Attendere prego...

Archivio News

Waterpolo People

L'Orizzonte torna sul trono d'Italia e si cuce sulla calottina la seconda stella: scudetto n. 20!

  Pubblicato il 12 Mag 2119  12:42
Finali - Domenica 12 maggio
 
1-2 posto
ORIZZONTE-SIS ROMA 6-3 (0-1, 3-0, 1-2, 2-0)
Ekipe Orizzonte: Gorlero, Ioannou 2, Garibotti 1, Bianconi 1, Aiello, Spampinato, Palmieri, Marletta 1, Van Der Sloot 1, Koolhaas, Riccioli, Santapaola, Condorelli. All. Miceli.
Sis Roma: Sparano, Tabani, Galardi 2, Tori, Motta, Tankeeva, Picozzi, Sinigaglia, Nardini, Di Claudio, Chiappini 1, Fournier, Brandimarte. All. Capanna.
Arbitri: Ferrari A. e Peris (Cro).
Superiorità numeriche: Orizzonte 3/9, Sis Roma 0/8.
Note: uscite per limite di falli Tabani (R) a 1'59 e Koolhaas (E) a 4'13 del quarto tempo. Ammonito per proteste il tecnico Capanna (R) a 3'08 del terzo tempo. Prima dell'inizio della gara l'assessore allo sport del Comune di Catania, nonché presidente della FIN Sicilia, Sergio Parisi ha consegnato alla signora Graziella, accompagnata dalle figlie di Mauro Maugeri Marta e Nicoletta, una targa per ricordare l'amico e tecnico catanese che ci ha lasciati il 30 novembre 2017.
 
LA PARTITA VISTA DA MINO MARSILI
 
Un giudizio globale sulla gara.
"Bella partita, una delle migliori viste quest'anno. Il che genera rimpiantI: se ci fossero stati i playoff, di gare del genere ne avremmo potuto vedere tante. Vittoria e scudetto meritati da parte dell'Orizzonte, che in questa Final Six ha fatto una fase difensiva eccellente. La Sis Roma è stata degna avversaria, ma alla fine la maggiore esperienza delle etnee ha avuto la meglio".
 
Dopo aver recuperato due gol, portandosi da 3-1 a 3-3, la Sis non è riuscita a sfruttare il momento favorevole ed è tornata sotto.
"Proprio in questi frangenti si è vista la grande compattezza di squadra dell'Orizzonte. Qualsiasi altra formazione avrebbe accusato la difficoltà del momento, quella di Miceli invece ha ripreso la sua marcia verso il titolo come se nulla fosse accaduto",
 
Scegli una giocatrice per squadra.
"Gorlero su tutte nell'Orizzonte, ha fatto un'ottima seconda parte di gara. Per questo riguarda la Sis nessuna giocatrice si è distinta particolarmente, forse la sola Galardi che ha realizzato due splendide beduine. Mi ha un po' deluso Fournier, mi aspettavo di più da una grande giocatrice come lei".
 
Marletta ancora decisiva, due gol importantissimi di Ioannou.
"La gara di Ioannou è ulteriore testimonianza della forza dell'Orizzonte. Contro il Plebiscito la napoletana aveva giocato poco, è stata chiamata in causa e ha risposto benissimo alle attese di Martina Miceli".
 
L'arbitraggio di Ferrari e Peris?
"Assolutamente all'altezza della situazione".
 
