol in serie A1 del Torino, seguito da Ferrero per il 10-5.
 
IL COMUNICATO DEL BOGLIASCO BENE
Dopo aver perso ieri pomeriggio la semifinale playout contro Trieste, i ragazzi di Daniele Bettini non sprecano la seconda ed ultima chance di restare nel massimo campionato nazionale liquidando nello spareggio finale di Siracusa il Torino '81 con un netto 10-5. Punteggio ampio, fedele specchio di una sfida che ha visto i biancazzurri mantenere sempre almeno un paio di segnature di distanza tra sé e l'avversario nonostante la prima rete dell'incontro fosse stata messa a referto proprio dai piemontesi. Ma dopo mezzo tempo passato a vedere le streghe, per effetto del gol di Gaffuri, i levantini si scrollano di dosso le paure ribaltando il parziale nel giro di 40 secondi con Federico Cimarosti in superiorità e Jack Lanzoni a uomini pari. Il numero 9 e il numero 4 ligure si ripetono nelle stesse modalità anche nella seconda ripresa dopo che Alessandro Brambilla, sul finire del primo tempo, aveva intanto già calato il tris.
Sotto 5-1 dopo l'intervallo lungo, nel terzo tempo Torino produce il massimo sforzo nel tentativo di tornare a galla. Ma le due reti dell'ex di turno Cristian Gandini e l'acuto di Vuksanovic vengono vanificati dal doppio squillo in fotocopia di Ale Di Somma che lascia i rivali a distanza di sicurezza. A certificare la seconda salvezza consecutiva acciuffata ai playout, dopo quella dello scorso anno conquistata proprio a Torino contro la Roma Vis Nova, sono due delle anime di questa squadra: il capitano Gimmi Guidaldi e il suo vice Fabio Gambacorta, in gol rispettivamente con una zampata sotto rete e con la classica palombella, vero e proprio marchio di fabbrica del numero 7. Nel finale, dopo la segnatura del torinese Gaffuri, c'è gloria anche per il giovanissimo Filippo Ferrero che certifica il 10-5 conclusivo.
Il rituale bagno post sirena sa tanto di liberazione per i bogliaschini ma anche per i sei Irriducibili che, tenendo fede al proprio nome, si sono sciroppati oltre 2600 chilometri, tra andata e ritorno, per sostenere i nostri ragazzi nella trasferta più lunga, difficile e importante della stagione. Oggi i complimenti vanno anche a loro che nonostante le avversità di un'annata complicata non hanno mai fatto mancare il proprio sostegno alla truppa bogliaschina. E che di sicuro tra cinque mesi saranno ancora presenti per vivere da protagonisti una nuova avventura a tinte biancazzurre. Ovviamente in Serie A1.
“Abbiamo salvato la pelle - commenta a fine gara coach Daniele Bettini - E' stata dura ma ce l'abbiamo fatta. Abbiamo affrontato un anno difficile, con tantissime problematiche di varia natura che non ci hanno mai consentito di lavorare con la necessaria serenità. Nonostante questo siamo riusciti ad evitare il peggio. In momenti come questi è giusto ringraziare chi ci è stato vicino: prima di tutto il presidente Prandini, che non ci ha mai fatto mancare il suo sostegno, poi Gianni Fossati che è sempre stato al mio fianco anche e soprattutto nei momenti di criticità. Ma il mio pensiero va anche a tutti i ragazzi della piscina, alla gente del paese e agli Irriducibili, capaci di seguirci anche qui in Sicilia. La dedica doverosa va ad Alberto Caliogna, che non ha potuto darci una mano in questa impresa, e a tutti coloro che hanno sempre creduto in noi e in questa salvezza”
"Posso dire solo che siamo un rimasti in A1 nonostante un campionato di grandissime difficoltà - afferma il presidente Mirko Prandini - Ora ci prendiamo un paio di settimane di vacanza per tirare un po' il fiato e poi dalla metà di giugno cominceremo a lavorare con ancora più convinzione in vista del futuro".
 
IL COMUNICATO DELLA REALE MUTUA TORINO 81 IREN
Il prossimo anno sarà Serie A2. La Reale Mutua Torino'81 Iren perde anche la finale playout contro Bogliasco e saluta la Serie A1. Nell'ultimo atto stagionale i piemontesi, seppur apparsi più brillanti di ieri, incassano comunque un netto ko dovendo dunque dire addio al massimo campionato italiano dopo due intensi anni.
Un esito mai troppo in discussione negli ultimi 32 minuti stagionali con i gialloblu che hanno praticamente sempre dovuto inseguire gli avversari. Si chiude a Siracusa una stagione difficile per i torinesi che in regular season avevano raccimolato solamente 8 punti (2 vittorie e due pareggi) presentandosi a Siracusa come la formazione più quotata per la retrocessione. Pronostici punutalmente rispettati: Lazio, Trieste e Bogliasco confermate in Serie A1, mentre per Torino il ritorno in A2.
Marco Raviolo (Direttore Sportivo Torino'81): “Il nostro cammino intrapreso durante questa stagione non può considerarsi soddisfacente. E' stato un anno complicato, all'interno del quale i problemi non sono mancati. Qualcuno ha deciso di tirarsi fuori dai giochi e non è stato semplice. E' stata un'annata tosta e bisogna essere sinceri: questo epilogo è meritato. A nome di tutta la società faccio i complimenti a Bogliasco, Lazio Nuoto e Trieste per il risultato ottenuto. Nello sport si vince e si perde e bisogna saper accettare la sconfitta. Purtroppo non siamo riusciti a replicare quanto di buono fatto durante la scorsa stagione. A questi livelli sono i dettagli che fanno la differenza tra chi vince e chi perde e questa volta è toccato a noi. Analizzando la situazione a mente fredda devo però riconoscere che in questi due anni abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Abbiamo riportato, anche se purtroppo solamente per due anni, la Torino'81 dove meritava di stare. Questo ci deve servire come stimolo per continuare nel nostro percorso intrapreso. Ringrazio tutte quelle persone che ci stono state vicini per questi mesi intensi. Grazie a Reale Mutua, Iren e tutti gli altri sponsor che ci hanno sempre permesso di lavorare nelle migliori condizioni possibili.”.
 
