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Pro Recco, avanti un altro: Volpi ha colpito ancora

  Pubblicato il 12 Giu 2118  15:13
Quest'anno la Pro Recco ha giocato in totale 50 partite. Ne ha vinte 48, ne ha perse soltanto due, entrambe in Champions: 10-9 a Szolnok nel quarto turno, 9-7 a Genova nella finalissima contro l'Olympiakos.
Oltre al secondo posto in Champions, Vladimir Vujasinovic ha fatto entrare nella bacheca biancoceleste lo scudetto n. 32 e la Coppa Italia n. 13, che sono andate ad aggiungersi al titolo italiano  n. 31 e alla Coppa Italia vinte nella stagione precedente dal tecnico serbo.
Un bilancio da "tanto di cappello", che avrebbe fatto felice qualsiasi presidente di società di questo mondo. Tranne Gabriele Volpi.
Vlado Vujasinovic è stato messo alla porta.
Pazzesco, allucinante. Aggiungeremmo anche incredibile se l'autore dell'esonero non fosse recidivo. Altri tecnici prima di Vujasinovic, perfino qualcuno con un bilancio migliore del suo, in passato hanno fatto la stessa fine. E Vujasinovic non sarà l'ultimo se chi verrà dopo di lui non sarà capace di vincere tutto. Perchè Gabriele Volpi è fatto così: vuole vincere sempre. Come un bambino viziato.
E gli piace vincere facile. Prendendo a suon di quattrini - tanto ne ha a bizzeffe - tutti i più forti giocatori in circolazione. E se li prende indebolendo le concorrenti, tanto meglio.
Quest'anno, nella Final Eight di Genova, la Pro Recco si è schierata con la seguente formazione: Tempesti, Di Fulvio, Mandic, Alesiani, Molina, Bodegas, Ivovic, Echenique, Figari, Filipovic, Aicardi, Gitto, Volarevic. Sei italiani, tre serbi (allenatore compreso), uno spagnolo, un francese, un argentino, un croato e un montenegrino. L'Olympiakos, che ha battuto in finale i campioni d'Italia, ha schierato invece undici greci (tecnico compreso) e tre croati.
Cosa vuol dire questo? Vuol dire che per mettere le mani sulla Champions League non sempre può bastare mandare in acqua giocatori che nel loro ruolo sono tra i più forti al mondo, se non i più forti in assoluto. Ci vuole altro, servono ingredienti diversi: omogeneità di squadra, giocatori di fatto più che di nome, un organico più equilibrato e completo.
Arriva dunque la sconfitta, la seconda della stagione, e il padrone della Pro Recco cosa fa? Pensa di risolvere tutto cambiando allenatore. Via Vujasinovic, avanti un altro!
E' la politica della società che deve cambiare, la mentalità!
Alessandro Bovo è stato il primo a capirlo. Qualche anno fa doveva diventare l'allenatore della Pro Recco, era ormai cosa fatta. Poi in extremis ha cambiato idea: "No, grazie". Ha sbattuto lui la porta in faccia a Volpi.
Complimenti al tecnico del Brescia. Gli stessi che Gabriele Volpi avrebbe dovuto fare a Vujasinovic dopo essere arrivato secondo in Champions League alle spalle di una "vera squadra". Ma la parola gratitudine, evidentemente, non fa parte del vocabolario del padrone della Pro Recco.
Mario Corcione
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Premessa. Ho sempre adorato Vujasinovic da giocatore. Mi ha fatto innamorare della pallanuoto, è stato tra i migliori interpreti del gioco al mondo (nel 2010 a Napoli col suo Partizan, sebbene fuori in semifinale alle F4 di Champions proprio con la Pro Recco, si rese protagonista di una delle più belle partite degli ultimi anni) e ritengo che sia un grandissimo campione anche sotto l'aspetto umano. Un vero e proprio SIGNORE che sicuramente meritava ben altro trattamento.
D'altronde però mi sembra giusta e corretta anche un'altra considerazione, del tutto personale.
Non ho mai condiviso la linea sportiva del Recco degli ultimi 10 anni e non ho alcun rapporto lavorativo/professionale con Volpi o Felugo.
Ma mi domando... se io patron plurimilionario, che spende milioni di euro per allestire una squadra in grado di vincere in Europa e che per tre anni consecutivi fallisce l'obiettivo, posso essere padrone di scegliere di cambiare l'allenatore, colui che in tutti gli sport al mondo si assume le responsabilità dei successi e delle sconfitte, dopo un cocente insuccesso in finalissima (onestamente alla portata) di Champions?!?
Non riesco a capire perché tutta questa esagerata meraviglia da parte degli addetti ai lavori...
Gianluca Leo
RISPONDE MARIO CORCIONE: Infatti, almeno da parte mia, caro Gianluca, nessuna meraviglia che Volpi abbia licenziato Vujasinovic conoscendo la mentalità del padrone della Pro Recco. Ma così come lui ha tutto il diritto di licenziare chi vuole e quando vuole, chi scrive ha diritto di criticarlo: pensate cosa succederebbe se tutti i presidenti delle società europee di pallanuoto che vincono lo scudetto cacciassero l'allenatore. E se lo facessero tutte le squadre di calcio, e degli altri sport.
 
