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Piccardo divora i libri di Manzini e il "tocco ligure" di sua moglie

  Pubblicato il 25 Mar 2120  09:50
Sono in sette. Pallanuotisticamente il numero è regolamentare, la formazione non proprio: Stefano, la moglie Rebecca, i figli Leonida (anni 10) e Ramon (7), Sansone (il cane), Popisso (il gatto) e una tartaruga.
Il Settebello di Stefano Piccardo di questi tempi gioca sempre in casa. In quel di Siracusa, zona Grotticelle. Subito una notizia confortante: "Qui in Sicilia gli abitanti stanno applicando con grande disciplina le disposizioni governative", precisa l'allenatore dell'Ortigia.
Ma c'è anche il rovescio della medaglia: "Fatta eccezione per Tempesti e Vidovic, che sono tornati a casa loro, tutti gli altri miei giocatori sono rimasti a Siracusa, compresi quelli che hanno le famiglie altrove. Ad esempio Ferrero, che è di Bogliasco: ha soltanto 17 anni, vorrebbe riunirsi ai suoi, stiamo cercando di risolvere il problema con la questura".
Anche Piccardo è ligure, d'Imperia, "e non vedo il mio papà (Domenico) dal Natale scorso. Ci sentiamo per telefono, così come con gli amici, con lo staff e con i giocatori dell'Ortigia" che - lo ricordiamo - è una delle squadre maggiormente penalizzate dall'emergenza coronavirus: si è qualificata per la finale di Euro Cup e per il momento non può farla.
L'unica pallanuoto di Stefano Piccardo in questi giorni è quella tra le mura domestiche "con una porta disegnata con la carta, il sottoscritto tra i pali, Leonida e Ramon che cercano di fare gol. Oppure giochiamo a calcio nel corridoio".
L'attività sportiva con i figli, tuttavia, non riesce a bruciare del tutto l'accumulo di calorie dovuto alla forzata permanenza in casa e "al fatto che mia moglie è una cuoca eccezionale. Non oso, quindi, andare a vedere cosa dice la bilancia".
Il piatto forte di Rebecca è il "tocco ligure" (ricetta https://www.sfizioso.it/ricetta/tocco-alla-genovese-sugo-carne/ ), ma anche Stefano non è proprio l'ultimo arrivato in cucina e propone la sua pasta pesto e pomodoro. Tutta roba molto semplice e gustosa, Salvo Montalbano farebbe piazza pulita. Le sue inchieste sono in cima alla lista delle preferenze del tecnico dell'Ortigia "e da quando Camilleri è morto mi ero riproposto di non leggere gialli di altri autori, ma Stefano Tempesti mi ha convinto a provare con Manzini, mi è piaciuto tantissimo e uno dopo l'altro ho letto tutti i libri del commissario Schiavone".
Non solo gialli, Stefano è un divoratore di libri in generale. "Consiglio a tutti Il selvaggio, di Guillermo Arriaga", nulla a che vedere con l'omonimo e altrettanto fortunato film con Marlon Brando, il "duro" più acclamato di Hollywood. Benicio del Toro, per i ruoli che ha interpretato, ne è forse l'erede più legittimo. "Attore formidabile, ho approfittato della grande quantità di tempo a disposizione in questo periodo per vedere i suoi film, a cominciare da Soldado e Sicario", ci fa sapere Stefano Piccardo, che conclude con un pensiero legato all'emergenza: "Da tre anni vivo con la mia famiglia al Sud e sono stato conquistato dalla sua gente. Mi auguro con tutto il cuore che il virus non faccia patire a queste persone le stesse sofferenze che stanno vivendo al Nord".
Mario Corcione

 

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