Finale terzo posto
ORTIGIA-SPORT MANAGEMENT 13-14 d.t.r. (3-4, 2-3, 2-1, 2-1)(4-5)
Ortigia: Patricelli, Siani, Abela, Jelaca 3, Di Luciano 1, Lindhout, Tringali, Giacoppo 1, Rotondo, Vapenski 2, Casasola 2, Napolitano, Caruso. All. Piccardo.
Banco Bpm Sport Management: Lazovic, Di Somma 1, Blary, Panerai, Fondelli A., Petkovic 4, Drasovic 1, Gallo 1, Mirarchi 1, Luongo S. 1, Baraldi, Valentino, Nicosia. All. Baldineti.
Arbitri: L. Bianco e Brasiliano.
Note: espulso Piccardo (O) per proteste nel terzo tempo. Ammonito Baldineti (S) per proteste nel secondo tempo. Luongo (S) e Abela (O) espulsi per reciproche scorrettezze nel secondo tempo. Valentino (S) e Di Luciano (O) espulsi per reciproche scorrettezze nel terzo tempo. Usciti per limite di falli: Di Somma e Fondelli (s), Rotondo (O) nel quarto tempo. Nicosia in porta per Lazovic all'ultimo minuto del quarto tempo.
Sequenza rigori: Gallo fuori, Vapenski rete, Blary rete, Jelaca parato, Baraldi rete, Giacoppo rete, Drasovic rete, Lindhout rete, Petkovic rete, Napolitano rete; Gallo rete, Vapenski traversa.
SIRACUSA - Chi di rigore perisce... Dopo essersi vista sbattere in faccia la porta della finale scudetto ai penalty contro il Brescia, la Sport Management conquista ai rigori il terzo posto e la possibilità di partecipare alla Champions anche nella prossima stagione. All'Ortigia il quarto posto e gli applausi del pubblico siracusano: anche oggi la squadra di Piccardo ha regalato ai propri tifosi una partita magnifica, da ricordare. Perdeva di tre lunghezze (5-8), ha recuperato tutto il passivo (8-8 e poi 9-9), ha sprecato anche qualche buona opportunità per aggiudicarsi il match nei tempi regolamentari, è passata avanti ai tiri di rigore e alla fine si è fermata solo per colpa della cattiva sorte, che ha fatto ballonzolare il pallone sulla linea di porta dopo l'ultimo rigore tirato da Vapenski sotto la traversa.
Conclusione thriling di una gara emozionante, bellissima, che Luca Bianco e Brasiliano (arbitri che dirigono insieme da una vita) hanno tenuto molto bene in pugno usando le maniere forti al momento opportuno, espellendo in coppia prima Abela e Stefano Luongo, poi Di Luciano e Valentino.
Se Baldineti ce l'ha fatta a salire sul podio, deve dire innanzitutto grazie a Lazovic, Drasovic e Petkovic, gli unici della Sport Management che hanno giocato all'altezza della loro bravura. E deve ringraziare anche il suo intuito, perchè ai rigori ha tolto dai pali Lazovic e l'ha sostituito con Nicosia, che ha salvato la propria squadra neutralizzando il penalty tirato da Jelaca. Nell'Ortigia tutti, nessuno escluso, hanno dato l'anima dal primo all'ultimo secondo di gioco. E su tutti, come rendimento, Caruso e Casasola.
IL COMMENTO DI STEFANO PICCARDO (intervista di Prospero Dente):  "Petto in fuori e tanto orgoglio. Questa Ortigia è una grande squadra. Sono felice per i ragazzi, per tutto il pubblico siracusano, per questa società che ha avviato un progetto triennale di grande respiro. Tutti i ragazzi non si sono risparmiati, hanno dato l’anima e hanno costretto la BPM ai rigori. Credo che abbiamo vinto, abbiamo dimostrato di essere cresciuti e di poter giocare contro tutti".
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Giornata conclusiva delle Final Six 2018 in corso alla "Caldarella" di Siracusa. Agguanta il terzo posto alla secondA serie di rigori il Banco Bpm Sport Management che batte 14-13 i padroni di casa del CC Ortigia. I tempi regolari erano terminati 9-9 dopo che i veneti avevano condotto per due volte avanti di tre reti (7-4, 8-5). Poi il recupero dei siracusani gudati da capitan Giacoppo (suo il gol del pari 8-8) e dal croato naturalizzato georgiano Jelaca autore di una tripletta; poi il gigante balcanico ha fallito il rigore della possibile vittoria nella lotteria finale dei rigori. Invece alla seconda serie di penalties il capitano gialloblu Gallo, che aveva fallito nella prima, è rimasto freddo ed ha fatto centro mentre l'altro mancino Vapenski ha preso la traversa. Per lo Sport Management, quest'anno finalista in Euro Cup (vinta dal Ferencvaros, campione d'Ungheria) qualificazione alla prossima Champions League. L'Ortigia che ha dato tutto, non ha rimpianti e chiude dopo trentadue anni ai piedi del podio ed in Europa.
Cronaca. Si parte con tre reti in extraplayer: Drasovic dai due metri cui risponde in fotocopia Jelaca; Mirachi sottomisura ma poi Valentino commete rigore su Casasola che Vapenski trasforma (2-2). Ancora Petkovic con l'uomo in più dal perimetro e Vapenski risponde per il nuovo pareggio (3-3) il primo a uomini pari. Ancora cambio di fronte e stavolta è Luongo che infila il 4-3 che chiude il parziale.
Casasola agguanta ancora i veneti in controfiga con l'uomo in più, poi gli animi si surriscaldano. Ne fanno le spese Abela e Luongo espulsi per reciproche scorrettezze, e il siracusano Gallo mette tutti daccordo segnando il rigore nel nuovo vantaggio dei gialloblu (5-4). Gli ospiti sgassano con Petkovic, in più, e Di Somma per il massimo vantaggio (7-4). Il tempo si chiude con Jelaca, croato naturalizzato georgiano, che trasforma l'ottavo extraplayer.Una magia (colomba) di Petkovic apre il terzo periodo, ma Casasola fa doppietta in extraman (8-6). Il nervosismo cresce, e l'Origia prova a metter sotto gli avversari che cedeno alla bella controfuga di Di Luciano (poi espulso per scorrettezze insieme a Valentino) che fulmina Lazovic per il 7-8 di fine terzo.Fondelli e Di Somma escono per tre falli e concedono il doppio extraman e allora le mani di capitano producono l'inevitabile pari: Giacoppo infila sul primo palo il pareggio (8-8). Neanche il tempo di un amen che prima il fuoriclasse Petkovic risolve una complicata doppia superiorità consecutiva, cui risponde Jelaca su assit di Tringali (9-9). Si va ai rigori, che premiano la Sport Management.
 
