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Perez: Barelli, aggiungi un posto al tavolo per l'Agp

  Pubblicato il 22 Feb 2015  20:19
N.B.: sul riconoscimento dell'Agp c'è un sondaggio automatico nello spazio apposito giù a destra in home page. LETTORI, DATE IL VOSTRO VOTO
 
Onnipresente, Amaurys Perez. Ma ovunque vada, qualsiasi cosa faccia, non dimentica mai di essere per prima cosa un giocatore di pallanuoto, anche se non tutti i suoi ormai innumerevoli fans lo sanno. Ed è proprio questa la cosa che Amaurys non riesce a mandare giù: "Io sono conosciuto più come ballerino che come campione del mondo o vice campione olimpico".
Onnipresente, dicevamo. Adesso Amaurys è anche nel direttivo dell'Agp, l'Associazione Giocatori di Pallanuoto, con la qualifica di vicepresidente. Perchè c'è entrato? Risposta chiarissima: "Per far sì che nostra categoria sia maggiormente tutelata, sia maggiormente considerata".
Si, perchè il giocatore di pallanuoto dovrebbe essere il principale protagonista del nostro sport, ma a conti fatti è soltanto un comprimario. E su questo Perez è perfettamente d'accordo: "Noi giocatori in questo momento non abbiamo la possibilità di essere ascoltati. Non abbiamo  voce".
In altre parole, tutto viene deciso all'insaputa di coloro che per primi dovrebbero sapere cosa accade. Che per primi dovrebbero essere interpellati affinchè le cose vadano per il verso giusto. Dice Perez: "Chi più di noi, che la viviamo in prima persona, può sapere cosa è meglio fare per la pallanuoto?".
Hanno provato, quelli dell'Agp, a bussare il citofono del Palazzo. La porta non è stata aperta, sono rimasti fuori. Con tutte le conseguenze negative del caso, che Eraldo Pizzo ha raggruppato in una sola frase nel corso di una recente intervista rilasciata al programma televisivo Controfuga: "La pallanuoto italiana si è impoverita". Affermazione che Amaurys Perez condivide: "Pizzo ha perfettamente ragione, non c'è bisogno che lo dica io".
Parlano i fatti: anno dopo anno aumenta il numero delle società in difficoltà economica e il numero dei giocatori che preferisce andare all'estero, anno dopo anno diminuiscono gli spettatori in tribuna, gli sponsor che investono nella pallanuoto, la presenza di grandi campioni nei nostri tornei e gli stipendi dei giocatori.
La soluzione? Coinvolgere i giocatori nelle scelte più importanti che vengono fatte per la pallanuoto. Come? Innanzitutto con il riconoscimento dell'Agp da parte della Federazione: "E' questo - sottolinea Amaurys Perez - il nostro principale obiettivo. Vogliamo che Paolo Barelli aggiunga un posto per l'Agp al tavolo in cui vengono prese le decisioni".
Conoscendo la sua stazza, il suo carattere, la grinta con la quale fa ogni cosa, in campo e fuori, si potrebbe pensare che Perez voglia entrare a spallate nel Palazzo, e del resto non sono pochi coloro i quali sostengono che per ottenere il riconoscimento dalla Fin è indipensabile che l'Agp cominci ad usare le maniere forti (leggi blocco dei campionati), ma Amaurys la pensa diversamente: "Io sono per il dialogo. E, del resto, l'Agp è stata chiara quando è scesa in campo: l'Associazione non vuole giocare contro la Fin, vuole giocare nella stessa squadra".
Ma cosa risponderà Barelli la prossima volta che l'Agp chiederà di essere parte attiva nelle scelte che vengono fatte per la pallanuoto? Aprirà finalmente quella porta? Farà sedere l'Associazione al tavolo dove vengono prese le decisioni? Perez è fiducioso: "Noi dell'Agp possiamo portare a quel tavolo un bagaglio d'esperienza importante, il nostro contributo può davvero essere determinante per il rilancio del nostro sport. Alla Fin conviene darci ascolto, credetemi: se insieme con la federazione noi dell'Agp riusciamo a restituire popolarità all'immagine della pallanuoto italiana, a convincere i giovani che vale la pena avvicinarsi al nostro sport piuttosto che ad altre discipline, le prime a trarne beneficio saranno le nostre nazionali".
Mario Corcione
 
***
 
E' APERTO IL DIBATTITO
 
Miceli: In fondo i giocatori non chiedono la luna
 
MARTINA MICELI (allenatore dell'Orizzonte): "Pur essendo un allenatore, ancora mi sento una giocatrice, per cui è un problema che sento molto, anche perchè vedo ogni giorno quanto si dà da fare Tania Di Mario per diffondere, anche tra le nostre giovanissime atlete, il verbo dell'Agp. L'Associazione chiede alla Fin il riconoscimento, non ci vedo nulla di trascendentale, in fondo non stanno chiedendo la luna. E poi la presenza di un loro rappresentante al tavolo dove si prendono le decisioni per la pallanuoto potrebbe essere utile per tutto il movimento. Ha ragione Perez quando dice "Chi meglio di noi giocatori conosce i problemi del nostro sport?". Ma, oltre alla risoluzione di questi problemi, la presenza di un rappresentante dell'Agp durante la riunione per l'organizzazione dei campionati potrebbe evitare tanti errori, anche banali, che continuano ad essere commessi ogni anno. Usare le maniere forti per ottenere il riconoscimento? No, sono d'accordo con Perez: con il dialogo prima o poi - ne sono certa - l'Agp riuscirà a convincere la Fin ad aprirle le porte del Palazzo".
 
 

 

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