IL NOSTRO SERVIZIO
CATANIA - Torna sul trono d'Italia l'Orizzonte. Scudetto n. 20 per la squadra etnea e seconda stella, giunta dopo un'attesa di otto anni. Titolo stra-meritato, conseguito al termine di una stagione regolare splendida e di una Final Six giocata nel migliore dei modi dalla squadra di Miceli, che battuto prima il Plebiscito e poi la Sis Roma con due partite pressocchè identiche per andamento, contrassegnate entrambe da una grande prestazione difensiva, la vera arma letale di questa squadra nella corsa verso il titolo.
La Sis Roma è stata degna avversaria. E' andata sotto, ha recuperato, ha dato anche l'impressione di poter passare a condurre, ma poi non è stata capace di completare l'opera, frenata anche dagli errori in superiorità (0 su 8).
Cronaca. Squadre molto contratte nella prima frazione, meglio la Sis che passa a condurre con una beduina di Galardi. Lasciano giocare Alessia Ferrari e Peris, una sola superiorità per squadra, entrambe non andate a buon fine. Orizzonte e Sis imprecise in fase di conclusione, annebbiate anche dalla tensione. Gran parata di Sparano, comunque, su van der Sloot e gol mangiato da Tankeeva dal lato cattivo, però sullo 0-0.
L'Orizzonte "diesel" (è successo così anche contro il Plebiscito) comincia a carburare nella seconda frazione. La squadra di Miceli raddrizza la mira e capovolge nettamente il punteggio (3-1) con Garibotti (controfuga), van der Sloot (superiorità) e Ioannou, sempre con l'uomo in più su assist di Marletta. La Sis si trova in difficoltà contro la zona aggressiva della squadra di Miceli ed è costretta quasi sempre a tiri dalla lunga distanza, sulle quali Gorlero è sempre attenta. Nulla può, tuttavia, il portiere rossoazzurro sulla conclusione di Motta indirizzata nel "sette" alla sua destra, e qui c'è un piccolo giallo: pallone entrato oppure no? Non arriva la convalida, si va al cambio di campo sul 3-1, ma con Koolhaas gravata di due falli.
Palmieri, che aveva cominciato la sua opera di demolizione nel secondo tempo nella difesa della Sis, conquista una nuova superiorità in apertura di terza frazione, ma dal possibile 4-1 si passa al 3-3: la squadra di Capanna, che aveva faticato molto finora a trovare la via della rete, segna due gol in soli 52". E che gol! Rasoiata da fuori di Chiappini e seconda beduina vincente di Galardi, ancor più bella della prima.
E qui le giallorosse non sfruttano il momento favorevole sprecando un paio di buone opportunità in contropiede per passare in vantaggio. L'Orizzonte ringrazia e torna avanti (4-3): superiorità numerica, passaggio di Garibotti a Marletta e nuovo gol pesantissimo di una giocatrice che ha fatto una stagione semplicemente fantastica. Col minimo vantaggio etneo si va all'ultimo intervallo.
Il nuovo vantaggio dà ulteriore carica all'Orizzonte, che riprende a difendere con grande efficacia davanti a Gorlero, chiamata quasi sempre a intervenire (molto bene, peraltro) su conclusioni da media e lunga distanza. La Sis perde Tabani per tre falli, ma è a uomini pari la rete che spinge l'Orizzonte verso il titolo: Roberta Bianconi manda il pallone alle spalle di Sparano con una palombella da centro area e, braccia al cielo, urla tutta la sua gioia (5-3).
Mancano quattro minuti al termine, la Sis ha subito l'uomo in più per accorciare le distanze, ma il tiro di Sinigaglia - pressata - arriva debole tra le braccia di Gorlero. Sul capovolgimento di fronte Carolina Ioannou dipinge di bianco, rosso e verde la sua partita con il suo secondo gol: gran tiro da fuori e Orizzonte sul +3 (6-3). Con due minuti e mezzo di anticipo cominciano i festeggiamente sulle tribune de La Playa.
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
L'Ekipe Orizzonte Catania si appunta la seconda stella, batte la SIS Roma 6-3 e vince il ventesimo scudetto della sua storia riconquistando il titolo dopo otto anni. La finale del trentacinquesimo campionato femminile si è giocata alla piscina Plaia di Catania gremita da oltre 1400 persone. La vittoria arriva grazie al break risolutivo piazzato tra il terzo e quarto periodo, quando la Roma aveva già rimontato due reti (3-3): Marletta in superiorità, Bianconi (palomba) e Ioannou (doppietta) decidono il match scudetto. La SIS Roma, vincitrice della Coppa Italia, deve recriminare soprattutto per il deficitario apporto in superiorità numerica: 0/8 contro 3/9. Terze le campionesse uscenti della Plebiscito Padova che avevano battuto il Rapallo per 11-4.
Cronaca. Inizio lento, le squadre si studiano. La zona della Roma è efficace e Catan ia soffre. Marletta commette fallo grave, ma le giallorosse non ne approfittano. Poi Sparano fa un miracolo su Van Der Sloot libera in area e l'olandese, campionessa europea, sbaglia anche il primo extraman (fallo grave di Tabani). A 45" dal termine si sblocca il match: la palla gira veloce sul perimetro, Fournier scarica a Chiappini, poi Picozzi al centro appoggia per Galardi che gira alla grande beffando Gorlero (1-0). Tutto molto bello.
Si riparte sulla falsariga del primo tempo. Si gioca a difese schierate e poche controfughe. Su una scalata sbagliata va in rete Garibotti, che sblocca le rossoblù dopo 10 minuti e dieci secondi (1-1). Chiappini ci prova per il secondo extraman, ma Gorlero è pronta. Dall'altra parte Picozzi commette fallo grave al centro e stavolta Van der Sloot piazza la bomba per il primo vantaggio etneo (2-1). E' il momento migliore delle padroni di casa che guadagnano due superiorità e passano con la seconda: Ioannou si prende l'assist di Aiello e dal centro buca (3-1). La reazione è immediata, ma vana. Koolhaas commette secondo fallo grave e Tankeva gira a lato di Gorlero. Van der Sloot sbaglia la quinta superiorità numerica e si cambia campo sul 3-1.
Palmieri spreca la girata del possibile +3 in extraplayer (2/6) e dopo un'azione insistita in attacco la Chiappini trova la soluzione personale sbloccando la Roma dopo 12 minuti di digiuno (2-3). Catania diventa fallosa e Roma invece trova il pari in un amen: a metà terzo tempo Galardi sgomita al centro e produce la doppietta con un'altra sciarpata d'autore che beffa Gorlero e riporta le romane in partita (3-3). Il match ha ancora un sussulto a trenta secondi dal termine: Picozzi commette secondo fallo grave e sulla settima superiorità arriva il timbro di Marletta che dopo un bel giro palla segna il 4-3 che chiude il periodo.
La tensione sale. Tabani commette terzo fallo grave ma Marletta stavolta non ne approfitta. Poi a metà tempo capitan Bianconi decide di iscriversi alla finale e piazza la palomba dai cinque metri che riporta sul +2 le catanesi mettendo una pietra miliare verso ventesimo scudetto. Sinigallia sbaglia la sesta superiorità numerica e allora la strada verso la seconda stella diventa ancora più in discesa perchè sul ribaltamento Ioannou spara sotto al sette il + 3 (6-3) e fa doppietta che suona come una sentenza per le avversarie. Il tempo per Roma di fallire altri due extraman (0/8 in totale) e la festa in acqua e sugli spalti può cominciare.
 
IL COMUNICATO DELLA SIS ROMA
Serviva un'impresa in casa del Catania, serviva la migliore SIS Roma e forse sperare che loro non fossero nelle condizioni migliori ma alla fine a vincere è l'esperienza dell'Orizzonte Catania rispetto all'entusiasmo ed alla compattezza di squadra della SIS Roma. Il Catania vince meritatamente questo 35mo campionato in una finale stupenda con una cornice di pubblico da esempio per tutta la pallanuoto. Vincono 6-3 le catanesi e per la SIS Roma rimane il rammarico di essere arrivate fin lì con una sola sconfitta in campionato, proprio contro il Catania. Il match fino a metà è stato in perfetto equilibrio grazie alla doppietta di Giuditta Galardi ed il gol di Ekaterina Tankeeva. Poi le catanesi prendono il largo e conquistano uno scudetto meritato. Il coach Marco Capanna: "Arrivare fin qui è un motivo di orgoglio, mi è piaciuto l'approccio al match e come abbiamo affrontato tutto il campionato. Un plauso va sicuramente alle avversarie, l'esperienza ha pagato. L'arbitraggio è stato perfetto, abbiamo comunque fatto una stagione straordinaria, vinto la Coppa Italia e siamo in Euro League. L'anno prossimo ci riproveremo, questo è sicuro".
 
3-4 posto
PLEBISCITO-RAPALLO 11-4 (3-1, 1-2, 5-0, 2-1)
Lantech Longwave Plebiscito: Teani, Barzon, I. Savioli 1, Gottardo, Queirolo 4, Casson, A. Millo 1, Dario 1, Grab 1, Ranalli 2, Meggiato, Armit 1, Giacon. All. Posterivo S.
Rapallo: Lavi, Zanetta, Viacava, Avegno, Marcialis 1, Gagliardi, Cò, A. D'Amico, Emmolo 1, Zimmerman 1, Genee, A. Cocchiere 1, Risso. All. Antonucci.
Arbitri: Calabrò e Nicolosi.
Superiorità numeriche: Plebiscito Padova 5/13, Rapallo 2/12 + un rigore parato da Teani ad Emmolo a 3'32 del primo tempo, sul 3-1.
Note: espulsa con sostituzione Gottardo (P) a 7'35 del terzo tempo. Uscite per limite di falli Genee (R) a 7'35 del terzo tempo, Dario (P) a 28", Marcialis (R) a 3'12 e Zimmerman (R) a 6'30 del quarto tempo. Ammoniti per proteste i tecnici Antonucci (R) a 5'13 del primo tempo e Posterivo (P) nell'intervallo tra il secondo e il terzo tempo. Il portiere Risso (R) sostituisce Lavi a 90 secondi dalla fine.