DAL COMUNICATO DELLA BANCO BPM SPORT MANAGEMENT
Marco Baldineti (allenatore Pallanuoto Banco Bpm Sport Management): “Ieri dopo la partita ho parlato con il capitano dell’Ortigia e mi dicevano che quella di oggi sarebbe stata una finale scudetto. Io e penso tutti i miei giocatori non abbiamo dormito bene questa notte perché avevamo la finale in pugno e per una serie di episodi anche sfortunati ce la siamo vista sfilare dalle mani. Oggi per noi era difficilissimo giocare, ma i ragazzi hanno risposto bene e hanno portato a casa una vittoria che fa bene a tutti. Siamo tutti molto felici di essere tornati in Champions League grazie a questo terzo posto e colgo l’occasione, dopo quest’ultima partita dell’anno, per ringraziare la società, il presidente Tosi, Gianni Averaimo, il mio secondo Predrag Zimonjic, Luigi De Cantis, Riccardo Cipolat, Fabio D’Onofrio, Franco Vita, Luciano Chiavarini, Roberto Nardella e spero di non dimenticare nessuno. Senza di tutti voi e senza la squadra non saremmo mai riusciti ad arrivare a quest’obbiettivo”.
Valentino Gallo (capitano Pallanuoto Banco Bpm Sport Management): “Era importante centrare il terzo posto perché ci permetterà di fare i preliminari di Champions. La partita è stata un po’ strana ci sono stati diversi fattori che l’hanno condizionato come la stanchezza fisica dopo una partita così impegnativa come quella contro Brescia dove abbiamo dato tutto. Era importante ottenere questo risultato, rimanendo coesi e giocando di squadra. Il bilancio della stagione è positivo perché abbiamo fatto una finale di coppa contro il Ferencvaros che ha appena vinto il campionato ungherese ed è una delle prime 2-3 squadre del mondo. L’unico rammarico forse è la semifinale di coppa Italia (persa contro Brescia), ma la partita di ieri è stata la dimostrazione che avremmo meritato di vincere anche se, si sa, ai rigori poi può succedere di tutto ieri abbiamo perso e oggi vinto contro Siracusa. Ripeto un bilancio positivo e secondo me bisogna continuare e perseverare, perché i risultati arriveranno e non bisogna demoralizzarsi, perché nello sport chi molla non ottiene mai niente”.
 
 
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Sabato 26 maggio

Finale quinto posto

CANOTTIERI NAPOLI-SAVONA 4-9
(2-3, 2-2, 0-2, 0-2)
Canottieri Napoli: Rossa, Buonocore, Del Basso, Confuorto, Giorgetti 2, Di Martire 1, Dolce, Campopiano 1, Lapenna F., Velotto, Borrelli, Esposito, Vassallo. All. Zizza.
Carisa Savona: Soro, Novara, Damonte 2, Steardo 2, Bianco L., Ravina, Piombo, Milakovic 3, Bianco G., Colombo J., Guimaraes2, Teleki, Missiroli. All. Angelini.
Arbitri: D'Antoni e Severo.
Superiorità numeriche: Canottieri Napoli 4/8, Savona 3/7.
Note: Giorgetti espulso per proteste nel terzo tempo. Uscito per limite di falli Campopiano nel quarto tempo.

IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Equilibrio e lotta per due tempi. Giorgetti con una doppietta tiene a galla i compagni fino all'espulsione per proteste che spegne le velleità dei giallorosii del Molosiglio. I biancorossi savonesi piazzano un break di 4-0 con Steardo, De Freitas, Damonte e Milakovic autore di una tripletta che legittimano la vittoria dei liguri e l'Europa per la prossima stagione.

