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Olympiakos campione, Pro Recco ennesima delusione (le pagelle della Final Eight)

  Pubblicato il 09 Giu 2118  22:09
LE PAGELLE DELLA FINAL EIGHT
10 e lode: all'Olympiakos e al suo tecnico Vlachos. La domanda adesso è: Volpi si accontenterà di scudetto, Coppa Italia e secondo posto in Champions? In passato più di una volta, incredibilmente, il padrone della Pro Recco ha cambiato tecnico dopo essersi innamorato di chi aveva battuto la sua squadra. Ma non è questione di allenatore, è meglio che Volpi se lo metta in testa: quello che manca alla Pro Recco è una cosa che non si compra con i soldi. Si chiama "collettivo", ed è una parola che va molto al di là della questione tecnica.
10: alla Pro Recco organizzatrice della Champions. Ha speso un sacco di quattrini, ci ha regalato tre giorni di pallanuoto indimenticabili, ci ha fatto vedere la pallanuoto su Sky e, soprattutto, ha fatto vedere a Sky la pallanuoto.
10: a Pavic e agli altri portieri della Final Eight. Quando mai si è vista una fase finale di Coppa dei Campioni con una serie infinita di grandi parate come quella di Genova? Josip Pavic, in particolare, ha incassato 5 gol dallo Spandau, 4 dal Barceloneta, 7 dalla Pro Recco. Media 5,33 a partita. Pazzesco.
8: al Brescia. E' finito settimo, ed ha rischiato pure di concludere all'ottavo posto. Per quello che la squadra di Bovo ha fatto vedere in acqua, meritava di salire sul podio.
5: alla Pro Recco. Mai all'altezza delle sue possibilità in tutte le partite disputate. E sottolineando che il migliore dei biancocelesti è stato Tempesti, il portiere, abbiamo detto tutto.
4: alla Len. Se vuole che la pallanuoto abbia un'immagine nitida, la Federazione europea deve cominciare ad essere credibile. Non è possibile che un giocatore (Paskovic) espulso per gioco violento (ma c'erano gli estremi per la brutalità) non venga squalificato. Non è possibile che un arbitro (Alexandrescu) mandi fuori senza motivo due giocatori durante la semifinale Pro Recco-Jug e poi arbitri la finale, sia pure diretta molto bene assieme a Margeta.
Mario Corcione
 
 
Sabato 9 giugno - Finali

1-2 posto
 
OLYMPIAKOS-PRO RECCO 9-7 (2-1, 2-3, 3-2, 2-1)
Olympiakos: Pavic, Mylonakis, Delakas, Genidounias 1, Fountoulis 4, Nikolaidis, Dervisis 1, Buslje 1, Mourikis, Gounas 1, Argyropoulos, P. Obradovic 1, Galanopoulos. All. Vlachos.
Pro Recco
: Tempesti, F. Di Fulvio 2, Mandic 1, Alesiani 1, Molina 1, Bodegas, A. Ivovic 1, Echenique 1, Figari, F. Filipovic, Aicardi, N. Gitto, Volarevic. All. Vujasinovic.
Arbitri: Alexandrescu (Rou) e Margeta (Slo).
Superiorità numeriche Olympiakos 7/12, Pro Recco 2/11 + 1 rigore fallito da Filipovic (parato).
Note: Volarevic sostituisce Tempesti nel terzo tempo.

CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
 
 
PARLA VUJASINOVIC (VIDEO)

