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La posta dei lettori: Europei dannosi per l'immagine della pallanuoto

  Pubblicato il 13 Gen 2020  12:22
La redazione ha deciso di ripristinare la rubrica "La posta dei lettori" utilizzando anche i commenti più interessanti inviati dai nostri lettori. 
In ogni caso potete inviare i vostri interventi anche all'indirizzo mail: raoulcorcione@inwind.it
 
EUROPEI DANNOSI PER L'IMMAGINE DELLA PALLANUOTO
"Non sono d accordo con Capanna (articolo presente in homepage ndr). Bisogna diminuire il numero delle squadre partecipanti alla fase finale degli Europei. Capisco che queste manifestazioni servano per far crescere le squadre di secondo piano, ma il rovescio della medaglia è troppo pesante: poche decine di spettatori in tribuna dispersi in impianti enormi sono un messaggio, oltre che mortificante, dannoso per l'immagine della pallanuoto. Immagino potenziali sponsor che hanno visto le partite della prima giornata femminile: se avevano intenzione di avvicinarsi al nostro sport, adesso l'avranno persa. Perciò è necessario alzare il livello dello spettacolo riducendo ad otto il numero delle squadre e la stessa cosa deve avvenire in Italia per i campionati maschile e femminile. La Fin delle intervenire a salvaguardia di campionati che ormai esprimono un livello globale bassissimo e tengono lontano l'interesse di giornali, televisioni e sponsor".
Pietro Luongo
 
RISPONDE MARIO CORCIONE: La credibilità di uno sport non si misura soltanto con il numero degli spettatori, ma anche con quello delle partecipanti. Ridurre le squadre nella fase finale del torneo darebbe un ulteriore colpo negativo all'immagine della pallanuoto. Il discorso da fare è un altro: Fina e Len devono investire nella propaganda del nostro sport nei paesi in cui la pallanuoto è poco sviluppata o assente, attraverso un progetto di sviluppo tecnico con il supporto di allenatori qualificati da inviare in loco per periodi della durata minima di 4 anni (vedi ad esempio Rudic con gli Stati Uniti). Per quanto riguarda, invece, i campionati italiani le do perfettamente ragione: la Federazione deve tutelare maggiormente l'attività di club altrimenti si rischia un'involuzione che inevitabilmente aggraverà una situazione già critica, con le società che annaspano tra mille problemi, soprattutto di natura economica.

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