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La vita da segregato di Sellaroli tra puzzle, chitarra e film di Salvatores

  Pubblicato il 20 Mar 2120  10:22
Una cascina a San Casciano in Val di Pesa. Sembra uno scioglilingua e invece è la dimora di Andrea Sellaroli. "Che presenta, in questo periodo di emergenza, i pro e i contro: si mangia tutta roba buona, ma la permanenza forzata in casa mi porta a stretto contatto con la dispensa. Sarà la mia fine".
Anche perchè "sono molto goloso", confessa il tecnico del Lerici, che divide gli "arresti domiciliari" con la compagna Fabiana e la famiglia di lei: i genitori Alessandra e Fabio, la sorella Francesca e nonna Maria. "Tutte queste persone mi hanno sempre visto soltanto nel fine settimana, ma adesso che sono qui a tempo pieno mi viziano, mi coccolano e ne appuro le conseguenze il giorno dopo quando vado a pesarmi sulla bilancia".
Per giunta Fabiana lavora (adesso soltanto da casa) per la "Principe Corsini", rinomata azienda agricola e vinicola, il che aggrava notevolmente la situazione in termine di cose buone da mangiare.
Può sembrare a prima vista una situazione invidiabile, quella di Andrea. Non lo è. "Non vedo i miei da quindici giorni". I suoi sono a La Spezia: mamma Alba, papà Renato, la sorella Silvia, il cognato Tebaldo e la nipote Chiara. "E naturalmente sento forte anche la mancanza della pallanuoto, dei miei giocatori, della dirigenza del Lerici, che ha in Alessandro Sammartano e Lorella Leonardi personaggi che farebbero la fortuna di qualsiasi società".
Ma c'è anche l'altro 50% di Andrea Sellaroli, quello artistico. "Ho composto recentemente alcuni pezzi, ma non ho avuto la possibilità di registrarli in sala d'incisione".
A proposito di pezzi, è in via di ultimazione il maxi-puzzle che Andrea, Fabiana e i suoi hanno cominciato all'inizio della "segregazione". I pezzi sono 2000, complimenti.
Come passare il tempo è un po' il rebus di tutti. Tanta televisione, tanti telegiornali per l'informazione, tante serie tv. Ma non per Andrea, "non mi piacciono, preferisco i film. Ho visto Joker, Joaquim Phoenix è bravissimo, regge il film tutto da solo, Oscar strameritato. Ma il Joker di Jack Nicholson è un'altra cosa, lui è perfetto per quel ruolo con quello sguardo, quella mimica facciale che lo hanno fatto diventare un attore unico".
ome regista ad Andrea piace molto Salvatores. "Mediterraneo è uno dei film più belli di tutti i tempi, Marrakech Express esalta i valori dell'amicizia e della solidarietà in un'atmosfera magica, del tutto particolare. Film accompagnati da musiche straordinarie, anche per questo li rivedo sempre con grande piacere".
Non si leggono con altrettanto piacere in questi giorni i comunicati del Cio su Tokio 2020. Si ha l'impressione che certa gente abbia lo yen al posto del cuore. "In questo momento in cui arrivano notizie terribili da tutto il mondo, parlare di Olimpiadi è assolutamente fuori luogo", sottolinea Andrea. E come tanti spera che "un rinvio dei Giochi Olimpici possa far sì che l'attività di club della pallanuoto trovi in estate lo spazio per poter ultimare in qualche modo i campionati".
Mario Corcione

 

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