GENOVA - Per il terzo anno consecutivo la Pro Recco non ce la fa. La Champions sta diventando un incubo per la squadra biancoceleste. Ogni volta i campioni d'Italia partono con il ruolo di grandi favoriti, ma puntualmente trovano un'avversaria più brava. Un'avversaria con un roster meno attrezzato di quello biancoceleste, ma più "squadra". Come l'Olympiakos, nuova regina d'Europa.
La formazione di Vlachos in questa Champions è partita in sordina, nei quarti ha stentato contro lo Spandau Berlino. Poi è cresciuta in semifinale contro il Barceloneta ed è diventata gigantesca nella finale di stasera. La Pro Recco, invece, non ha mai giocato all'altezza delle sue possibilità in tutte e tre le partite disputate. Contro Il Brescia e contro lo Jug è stata salvata da Tempesti, ma stasera in una "Sciorba" finalmente piena di gente Pavic è stato più bravo del portiere recchelino. L'estremo difensore croato ha parato praticamente tutto, compreso il rigore di Filipovic che sul 4-4 avrebbe potuto portare per la prima volta avanti la Pro Recco. Sventato il sorpasso avversario, i biancorossi di Vlachos hanno riacceso i motori (6-4), hanno subito il nuovo aggancio (6-6) tutto made in Italy per mano di Di Fulvio (superiorità) e Alesiani (controfuga) e ancora una volta, come se nulla fosse successo, sono ripartiti nuovamente verso la conquista del titolo (9-6), protetti sempre dall'immenso Pavic, sospinti da Genidounias e Fountolis (partita stellare di entrambi) e sorretti da un gioco tutto calma, precisione, pazienza e sostanza che la Pro Recco non è mai riuscita a mostrare in tutta la Final Eight. La squadra di Vujasinovic è andata avanti a fiammate, sorretta dalle giocate, dalle invenzioni dei suoi grandi campioni, ma alla distanza è stato il gioco, il collettivo dell'Olympiakos che ha pagato, che ha fatto la differenza.
Vujasinovic sul 6-4 per i greci ha giocato la "carta Volarevic" mandandolo tra i pali al posto di Tempesti. Una mossa più psicologica che tecnica: ha cercato di spronare i suoi a dare quel qualcosa in più che avrebbe potuto bilanciare la superiorità dei greci sul piano tattico e del collettivo. Per un po' la mossa ha funzionato, poi i biancocelesti sono affondati nuovamente sotto i colpi dei campioni di Grecia.
Ci proverà nuovamente la Pro Recco nella prossima stagione. Prendendo Bijac e Renzuto dallo Jug e Mourikis dall'Olympiakos si è rinforzata ulteriormente, ma se ancora una volta non riuscirà a tradurre i suoi acquisti in un gioco come quello che stasera ha mostrato l'Olympiakos difficilmente potrà farcela.
Mario Corcione
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
I greci battono 9-7 la Pro Recco e conquistano la seconda Champions League della loro storia (dopo il successo del 2002) al termine di un'entusiasmante Final Eight disputata alla Sciorba di Genova. Biancorossi sempre avanti nel punteggio e sostenuti da un grande Fountoulis in attacco (quaterna) e un immenso Pavic (mvp del torneo) in porta. Fallita la nona coppa e il triplete per i liguri campioni d'Italia che pagano anche il 2 su 11 in superiorità numerica.
La prima metà di gara si era conclusa 4-4; poi il rigore sbagliato da Filipovic che poteva dare il primo vantaggio e ancora il 6-6 (gol di Alesiani in controfuga) nel terzo tempo. Il break decisivo su errori difensivi del Recco e la doppietta di Fountoulis e Genidounias che hanno chiuso moralmente in match.
CRONACA. Bodegas fallisce il primo uomo in più e Obradovic dà il primo vantaggio Olympiakos dopo 5 minuti. Ancora un secondo extraplayer fallito, allora ci pensa bomber Mandic che si scrolla Mourikis e scaglia la bomba del pareggio dai 7 metri (1-1). Gitto commette fallo grave e in un amen i greci tornano avanti col centro Buslje che fa il tap-in perfetto per il 2-1 di primo quarto.
Si parte col doppio extraplayer biancorosso sprecato da Mylonakis. Allora sull'altro fronte ci pensa Molina: fallo grave di Genidounias e Ivovic pennella l'assist perfetto per il sinistro del pareggio di Molina (2-2). Tempesti salva due volte sul quarto extraman ma Gounas, ex Savona, dà il nuovo vantaggio che dura trenta secondi perchè Ivovic è mostro e pareggia dai 5 metri (3-3). L'Olympiakos è in palla e allora ancora il tandem Gounas/Fountoulis dal perimetro confeziona il 4-3. A un minuto dal termine il Di Fulvio moment: prima pareggia (infortunio di Mylonakis) e poi scatena la controfuga che porta al rigore. Pavic è un totem e ipnotizza il mancino Filipovic.
Il tempo si apre con la bomba di Fountoulis che fulmina Tempesti al volo dopo una bella apertura di Dervisis, che sfrutta subito la difesa mal posizionata del Recco e piazza il +2 dopo due minuti e mezzo (6-4). Ci pensa Di Fulvio a dimezzare lo svantaggio capitalizzando il fallo grave di Delakas. Volarevic entra al posto di Tempesti, ci pensa l'olimpionico Pavic a chiuedere due volte la porta (controfuga di Echenique e superiorità di Bodegas). E' Alesiasi a trovare il nuovo pari in controfuga che infiamma la Sciorba, ma gli avversari tornano in vantaggio con Genidounias che in superiorità e dal lato sbagliato fulmina per la prima volta Volarevic per il 7-6 di fine terzo.
Fountoulis fa tripletta e capitalizza il decimo extraplayer in apertuta di quarto tempo, e allora i greci vanno sul + 2 (8-6). Il 5 dell'Olympiacos è una sentenza perchè ancora in superiorità, stavolta da posizione 3, buca ancora Volarevic per il +3 biancorosso che sa di cassazione. Genidounias esce per tre falli e sull'azione manovrata Echenique regala il nuovo -2 a tre possessi dalla fine (7-9). Sul tiro di Molina parato da Pavic si spengono le speranze biancazzurre.
 
