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Il segretario generale Panza: "Aiutiamo le società ed i gestori trasformando la crisi in opportunità".

  Pubblicato il 01 Apr 2120  13:03
In web conference dalla pagina Facebook ForumPiscine ha parlato Antonello Panza, segretario generale della Federazione Italiana Nuoto, circa il momento di emergenza che lo sport, ed in particolare i gestori di impianti sportivi, sta vivendo.
 
"Sembra di vivere un grande stress-test, come accade per il mondo bancario - spiega Panza - Cosa pensa la FIN di tutta questa situazione? Noi siamo al fianco dei gestori di impianti; lo abbiamo espressamente dichiarato all'interno del documento pubblicato sul sito ufficiale. Stiamo facendo un gran lavoro, recependo attraverso le nostre antenne sul territorio - i comitati regionali - le esigenze e le richieste delle società sportive e dei gestori. Vogliamo farci portavoce delle grandi difficioltà che stanno affrontando".
 
Alla web conference, moderata da Marco Sublimi, sono intervenuti anche Guido Martinelli - avvocato, esperto di diritto sportivo, tributario e di lavoro - e Roberto Bresci - commercilista, esperto di diritto sportivo e fiscalità degli enti sportivi dilettantistici.
 
"Il sistema sportivo aveva necessità di interventi e riforme anche prima di questa situazione - prosegue Panza - Il sistema attuale di funzionamento dello sport in questo paese è garantito dalle circa 64.000 società che sono il vero motore di trasmissione dell'attività sportiva. Se il modello sportivo si basa sul modello associazionistico e sui gestori, la preoccupazione sul momento di crisi che stiamo vivendo è normale che aumenti ogni giorno di più. Ma più in generale vi è preoccupazione anche per i fruitori (famiglie, utenti). Esiste un concreto rischio che società medio-piccole possano sparire. Oggi l'attività sportiva si riesce a fare negli impianti gestiti dalle società e se questo processo verrà meno, in quanto diverse società potrebbero decidere di non continuare, il prezzo più alto lo pagaheranno le famiglie che avranno difficoltà ad accedere alla pratica sportiva".
 
Di cosa si fa portavoce, dunque, la FIN? Cosa chiedono il mondo dell'associazionismo sportivo e dei gestori di impianti?
"Abbiamo necessità di diverse interventi - conclude Panza - In primis quello su istruttori ed operatori sportivi, di tipo economico, non solo per il mese di Marzo. Vanno migliorate anche le operazioni di supporto previste per le società. Taniamo presente che spostare i pagamenti per i gestorti di impianto di due mesi significa ritrovarli a Maggio con una situazione di cassa ben peggiore di quella di un mese fa. Noi proponiamo una ridefinizione del fondo per gli sportivi dilettanti, gli attuali fondi non bastano. I gestori degli impianti, specie quelli natatori, potranno mettersi nuovamente in moto con l'inizio della nuova stagione sportiva, a Settembre. Bisogna permettere alle associazioni e società sportive di accedere ad un fondo centrale di garanzia; per quanto l'accesso al credito dovrebbe essere facilitato, ci sono comunque dei limiti normativi. Il mondo sportivo non chiede solo finanziamenti "a perdere" ma soprattutto chiede liquidità per essere pronti a ripartire: aumentiamo i debiti, facciamo lavorare le strutture e permettiamo alle società di restituire il credito agli istituti bancari attraverso il lavoro che verrà fatto nei prossimi anni grazie anche a diverse misure di agevolazione finanziaria e fiscale: tassi agevolati, periodi di ammortamento lunghi, ecc.".
 
Altre idee oltre a quelle appena esposte?
"Diamo la possibilità ai proprietari di immobili sportivi di poter fruire dei crediti d'imposta. Rivediamo la durata delle concessioni pubbliche perchè in questa situazione straordinaria bisogna dare la possibilità ai gestori di avere un prolungamento della concessione ed eventualmente la sospensione dell'erogazione del canone. Diamo possibilità ai gestori di ristrutturare gli impianti con il meccanismo degli ecobonus efficientando gli impianti ed abbattendo i costi di gestione. Lo sapete tutti ormai: la gestione dell'attività sportiva è diventata onerosa, pericolosa per la situazione relativa al quadro fiscale ed espone i gestori più a rischi che a potenziali ricavi. Bisogna fare di tutto per uscire da questa indeterminatezza".
 
Come ritroveremo lo sport al termine di questa emergenza sanitaria?
"Noi sportivi siamo abituati a combattere e ad affrontare le sfide. Trasformiamo questa crisi in un'opportunità. E' vero: al termine di questo periodo nulla sarà come prima, ma facciamo in modo che le condizioni future siano migliori di quelle precedenti. Il mondo sportivo può farcela, va solo aiutato: chiede chiarezza, sostegno ecomonico e finanziario ed avere a disposizione i mezzi per poter far ripartire il paese e lo sport".
 
Infine un pensiero ai migliaia di atleti, fermi ai box in queste settimane...
"Sono meravigliosi. Hanno lavorato duramente per quattro anni per chiudere, con impegno, il ciclo olimpico e con serenità e responsabilità si sono messi a disposizione per il paese post ponendo il loro interesse personale e sportivo e lanciando un messaggio chiaro: 'Noi da domani ci siamo, siamo pronti'".
 

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