CATANIA - Il Plebiscito con un'ottima gara batte il Rapallo e stacca il visto per l'Euro League. La squadra di Antonucci, invece, è fuori dall'Europa nonostante l'ottimo campionato disputato. Ma oggi ha meritato la sconfitta con una gara insufficiente, soprattutto in attacco, dove il Rapallo ha chiuso il match con un 2 su 12. in superiorità.
Cronaca. Parte bene il Rapallo, che passa in superiorità con Emmolo. Capovolge nettamente il risultato (3-1) Padova con tre superiorità (Millo, Queirolo, Ranalli) nelle quali la squadra di Antonucci è poco aggressiva e lascia tirare troppo liberamente le biancorosse. Teani, grande Final Six la sua, protegge il doppio vantaggio del Plebiscito parando un rigore a due mani (tiro di Emmolo), un tiro da posizione 5 di Avegno in controfuga e una beduina di Cocchiere.
Genee ha già due falli a carico. Il Rapallo ora è più aggressivo in inferiorità, Cocchiere salva su conclusione di Barzon e Zimmerman, finora la migliore delle sue, accorcia le distanze con un tiro da fuori (3-2). Il Rapallo sbaglia l'uomo in più del pareggio, il Plebiscito la superiorità del nuovo +2. Bene Lavi, che gioca con cinque punti di sutura alla mano sinistra, ma nulla può sulla controfuga biancorossa finalizzata da Queirolo (4-2), anche stavolta senza particolare opposizione da parte delle gialloblu.
La partita è molto bella, con continui capovolgimenti di fronte. Non mancano anche pregevoli realizzazioni come la beduina di Cocchiere che permette al Rapallo di accorciare nuovamente le distanze (4-3). Poi la squadra di Antonucci non sfrutta due opportunità con l'uomo in più per pervenire al pareggio. Il tempo si chiude con una superiorità fallita da Padova, che dopo il 3 su 3 iniziale adesso e 3 su 7.
In avvio di terzo tempo il Plebiscito elude il pressing rapallino grazie ad Armit, che sfugge d Emmolo al centro e insacca il pallone del 5-3. Uomo in più per le gialloblu, Cocchiere devia sottomisura, Teani si salva con l'aiuto della traversa. Era un'occasione d'oro per la squadra di Antonucci, che subito dopo spreca una nuova opportunità con l'uomo in più e viene punita da un tiro da lunga distanza di Dario (6-3), che batte Lavi, in precedenza molto brava su Grab.
C'è un fallo da rigore su Queirolo, ma Calabrò fischia solo la superiorità: il capitano del Plebiscito segna ugualmente con un gran tiro da posizione centrale (7-3). Il Rapallo sbaglia un'altra superiorità (finora 1 su 10), Padova no e allunga (8-3) con la quarta rete di Queirolo, che sta giocando una grande gara. Savioli, che in precedenza aveva salvato la propria porta sostituendosi a Teani, segna la rete del +6 (9-3). 5-0 di parziale per la squadra di Posterivo. Prima della fine del tempo un episodio importante: Gottardo commette fallo di reazione, è brutalità ma Calabrò la espelle con sostituzione.
Nel quarto tempo, dopo un lungo digiuno, il Rapallo torna al gol con Marcialis (9-4), ma la partita è ormai compromessa e Antonucci richiama la stoica Lavi e manda tra i pali Matilde Risso. Ilaria Savioli suggella la sua ottima gara con la rete del nuovo +6, che nel finale diventa +7 con l'ultima rete realizzata da Grab (11-4).

***
 
Semifinali - Sabato 11 maggio
 
SIS ROMA-RAPALLO 7-5 (2-2, 2-2, 1-1, 2-0)
Sis Roma: Sparano, Tabani, Galardi, Tori, S. Motta, Tankeeva 2, Picozzi 1, Sinigaglia, Nardini, Di Claudio, Chiappini 2, Fournier 2, Brandimarte. All. Capanna.
Rapallo: Lavi, Zanetta, Viacava, Avegno 1, Marcialis 1, Gagliardi, Cò, A. D'Amico, Emmolo, Zimmerman, Genee 2, A. Cocchiere 1, Risso. All. Antonucci.
Arbitri: Calabrò e Pascucci.
Superiorità numeriche: Sis Roma 5/10 + 1 rigore, Rapallo 1/4.
Note: ammonizione a 1'55" del secondo tempo per simulazione alla Sis Roma. Ammonito Antonucci (Ra) nel secondo tempo a 2'46" per proteste; Capanna (Ro) a 8'00 del terzo tempo. D'Amico (R) uscita per limite di falli a 2'26 del terzo tempo.
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Partita in bilico per tre tempi con le giallorosse per quindici minuti sotto nel punteggio (4-3). Poi nel quarto tempo l'allungo finale col break piazzato dalla canadese Fournier e dalla brasiliana naturalizzata Chiappini (doppietta) che su rigore mette il sigillo nella semfinale (7-5), che era la rivincita della finale di Coppa Italia sempre appannaggio delle giallorosse.
Cronaca. Alla seconda superiorità numerica passa la Roma. Motta serve Tankeeva dopo un bel giro palla che fulmina Lavi per l'1-0 giallorosso. Tabani spreca sola soletta in controfuga e arriva immediato il pareggio della Avegno brava ad insaccare in trasnizione (1-1). Non c'è respiro perchè Viacava commette fallo grave e stavolta è la canadese Fournier a metter dentro dal lato per il 2-1. Picozzi spreca il quarto extraman e dall'altra parte Marcialis in controfuga ben assistita da Emmolo punisce Sparano per il nuovo pareggio ligure che chiude il tempo (2-2).
Difese bloccate ma Roma è più fallosa in attacco e concede la prima controfuga dopo un controfallo (simulazione alla squadra) che Genee trasforma aiutata dal rimbalzo sul palo che beffa Sparano (2-3). Pareggio immediato delle giallorosse che sfruttano il quinto extraplayer, e con Picozzi servita al centro trovano il 3-3. Poi Rapallo prende le prime due superiorità (falli gravi di Chiappini e Fournier) e Gene dal centro mette dentro il tap-in del nuvo vantaggio gialloblù (4-3). Marcialis commete fallo grave su Tankeeva e la russa pareggia a sua modo girando dai due metri sul palo opposto il 4-4 che chiude metà gara.
Chiappini la sblocca con una soluzione personale dal perimetro e le giallorosse rimettono la testa avanti dopo 15 minuti (5-4). La zona di Roma lascia libera Zimmerman che serve bene al centro Cocchiere, e per il centroboa ligure è un gioco da ragazzi la sciarpata del nuovo pareggio (5-5). Scintille in acqua tra Galardi e Zimmerman che vengono espulse per reciproche scorrettezze. Poi la Cocchiere trova ancora la girata ma stavolta Sparano riesce a tirar fuori dalla linea il possibile nuovo vantaggio.
Fournier sblocca il punteggio in apertura con un bel diagonale in extraman (5/9) e rimette davanti la prua giallorossa dopo 30". Motta commette secondo fallo grave ma Avegno spreca il quarto extraman. Zimmerman allora fa fallo da rigore su Chiappini e la stessa italobrasiliana trasforma per il primo doppio vantaggio della Roma che a 2'47 mette un deciso punto sulle sorti della semifinale. Sparano si supera due volte su Cocchiere e il tempo trascorre fino alla fine senza intaccare il sogno della prima finale della storia giallorossa.
 