Semifinali scudetto
 
BRESCIA-SPORT MANAGEMENT 12-10 d.t.r (2-0, 2-1, 0-4, 4-3)(4-2)
Brescia: Del Lungo, Guerrato, Presciutti, Guidi, Paskovic 1, Rizzo 1, Muslim 2, Nora 2, N. Presciu, Bertoli 1, Janovic, Vukcevic 1, Morretti. All. Bovo.
Banco BPM Sport Management: Lazovic, Di Somma, Blary, Figlioli 1, Fondelli 1, Petkovic, Drasovic, Gallo 1, Mirarchi 1, Luongo 2, Baraldi 2, Valentino, Nicosia. All. Baldineti.
Arbitri: Colombo e Gomez F.
Superiorità numeriche: Brescia 5/11, Sport Management 3/9.
Note: espulso Figlioli (B) per gioco violento nel secondo tempo. Ammonito Baldineti (S) per proteste nel terzo tempo. 
Sequenza rigori: Mirarchi parato, Janovic rete, Drasovic rete, N. Presciutti rete, Luongo palo, Rizzo rete, Petkovic rete, Paskovic rete.
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Sarà ancora Pro Recco-Brescia. Come in Coppa Italia e per la settima volta consecutiva in campionato. Se la Pro Recco non ha avuto problemi regolando facilmente una CC Ortigia paga della qualificazione alle semifinali dopo 32 anni, l'AN Brescia ha dovuto soffrire fino ai rigori contro il Banco Bpm Sport Management (errori di Mirarchi e Luongo).
Cronaca. Bomber Rizzo apre subito con una palomba d'autore (1-0). Il Banco Bpm spreca due extraman e si viaggia sul filo. Baraldi commette fallo di nervosismo e concede la seconda superiorità al Brescia, che Nora capitalizza allo scadere del primo tempo per il 2-0 dei bianchi.
Nel secondo tempo si resta bloccati con Luongo che fallisce il terzo extraplayer e ma poi commette fallo grave di ripartenza. Ancora Nora fa doppietta e porta sul 3-0 i biancoazzurri. La partita si accende: lo stesso numero 8 bresciano commette fallo da cinque metri che Figlioli trasforma (3-1). Parte qualche colpo proibito in acqua e ne fa le spese ancora il capitano azzurro che viene pescato in gioco violento su Christian Presciutti, ex compagno iridato di Settebello. Espulsione con sostituzione che produce la quarta rete bresciana con Vukcevic che dai due metri ben pescato da Rizzo, porta al riposo lungo i compagni sul +3 (4-1).
Al cambio si svegliano gli ospti: Baraldi dal centro in extraman e Luongo su assist di Gallo ridanno entusiasmo ai veneti che ora sul 3-4 vedono il match sotto un'altra lente. Bertoli viene pescato in fallo grave di ripartenza e allora il pareggio è confezionato: il giro palla porta Mirarchi solo soletta davanti Del Lungo che prima parta ma sulla ribattuta deve cedere al pareggio dell'attaccante romano. Il Brescia sembra anestesizzato, sbaglia una doppia superiorità e cede alla pressione dei mastini scatenati che trovano il primo sorpasso con il siracusano Gallo: gancio mancino del 5-4 che chiude il parziale e porta il break dei neroverdi sul 4-0.
Lo spettacolo si alza di qualità: Bertoli trova il nuovo pareggio capitalizzando il decimo extraplayer, ma è ancora Luongo che dà spettacolo e trova una pregievole palomba per il 6-5 dei mastini. E' botta e risposta: l'olimpionico croato Muslim, era in acqua a Londra contro il Settebello, capiatlizza ancora in extraplayer per il nuovo pareggio (6-6) ma a metà tempo è Bertoli che nel tentativo di anticipare Baraldi fa il più clamoroso degli autogol beffando Del Lungo. Non c'è sosta perchè ecco che dal tandem montenegrino Janovic/Paskovic nasce il nuovo pareggio del 5 bresciano che insacca sul palo lungo (7-7). Lo stesso Janovic prende secondo fallo grave e stavolta è Daddy Fondelli che rifinisce il nuovo vantaggio dei mastini con la bomba dal perimetro per l'8-7. Di Somma si gira alla grande al centro ma sbaglia la conclusione che avrebbe chiuso il match e allora Muslim si carica tutto il peso della squadra, e spara con tutta la rabbia la bomba dell'8-8 a 28 secondi dal termine. Si va ai rigori che premiano per il settimo anno di finale i lombardi.
 
IL COMUNICATO DEL BRESCIA
Battaglia dura, all’insegna dell’equilibrio e delle emozioni, con un finale degno di un grande momento di sport: nella semifinale che decideva chi affronterà la Pro Recco per il titolo 2017/2018, l’An Brescia prevale 12 a 10 sulla Bpm Sport Management al termine di un’intensa gara, segnata da rimonte e contro-rimonte, e risolta solo con i tiri di rigore dopo l’8 a 8 con cui si sono chiusi i tempi regolamentari (2-0, 2-1, 0-4, 4-3, i parziali). L’avvio è nel segno dei biancazzurri, solidi in copertura ed efficaci sotto la porta del team di Baldineti: con una prodezza di Rizzo e con il 2 su 4 in superiorità (doppietta di Nora), l’An, poco prima della metà del secondo periodo, è sul 3 a 0, mentre gli avversari sembrano scivolare fuori dal match ben prima del tempo. Il momento no dello Sport Management culmina con il cartellino rosso inflitto a Figlioli (colpo proibito dopo un’espulsione comminata su palla riconquistata dall’An) e, sulle successive roventi proteste, con l’allontanamento definitivo del vice allenatore, Zijmonic. Però, come tante volte accade, la situazione d’emergenza finisce per fornire una grossa dose di stimoli in più a Gallo e compagni che, facendo leva su una delle loro principali caratteristiche, ovvero la forza fisica, non solo rientrano in partita, ma passano anche a condurre, approfittando del contemporaneo passaggio a vuoto dei ragazzi di Sandro Bovo, rimasti a secco per tutta la terza frazione e finiti a meno uno (4 a 5) all’ultimo intervallo. Nel quarto tempo suspense, spettacolo e colpi di scena, si susseguono senza soste, con Presciutti e compagni determinati a conquistare la finale a tutti i costi, e lo Sport Management che rimane avanti grazie anche a un episodio più unico che raro, ossia l’autogol di Bertoli, troppo precipitoso nel rubare palla a Baraldi sui due metri. Quando, però, i giri del cronometro paiono dare ragione alla compagine veronese, ecco Muslim che con una bordata dai sei metri riapre i conti siglando l’8 pari che porta ai rigori. Dai cinque metri, il sette di Bovo rimane freddo colpendo quattro volte su quattro (a segno, Janovic, Nicholas Presciutti, Rizzo e Paskovic), e con Del Lungo ottimo a neutralizzare il tiro di Mirarchi; dopo l’errore del numero 9 della Bpm, arriva il palo di Luongo e Brescia torna, per la settima volta, a giocarsi lo scudetto.
«Il nostro inizio è stato molto buono – dichiara coach Bovo -, poi abbiamo cominciato a difendere male individualmente, prendendo gol in contropiede, subendo la loro fisicità e gestendo male la palla. Nel prosieguo, siamo stati bravi a riprendere il filo del nostro gioco e a guadagnarci la finale. Siamo stati bravi ma anche fortunati, pure loro meritavano, il tutto per una partita bella da vedere, appassionante come da tempo non si vedeva. Domani ce la metteremo tutta».            
 