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3-4 posto
BARCELONETA-JUG 14-8
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
 
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5-6 posto

EGER-SZOLNOK 6-10
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
 
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7-8 posto
 
SPANDAU-BRESCIA 10-14
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU

IL COMUNICATO DEL BRESCIA
All’ultimo atto stagionale con una posta in palio di relativo interesse e contro un avversario parecchio spigoloso, la Leonessa non si tira indietro, congedandosi dalla Final Eight di Champions League con una vittoria per nulla banale, arrivata al termine di una dura battaglia: nella finale per il settimo posto, l’An Brescia supera lo Spandau Berlino per 14 a 10, dando un’ulteriore dimostrazione di grande carattere e spirito indomito. Scesi in acqua con la fatica di una intensissima tre giorni di pallanuoto del più alto livello, i ventisei giocatori hanno dovuto fare gli straordinari per trovare gli stimoli adeguati alla maggiore rassegna continentale; ma oltre al dover fare i conti con energie fisiche in naturale calo, entrambe le compagini arrivavano al confronto con l’amarezza seguita al quarto di finale perso di un soffio (6 a 5 la sconfitta dei tedeschi contro l’Olympiacos) con i due team giunti alla finalissima. Ne è nato un match segnato da nervosismo e colpi proibiti (Vukcevic e Guidi tra i primi a essere presi di mira), e risolto dall’An con determinazione e qualità. Tra gomitate, spinte e scorrettezze varie, nella prima metà di gara, il sette bresciano finisce sotto di tre (5 a 8) e, soprattutto, perde Nicholas Presciutti mandato fuori per brutalità dall’arbitro serbo, Putnikovic. Nei quattro minuti di inferiorità, l’An serra i ranghi riuscendo a subire solo un gol in quattro azioni consecutive con l’uomo in meno. Prima della metà della terza frazione, con il ritorno in parità, la netta svolta: Presciutti e compagni alzano il ritmo e, prima accorciano con Rizzo (6 a 8), poi sfruttano a dovere la sanzione inflitta a Saudadier per brutalità: oltre al rigore di Rizzo, arrivano i gol di Manzi, Paskovic, Bertoli e ancora Paskovic, e così, in apertura dell’ultimo periodo, il punteggio gira nettamente a favore dei biancazzurri (11 a 8). Da lì in avanti, Brescia controlla senza grandi sforzi, con Morretti che entra a dare il suo contributo al posto di Del Lungo, e capitan Presciutti che si toglie lo sfizio di segnare da metà vasca approfittando di un rilancio fuori misura del portiere avversario.
«Abbiamo onorato l’impegno nella più importante competizione – commenta Christian Presciutti -, volevamo assolutamente vincere e abbiamo dato tutto quello che ci rimaneva dopo le sfide con le squadre meglio attrezzate in assoluto, una finalista oggi e l’altra detentrice del titolo. Ringrazio i compagni per la voglia e la carica con cui si sono battuti e, senz’altro, ringrazio la società che ogni anno ci mette nelle condizioni di lottare ai massimi livelli. Un’aggiunta personale, e sentita dal profondo, è la dedica di questo successo a mia moglie Micol che, proprio oggi, compie gli anni».   