IL COMUNICATO DELLA SIS ROMA
Stoica, concentrata, determinata ed alla fine sicuramente più compatta, questa SIS Roma fa sognare! Battuta il Rapallo per 7-5 e centra la sua prima finale scudetto, entra per la prima volta in Euro League e si prepara all'ultima battaglia che potrebbe consacrarla nella storia con una storica doppietta dopo la vittoria in Coppa Italia. Sembra una vita fa quella finale vissuta con Rapallo, eppure sono passati a malapena cinque mesi, fatti di sacrifici, lavoro e consapevolezza nei mezzi di questo straordinario gruppo. Oggi, come prevedibile, è stato un match duro fisicamente, fatto di errori e ripartenze e questi match si vincono con le grandi giocatrici e così salgono in cattedra Loredana Sparano che blinda la sua porta, Izabella Chiappini, Ekaterina Tankeeva e Shae Fournier che con i loro gol e la rete del capitano Domitilla Picozzi hanno neutralizzato gli attacchi delle liguri, andate a segno con Genee, Marcialis, Cocchiere e Avegno.
Il match è stato per tutta la partita in parità, soltanto il quarto tempo ha decretato la vittoria della SIS Roma grazie alle reti di Shae Fournier ed il rigore realizzato da Izabella Chiappini. La finalista sarà l'Orizzonte Catania, favorita numero 1 di questo campionato e padrona di casa, davanti al suo pubblico non può fallire l'obiettivo che rincorre dal 2011. Saranno tante le atlete del setterosa che presiederanno questa finale in acqua, diverse medaglie olimpiche ed una sfida tra tecnici vincenti, da una parte l'oro olimpico di Atene 2004 Martina Miceli, fin qui due Coppa Italia (una proprio contro la SIS Roma) ed una Coppa Len vinta due settimane fa, e Marco Capanna già vincitore di uno scudetto e due Coppe Len con l'Imperia ed una Coppa Italia con la SIS Roma quest'anno.
Domani, per la prima volta da quattro anni a questa parte, non sarà il Padova a vincere lo scudetto e, comunque vada, alle 15:30 a Catania si scriverà un pezzo di storia della pallanuoto italiana.
Commenta così l'allenatore Marco Capanna: "Sono contento di essere in finale, domani sarò più tranquillo perchè abbiamo parlato di come si vive una finale scudetto sin dal primo giorno e quindi l'approcceremo in modo diverso, la semifinale è sempre più difficile. La partita di oggi è stata brutta, molto fisica, siamo stati bravi a tenere la nostra identità difensiva ma non si possono prendere quattro gol in parità numerica. Sono orgoglioso di questo gruppo, per il campionato fatto e questa qualificazione alla Coppa, non perdiamo dal 6 novembre. Però che non si pensi che siamo soddisfatti così, siamo qui per vincere lo scudetto. Domani voglio vedere una squadra che gioca, che gioca ad un'intensità folle cosa che non siamo riusciti a fare oggi, pretendo di vedere la massima espressione di questa squadra.
 
IL COMUNICATO DEL RAPALLO
Il sogno del Rapallo Pallanuoto di conquistare la finale scudetto si infrange nel quarto tempo della semifinale contro la SIS Roma: quando il rigore trasformato da Chiappini porta le giallorosse a +2 dopo un match in continuo testa a testa, suggellando di fatto la vittoria della formazione capitolina per 7-5.
Ci ha creduto, il Rapallo: squadra dall’atteggiamento ben diverso rispetto a quella che si è vista ieri, nel sofferto quarto di finale contro il Kally NC Milano. Tra i pali c’è Lavi, la mano sinistra fasciata dopo il taglio subito ieri nel riscaldamento che però non le impedisce di trovarsi lì, tra i pali, a stringere i denti e a farsi trovare pronta e vigile. C’è una squadra attenta e grintosa, che scende in campo con il solito pressing e senza timore contro un’avversaria che risponde colpo su colpo. E difatti, lo spettacolo non manca.
L’equilibrio contraddistingue tre quarti del match, con capovolgimenti di fronte che mantengono il risultato in parità: nel primo tempo apre le marcature Tankeeva in superiorità, risponde Avegno che concretizza un’azione in controfuga del Rapallo, dalla parte opposta ecco Fournier in superiorità, poi è la volta di Marcialis, che mantiene il suo trend andando a segno anche in questo match.
Secondo tempo, la musica non cambia: passa il Rapallo con l’olandese Genee per il 3-3, risponde il capitano giallorosso Picozzi in superiorità, poi è ancora Genee a salire in cattedra con il Rapallo in superiorità, ma la ex gialloblu Tankeeva ristabilisce la parità prima della sirena che decreta il cambio campo: 4-4.
Terzo tempo, ritmi sempre elevatissimi, la partita inizia a farsi molto fisica. Chiappini dalla distanza sorprende la difesa gialloblu e trova la rete del 5-4, risponde Agnese Cocchiere con un gol da cineteca: sciarpa al centro che si infila alle spalle di Sparano. A 2.26 il Rapallo perde Agnese D’Amico, che al terzo fallo grave deve abbandonare il campo. Siamo sul 5-5, risultato in bilico e quarto tempo che diventa decisivo.
Il momento è cruciale e le energie fisiche e mentali spese ieri nel quarto di finale iniziano a gravare sulle spalle delle gialloblu. A 33” passa la Roma con Fournier; il Rapallo ha un paio di occasioni propizie per acciuffare il pareggio, ma non è abbastanza lucido e cinico sotto porta per trovare il bersaglio. A 2’46, l’episodio decisivo: il rigore fischiato alla Roma che suscita le proteste del coach gialloblu Antonucci. Tira Chiappini: rete. 7-5 e i tentativi di rimonta del Rapallo, questa volta, non hanno l’esito sperato: in finale con l’Ekipe Orizzonte va la Roma, le gialloblu troveranno il Plebiscito Padova nella finalina in programma domani alle 12: in palio, il terzo posto e il pass per l’Europa.
«Ieri abbiamo dimostrato la squadra che siamo, una squadra unita che non molla mai - commenta il capitano Federica Lavi - Oggi l’atteggiamento era quello giusto e il match era sicuramente alla nostra portata. Purtroppo, nel quarto tempo, abbiamo commesso qualche errore stupido di cui la Roma ha saputo approfittare. Complimenti a loro che sono state più lucide di noi nel finale di partita».
Silvia Franchi