IL COMUNICATO DELLA BPM SPORT MANAGEMENT
Il sogno della prima finale scudetto della storia della Pallanuoto Banco Bpm Sport Management s’infrange a un passo dal traguardo e sono alla fine i rigori a consegnare il successo per 12-10 all’An Brescia in semifinale (bresciani che domani alle 16.00 affronterà la Pro Recco per il titolo). Alle 13.00 invece i Mastini saranno in vasca con i padroni di casa dell’Ortigia Siracusa per la finale che vale il terzo posto.
LA GARA Rizzo apre le marcature della seconda semifinale poi Brescia firma, in superiorità, il 2-0 un attimo prima della sirena del primo tempo. La partita sale di colpi poi è ancora la formazione bresciana a realizzare con Nora, ma i Mastini accorciano grazie al rigore realizzato da Figlioli che segna il 3-1. Un attimo più tardi però il capitano azzurro è costretto a lasciare la partita perché espulso e Brescia sfrutta la situazione per allungare sul 4-1. La Pallanuoto Banco Bpm Sport Management però non demorde con Baraldi che prima guadagna l’uomo in più e poi su assist di Luongo infila il 4-2. È poi lo stesso Luongo a iscriversi a referto ben imbeccato da Gallo, con la squadra di mister Baldineti che si riporta prepotentemente in partita dopo 2’ del terzo parziale. Lazovic neutralizza la superiorità bresciana chiudendo la porta dei Mastini poi è un fantastico Mirarchi in tap in a riportare la gara in perfetta parità dopo 3’ del terzo parziale. Nonostante la doppia superiorità di Brescia la difesa della squadra di Baldineti è attenta e salva la porta di Lazovic poi dall’altra parte si ripete al contrario la medesima situazione con i bustocchi che si vedono negati da Del Lungo il vantaggio, ma nell’azione successiva è l’idolo di casa Valentino Gallo a far sognare i Mastini che si portano per la prima volta in vantaggio. Brescia in avvio di quarto tempo, con l’uomo in più, rimette la partita in parità con Bertoli che segna dopo 10 minuti di digiuno. Luongo, a uomini pari, indovina un gol clamoroso con la palombella di una precisione chirurgica che significa 6-5 a 4’ dalla  fine, ma Brescia impatta con Muslim che segna in superiorità. Baraldi mette in difficoltà Bertoli che fa autorete, ma la formazione di Bovo ritrova ancora il pari con Paskovic che supera Lazovic. La Pallanuoto Banco Bpm Sport Management però è chirurgica e sfrutta alla perfezione la prima superiorità del quarto tempo con la diagonale di Fondelli che riporta avanti i suoi. Di Somma prima e Gallo poi non riescono a centrare la porta per il potenziale +2 e Muslim a 28” dalla sirena fa pari poi Baraldi a 3” dalla fine non trova la porta e così si va ai rigori. Dai 5 metri il rigole decisivo è quello di Paskovic che regala la vittoria ai suoi.
Marco Baldineti (allenatore Pallanuoto Banco Bpm Sport Management): “Nel finale di gara abbiamo avuto due occasioni per chiudere la partita e purtroppo non siamo stati molto fortunati perché potevamo chiudere. Alla fine credo che noi e Brescia ci equivaliamo come squadre e oggi è andata meglio a loro, ma noi non siamo stati abbastanza cinici quando avremmo dovuto chiuderla. Su domani (Contro Siracusa) noi abbiamo tutto da perdere e la batosta di oggi sarà dura da digerire, ma noi proveremo a vincere lo scudetto dei normali”.
Roberto Nardella

PRO RECCO-ORTIGIA 16-3 (5-0, 5-0, 3-2, 3-1)
Pro Recco: Tempesti, Di Fulvio F. 2, Alesiani, Bruni, Molina, Bodegas 3, Ivovic 3, Echenique 1, Figari 1, Filipovic 4, Aicardi 1, Gitto N. 1, Volarevic. All. Vujasinovic.
Ortigia: Patricelli, Siani, Abela 1, Jelaca, Di Luciano, Lindhout, Tringali, Giacoppo, Rotondo, Vapenski 1, Casasola 1, Napolitano, Caruso. All. Piccardo.
Arbitri: Frauenfelder e Paoletti.
Superiorità numeriche: Pro Recco 5/7, Ortigia 2/8 + 1 rigore.
Note: Caruso in porta nell'Ortigia, Volarevic (P) in porta nel quarto tempo.
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Si parte con un perentorio 5-0 che non ammette repliche. L'Ortigia svuotata nel corpo e anima dopo la semifinale consquistata ieri,soccombe a una Pro Recco oltremodo motivata che sente il profumo della finale. Aicardi una doppieta di Ivovic, Di Fulvio e Figari in controfuga bucano cinque volte Caruso senza repliche. Nel secondo la serie si allunga con Di Fulvio, Filipovic (doppietta), Bodegas e Ivovic che fa tripletta per un 10-0 che anestetizza definitivamente il match.Filipovic apre con una bomba il terzo tempo e poi finalmente dopo circa 20 minuti arriva il primo gol dei biancoverdi di casa con Casasola pronto a ribadire una respita di Tempesti in extraplayer. Gitto e Chalo Echenique col mancino aumentano la forbice (13-1), ma lo stesso attaccante naturalizzato commette fallo da 5 metri che Vapenski trasforma spiazzando Tempesti. Nel quarto tempo due extraman di Filipovic e Abela e poi la doppietta d'autore di Bodegas per la valanga recchelina che non tradisce mai.
 