 
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Venerdì 8 giugno - Semifinali
 
1-4 posto

PRO RECCO-JUG 9-8
(3-2, 1-1, 2-2, 3-3)
Pro Recco: Tempesti, F. Di Fulvio 2, Mandic, Alesiani, Molina 1, Bodegas 1, A. Ivovic, Echenique 1, Figari 1, Filipovic 3 (1 rig.), Aicardi, N. Gitto, Volarevic. All. Vujasinovic.
Jug: Bijac, Macan, Fatovic 2, Loncar, Jokovic 1, Garcia 1, Ivankovic 1, Rasovic 1, Renzuto 1, Zuvela, Benic 1, Lozina, Jarak. All. Kobescak.
Arbitri
: Alexandrescu (Rou) e Naumov (Rus).
Superiorità numeriche: Pro Recco 2/9 + 1 rigore, Jug 6/15.
Note: usciti per limite di falli Figari, Mandic, Bodegas (R) e L. Fatovic (J) nel quarto quarto. Espulsi per reciproche scorrettezze Gitto e Loncar nel terzo tempo. 
 
(da La Gazzetta dello Sport, articolo dell'inviato Franco Carrella) - Ancora soffrendo, ma la seconda missione è compiuta. La Pro Recco stende lo Jug e centra la finale di Champions: se la vedrà oggi con l’Olympiacos che la spunta sul Barceloneta in un altro match equilibrato. Per i liguri è una preziosa rivincita contro la squadra di Dubrovnik che li aveva battuti nelle due precedenti semifinali a Budapest.
SCINTILLE Gara a strappi e molto fisica, Recco che sul 4-2 molla la presa e croati che con un break di 3-0 operano il sorpasso a inizio terzo tempo. Quindi un contatto ruvido sanzionato in modo eccessivo da Alexandrescu: Gitto e Loncar vengono espulsi per reciproche scorrettezze, perdita pesantissima per lo Jug ai due metri, e i ragazzi di Vujasinovic ne approfittano. Controbreak di 3-0 per il 7-5, da lì in poi i biancocelesti mantengono il vantaggio e Ivankovic a -27” può solo ridurre lo scarto. Battibecco tra gli azzurri Echenique e Renzuto, quest’ultimo promesso sposo della Pro Recco al pari di Bijac (il duello tra portieri è vinto da un sontuoso Tempesti). In tribuna applaude pure Pino Porzio, l’uomo che nel 2006 ha dato il via al grande ciclo di trionfi recchesi. Fa il c.t. del Canada e potrebbe sedersi sulla panchina della Sport Management a Busto Arsizio al posto di Baldineti. Oggi, intanto, le società di A-1 si ritrovano per discutere nuovamente della formula del campionato: la Pro Recco ha rilanciato la richiesta di tornare ai playoff (per sei squadre), magari cominciando la stagione regolare già a metà settembre. 
Franco Carrella