ORIZZONTE-PLEBISCITO 8-6 (0-1, 3-2, 2-0, 3-3)
L'Ekipe Orizzonte: Gorlero, Ioannou, Garibotti 3, Bianconi 1, Aiello, Spampinato, Palmieri 1, Marletta 3, Van Der Sloot, Koolhaas, Riccioli, Santapaola, Condorelli. All. Miceli.
Lantech/Longwave Plebiscito: Teani, Barzon 1 (rig.), Savioli 1, Gottardo, Queirolo, Casson, Millo 1, Dario, Grab 3, Ranalli, Meggiato, Armit, Casson. All. Posterivo S.
Arbitri: Castagnola e Peris (Cro).
Superiorità numeriche: Orizzonte 6/9, Plebiscito 3/8 + un rigore.
Note: uscite per limite di falli Aiello (E) a 2'50 e Savioli (P) a 7'02 del quarto tempo. Ammonito il tecnico Posterivo (P) a 0'49 del quarto tempo.
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Battute le quattro volte campionesse d'Italia della Plebiscito Padova per 8-6 con triplette di Marletta e Garibotti. L'Ekipe - già vincitrice della coppa LEN - merita la finale scudetto piazzando un break di 3-0 per il 5-3, poi 6-4, e con l'allungo decisivo nel finale dopo il recupero sul 6-6 delle venete. In corso la seconda semifinale tra SIS Roma, che ha conquistato la coppa Italia, e il Rapallo in diretta su Rai Web.
Cronaca. Padova fallisce la prima superiorità numerica dell'incontro, poi passa con Savioli dal perimetro dopo 2'20. La difesa dell'Ekipe salva anche il secondo uomo in meno, ma la squadra non finalizza la manovra offensiva, tra cui la prima superiorità numerica. In apertura di secondo parziale l'Ekipe non sfrutta la seconda opportunità in più, ma continua a spingere e, dopo un walzer di controfughe, trasforma due superiorità consecutive con Bianconi (2'48) e Garibotti (3'25). La Plebiscito replica immediatamente due volte con la statunitense Grab che sblocca la percentuale in superiorità per il 2-2 (3'39) e il sorpasso (5'17, 2/5). L'Ekipe resta incollata e pareggia a -16" dal cambio campo con un'entrata di Marletta, assistita di spalle da Bianconi, per il 3-3 e primo gol in parità delle siciliane.
In apertura di terzo parziale Garibotti (1'21) e Marletta (2'50) spingono Catania sul +2 (5-3, 4/7), trasformando due superiorità numeriche dopo che una palomba di Savioli si era spenta sul palo interno a portiere battuto. Padova invece non ottimizza due occasioni in più (2/7), non trova appoggi al centro, resta ingabbiata dalla difesa dell'Ekipe che protegge il break di 3-0.
Dopo 11'32 torna in gol la Plebiscito, ancora con Grab che accorcia in superiorità (3/8), ma un minuto più tardi risponde Palmieri con una girata dal centro (6-4). Barzon tiene in scia Padova a 2'50 con un rigore che esclude dalla partita Aiello per limite di falli e a 4'53 pareggia Millo, servita in entrata da Queirolo. L'Ekipe reagisce subito e Marletta trasforma la quinta superiorità su otto per il 7-6 a 5'36. A 58 secondi dalla sirena Catania gioca la nona azione in più e sferra il colpo del ko con Garibotti: 8-6 a -34". Lascia il trono la Plebiscito Padova, che la scorsa stagione aveva vinto il quarto scudetto consecutivo battendo in finale proprio l'Ekipe ai tiri di rigore.
 
IL COMUNICATO DE L'EKIPE ORIZZONTE
Era la rivincita della finale Scudetto della scorsa stagione ma stavolta a sorridere è l’Ekipe Orizzonte, che ha sconfitto 8-6 ed eliminato in semifinale le campionesse d’Italia del Plebiscito Padova grazie ad una partita perfetta e preparata tatticamente nei minimi dettagli da Martina Miceli e dalle sue ragazze.
Oggi ad andare avanti erano state le venete, che avevano conquistato il primo tempo per 0-1 con le rossazzurre molto sfortunate per il numero di legni colpiti nei primi otto minuti di gara. L’Ekipe Orizzonte non si è però mai scomposta ed ha ribaltato il punteggio vincendo sia il secondo che il terzo parziale, rispettivamente per 3-2 e 2-0. Quarto tempo al cardiopalmo, con le catanesi avanti di due reti e raggiunte sul pari a pochi minuti dallo scadere, prima del nuovo doppio vantaggio decisivo e definitivo che ha aperto le porte della finale alle etnee, mandando in estasi gli 800 tifosi presenti sugli spalti della Piscina della Plaia di Catania, che le hanno sostenute a più non posso dal primo all’ultimo secondo di gara.
Claudia Marletta ed Arianna Garibotti sono state le mattatrici della partita con tre gol a testa, una rete ciascuno anche per Roberta Bianconi e Valeria Palmieri.
Al termine della sfida, è stato il coach dell’Ekipe Orizzonte ad esprimere a caldo le emozioni del momento: “Sapevo che gli aspetti più importanti di questa partita sarebbero stati quello emotivo e quello mentale – ha detto Martina Miceli – , pur non togliendo nulla al valore indiscutibile del Padova, che è stato Campione d’Italia per quattro anni. Però da maggio dello scorso anno lavoriamo tantissimo proprio a livello psicologico, perché noi giochiamo principalmente contro noi stesse. Oggi abbiamo commesso qualche ingenuità all’inizio, quando eravamo sotto, ma stavamo giocando bene. Abbiamo preso troppi falli in attacco per eccessiva foga, sapevamo che era una partita tosta e si sarebbe decisa alla fine, ma a differenza del passato siamo rimaste concentrate e tutte unite fino alla fine. Questo ha fatto la differenza. È una fase conclusiva di campionato di altissimo livello e a chi parla di finale anticipata dico che secondo me sia le due semifinali di oggi che la sfida di domani possono essere considerate tali, perché tutte e quattro le squadre in corsa per il titolo hanno dimostrato di essere l’una all’altezza dell’altra. Speriamo di onorare anche domani lo stupendo pubblico che oggi ci ha sostenuto dall’inizio alla fine, rivelandosi fantastico come sempre”.
Antonio Costa
 
IL COMUNICATO DEL LANTECH LONGWAVE PLEBISCITO
"Buona partita in generale, nel senso che sul 6 pari del quarto tempo si sarebbe potuta mettere molto bene per noi" commenta a caldo l'allenatore Stefano Posterivo "da un punto di vista tecnico-tattico, e pallanuotistico, abbiamo giocato male (o almeno hanno giocato meglio di noi) le fasi di gioco in più e meno, che probabilmente ci ha deciso la partita. Inoltre non mi hanno convinto per niente un paio di scelte in certi momenti cruciali della partita, per esempio il gol del +1 loro, sulla situazione di 6 pari, era un chiaro controfallo, e mentre dall'altra parte hanno fischiato...Potevamo farcela comunque, sapevamo che per vincere qua, in casa a loro, dovevamo fare meno errori possibili e forse ne abbiamo commesso qualcuno di troppo, ma abbiamo dimostrato di poter battere l'Orizzonte anche qui. Penso che sul 6 pari, recuperando due gol, c'è stato un momento in cui forse avremmo potuto chiudere la partita, ma è andata così. Ora dobbiamo concentrarci sulla partita di domani, perchè per noi è fondamentale".
 