 
Semifinali playout
 
BOGLIASCO-PALLANUOTO TRIESTE 8-9 (3-2, 2-3, 1-0, 2-4)
Bogliasco Bene: Prian, Ferrero, Di Somma A., Lanzoni 2, Brambilla A. 1, Guidaldi, Gambacorta 3, Monari, Cimarosti 1, Fracas, Puccio, Sadovyy 1, Di Donna. All. Bettini.
Pallanuoto Trieste: Oliva, Podgornik, Petronio 1, Ferreccio, Giorgi, Giacomini, Gogov 4, Vico 2, Spadoni, Blazevic, Mezzarobba 1, Persegatti, Turkovic 1. All. Brazzatti.
Arbitri: Navarra e Petronilli.
Superiorità numeriche: Bogliasco 6/14, Torino 6/9+1 rigore.
Note: usciti per limite di falli Spadoni (T) e Blazevic (T) e Brambilla A. (B) nel quarto tempo.
SIRACUSA - La dura legge dei playout (nella partita secca tutto può succedere) condanna il Bogliasco a disputare domani la partita senza appello contro il Torino 81 e premia con la salvezza la Pallanuoto Trieste che nella regular season si era piazzata alle spalle dei biancazzurri di Bettini.
Anche in questa partita la squadra di Brazzatti è sempre stata dietro, fatta eccezione per il bellissimo gol iniziale di Gogov, ma nella parte conclusiva dell'incontro è stata capace di precedere gli avversari sotto lo striscione del traguardo con un finale di gara eccellente.
Uno sprint, quello giuliano, portato a termine sul 7-7 grazie soprattutto a Vico: il centro prima conquista il rigore del sorpasso, trasformato da Gogov, poi ottiene e realizza in superiorità la rete dell'allungo (7-9). A nulla serve la rete più bella del match, realizzata in beduina da Sadovyy a 53" dal termine, anche perchè nelle ultimissime battute il Bogliasco conferma la sua giornata sfortunatissima cogliendo il palo interno con Lanzoni, il terzo preso dall'ex acquachiarino in una partita nella quale la squadra di Bettini ha preso il gol del 6-6 dall'ottimo Gogov con la complicità di una deviazione e quello del 6-7 da Petronio con il pallone che colpisce il palo interno, sbatte sulla schiena di Prian e finisce dentro.
IL COMMENTO DI ANDREA BRAZZATTI (dal comunicato della Pallanuoto Trieste): “Sono contentissimo e non potrebbe essere altrimenti. Il merito di questo risultato va alla società e ai ragazzi, che in questi due mesi mi hanno seguito e hanno creduto fino in fondo di poter conquistare questa salvezza. Dal punto di vista tecnico abbiamo giocato davvero bene, soprattutto nelle situazioni di uomo in meno. Siamo rimasti sempre concentrati, anche quando loro erano avanti. E nel finale ne avevamo di più e credo si sia visto in acqua. Ultima cosa, devo dire che sono contento anche per me. Sono state settimane intense, coronate da una gran bella soddisfazione”.
 
 
LAZIO-TORINO 14-5 (5-2, 4-1, 3-0, 2-2)
Lazio: Correggia, Tulli 2, Colosimo, Spione 2, Gianni, Di Rocco 2, Giorgi 1, Cannella, Leporale 4, Vitale 2, Maddaluno 1, Ferrante, Mariani. All. Sebastianutti.
Reale Mutua Torino 81 Iren: Aldi, Pavlovic, Gandini 2, Azzi, Maffè, Oggero, D'Souza, Vuksanovic, D. Presciu 1, Novara G., Gaffuri 1, Giuliano 1. All. Aversa.
Arbitri: Bianco L. e Bianco D.
Superiorità numeriche: Lazio 4/6 + 1 rigore,Torino 3/10.
Note: Maddaluno (L) uscito per limite di falli nel terzo tempo. Mariani (L) in porta nel quarto tempo. Aldi (T) para un rigore a Colosimo nel quarto tempo.
SIRACUSA - Davanti a spalti semivuoti (è questo uno degli aspetti negativi della formula della Final Six, che non sempre richiama tanta gente come è avvenuto ieri sera tra Ortigia e Savona) la Lazio conquista la salvezza battendo nettamente il Torino 81, che domani avrà un'altra chance per salvarsi nella finale dei playout.
Cronaca. Nel 5-2 del primo tempo a favore della Lazio ci sono meriti abbondanti della squadra di Sebastianutti, e anche conclusioni vincenti apprezzabili da parte dei biancocelesti (ad esempio il secondo gol personale di spione, in beduina) ma anche tanti demeriti del Torino 81, che regala almeno tre gol agli avversari con ingenuità difensive imperdonabili, che vanificano le belle realizzazioni di Daniel Presciutti e Gaffuri.
Dopo essersi mangiata il 5-3 con Pavlovic, che si fa neutralizzare da un attento Correggia una conclusione ravvicinata, la squadra di Aversa raggiunge ugualmente il -2 grazie a Giuliano, in superiorità. Anche questo è un bel gol, ma serve a poco perchè subito dopo Leporale fa tre gol nel giro di un minuto e mezzo (bello lo "schiaffo" con il quale devia in rete un passaggio di Colosimo) e spalanca alla propria squadra le porte della salvezza. Anche perchè Di Rocco (ancora un'ingenuità difensiva dei gialloblu) allunga ulteriormente. Il 9-3 al cambio campo sembra già un verdetto inappellabile.
Inappellabile lo diventa alla fine del terzo tempo, quando cioè la Lazio porta a nove le lunghezze di distacco (12-3) grazie anche a una doppietta di Vitale. Il match si conclude con una piccola soddisfazione per Aldi, che neutralizza un penalty tirato da Colosimo.
IL COMMENTO DI CLAUDIO SEBASTIANUTTI (dal comunicato della Lazio): "I ragazzi mi hanno emozionato, sono speciali. Ho quattordici giocatori strepitosi che hanno un cuore immenso. E' proprio questa la caratteristica che ci contraddistingue, sia in allenamenti sia in partita, nonostante le numerose difficoltà incontrate. I giocatori hanno disputato la partita con estrema tranquillità, sono riusciti a gestire la partita da professionisti. Hanno delle qualità che pochi atleti hanno. Li ringrazio dal primo all'ultimo, anche chi ha avuto meno spazio. La dedica va a mio nonno Pietro che ho perso da poco".
IL COMMENTO DI FEDERICO COLOSIMO (dal comunicato della Lazio): "E' stata una bella sensazione, chi non vive tutte le difficoltà che riscontriamo noi ogni giorno, non può capire cosa vuol dire questa vittoria. E' il successo più bello che ripaga di tutti i sacrifici. E' stata una partita perfetta per concentrazione, intensità e qualità. Dedico la vittoria alla squadra, ma soprattutto a Davide Sebastiani che non ha potuto essere della partita soltanto perché era il nostro quattordicesimo uomo, al preparatore atletico Gabriele Sergi, a mia moglie e alla mia futura figlia. Anche quest'anno... retrocediamo l'anno prossimo".
IL COMMENTO DI MARCO RAVIOLO (dal comunicato della Reale Mutua Torino 81 Iren): “Partita completamente da dimenticare – il commento del Direttore Sportivo Marco Raviolo - oggi non siamo proprio entrati in acqua. Dobbiamo solamente resettare il tutto, rimanere lucidi in modo da scendere in acqua domani con la giusta dose di rabbia. Dovremo lottare fino all'ultimo minuto”.
 
