Attendere prego...

Archivio News

Waterpolo People

Non vi lamentate se i media ci trascurano, è un bene: in caso contrario ci riderebbero dietro

  Pubblicato il 07 Mag 2120  18:18
Succede solo nella pallanuoto.
Si riuniscono in videoconferenza i presidenti delle squadre di A1 maschile e dal dibattito esce fuori che la formula migliore per il campionato 2019-20 è la seguente: 16 squadre (con l'inserimento di due formazioni provenienti dall'A2), quattro gironi iniziali da 4 squadre, una seconda fase con due gironi da 8 e playoff completi, partendo dai quarti di finale.
Si riuniscono i tecnici delle squadre di A1 maschile, sempre in videoconferenza assieme ai tecnici federali, e viene chiesto loro: vi sta bene la formula dei 4 gironi iniziali da 4 squadre, etc. etc? La risposta è sì.
Ieri sera la Fin esce con un comunicato nel quale si legge: "Sono stati stabiliti la non assegnazione del titolo di Campione d’Italia ed il blocco delle retrocessioni alle serie inferiori. Inoltre vengono bloccate le promozioni alle serie superiori prevedendo la ripartenza della prossima stagione secondo le formule dei campionati appena dichiarati conclusi: alle serie A1 edizione 2020/2021 parteciperanno 14 squadre".
Pur convenendo che la formula confermata è decisamente migliore di quella dei 4 gironi iniziali da 4 squadre, etc. etc. (fatta eccezione per i playoff, striminziti, non degni di un campionato che possa definirsi tale), ci si chiede: che l'hanno ascoltato a fare il parere dei tecnici di A1 se poi - come sempre - ha deciso la Federazione? Perchè ventilare l'ipotesi della promozione di due squadre dall'A2 e poi mandare tutto a farsi benedire?
Ci si lamenta sempre del fatto che i media, in versione cartacea e in quella web, dedicano pochissimo spazio alla pallanuoto. Paradossalmente è un bene: se avessimo una popolarità maggiore, ci riderebbero dietro. Invece, fortunatamente, le c....te che facciamo in continuazione passano sotto silenzio.
Mario Corcione
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 

caro amico nick,sono un grande tifoso dell'acquachiara e lettore abituale di questo sito.lei parla di squadre farsa.io la vedo diversamente.l acquachiara ha precorso i tempi decidendo volontariamente di scendere in a2 (sul campo,non rinunciando cosi come sicuramente farà qualche squadra di a1 il prossimo anno) e di fatto mettendosi al sicuro.secondo me diverse squadre di a1 vorrebbero fare la stessa cosa ma non hanno le palle per farlo continuando a buttare soldi dalla finestra per un campionato ridicolo.saluti
carmine
 
Cari componenti della pallanuoto italiana, Vi comunico ufficialmente che, in qualità' di capo supremo, voi siete l'unico sport che può' svolgere serenamente la propria attività' perché non correte rischio alcuno! Io ho parlato con tutti i miei sottoposti ( Covid-19, Coviddini, Capperi&Olive, pesto ligure&siculo, covid alla matriciana, covid burrata, pizza capricciosa con covid-17 ed un pochino...., AliceCovid ecc.) mi hanno garantito che siete INATTACCABILI! Alcuni di essi sono già' morti, mi hanno confermato che appena Vi vedono, alla distanza di 1 Km, muoiono dalle risate, si pisciano sotto e...molti sono morti affogati non dall'acqua clorata ma dalle loro stesse lacrime. State tranquilli, giocate pure! Siamo TERRORIZZATI DA VOI! Fate morire dal ridere, anche il Covid-19 vi teme.
Covid-19
 