GENOVA - Si può vincere una semifinale di Champions contro una squadra come lo Jug (partita magnifica dei croati) e con un 2 su 9 con l'uomo in più? Si, se hai tra pali un fenomeno come Stefano Tempesti. Domani compirà 39 anni, numero certo. Incalcolabili, invece, le parate decisive che il portiere della Pro Recco ha fatto stasera. Pensate: ha vinto il confronto a distanza con Bijac che pure ha fatto un partitone, da 9 in pagella.
Partita bellissima, la più bella della Final Eight finora. La Pro Recco comincia benissimo: dopo l'1-1 firmato da Figari e Renzuto, la squadra di Vujasinovic vola sul 3-1, spreca più volte l'opportunità di andare sul +4 e si ritrova dietro 4-5, spinta sott'acqua da Garcia all'inizio della terza frazione (rete in controfuga del mancino e assist a Fatovic in superiorità). Lo Jug sta giocando benissimo e sente di potercela fare, ma viene indebolito da una decisione assurda dell'arbitro Alexandrescu, che per un contatto come ne avvengono tanti estrae il rosso per Loncar e Gitto. Senza nulla togliere alla bravura del difensore recchelino, è chiaro che a rimetterci di più è lo Jug.
Ma la svolta più pesante all'incontro la danno Di Fulvio e Tempesti: il pescarese conquista l'uomo in più che Echenique trasforma nella rete del pareggio (5-5), il portiere biancoceleste con una doppia strepitosa parata nega ai croati il nuovo vantaggio. E non è finita qui: dopo aver catturato il pallone, Tempesti con un lancio da porta a porta pesca Di Fulvio solo davanti a Bijac, che nulla può sulla cannonata dell'azzurro della Pro Recco. 6-5 per i campioni d'Italia.
Per la squadra di Vujasinovic il nuovo vantaggio è una grande iniezione di fiducia, per lo Jug una mazzata, anche perchè subito dopo Molina segna il +2 biancoceleste (7-5) in controfuga. Diventa davvero problematico per i croati recuperare due gol senza Loncar e con un "mostro" che difende la porta della Pro Recco. Ciò nonostante lo Jug ci prova con la stessa caparbietà che ieri aveva contraddistinto il recupero del Brescia, ma è sempre lui, Tempesti, a dire no al pareggio dei rossoblu con un'altra parata magnifica su Jokovic con l'uomo in meno.
Dal possibile 7-7 si va sull'8-6 tutto mancino: Echenique fila via in controfuga e serve a Filipovic un pallone che il serbo mette dentro a porta vuota. E' lo stesso Filipovic, infine, a chiudere il match trasformando il rigore del 9-7 conquistato da Aicardi. Lo Jug riesce soltanto ad accorciare le distanze con Fatovic (9-8), poi Di Fulvio (stasera determinante) negli ultimi 27" si porta a spasso per la vasca della Sciorba il pallone che vale la finale.
Mario Corcione
 
OLYMPIAKOS-BARCELONETA 6-4
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
http://www.microplustiming.com/lenchampionsleague/indexCL_web_fs.php?c=ASM&g=1&t=A71&gr=1&s1=OLY&s2=BAR&st=1
 
 
5-8 posto

BRESCIA-SZOLNOK 7-8
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU

GENOVA - Seconda bella gara del Brescia, seconda sconfitta. I lombardi chiuderanno domani la Final Eight con la sfida per il settimo posto contro lo Spandau Berlino, una finale che va strettissima alla squadra di Bovo, oggi squalificato e in tribuna. Al suo posto in panchina c'è Enrico Oliva. Nonostante l'espulsione di ieri per gioco violento, Paskovic è regolarmente al via in questa gara che vede anche stavolta il Brescia recuperare terreno dopo il +3 dello Szolnok. Ma, a differenza della Pro Recco, gli ungheresi non si fanno raggiungere.
Cronaca. Pressing e poi zona per entrambe le squadre. I rispettivi tecnici si affidano dunque alla bravura dei portieri, e Del Lungo e Nagy non tradiscono le attese. Due soli gol in un primo tempo molto equlibrato: a Muslim, ben servito da Nora con l'uomo in più, replica Cuk sempre in superiorità.
Nella seconda frazione calo di attenzione dei lombardi: dopo il vantaggio di Zalanki con l'uomo in più, i biancazzurri si fanno sorprendere da Kiss, che si gira al centro e conquista un penalty trasformato da Cuk (1-3). Gli ungheresi insistono e ottengono due superiorità di fila, ma la difesa bresciana e Del Lungo reggono bene l'urto. Time out Brescia, alla ripresa del gioco il solito Muslim scaraventa in rete da posizione 4 una sassata e i lombardi accorciano le distanze. Si va all'intervallo più lungo sul punteggio di 2-3.
Dopo il cambio di campo piovono espulsioni sul Brescia, anche una doppia: Fulop e Younger non sbagliano. Il Brescia, invece, segna a uomini pari con Bertoli (molto bravo anche oggi) e Rizzo: favolosa la sua palombella vincente da circa dieci metri. Rizzo sta facendo un finale di stagione magnifico. 4-5 all'ultimo intervallo.
E' bellissimo anche il gol del formidabile Zalanki in apertura di quarta frazione: dalla "mattonella" preferita il mancino batte Del Lungo per il nuovo doppio vantaggio dello Szolnok, ribadito (5-7) dal botta e risposta Rizzo (rigore)-Batori (uomo in più). Il Brescia non si arrende e arriva un altro gran gol a uomini pari: stavolta è Christian Presciutti a mandare il pallone nel sette della porta difesa da Nagy, che poi nega il pareggio ai lombardi sulle conclusioni da fuori di Nicholas Presciutti e Paskovic. E' Younger a chiudere la gara (6-8) rendendo inutile un'altra bellissima rete di Rizzo, che spedisce il pallone nell'angolino basso alla sinistra di Nagy a 17" dalla sirena.
 
