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Noi lavoriamo sulle regole, loro sulla comunicazione. E sono sulla bocca di tutti

  Pubblicato il 16 Giu 2119  09:02
Il calcio femminile oggi è sulla bocca di tutti. Conseguenza di un lavoro mirato, lo stesso che negli anni novanta ha fatto la pallavolo, e il rugby dieci anni fa.
Loro lavorano sulla comunicazione, sulla propaganda, hanno seminato bene e raccolgono consensi e popolarità.
Noi lavoriamo soltanto sulle regole e perdiamo, anno dopo anno, pubblico, interesse dei media e degli sponsor.
Italia-Giamaica di calcio femminile è stata vista in televisione da quasi tre milioni di spettatori.
 
 
Cifre che noi della pallanuoto ci sogniamo.
Le ragazze del calcio femminile, ieri semisconosciute, sono diventate le regine dei social. E non hanno ancora vinto niente.
Settebello e Setterosa hanno raggiunto traguardi che altri sport vedono soltanto con il binocolo, ma la grande massa degli appassionati di sport i nostri campioni non sa neppure chi siano.
L'altro ieri ci ha sorpassato in termine di popolarità la pallavolo, ieri il rugby, oggi il calcio femminile, domani chissà.
Mario Corcione
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Condivido i vostri pensieri e, come scritto anche su Facebook, sono dell'idea che dobbiamo muoverci dal basso per spingere i parrucconi dei piani alti. A Verona la Pallanuoto femminile è semi nascosta: un articoletto il Lunedì rispetto alla mezza pagina dedicata alla Sport Management (che non è di Verona e gioca a Busto Arsizio). Secondo voi un giornale non dovrebbe essere imparziale? La Prima (e unica) squadra di Verona a salire in serie A1 non meriterebbe un po' più di attenzione? Ne consegue che noi, supporter CSS Verona, stiamo cercando altre strade per "comunicare" tutti i giorni. Vuoi la nostra pagina FB, vuoi Comunicati Stampa a testate locali, vuoi interviste a destra e a manca. Dobbiamo e vogliamo saltare a piè pari questa empasse dove ci hanno relegato. Non siamo gli unici però: anche NC Milano e Catania con Dax Bolla che cura la pagina di Giulia Gorlero si tanno muovendo per dare visibilità a tutta la Pallanuoto Femminile, in questo caso. Locatelli si è sensibilizzata sentendo lo stesso problema. Roma sta facendo un incredibile lavoro con Marco. Dobbiamo metterci insieme, unire le forze, darci una mano e gridare forte. C'è tanta potenzialità (Setterosa e Settebello sono degli autentici fenomeni) ma scarsa attenzione dei media. Forse non dobbiamo "pensare alla Pallanuoto" ma portare l'attenzione VERSO la Pallanuoto con interessi diversi. L'esempio eclatante è quanto scritto da Stefano Carbone: focus da "Femminile" a "Calcio". Utilizziamo il Marketing per capire come intercettare le persone (che non conoscono minimamente questo Sport e quindi non prestano attenzione). Abbiamo iniziato a portare il 5° tempo nelle piscine ed è divertente. Forse è questa la strada giusta? O una delle possibili? La gente risponde quindi chissà... Non ho la bacchetta magica ma ci stiamo muovendo per migliorare anche fosse "un centimetro alla volta" ogni maledetto Sabato 😁. Alle persone sensibili come Mario Corcione, a chi può dire o scrivere una parola più incisiva, chiedo di rimanere sempre focalizzati. Sono convinto che insieme troveremo la Via!
Loris
 
La comunicazione? ma che ne sanno questi!! ieri abbiamo assistito alle semifinali U20 a Viterbo...uno scandalo...una piscina con una tribuna inguardabile e con pochissimi posti (tra l'altro strettissiimi), la presentazione fatta prima del dovuto per cui non tutte le squadre erano presenti...assegnazione di espulsione sbagliate, assegnazione di gol errati (ci sono le riprese video di napoleggiamo a smentirli)..., finale organizzata di Lunedi Sera, (giorno lavorativo) in un posto dove solo i genitori (e non tutti) si sognano di andare.....
Antonio Corsaro
 
Basta notare le squadre femminili che partecipano alla serie A. Clubs...con ampie risorse e strutturati impianti di gioco e sponsor. Regole e regolamenti con l'aggiunta della piattaforma tv. Niente nicchie. Meditiamo
Caimano 19
 
Parole vere e giuste, caro Mario. Sono quasi trent'anni che scrivo (come te) di pallanuoto e anno dopo anno facciamo come i gamberi. Andiamo indietro. Nel '90, i quotidiani della mia città, dedicavano alla pallanuoto non solo 3/4 di pagina alla domenica, ma in settimana c'erano interviste, notizie ... come del resto anche la Gazzetta e TuttoSport. Oggi? il nulla. Alle volte anche solo piccole brevi. Ma la colpa non è dei quotidiani. La colpa è di un sistema perverso che parte dai club ed arriva in alto, ai vertici federali. La pallanuoto serve solo per raccattare voti alle elezioni federali. Poi basta. Uno dei miei maestri, Alfredo Provenzali, dedicava il sabato pomeriggio alla pallanuoto che raccontava per radio. Oggi grazie alla scelleratezza di giocare ad ogni ora anche quella non c'è più. Forse che negli anni '90 c'erano più aerei e treni per far giocare tutte le partite alle 17.30? Forse. Non so chi dobbiamo ringraziare per queste regressioni, non so se, come ci vogliono inculcare i "federali" il web sia il futuro. So solo che ad Hannover, per una becera finale di Coppa Campioni nessuno sapeva nulla. Dai taxisti ai negozianti. E la piscina era vuota. Mi chiedo, oggi, perchè persone come te ed io dobbiamo scoppiarci l'anima per dare visibilità ad uno sport laddove proprio le società che lo praticano se ne infischiano di comu nicare. L'esempio che ci ha dato quest'anno la Serie B maschile è immenso: i due magazine che dirigiamo si sono impegnati a pubblicare i tabellini delle partite. Ma quante società ci hanno snobbato? Quante società se ne sono fregate di noi? E dunque perchè noi dobbiamo parlare di pallanuoto quando gli attori sono i primi ad infischiarsene?
Francesco Grillone
 
Mario, ma quale comunicazione, semplicemente per il calcio femminile hanno spostato il focus dalla parola *femminile* alla parola *calcio*, per cui da un'accezione negativa e denigratoria, fiutando che la parola "calcio" è sinonimo di "business" hanno sfruttato la cosa così come stanno sfruttando le calciatrici per fare, appunto, business. Ma è il calcio che porta questo, purtroppo. C'è gente, ed è la maggioranza nel nostro Paese che fra un playoff di pallavolo femminile (lo sport di squadra in rosa più antico e quindi più evoluto) ed una partita di serie B danese sceglie la seconda, anche se giocata da donne, purché sia calcio... Purtroppo non c'è competizione, e se si vuole risollevare il nostro sport bene o male attraverso una spettacolarizzazione ed una fruibilità o comprensibilità del gioco si deve passare, secondo me...
Stefano Carbone
 
Un plauso alle Sue dichiarazioni che descrivono in modo chiaro quanto è evidente!!! Credo sia giunta ORA di mettere mano sulla coscienza ed agire per far emergere la pallanuoto, soprattutto del 7rosa femminile che ancor oggi (ha appena vinto in Ungheria un argento e premio in denaro) non trova giusto rilievo (qualche trafiletto) e sostegno. Grazie
Adriana Cavallo
 
 
 

 

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