FINALE 5-6 POSTO
Kally Milano-RN Florentia 8-6
Kally Milano: Imperatrice, Apilongo 3, Crudele, Gitto, A. Repetto, Fisco, Kuzina 3, Amoretti, Gragnolati, Vukovic 2, Murer, L. Repetto, Tamborrino. All. Binchi.
RN Florentia: Banchelli, Mandelli, Rorandelli 1, Cordovani, Mckelvey, Crevier 2, Sorbi, Francini, Giachi 1, Giannetti, Marioni, Cotti 2, Perego. All. Sellaroli.
Arbitri: Ferrari e Nicolosi.
Note: parziali 3-2, 2-0, 1-3, 2-1. Uscite per limite di falli McKelvey (F) a 4'26 e Francini (F) a 5'55 del quarto tempo. Superiorità numeriche: Kally Milano 2/11, RN Florentia 4/9. Spettatori 200 circa.
 
IL COMUNICATO DELLA KALLY N.C. MILANO
Kally Nc Milano conquista il 5 posto assoluto alla Final Six di Catania battendo la Rari Nantes Florentia per 8 a 6 dopo una partita sempre condotta dalla squadra meneghina.
Lungi da noi fare la cronaca della partita; ora è il momento di raccogliere le emozioni dei protagonisti al termine della stagione e quindi raccogliamo a caldo le dichiarazioni di Leonardo Binchi.
“Oggi abbiamo chiuso la stagione con, ironia della sorte, la stessa squadra con cui l’abbiamo iniziata. Si è chiuso cosi il cerchio, non con la squadra toscana, ma nostro, di squadra. Allora perdemmo malamente, oggi abbiamo vinto meritatamente. È stato personalmente un anno intenso, caratterizzato sicuramente da lavoro duro, che non a caso è stato il nostro motto di quest’anno. Abbiamo disputato una buona Final Six; ieri contro il Rapallo abbiamo fatto un ottima partita; peccato perché con un po’ di lucidità in più l’avremmo condotta in porto, ma sono esperienze che tornano utili anche se fanno male. Oggi volevamo vincere la partita per conquistare la nostra finale e per prenderci una  soddisfazione come squadra.
Vorrei ringraziare tutte le ragazze, senza alcun formalismo, per come si sono impegnate e per come mi hanno seguito. Non era semplice neanche per loro, cambiare metodi, idea di gioco, ma ho trovato  realmente una disponibilità e una serietà notevole. Vorrei ringraziare il Presidente Walter Vucenovich e lo sponsor Kally.
Un ringraziamento particolare va a Federica Cordaro e Davide Maggiani, con me in tutto e per tutto dall’inizio di questa avventura, e ben al di là della semplice stagione sportiva. Le preparatrici della parte a secco e del nuoto, Francesca Terno e Giovanna Panzini e tutte le persone della società che non ci hanno fatto mancare  il sostegno e la collaborazione, i fotografi, gli amici e i supporter. È difficile citare tutti, ma li ringrazio molto.
Ora continueremo ancora per qualche settimana, programmando già la prossima stagione”.
 
 
***
 
Quarti di finale - Venerdì 10 maggio
 
PLEBISCITO-FLORENTIA 8-4 (3-1, 1-1, 3-0, 1-2)
Lantech/Longwave Plebiscito: Teani, Barzon 1, I. Savioli, Gottardo, Queirolo, Casson 1, A. Millo 2, Dario, Grab 2, Ranalli 2, Meggiato, Armit, Casson. All. Posterivo S.
Florentia: Banchelli, Mandelli 1, Rorandelli 1, Cordovani, McKelvey 1, Crevier, Sorbi, Francini 1, Giachi, Giannetti, Marioni, Cotti, Perego. All. Sellaroli.
Arbitri: Castagnola e Ferrari A.
Superiorità numeriche: Plebiscito Padova 4/8 + un rigore, Florentia 2/7.
Note: uscita per limite di falli Casson (P) a 4'47 del quarto tempo. Banchelli (F) para un rigore a Barzon a 3'53 del secondo tempo, sul 4-1. Il portiere Perego (F) subentra a Banchelli nel quarto tempo.
CATANIA - Anche la Florentia, dopo il Nuoto Club Milano, esce a testa alta dal quarto di finale contro le campionesse d'Italia, che vincono con soli quattro gol di scarto, uno in meno rispetto alla partita vinta dal Plebiscito a Padova nella regular season (10-5). Molto più netto il divario a Firenze (3-14).
Mai in discussione, tuttavia, il successo della squadra di Posterivo, che ovviamente ha cercato di spendere in questa gara il minor numero di energie possibile in vista della semifinale contro l'Orizzonte. E' Francini ad aprile le marcature dopo soli 28", ma il vantaggio della Florentia dura poco perchè l'uomo in più di Padova nella prima parte di gara funziona a dovere. Barzon, Grab e Ranalli firmano le tre reti biancorosse di un primo tempo che si conclude 3-1.
Nel secondo quarto il Plebiscito allunga con Millo (4-1), potrebbe andare sul +4 e invece si ritrova a +2: Armit conquista un rigore, ma Banchelli lo para (a Barzon) e Mandelli sfrutta la superiorità che porta le due squadre sul 4-2 a metà gara.
Nela terza frazione Padova se ne va definitivamente. Millo si ripete, Grab mette alle spalle di Banchelli un gran tiro da fuori, Ranalli chiude una controfuga con una conclusione tra palo e portiere e di fatto chiude anche la gara (7-2). Il quarto tempo è solo una formalità, ma bellissime sono le realizzazioni di Rorandelli e Casson prima del definitivo 8-4 firmato da McKelvey.
 
IL COMUNICATO DELLA FLORENTIA
Una Florentia bella e divertente si arrende alle pluricampionesse d'Italia del Plebiscito e si fa onore al debutto nella sua prima Final six scudetto. 
A distanza di tredici anni dal secondo posto dell'allora Fiorentina Waterpolo & Certaldo (ma con formula scudetto diversa) alle gigliate non riesce l'impresa del passaggio di turno, contro lo stesso Padova, nonostante tre tempi all'altezza delle avversarie.
A fine gara Sellaroli fa i complimenti alle sua ex squadra e tiene alto il morale in vista della finale per il quinto e sesto posto contro Milano, oggi a un passo dalla qualificazione: "Nonostante il divario tecnico per tre tempi abbiamo tenuto testa al Plebiscito, come dimostrano i parziali.  Ovvio che alla lunga i valori sono venuti fuori e la loro esperienza, oltre alla loro bravura ha fatto la differenza. Alle mie ragazze non rimprovero nulla, sono contento sia per come si sono approcciate al match che per la reazione che hanno avuto dopo il loro affondo. Ora testa alla finale per il quinto e il sesto posto che può davvero essere la ciliegina sulla torta di una stagione stupenda”.
Sulla scia dell’entusiasmo dell’emozionante match precedente, chiuso con la vittoria in rimonta allo scadere del Rapallo sul Milano, le gigliate aprono il loro quarto di finale con un gran goal della Francini alla destra della Teani. Passano pochi minuti e le venete stabiliscono le gerarchie con Barzon, Grab e Ranalli nonostante due buone occasioni delle ragazze di Sellaroli.
Il secondo tempo con una Florentia attenta e corta a non subire, le venete non trovano grandi spazi e le distanze restano invariate grazie al rigore parato dalla Banchelli e al botta e risposta Millo - Mandelli, abile a sfruttare al meglio un time out con uno schema studiato più volte in allenamento. Dopo due tempi abbastanza in equilibrio e un vantaggio ridotto, il Padova alza il ritmo e nel giro di quattro minuti cala il tris con le solite Millo, Grab e Ranalli che di fatto chiudono il match, nonostante il tentativo delle gigliate di arginare l’attacco della squadra campione d’Italia negli ultimi quattro anni.
L’ultimo quarto con il risultato acquisito e la testa già all’Ekipe Orizzonte, Posterivo lascia spazio alle seconde linee e la Florentia ne approfitta addirittura con un parziale due e uno con Rorandelli e McKelevy che rispondono a Casson e mandano un avviso al Milano, avversario nella finalina per il quinto e sesto posto i programma domani alle 18.00.
Gianluca Rosucci