SPANDAU-EGER 6-10
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
 
 
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Quarti di finale - Giovedì 7 giugno
 
PRO RECCO-BRESCIA 12-10 d.t.r. (2-1, 2-0, 2-3, 2-4)
Pro Recco: Tempesti, Di Fulvio F., Mandic, Alesiani, Molina 1, Bodegas 1, Ivovic 3, Echenique 1, Figari 1, Filipovic 1, Aicardi, Gitto, Volarevic. All. Vujasinovic.
Brescia: Del Lungo, Guerrato, C. Presciutti, Guidi, Paskovic, Rizzo 2, Muslim 3, Nora 2, N. Presciutti, Bertoli 1, Janovic, Vukcevic, Morretti. All Bovo.
Arbitri: Dervieux (Fra) e Koryzna (Pol).
Superiorità numeriche: Pro Recco 2/10, Brescia 6/13.
Note
: uscito per limite di falli Gitto (Recco) nel quarto tempo. Espulsi per gioco violento Paskovic (Brescia) nel secondo tempo, per proteste il tecnico Bovo (Brescia) e C. Presciutti (Brescia) nel quarto tempo. Tempi regolamentari 8-8.
Sequenza rigori: Janovic gol, Filipovic gol, N. Presciutti gol, Ivovic gol, Muslim palo, Echenique Saglietti gol, Rizzo parato, Mandic gol.
 
CRONACA DELLA GARA MINUTO PER MINUTO SU
 
L'ARTICOLO DI FRANCO CARRELLA (inviato de "La Gazzetta dello Sport): "La spuntano i soliti noti, ma stavolta col brivido. Nei quarti di Champions, sotto il cielo di Genova, la Pro Recco batte il Brescia ai rigori e rispetta il pronostico: «La prima partita è sempre la più difficile. Si avvertiva la pressione e non eravamo sufficientemente tranquilli» ammette Vlado Vujasinovic. Oggi, di nuovo supersfida con lo Jug che nelle ultime due stagioni ha battuto i liguri in semifinale.
EMOZIONI «È il peggior quarto di finale che potesse capitare al Recco: una sconfitta bresciana sarebbe nella logica delle cose, il contrario no. Se la squadra di Bovo riuscirà a restare attaccata nel punteggio fino all’ultimo intervallo, assisteremo a un ultimo tempo di grande tensione» aveva detto il c.t. Sandro Campagna alla vigilia. Va proprio così. In una gara contrassegnata dal predominio delle difese e dai tanti errori in superiorità numerica, dalla tensione palpabile e dal pressing, i lombardi si battono come leoni pur perdendo un asso come Paskovic dopo appena 11’ (colpo a Di Fulvio).  La rete che rimanda l’epilogo ai tiri dai cinque metri è siglata da Nora a 18” dalla sirena, dopo che il Brescia ha perso pure capitan Presciutti per proteste. Poi sui tiri decisivi sono fatali gli errori di Muslim (palo) e Rizzo: paratona di Tempesti, tra i migliori assieme al collega Del Lungo. Il capitano, unico sempre presente nei 13 scudetti consecutivi, va a caccia della sesta Champions personale. Al Recco, da un anno a questa parte, viene accostato il nome di Bijac, classe ’91, oggi rivale tra i pali dello Jug. L’operazione è ormai definita. Dice Tempesti con diplomazia: «Posso garantire che il suo nome sarebbe in cima alla mia lista, se fossi un dirigente». Ma  questa è un’altra storia.
Franco Carrella