Io credo, avendo visto tutte le partite della final eight, che chi ha sottolineato la vittoria di un collettivo ( Olympiakos) rispetto a una squadra di tanti campioni abbia ragione. A Volpi va però riconosciuta una passione sincera per il Recco e per la pallanuoto che dimostra investendo ogni anno budget inusuali. A favore di Vujasinovic non ha giocato sicuramente un campionato scarsamente impegnativo per i suoi giocatori (troppo diverso anche il metro arbitrale fra Italia e Europa) e l’indubbia difficoltà di gestire una rosa troppo ricca di solisti. E pur vero che qualche parola andrebbe anche spesa su chi a Volpi dovrebbe star vicino e dietro...
Totino
 
L'OBIETTIVO DI UNA SOCIETA' CHE INVESTE MILIONI E' QUELLO DI VINCERE. IL PRESIDENTE VOLPI GIOCANDO UNA FINAL EIGHT A GENOVA AVENDO ALLESTITO UNO SQUADRONE HA DATO L'INPUT AL TECNICO VUJASINOVIC DI "VINCERE LA CHAMPIONS". TALE "OBBLIGO" SEMBRA STONATO NEL MONDO PALLANOTISTICO RISPETTO AL CALCIO DOVE : INVESTO TI PAGO DEVI RAGGIUNGERE L'OBIETTIVO. VOLPI UNICO MALE DEL MONDO ACQUATICO? VOLPI MONOPOLIZZA L'ITALIA? SICURO. MA TANTE SOCIETA'...VIVACCHIANO IMPANTANATE DA UN MANAGEMENT NON ALL'ALTEZZA DI TANTI ALTRI SPORT. IL MONDO DELLA PALLANUOTO GODE DEL" VIVERE DI NICCHIA". ED IN QUESTA NICCHIA C'E' TANTO. AMICI PARENTI E AFFINI
Caimano 19
 
Io fossi in Angelini, Piccardo o i nomi che si faranno in questo periodo me ne starei dove sono! Poi c'è il "problema" Campagna.... se diventa allenatore del Recco la FIN dovrebbe intervenire .....o uno o l'altro! Non vi sembra giusto?
BR
 
Perseverare è diabolico o da stupidi !!!!! Adesso il signore volpi potrebbe prendere la palla a balzo e rifondare ...cambiare inserire 2/3 ragazzi delle giovanili in prima squadra con 2/3 stranieri forti e i restanti italiani e iniziare a giocarcela con tutti ....a dimenticavo 2/3 cose la prima non ha ragazzini delle giovanili la seconda gli stranieri forti non si abbassano a giocare coi ragazzini e terza è viziato e vuole sempre vincere non avendo mai fatto sport e quindi non ha cultura sportiva ma solo economica ....speriamo che si innamori di altri sport ....
Ripartire
 
beh sig Corcione non penso che ora il vero e unico male sia colpa del sig Volpi,come non credo che il sig Bovo abbia rinunciato a Recco x aver capito tutto...(magari i motivi saranno altri),comunque ripeto il vero male della pallanuoto e' altro(pero' va bene utilizzare i numerosi oriundi x la nazionale...) e poi questo astio con Volpi e' un tantino eccessivo,e cmq certo che ci sono altri siti e forse come dice lei qualcuno li' seguira' piu' del suo,tenendo conto che si deve accettare le opinioni contrarie,forse...
Iameroli Marco
RISPONDE MARIO CORCIONE: Mai scritto che Volpi è l'unico male della pallanuoto, purtroppo ce ne sono tanti. Nessun astio, soltanto il dovere di dire il fatto suo a una persona che passa sugli altri come un carrarmato. Non sono il solo, sa: vada a leggere i commenti allo stesso articolo sulla nostra Pagina Facebook. Accettare le opinioni si, sempre, altrimenti non esisterebbe questo spazio commenti. Pubblicare insulti nei miei confronti, pure, io me ne frego. Far passare le cazzate senza replicare no.
 