Venerdì 25 maggio - quarti di finale
 
ORTIGIA-SAVONA 9-4 (2-2, 2-0, 4-1, 1-1)
Ortigia: Patricelli, Siani, Abela, Jelaca 1, Di Luciano 2, Lindhout 2, Tringali, Giacoppo 1, Rotondo, Vapenski 2, Casasola, Napolitano 1, Caruso. All. Piccardo.
Carisa Savona: Soro, Novara E., Damonte 1, Steardo 1, Bianco L., Ravina, Piombo, Milakovic 1, Bianco G., Colombo, Guimaraes 1, Teleki, Missiroli. All. Angelini.
Arbitri: Petronilli e Severo.
Superiorità numeriche: Ortigia 4/7, Savona 2/8.
Note: nessuno uscito per limite di falli.
SIRACUSA - Lo slogan è: comunque vada a finire questa partita, sarà un successo per le due squadre. Ortigia e Savona, grazie anche alla bravura dei rispettivi allenatori, stanno per chiudere una stagione decisamente positiva. Rimane da togliersi, comunque, un'importante soddisfazione: giocare la semifinale contro la Pro Recco con vista sull'Europa per la prossima stagione. Se la prende l'Ortigia: gran bella partita della squadra di Piccardo, solida in difesa e micidiale in controfuga.
Cronaca. Caruso para tutto, Vapenski batte Soro con l'uomo in più, Di Luciano raddoppia con un bel diagonale in controfuga: va tutto bene all'Ortigia nei primi sei minuti di gioco. Poi i biancoverdi in meno di un minuto disfano sciaguratamente la tela costruita dando troppo spazio a Guimaraes (botta da posizione 4) e regalando una superiorità al Savona che Damonte trasforma nella rete del 2-2. Con questo punteggio finisce il primo parziale.
Tre superiorità per la squadra di Angelini nei primi quattro minuti del secondo tempo, zero gol. Il computo totale è 1 su 5. Gli unici palloni vincenti del secondo parziale finiscono alle spalle di Soro, entrambi al termine di controfughe che portano davanti al portiere biancorosso prima Napolitano poi Di Luciano, che bissa la rete del primo tempo con un altro bel diagonale dal lato cattivo, sottolineato dal boato dei tifosi biancoverdi. La "Caldarella" è piena di gente, spettacolo bellissimo di folla. Nel finale di tempo un "ooooh" di delusione accompagna il tiro in superiorità di Giacoppo che coglie la faccia interna della traversa e non entra. Poteva essere il +3 biancoverde, invece si va al cambio campo sul 4-2.
Il 5-2 arriva ugualmente in apertura di terza frazione grazie a Lindhout, che fa centro con l'uomo in più. Continua il digiuno del Savona, che non segna dal 6'37" del primo tempo. Ma la notizia più brutta per i tifosi biancorossi è l'arrivo del +4 (6-2) dell'Ortigia che fa diventare davvero complicata la situazione per la squadra di Angelini: segna Jelaca, che conquista e trasforma l'uomo in più. E non è finita qui: dopo il botta e risposta Milakovic-Lindhout e un'altra grande parata di Caruso (che stasera ha vinto nettamente il confronto a distanza con Soro) Vapenski mette la sua firma sul +5 (8-3) con l'uomo in più. 3 su 3 in superiorità per l'Ortigia nel terzo parziale per un totale di 4 su 6. Al momento, invece, lo score del Savona dice 1 su 7. Anche questo ha fatto la differenza finora.
Solo un crollo della squadra di Piccardo potrebbe riaprire la gara nel quarto tempo. Ma gli ultimi otto minuti non riservano sorprese e si trasformano in una festosa passerella per l'Ortigia verso l'ingresso che porta alla semifinale.
 