GENOVA - Piero Borelli, che ha guardato tutto il derby d'Italia in piedi sulle gradinate della Sciorba, sarà sicuramente orgoglioso della partita che hanno giocato stasera i suoi ragazzi. Un Brescia stellare come rendimento, carattere, cuore, orgoglio e collettivo si è arreso soltanto ai rigori alla squadra stellare per eccellenza. Stellare perchè possiede campioni in grado di risolvere la partita in ogni momento. Come Echenique, che ha segnato il gol del 7-5 in doppia superiorità che sembrava aver chiuso la gara. Come Ivovic, che anche stasera ha fatto meraviglie, e in particolare l'alzo e tiro che ha riportato avanti la Pro Recco (8-7) dopo la doppietta di Rizzo in superiorità (7-7). Come Bodegas, che in ogni partita fa a gara con se stesso per diventare sempre più bravo. O come Tempesti che ha messo la parola fine alla gara neutralizzando il penalty tirato da Rizzo dopo il precedente errore di Muslim (palo).
Già, Muslim, proprio il migliore in acqua. E' stato lui ad aprire le marcature del derby d'Italia (0-1) con un gran gol dal centro. E sempre lui, dopo il +3 recchelino (5-2), ha dato il via con una rete in superiorità numerica al lungo, ostinato, commovente inseguimento che il Brescia ha coronato a 18" dal termine con l'8-8 di Nora (sempre determinante con l'uomo in più) nonostante l'espulsione di Paskovic per gioco violento (pugno a Di Fulvio), il rosso per proteste a Bovo e Christian Presciutti.
L'arbitraggio di Dervieux e Koryzna è stato all'altezza di una delle più belle partite degli ultimi tempi. E se quelli di Sky non sono fessi, hanno capito che anche la pallanuoto, nonostante tutti i problemi che si porta dietro, può essere un affare perchè è in grado di offrire spettacoli straordinari come questo indimenticabile Pro Recco-Brescia.
Mario Corcione
 
PARLA VUJASINOVIC (VIDEO)
 
PARLA IVOVIC (VIDEO)
 
IL COMMENTO DI ALESSANDRO BOVO (allenatore del Brescia): «Abbiamo giocato un grande match: solidi in difesa e sempre con grande attenzione. I cartellini rossi ci hanno penalizzato perché ci hanno privato di due rigoristi, ma resta senz’altro la performance formidabile per carattere, orgoglio e spirito battagliero: devo complimentarmi coi ragazzi». 
IL COMMENTO DI ANDREA MALCHIODI (presidente del Brescia): «La nostra è stata una prova straordinaria: se Recco ha l’organico meglio attrezzato in assoluto, noi abbiamo dimostrato di avere un cuore e una voglia superiori a tutti. Questa partita è stata la nostra Champions a 360 gradi».
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
L'attesa è finita e lo spettacolo iniziato. Con i quarti di finale si è aperta la Final Eight di Champions League in svolgimento alla piscina Sciorba di Genova fino al 9 giugno. Il clou è nella coda con il derby tra Pro Recco e AN Brescia. I padroni di casa - a caccia del nono alloro europeo (tredici in totale quelli vinti dalle italiane) -  vincono 12-10 ai rigori. I tempi regolamentari erano terminati 8-8 dopo che i liguri avevano condotto per due volte di tre reti (4-1, 5-2). Poi il recupero dei lombardi guidati da Rizzo (autore dell'8-8) e da Muslim autore di una tripletta; ma sono proprio loro due a fallire dai cinque metri nella lotteria finale, dove è Mandic a regalare la semifinale contro lo Jug Dubrovnik ai recchelini, in programma alle 20.30 con diretta su Sky Sport 2 - telecronaca di Dario Massara e commento tecnico del cittì Alessandro Campagna - e sui canali Mediaset Premium ospitati nel bouquet Sky. Brescia che affronterà nella semifinale per il quinto posto i campioni uscenti dello Szolnoki sconfitti 9-8 dallo Jug Dubrovnik.
CRONACA. Cronaca. Il match lo sblocca dopo novanta secondi Muslim che dai sei metri, su assist di Nora, fulmina Tempesti con una girata perfetta. Azione in fotocopia quella dell'1-1 con Bodegas ben servito al centro da Echenique Saglietti. Le due squadre sbagliano molto in extraman: due chance fallite da entrambe le parti. I campioni d'Italia non falliscono la terza con Molina Rios che supera con un diagonale da distanza ravvicinata Del Lungo che poi è superbo due volte su Aicardi in chiusura di primo tempo. Si riparte e ancora lombardi che falliscono la quarta occasione con l'uomo in più (0/4): Rizzo conclude addosso a Tempesti. In seguito è follia di Paskovic che colpisce Di Fulvio a palla lontana e viene espulso per gioco violento.
Recco rischia poco in difesa ed è cinica in avanti: così arriva il +3 con due conclusioni perfette dal perimetro di Figari e Ivovic per il 4-1 all'intervallo lungo. Al settimo extraman si sblocca Brescia con il mancino Nora (4-2). Il Recco torna a distanza di sicurezza con Filipovic (5-2), complice la sfortunata deviazione di Del Lungo. Brescia con il cuore oltre l'ostacolo e finalmente precisa in superiorità numerica con Muslim e Bertoli che griffano il 5-4. Il passaggio a vuoto dei recchelini dura poco e Ivovic riporta i suoi sul +2 (6-4) che conclude il terzo quarto. Ultime energie ma quanto spettacolo nel quarto periodo. Brescia sul -1 con l'alzo e tiro di Muslim (6-5). Del Lungo è superbo su Bodegas e Mandic ma poi capitola sulla conclusione dai sette metri di Echenique Saglietti (doppio extraman). per il 7-5. Tutto l'orgoglio dei lombardi è nei due destri potenti di Rizzo che non lasciano scampo a Tempesti per il 7-7 a due minuti dalla fine. L'inerzia dell'incontro è dalla parte di Brescia ma Ivovic (perimetro) è in serata di grazia e firma il nuovo sorpasso 8-7. Neanche il tempo di respirare che Nora (uomo in più) trova l'angolino giusto per l'8-8 a diciotto secondi dalla fine. Ivovic in extra player fallisce all'ultimo battito di ciglio il 9-8 rimandando la qualificazione alla semifinale ai rigori. Dai cinque metri decisivi gli errori di Muslim (palo) e Rizzo (super Tempesti) e la trasformazione di Mandic.
 