RAPALLO-N.C. MILANO 10-9 (0-1, 1-5, 5-2, 4-1)
Rapallo: Lavi, Zanetta 1, Viacava 1, Avegno 1, Marcialis 1, Gagliardi, Cò, A. D'Amico, Emmolo 2, Zimmerman 2, Genee 2, A. Cocchiere, Risso. All. Antonucci.
Kally N.C. Milano: Imperatrice, Apilongo, Crudele 1, Gitto 1, A. Repetto, Fisco, Kuzina 2, Amoretti, Gragnolati 2, Vukovic 3, Murer, L. Repetto, Tamborrino. All. Binchi.
Arbitri: Alfi e Pascucci.
Superiorità numeriche: Rapallo 6/15 +1 rig., Milano 4/13 + 1 rigore.
Note: ammonito Antonucci (R) nel terzo tempo per proteste. Uscite Vukovic (M) e Gagliardi (R) nel terzo tempo per limite di falli, Fisco e L. Repetto e Crudele (M) e Cocchiere (R) nel quarto tempo. Dal terzo tempo in porta Risso nel Rapallo.
 
LA PARTITA VISTA DA MINO MARSILI
Innanzitutto un giudizio complessivo sulla gara...
"Partita dai due volti. Primi due tempi giocati molto bene dal Nuoto Club Milano in ogni zona del campo, ma soprattutto in difesa, sia nelle situazioni d'inferiorità sia in parità numerica. In questi primi due tempi il Rapallo praticamente non è esistito. Dal terzo tempo, in poi, però, la partita ha cambiato completamente volto: la squadra di Antonucci ha cominciato a macinare gioco, ha migliorato sensibilmente le sue percentuali al tiro mentre Milano progressivamente ha perso sicurezza e certezze. Le lombarde non sono più riuscite a giocare con la stessa efficacia sia in attacco sia in difesa ed è arrivato prima il pareggio e poi il sorpasso delle gialloblu. Ma il successo delle liguri nulla toglie alla splendida gara giocata dalle lombarde, che non meritavano di perdere".
 
Scegli una giocatrice per parte.
"Nel Nuoto club Milano Gragnolati. E' una giocatrice che può fare la differenza. Ha giocato due tempi di grande qualità. Nel Rapallo Giulia Viacava, una delle poche atlete del nostro campionato che sa giocare con uguale efficacia sia a boa sia nella marcatura del centro. E infatti è stata lei a decidere la gara con una beduina dopo aver giocato molto bene nelle retrovie".
 
Rapallo in semifinale con grande sofferenza. L'andamento di questa gara quanto potrà influire sulla semifinale contro la Sis Roma?
"Certamente i primi due tempi serviranno da lezione alle ragazze di Antonucci. Se non ne faranno tesoro, contro la Sis non avranno scampo".
 
IL NOSTRO SERVIZIO
CATANIA - La bellezza della pallanuoto. Il Rapallo, vittorioso nella regular season sul Nuoto Club Milano per 16-7 e 11-18, rischia seriamente di uscire dalla Final Six per mano della squadra di Binchi, che fa una partita sontuosa nei primi due tempi per poi subire la rimonta delle avversarie nonostante la perdita di Lavi, costretta ad uscire a metà gara per un problema alla mano.
Cronaca. Squadre a pressing, sei superiorità numeriche nel primo tempo, tre per parte. L'unico uomo in più che va a segno consente a Milano di chiudere avanti il primo tempo (0-1): la rete è di Kuzina, che batte con un diagonale da 2 Lavi. Imperatrice, la sua dirimpettaia, è in gran forma e ci mette molto del suo nel vantaggio lombardo con due parate decisive su Cocchiere e Avegno. Ma determinante è anche l'apporto difensivo che le danno le sue compagne, molto brave nella marcatura del centro, nell'anticipo, nel recupero di palloni, in particolare Gitto.
Milano, ottima nella prima frazione, cresce ulteriormente e fa un secondo tempo perfetto. Rapallo, al contrario, entra completamente nel pallone e viene travolto dalle avversarie, che volano sul +5 (1-6) approfittando anche degli errori con l'uomo in più delle gialloblu (finora 1 su 9) e delle imperfette condizioni fisiche di Lavi. Tra le realizzazioni delle lombarde spiccano due palombelle vincenti di Vukovic e Gragnolati, che firma anche l'alzo e tiro vincente che manda le due squadre al cambio campo (1-6).
Lavi non ce la fa. Ad inizio terzo tempo entra tra i pali gialloblu Matilde Risso. Carolina Marcialis, a segno in tutte le partite della regular season, allunga la striscia realizzando con un tiro da fuori la rete del -4 (2-6). E' un gol importante, che mina le certezze difensive di Milano e rincuora le ragazze di Antonucci, che in questo tempo faranno 3 su 3 con l'uomo in più e 5 su 9 al tiro complessivo. Una svolta importante è anche l'uscita, in maniera molto ingenua, per tre falli di Vuckovic, finora un fattore positivo. La squadra di Binchi comincia a mollare la presa, la paura di vincere s'impadronisce delle lombarde, che vedono assottigliarsi progressivamente il vantaggio (6-8). Determinanti, in tal senso, le conclusioni vincenti di Zimmerman e Zanetta nel finale di frazione.
Quarto tempo ricco di emozioni. Il Rapallo col pressing e una difesa attentissima protegge benissimo la porta di Risso, peraltro molto attenta e sicura su ogni conclusione delle lombarde. Nonostante l'uscita dei due centri Cocchiere e Gagliardi, fuori per limite di falli (ma anche Milano nel quarto tempo perderà Fisco, Laura Repetto e Crudele) la squadra di Antonucci prosegue nella sua rimonta e si porta a -1 (7-8) con Zimmerman (uomo in più). Il pareggio sembra cosa fatta quando in controfuga Avegno si presenta davanti ad Imperatrice, ma la sua palombella si spegne sul palo e nell'azione successiva Crudele in superiorità riporta a +2 (7-9) la sua squadra.
Binchi invita le sue ragazze a non mollare, ma il Rapallo è incontenibile e perviene al pareggio (9-9) con un alzo e tiro di Genee e una controfuga vincente di Emmolo. Mancano due minuti e mezzo alla sirena conclusiva e qui Milano getta definitivamente al vento la possibilità di arrivare in semifinale: la squadra di Binchi sbaglia quattro superiorità, di cui una doppia nel finale dopo l'unico ma decisivo vantaggio del Rapallo in questa partita, conquistato con una beduina di Giulia Viacava a un minuto e mezzo dal termine.
 