Allenatori Acquachiara dal 2014: De Crescenzo, Brancaccio, Porzio, Iacovelli. Allenatori Pro Recco dal 2014: Milanovic, Pomilio, Vujasinovic. L'ineffabile Corcione ha colpito ancora, scrivendo contro il Recco, ma non guardando in "casa sua": 4 a 3. Avanti un altro poteva scriverlo per il suo Presidente...ma chissà perchè non lo abbiamo mai letto...
Martino Noventa
RISPONDE MARIO CORCIONE: L'ho invitata a commentare questo articolo nella speranza che lei scrivesse cose sensate. Ma così non è, purtroppo. Che senso ha, le chiedo, paragonare il Recco all'Acquachiara? E poi lei è anche disinformato: ha messo gli allenatori dell'Acquachiara nell'ordine sbagliato, e poi nè Porzio nè Brancaccio sono stati licenziati. Brancaccio è andato via spontaneamente accettando l'offerta del Posilipo. Quanto a Iacovelli, sarà il tecnico dell'Acquachiara anche nella prossima stagione. In ogni caso non credo sia stato il medico a consigliarle di gu8ardare questo sito. Se non le piace quello che scrivo, non legga Waterpolo People. Ci sono tanti altri giornalisti molto più bravi di me. Ma difficilmente, tra quelli onesti e non di parte, troverà qualcuno che giudica positivamente l'esonero di Vujasinovic.
 
Nella final eight la Pro ha rischiato di uscire col Brescia ,il secondo match ha giocato bene ma la finalissima specie nella parte decisiva dell' incontro malissimo.E' UNA BELLA SENZA ANIMA.Credo che l'unico che possa risolvere i suoi problemi sia Pino Porzio.
TARANTINO VINCENZO
 
In molti non capiscono la differenza fra squadra e gruppo. Tanti fuoriclasse insieme non necessariamente devono e/o possono vincere se non riescono ad integrarsi ed a rinunciare ad una parte della loro personalità a vantaggio del gruppo. Visto quello che sta accadendo nel campionato italiano, e non solo, la speranza che nutro per il futuro della pallanuoto é che le società possano ricominciare a pensare a dei progetti Investendo sulla formazione e crescita dei loro giovani invece di bruciare risorse economiche per inseguire progetti a breve termine.
Umberto Panerai
 
Gentile Signor Corcione, Una serie di quesiti. Quando gli "italiani" che militano nel Recco giocano per la Federazione sono italiani... quando giocano per Volpi giocano tornano stranieri? Quando il Recco compra fuori dai patri confini... dovrebbe valorizzare i "vivai" Quando l'Italia ( Campagna e non Barelli) inserisce giocatori che di italico hanno poco... i vivai possono attendere? Solo il Signor Borelli si è detto immediatamente contrario all'utilizzo di un allenatore con il "doppio lavoro" I pessimi risultati di sport ben più seri della pallanuoto ( Recalcati e Messina nel basket ) parlano chiaro. Non si è mai visto uno sport dove il commento delle partite di campionato viene fatto dal Vice presidente della Federazione e in Coppa dei Campioni l'allenatore dell'Italia. Non penso che il Signor Postiglione possa essere sincero nel definire le politiche Federali miopi... E che il Signor Campagna possa criticare con serena tranquillità il cgioco poco lucido di metà dei giocatori che di li a poco saranno sotto la sua guida. Non esiste federazione che mantenga per decenni ad allenare le nazionali giovanili sempre i soliti tre o quattro allenatori ( Zizza doppiolavorista da anni, Pesci, Tafuro adesso Silipo) se questo fose fatto con tecnici nativi in zone "diverse"... si tirerebbero in ballo le Pari Opportunità Territoriali. Lazio e Campania... altrove le squadre si autogestiscono. L'ultimo allenatore "durevole" sulla panchina azzurra è stato il Signor "Gin" Storti eravano ampiamente dentro i secolo scorso. ( 1980 e seguenti). Le nazionali giovanili dovrebbero servire per far fare esperienza ai migliori tecnici italiani e non a pochi, anzi pochissimi.
De Paolo Tito

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