Leggendo gli articoli mi sembra di capire che intanto non ci fosse unita'di intenti su una A1 a 16 squadre o ai 4 gironi da 4. Detto questo forse Barelli ha fatto bene a non variare lo stato attuale vista la mancanza di unanimita'. punto 2: non c'e' unita'di intenti e interessi tra le societa' sportive e I gestori delle piscine (per lo meno quelli privati) questo e' un grave problema da risolvere. Se i gestori (vedi il Sig. Tosi) non vede interessi cospicui al di la della pallanuoto o non riceve finanziamenti dal governo (perche tutto questo piagnisteo e'rivolto a questo) neppure a Dicembre fara' aprire le piscine. E cosa facciamo? si gioca a pallanuoto all'estero? Punto 3 societa' in grado di fare economicamente la A1 e meritevoli del salto (vedi Metanopoli, Anzio, Catania, e perche' no la Deakker) devono stare tranquille e non inasprire I rapport con la federazione. Io sono convinto che delle 14 di A1 qualcuna manchera' all appello (cosi come succedera per alcune squadre in A2 che gia parlano di non iscriversi) e ci saranno spazi vuoti da riempire soprattutto se la FIN chiedera' una fidejussone o dimostrazione della capacita'economica di effettuare una A1 di livello (per evitare farse di squadre (vedi Acquachiara - mi perdoni Corcione) con ragazzi talentuosi che rischiano di bruciarsi. Il problema che vedo, e' che potrebbero scomparire nomi importanti che accetterebbero una A2 pur di non riprendere dalla serie minore. A questo punto mi potrei riallacciare a quando detto forse da Di Somma senza cambiare i regolamenti solo per questa stagione rimescolare le carte e riporle in ordine (A1, A2, B) in funzione del budget dimostrato a disposizione. Cosi tutti contenti e forse la A1 diventera' di livello. In ultimo, se proprio si volesse riformare I campionati io personalmente non vedo cosi male il modello ungherese, con due gironi iniziali e poi una pool scudetto e una retrocessione con gare equilibrate).
Nick
 
Due società come Anzio e Metanopoli che volevano investire non le fanno salire in A1, ci sara' un altro campionato con squadre che non potranno mantenere gli impegni con i giocatori e non saranno in grado manco di pagarsi le trasferte. Si prevede un altro bel campionato... Ma Campagna non tifava per Milano in A1?
Luca
 
1) il male endemico (che, ormai, ha quasi le sembianze di un vero e proprio carattere genetico) della pallanuoto italiana è la mancanza di unità d'intenti. A tutti i livelli. Perché ognuno pensa esclusivamente al proprio orticello. Come fare per superare questa situazione ? Parlarsi, confrontarsi, e perché no, unire i tavoli di discussione. I problemi della A1 partono dal basso. 2) quante sono le società che hanno i mezzi per definire, con serietà e anche buona dose di concretezza, piani economici, di marketing e sportivi? Quali sono le strade di azione indicate dalla federazione che le società devono seguire? Senza queste condizioni non solo non si riparte, ma staranno a galla solo tre o quattro società. 3) Sembra che la federazione abbia il preciso intento di creare scontri, polemiche, litigi, zuffe di ogni sorta. Chi ha in federazione le giuste competenze per programma un marketing non dico vincente ma efficace? Facile avere sempre intorno amici degli amici o parenti o figli vari. Così non si batte chiodo. 4) Il grosso errore che si commette è la simbiosi fra gestori di impianti e società sportive. Due entità che non sono propedeutiche ma qualcuno cerca una simbiosi che non regge. Gli impianti, la cui maggioranza sono pubblici, devono restare in mano ai comuni, che concedono spazi acqua alle società. I club svolgono un’attività sociale? Bene allora pagheranno una cifra simbolica per gli spazi d’acqua. Ma il business delle piscine affidate esclusivamente a società sportive deve cessare. Un gestore privato deve avere l’obbligo dal proprietario dell’impianto di svolgere attività sociale. 5) Basta copiare gli altri. Anzi: basta copiare il peggio dagli altri. Bisogna valutare la pallanuoto che abbiamo. Le società che abbiamo. Guardiamoci allo specchio, correggiamo i nostri errori, mettiamoci in testa che tutti gli altri sport di squadra (anche se non vincono come la pallanuoto) sono più organizzati ed hanno più visibilità della pallanuoto. L’unica visibilità che la pallanuoto riesce ad avere è con le nazionali. Ma quanto durerà?
Francesco Grillone
 