IL COMUNICATO DEL RAPALLO
La palla è rotonda, dice il detto. Che mai come oggi risulta veritiero. Il Rapallo Pallanuoto accede alle semifinali della Final Six scudetto di A1 femminile, vincendo sul Kally NC Milano 10-9 dopo un’incredibile rimonta. Un match tutt’altro che agevole nonostante il pronostico a favore delle gialloblu, dove la sfortuna ha voluto dire la sua ancora prima del fischio d’inizio: durante il riscaldamento, il portiere titolare e capitano Federica Lavi ha riportato un taglio profondo alla mano sinistra che ha destabilizzato tutta la squadra: già dalle prime battute non era difficile intuire una certa apprensione tra le fila gialloblu, di cui il Milano ha saputo approfittare: al termine del secondo tempo, la squadra meneghina conduce 1-6.
Lavi resiste stoicamente tra i pali per due tempi, ma il dolore alla mano non le consente di proseguire ulteriormente e, al cambio campo, lascia il posto al secondo portiere Matilde Risso. La situazione è complicata, ma il grande cuore e la grinta del Rapallo, che in queste finali ha riposto tante aspettative, non si fermano davanti a quella che sembra una salita molto difficile da scalare. Ma la scalata, invece, comincia. Nel terzo tempo i gol di Marcialis, Emmolo (su rigore), Avegno, Zimmerman e Zanetta risollevano il Rapallo; per Milano vanno a segno Vukovic e Gitto: suona la sirena del terzo tempo sul 6-8, tutto si decide nell’ultimo parziale di gioco. Il quarto tempo si apre con la rete di Zimmerman in superiorità: le gialloblu ora iniziano a crederci. Crudele riporta il Milano a +2 ma Genee, brava a concretizzare una bella azione personale, tiene il Rapallo a tallonare le avversarie a una lunghezza di sicurezza. Il momento è cruciale. A 2.24 dalla sirena arriva il pareggio di Giulia Emmolo, in superiorità. A 6.58 arriva il gol decisivo: la firma del 10-9 per il Rapallo è di Giulia Viacava. Sul finale, attimi di suspance con un malinteso difensivo che lascia in mano alle meneghine l’ultima azione di attacco: l’occasione capita nelle mani di Gitto, che però non concretizza. Passa il Rapallo, che domani alle 16.30 affronterà in semifinale la SIS Roma.
«L’infortunio di Lavi ha condizionato tutta la squadra, anche se poi Matilde Risso si è dimostrata all’altezza della situazione - commenta il coach Luca Antonucci - Abbiamo giocato col cuore trovando la forza e la determinazione per ribaltare una partita praticamente persa. Sono davvero contento del risultato».
«E’ stata una partita soffertissima, d’altronde in Final Six è sempre così - aggiunge Giulia Emmolo - La settimana scorsa, in regular season, abbiamo battuto il Milano 18-11; oggi si è vista una partita diversa, loro sono entrate in acqua determinate, noi siamo state brave a superare il problema avuto all’inizio del match e ad andare a conquistare questo passaggio del turno»
Silvia Franchi
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Egregio signor Corcione, nonostante i suoi numerosi apprezzamenti tecnici di esperto conoscitore della pallanuoto italiana, ancora oggi per qualche strano motivo Claudia marletta non è mai stata considerata nel giro Della Nazionale, ancora più strano è che il ct allora ct della nazionale giovanile ha risolto personalmente la cessione della marletta che asuo tempo per lui era un atleta importante. Bohhh mistero!!!!!!
Machiavelli
 
Molto equilibrate le due semifinali. Giusta la finale. Arbitraggi di bassissimo livello a parte Padova Orizzonte. Permesso gioco troppo duro in troppe occasioni. Oggi ad esempio si è visto chiaramente un pugno dato a Galardi davanti agli occhi dell'arbitro che ha espulso entrambe anziché sanzionare Zimmerman con una brutalità. Speriamo che la finale scorra sui binari del bel gioco.
Lucas
 
Anche l’anno scorso ci davano X finiti e invece eccoci ancora qui, per il 3^ anno consecutivo più forti di prima. La nostra è e sarà una presenza costante ed importante. Francesco dorma sonni tranquilli.
Walter Vucenovich
 
Comunque ci si deve inchinare davanti ad una grandiosa partita del Milano che ha dato filo da torcere ad una squadra che ha 2/3 di atlete in nazionale. E questo deve far riflettere. Detto questo mi auguro che il Milano per la nuova stagione non smantelli la squadra perché il lavoro c’ è stato e si vede e se Gragnolati ha fatto tutti quei gol è perché oltre alla sua bravura le compagne glielo hanno permesso.
Francesco
 
Le solite lamentale Italiane quando si perde la colpa è sempre dell'albitro!!!!!Vince il Rapallo come dice Apilongo capitano della Kelly Milano perchè la squadra del Milano ha avuto un calo fisico e mentale gli arbitri non centrano viva la sportività che in questo caso non c'è!!!!!!
ULISSE
 
Il Rapallo ha vinto grazie ad un arbitraggio a senso unico nel terzo tempo e in parte del quarto . Quando ha sorpassato il Milano poi la coppia arbitrale ha cominciato a arbitrare per Milano. Peccato mancasse 1 minuto..
Lucas
 
Caspita Sig. Di Gennaro che sofferenza, traspariva tutta, ma alla fine tra tirare contro es i valori in acqua avete vinto. Ma non si preoccupi a Milano non portiamo rancore, neppure per uno che racconta la favola dello sviluppo della pallanuoto e poi fa una cronaca così...
Marco di Lambrate
RISPONDE MARIO CORCIONE: Lei è in errore. Di Gennaro tifa soltanto per una squadra femminile, il Setterosa. Telecronaca impeccabile.
 

Inviaci un tuo commento!

(la tua email email non verrà pubblicata nel sito)
I dati personali trasmessi saranno trattati direttamente da A.S.D. WATERPOLO PEOPLE quale titolare del trattamento ed esclusivamente per lo scopo richiesto garantendo la riservatezza e la sicurezza dei dati.

I dati personali saranno conservati solo il tempo esclusivamente necessario. Ogni interessato può esercitare il diritto di avere informazioni sui propri dati ai sensi dell'art. 7 dlgs 196/2003.

La preghiamo quindi di fornire il suo consenso al trattamento dei dati cliccando sull'apposito riquadro.

* campi obbligatori
Attendere prego...

Grazie della collaborazione!
Il tuo commento è stato registrato in archivio e sarà visibile nel sito dopo l'approvazione amministrativa.

Ok