JUG-SZOLNOK 9-8
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO SU

OLYMPIAKOS-SPANDAU 6-5
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO SU

EGER-BARCELONETA 4-9
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO SU
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Rob non si tratta di fare i galletti solo in Italia,secondo il tuo ragionamento allora l'Italia non vincera' mai la coppa piu' importante perche' mi sembra che anche le altre nazioni (greci e ungheresi in primiis) non badino a spese...non mi sembra che questi grandi club europei siano tanto dilettanti(cosi' come Brescia),percio' invece di essere cosi' invidiosi del club di Volpi bisognerebbe se si vuole stare al passo avere piu' Volpi,ma se tutti la pensano come te' torniamo ai circoli e finiamola di parlare di mettere in evidenza questo sport,e rimaniano perennemente al dilettantismo.piuttosto concordo con Corcione che e' inutile spendere e spandere,cambiando ogni anno numerosi giocatori e fare incetta di campioni,quando non esiste un minimo gioco di squadra,cosi' anche se si collezionano fuoriclasse ,l'Europa diventa una chimera
Iameroli Marco
 
Chi dice che i soldi non bastano per vincere ha ragione, per carità. L'Olimpiakos aveva un gioco e il Recco un grande gruppo di solisti male assemblati (un po' come Catania e Padova nella finale scudetto). Nonostante ciò dico che se ce ne fossero di più mecenati come Volpi, questo sport darebbe più soddisfazioni anche in Italia. Quindi, se gufare un po' fa parte del gioco, credo che la Pro Recco in questo sport abbia più meriti che difetti.
Luigi Galardi
 
Felugo invece di spendere soldi non tuoi per giunta compra la famosa amalgama che cercava il presidente del Avellino ...caro mio sensa anima sensa cuore non vinci quando dall'altro lato c’è ...10 su 13 erano greci erano cresciuti assieme non una accozzaglia di italiani lavora sulle giovanili investi sui ragazzi genovesi
Alee
 
FANNO I GALLETTI SOLO IN ITALIA......ORA COSA FANNO CHI COMPRANO?????
Rob

 

 

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