Non capisco sinceramente perchè avrebbero dovuto far salire 2 squadre dalla A2 e non retrocederne altrettante dalla A1: il criterio sarebbe solo quello di premiare lo sforzo economico? C'è una crisi in corso, è più che comprensibile l'amarezza di chi ha investito, ma bisogna anche essere razionali, equi e logici. Non mi sembra che il Recco stia reclamando scudetto, Coppa Italia ed eventualmente Champions, anzi.
asterix
 
Rugby? Ma evete idea o conoscete minimamente il campionato di Rugby? Praticamente è inconsistente. Quali sono poi i risultati della Nazionale? Al mondiale non è passata neache nel girone. Quindi dico miglioriamo il nostro movimento, ma senza andare a reclamare super manager che mangiano quattrini e magari se poi sbagliano, cambiano impegno con lauda buona uscita...
Grillo parlante (precisiamo che non si tratta del collega Francesco Grillone, che ha l'abitudine di firmarsi per esteso)
 
Sinceramente mi auguro con tutto il cuore di vedere un campionato di A1 con lo stesso numero di squadre di quest'anno, perché non ho la minima certezza che tutte le Società riusciranno a sostenere i costi. È un momento molto delicato.
Loris
 
L'articolo parte da una premessa errata. Sia tra i presidenti che tra gli allenatori non c'era l'unanimità (e non ci eravamo nemmeno vicini ad averla) sulla formula. Per fortuna è stato scelto il male minore. Una A1 a 16 con i 4 gironi sarebbe stata semplicemente patetica. La Serie A1 dovrebbe avere al massimo 10 squadre che devono garantire un budget minimo e un piano economico, di marketing e sportivo da presentare alla Fin e farselo approvare. Il modello dovrebbe essere quello stile Euroleague di Basket con le licenze fisse triennali, licenze annuali rinnovabili in base al piazzamento in classifica e 1-2 squadre che a turno arrivano dalle serie inferiori a sostituire chi non riesce a garantire i risultati. Per la questione visibilità, se si lascia tutto in mano a dilettanti (nel senso bonario del termine) non si andrà mai da nessuna parte. Si fa sempre l'esempio del rugby, ma nessuno dice mai che i vertici dello sport della palla ovale si sono affidati a supermanager per far acquisire valore, interesse e visibilità al prodotto.
Jim
RISPONDE MARIO CORCIONE: nessuno ha parlato di unanimità in questo articolo, ma di risultato raggiunto dal dibattito degli allenatori e dei tecnico. Di unanimità ne parla lei, e le credo, anche perchè lei scrive la frase (e non ci eravamo nemmeno vicini ad averla). Questa frase lascia supporre che lei era presente ad una delle riunioni: se è così, perchè si firma Jim? Detto ciò, concordo perfettamente con tutto ciò che ha scritto.
 
 

Inviaci un tuo commento!

(la tua email email non verrà pubblicata nel sito)
I dati personali trasmessi saranno trattati direttamente da A.S.D. WATERPOLO PEOPLE quale titolare del trattamento ed esclusivamente per lo scopo richiesto garantendo la riservatezza e la sicurezza dei dati.

I dati personali saranno conservati solo il tempo esclusivamente necessario. Ogni interessato può esercitare il diritto di avere informazioni sui propri dati ai sensi dell'art. 7 dlgs 196/2003.

La preghiamo quindi di fornire il suo consenso al trattamento dei dati cliccando sull'apposito riquadro.

* campi obbligatori
Attendere prego...

Grazie della collaborazione!
Il tuo commento è stato registrato in archivio e sarà visibile nel sito dopo l'approvazione amministrativa.

Ok