SPORT MANAGEMENT-CANOTTIERI NAPOLI 13-4 (3-0, 4-1, 4-2, 2-1)
Banco Bpm Sport Management: Lazovic, Di Somma E. 1, Blary, Figlioli 3, Fondelli  A. 1, Petkovic 1, Drasovic 1, Gallo 1, Mirarchi C. 3, Luongo S. 2, Baraldi, Valentino, Nicosia. All. Baldineti.
Canottieri Napoli: Rossa, Buonocore, Del Basso, Confuorto, Giorgetti, Di Martire, Dolce, Campopiano 1, Lapenna, Velotto 1, Borrelli 2, Esposito, Vassallo. All. Zizza.
Arbitri: Brasiliano e Castagnola.
Superiorità numeriche: Sport Management 4/8 + 1 rigore, Canottieri Napoli 2/10.
Note: usciti per limite di falli Giorgetti (C) nel secondo tempo, Figlioli (S), Petkovic (S) ed Esposito (C) nel quarto. Nicosia (S) in porta nel terzo tempo, Rossa (C) nel quarto tempo.
SIRACUSA - Troppi handicap tutti in una volta per la Canottieri Napoli: il divario tecnico con la Sport Management, il peso psicologico sulla squadra di una stagione difficile dal punto di vista economico e l'impossibilità di disporre di Federico Lapenna, presente ma soltanto per onor di firma. Ci si mette anche il sole in faccia a Vassallo nei primi due tempi a complicare le cose, anche perchè la squadra di Baldineti in attacco sbaglia poco, in difesa ancora meno.
In altre parole, il quarto di finale che ha aperto la Final Six di Siracusa praticamente non c'è stato. Partita completamente a senso unico, dominata in lungo e in largo dai mastini di Baldineti, che chiudono il primo tempo avanti 3-0 (doppietta di Stefano Luongo con l'uomo in più e gran botta a uomini pari di Gallo da posizione 1) e volano sul 7-0 nel secondo con i gol di Fondelli (bel diagonale da posizione 2) e Mirarchi e con una doppietta di Figlioli: in occasione del primo dei due gol dell'ex recchelino esce Giorgetti per tre falli e scemano ulteriormente le già striminzite possibilità di sistemare questa partita da parte della Canottieri, che segna il suo primo gol alla fine del secondo tempo con Borrelli.
Lazovic, attento e sicuro nelle poche occasioni nelle quali è stato chiamato in causa, lascia il suo posto a Nicosia all'inizio del terzo parziale. Per il suo collega Vassallo, invece, continua il supplizio e diventa ulteriormente doloroso per le ripetute incursioni della Sport Management in contropiede. Chissà cosa avrà pensato in tribuna il presidente giallorosso Ventura guardando il 10-1 scritto sul tabellone, soprattutto ricordando l'8-7 della scorsa stagione a favore della sua squadra nella finale per il terzo posto contro la stessa avversaria. Nonostante la bravura del suo allenatore e la presenza comunque di molti protagonisti di quel match, quella Canottieri Napoli non c'è più, avvilita nel morale da una annata davvero difficile per motivi extra-tecnici, nella quale è già stato un miracolo arrivare a questa Final Six. Tanto di guadagnato per la Sport Management, che potrà presentarsi alla semifinale col Brescia senza aver speso particolari energie nel quarto di finale.
(dal comunicato stampa della Spor Management) - Marco Baldineti (allenatore Pallanuoto Banco Bpm Sport Management): “Con la squadra c’eravamo prefissati di giocare una partita forte dal punto di vista difensivo e di prendere pochi gol ed è quello che siamo riusciti a fare. Sicuramente noi in questo momento siamo superiori alla Canottieri, ma poi vincere così non è mai facile e faccio i complimenti ai miei giocatori che hanno fatto un’ottima partita”.
Sergio Tosi (presidente Pallanuoto Banco Bpm Sport Management): “Faccio i complimenti ai nostri ragazzi che hanno giocato una buonissima partita, in maniera concentrata e con la voglia di far bene. Per motivi familiari non posso essere vicino alla squadra, ma sono comunque vicino alla squadra. Ringrazio anche il Sindaco di Busto Emanuele Antonelli che oggi mi ha fatto telefonicamente il suo in bocca al lupo per queste Final Six”.
Cristiano Mirarchi (centrovasca Pallanuoto Banco Bpm Sport Management): “La squadra ha fatto quello che c’eravamo detti, ossia di partire forte e devo dire che già dal secondo tempo non c’è stata più partita. A loro mancava il centroboa Federico La Penna e noi siamo stati bravi anche a sfruttare questa mancanza e ad andare via senza farci più riprendere”.
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Ma vedi che novità. Spalti semivuoti e finale noiosa come tutto il campionato se non ci fossero stati brescia Bpm e ortigia e la combattuta lotta per uscire dai playout. A cosa servirebbe giocare i playoff? Sì, vedi 3 partite combattute tra Brescia e bpm...e poi? Ti vedi altri 4 monologhi del recco. Una noia mortale, che qualcuno divida il campionato in due inventandosi qualche trofeo (squadra più giovane, più italiana, con maggior incremento punti dalla stagione precedente. ..) perché altrimenti di cosa parliamo?
Domenico
 
Da non tifoso recchelino, la predominanza del Recco sul Brescia quest'anno è stata ancora più schiacciante. E non si tratta (o almeno non solo) di soldi, ma di mentalità. Il Brescia sembra sempre che abbia la scusa pronta del 'eh, ma il Recco ha i soldi',e sembra non provarci mai fino in fondo. I 4 minuti in superiorità senza gol nella partita di campionato ne sono l'esempio. Lo scorso anno almeno aveva vinto una sfida delle tante. Quest'anno, con un Recco meno nomi ma più squadra, mi sembra più lontana. Invece il Brescia (che ha cambiato 'solo' i due stranieri) mi è parso più nomi e meno squadra. E la carretta la tirano sempre Rizzo e Presciutti. Comunque auguro loro di ribaltare la situazione a Genova
Nonno Nanni
 
Incredibile ha vinto il recco ....e il Brescia secondo ....e lo sport management è terzo poi vincono o perdono ai rigori è un’altra cosa ...anche la freddezza di tirare un rigore è sempre legata all’esperienza...ma tanto è unitile....
BASTAAAA

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